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Voi onorate un vitello d'oro.

Ultimo Aggiornamento: 22/07/2009 21:29
29/06/2009 19:45
 
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Lettera di don PAOLO FARINELLA in protesta a Berlusconi!
Quando il coraggio, la schiettezza e la coerenza armano il cuore di un uomo, non si può non appoggiare tale uomo "di Dio" nella sua battaglia per la verità!

Vi propongo quindi questa lettera molto "forte" di un prete di Genova diretta al suo vescovo Bagnasco, capo dei vescovi italiani e Presidente della Cei in protesta per il "silenzio" usato nei confronti di Silvio Berlusconi nelle sue ultime vicissitudini:

don Farinella contro Bagnasco!



Inviterei tutti coloro che si definiscono cattolici, o cristiani, non solo ad appoggiare questo coraggioso prete, ma a scrivere e a farsi sentire con OGNI mezzo, in difesa di quella che giustamente non dovrebbe essere la solita tecnica dei: DUE PESI E DUE MISURE!


Buona serata. Shalom.

29/06/2009 20:12
 
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Non mi è ben chiaro cosa s'aspetta costui dalla CEI: non è un tema d'interesse pastorale la vita privata di una singola persona portatrice di nome e cognome, che questa persona sia un privato cittadino o un ministro. La Chiesa deve condannare l'adulterio, non additare gli adulteri. Si deve distinguere l'errore dall'errante: in tutti i suoi livelli la Chiesa deve parlare contro il peccato, non puntare il dito e dire "quella persona x s'è macchiata di quel peccato", questo non è compito della pastorale della Chiesa ma di un tribunale. Specie in casi come questo... Sarebbe dovere della CEI intervenire se Berlusconi predicasse qualcosa che va contro quello che la Chiesa insegna o se il suo governo facesse azioni legislative contro quello che la Chiesa insegna, in questi casi infatti non si starebbe più attaccando l'uomo Berlusconi in quanto singolo bensì il suo programma politico. La Chiesa non può né deve interferire nella vita privata di un primo ministro, se dunque questo sacerdote vorrebbe che la Chiesa intervenga io mi auspico l'esatto contrario, specie perché non si può additare qualcuno come peccatore senza sapere se lo sia davvero (e, ancora una volta, stabilire se Berlusconi è colpevole di quello di cui viene accusato non è competenza della Chiesa ma della magistratura italiana). Si può criticare Prodi se appoggia disegni di legge contro la morale cattolica, esattamente come si può criticare Berlusconi se fa lo stesso. L'idea che quest'articolo fa passare, e cioè che sarebbe stato criticato Prodi e non Berlusconi, è falsa. Perché non è stato criticato Prodi in quanto singolo, ma la sua azione politica, allo stesso modo se il governo Berlusconi creerà leggi contro l'uomo si criticherà il suo operato politico, ma non certo la sua vita privata, che come ripeto non è di alcun interesse per la pastorale.

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
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29/06/2009 20:17
 
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sarò anche cattolico ma non condivido la virulenza di questo prete.
Preferisco anche io la diplomazia anche per evitare ripercussioni politiche che potrebbero nuocere alla missione della Chiesa.

Pur non essendo un berlusconiano, preferisco attendere i risultati delle indagini prima di gridare alla immoralità.





[Modificato da Reietto74 29/06/2009 20:19]
29/06/2009 20:28
 
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Sinceramente,a me,di sbirciare nel buco della serratura,e vedere con chi va a letto Berlusconi,non piace.Se davvero ha fatto quello che ha fatto(attualmente mi pare ci siano solo voci),sono fatti suoi.Ha peccato?Sono fatti suoi.La chiesa condanna il peccato e non il peccatore o vogliamo che Berlusconi ,venga trattato come l'adultera,alla quale tutti,volevano tirare la pietra?
PS:Non mi sta tanto simpatico Berlusconi,onestamente,ma quando è troppo,è troppo!Sarò ignorante,ma io la penso cosi!
29/06/2009 20:33
 
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Questo sacerdote per me e' stato coraggioso e ha preservato in se la capacita' di indignarsi per quella che ritiene una giusta causa, approvo completamente il suo scritto. Grazie Sonny. nevio63
29/06/2009 20:35
 
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Il mio santo preferito...
Questi "preti" dovrebbero imparare da San Tommaso Moro, che fu cancelliere di Enrico VIII per anni, e non si occupava certo delle sue scapatelle private (come se fossero di un qualche interesse statale!), ma che al contempo si fece tagliare la testa quando quello stesso re gli chiese di appoggiare la sua eresia, promulgata in qualità di re, non di privato....



Il problema del rapporto dei cristiani col mondo politico è vecchio come la Chiesa stessa, e tutti i più grandi filosofi ne hanno dibattuto, la posizione di questo prete, grazie al cielo, è già stata vagliata e scartata secoli fa. Il mio santo preferito, Tommaso Moro, futuro cancelliere di Enrico VIII, scriveva nel suo capolavoro Utopia: “Esiste un’altra filosofia, più adatta alla vita politica, che conosce il suo palcoscenico e vi si sa adeguare, sostenendo con garbo e con decoro la sua parte nel dramma che si recita. E’ di essa che devi avvalerti. […] Anche se non è possibile sradicare del tutto le opinioni distorte, anche se non riesci a medicare secondo le tue vedute le piaghe di certi vizi inveterati, non per questo si deve abbandonare lo Stato, come non si abbandona una nave nella tempesta solo perché non si possono imbrigliare i venti. E non ha senso voler imporre un discorso inconsueto e aggressivo, quando sai che non avrà la minima efficacia su persone che la pensano in un’altra maniera; bisogna invece darsi da fare per vien indirette e impegnare tutte le proprie forze per condurre le cose con garbo, in modo da ridurre almeno al minimo il male quando non riesci a volgerlo al bene”. (T. More, Utopia, Napoli, 1979, Guida, pp. 153-154)

La strategia del “o bianco o nero”, del forcaioli alla Müntzer che questo prete propone, s’è rivelata il maggior danno possibile per chiunque voglia fare del bene, e la Chiesa, nella sua millenaria esperienza, lo sa fin troppo bene.


[Modificato da Polymetis 29/06/2009 20:37]
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29/06/2009 23:36
 
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La tirata d'orecchi ci stava TUTTA invece!
rispondendo alle virulenze o le sbirciate, non penso che le cose stiano esattamente cosi ragazzi!

Quando si è trattato il caso Welby, o quello della Englaro, la chiesa non si è limitata a esprimere una sua opinione, ma se l'avesse potuto, avrebbe usato TUTTO il suo potere per dettare legge morale e telogica ficcandoci non solo il naso, ma anche tutte le mani!

Ora, il caso Berlusconi, è vero che i mass media a volte esagerano i fatti, ma... la moglie Veronica, mica se l'è inventate le storielle per divorziare da lui!

In America, i giornali hanno riportato TANTO di foto e prove di ciò che il berlusca ha combinato e se mi permettete, forse il "rimprovero" di don Farinella non è poi tanto campato in aria!

Bagnasco, visto che vuole tanto fare la morale nei casi che vi ho citato, avrebbe come minimo dovuto fare altrettanto ANCHE in questo caso, ma... poichè sembra che il "cavaliere" stia allargando i cordoni del suo borsellino, allora ecco che tutto tace!

Anche questo modo di fare non è corretto, ed è questo che tra le righe, il prete di Genova condanna al Bagnasco! Poi.... per carità... ognuno è libero di pensarla come meglio crede ma.... la tirata d'orecchi ci stava proprio TUTTA!!! Bravo don Paolo! Shalom.
29/06/2009 23:45
 
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Forse Polymetis dimentica...

Che nel Vangelo ci fu un certo Giovanni il Battista che oltre a denunciare la deplorevole condotta di un re (Erode) fece anche nomi cognomi di chi era protagonista con lui di tale condotta pagando con la vita la sua coerenza. E che ancora prima, nella Bibbia, un certo Natan rinfacciò il peccato di adulterio (farcito di abuso di potere ed omicidio) al re Davide, consumato con Betsabea!!! Mi fermo qui, ma gli esempi sono numerosi. Al solito, lascio agli altri...il piacere della scoperta!!! [SM=g27823]

Pur condividendo il principio secondo cui si deve distinguere l'errore dall'errante, ci sono casi in cui i nomi e i cognomi vanno fatti o, comunque, si deve tendere a focalizzare l'attenzione su determinate categorie protagoniste di specifiche situazioni per far intendere chi, opportunisticamente, fa "orecchio da mercante". Il nostro Presidente del Consiglio è così bravo in questa pratica che anche i numerosi richiami del Capo dello Stato sull'uso disinvolto di determinate procedure parlamentari (il decreto legge), sui toni alti e fuori le righe usati nell'ambito della dialettica politica, sul rispetto dovuto alle Istituzioni Nazionali ed Internazionali (Magistratura, Ocse, FMI, ONU) sembra che non riguardino mai lui (il sig. B.), ma sempre gli altri!!!!! Piuttosto che generici richiami che valgono nulla (sparare nel mucchio è come sparare a nessuno), si potrebbe prendere come modello - ad esempio - il discorso radiofonico che papa Pacelli (Pio XII) pronunciò contro il nazismo; pur non nominandolo mai esplicitamente tutti gli ascoltatori, a cominciare dai diretti interessati (che si agitarono non poco) capirono di chi si stesse parlando...

Voglio ricordare anche un altro profeta (loro, sì, li fanno i nomi ed i cognomi) che ha denunciato chi si arricchiva sulla pelle dei poveri cristi dell'Africa grazie al traffico clandestino delle armi; mi riferisco a padre Alex Zanotelli, padre comboniano (lui è uno dei miei profeti preferiti) che ha pagato con l'isolamento da parte delle istituzioni politiche, ma anche da parte delle gerarchie ecclesiastiche; anzi, queste ultime hanno ritenuto bene (magari su pressione proprio di coloro che erano accusati pubblicamente di tali efferati traffici) di spedirlo per dodici anni a Korogocho, baraccopoli di Nairobi: l'inferno sulla terra, come è stata battezzata da alcuni. [SM=x570888]

Ah, dimenticavo un altro profeta e martire che fece nomi e cognomi, anche questo uno dei miei preferiti: Oscar Romero. Visto la fine che ha fatto, capisco perchè è meglio essere generici e limitarsi a piccole ed innocue tiratine d'orecchi...

Ma dove ho la testa? Dimenticavo altri due campioni che non si sono tirati indietro nel denunciare le ingiustizie ed i soprusi indicando, in alcuni casi, anche gli autori: il fu Dom Elder Camara, arcivescovo di San Paolo in Brasile e don Tonino Bello, vescovo di Molfetta morto di cancro. Ho conosciuto entrambi questi giganti della fede!
Anche questi sono tra i miei preferiti, ovviamente. Eh, già! Brutta gente, i profeti. Sono persone che le cose non le mandano a dire... [SM=g1537196]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 30/06/2009 09:01]
30/06/2009 05:47
 
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Re: Forse Polymetis dimentica...
!Freddie!, 29.06.2009 23:45:

Che nel Vangelo ci fu un certo Giovanni il Battista che oltre a denunciare la deplorevole condotta di un re (Erode) fece anche nomi cognomi di chi era protagonista con lui di tale condotta pagando con la vita la sua coerenza. E che ancora prima, nella Bibbia, un certo Natan rinfacciò il peccato di adulterio al re Davide, consumato con Betsabea!!! Mi fermo qui, ma gli esempi sono numerosi. Al solito, lascio agli altri...il piacere della scoperta!!! [SM=g27823] Pur condividendo il principio secondo cui si deve distinguere l'errore dall'errante, ci sono casi in cui i nomi e i cognomi vanno fatti o, comunque, si deve tendere a focalizzare l'attenzione su determinate categorie protagoniste di specifiche situazioni per far intendere chi, opportunisticamente, fa "orecchio da mercante". Il nostro Presidente del Consiglio è così bravo in questa pratica che anche i numerosi richiami del Capo dello Stato sull'uso disinvolto di determinate procedure parlamentari (il decreto legge), sui toni alti e fuori le righe usati nell'ambito della dialettica politica, sul rispetto dovuto alle Istituzioni Nazionali ed Internazionali (Magistratura, Ocse, FMI, ONU) sembra che non riguardino mai lui (il sig. B.), ma sempre gli altri!!!!! Piuttosto che generici richiami che valgono nulla (sparare nel mucchio è come sparare a nessuno), si potrebbe prendere come modello - ad esempio - il discorso radiofonico che papa Pacelli (Pio XII) pronunciò contro il nazismo; pur non nominandolo mai esplicitamente tutti gli ascoltatori, a cominciare dai diretti interessati (che si agitarono non poco) capirono di chi si stesse parlando... Voglio ricordare anche un altro profeta (loro, sì, li fanno i nomi ed i cognomi) che ha denunciato chi si arricchiva sulla pelle dei poveri cristi dell'Africa grazie al traffico clandestino delle armi; mi riferisco a padre Alex Zanotelli, padre comboniano (lui è uno dei miei profeti preferiti) che ha pagato con l'isolamento da parte delle istituzioni politiche, ma anche da parte delle gerarchie ecclesiastiche; anzi, queste ultime hanno ritenuto bene (magari su pressione proprio di coloro che erano accusati pubblicamente di tali efferati traffici) di spedirlo per dodici anni a Korogocho, baraccopoli di Nairobi: l'inferno sulla terra, come è stata battezzata da alcuni. [SM=x570888] Ah, dimenticavo un altro profeta e martire che fece nomi e cognomi, anche questo uno dei miei preferiti: Oscar Romero. Visto la fine che ha fatto, capisco perchè è meglio essere generici e limitarsi a piccole ed innocue tiratine d'orecchi... Ma dove ho la testa? Dimenticavo altri due campioni che non si sono tirati indietro nel denunciare le ingiustizie ed i soprusi indicando, in alcuni casi, anche gli autori: il fu Dom Elder Camara, arcivescovo di San Paolo in Brasile e don Tonino Bello, vescovo di Molfetta morto di cancro. Ho conosciuto entrambi questi giganti della fede! Anche questi sono tra i miei preferiti, ovviamente. Eh, già! Brutta gente, i profeti. Sono persone che le cose non le mandano a dire... [SM=g1537196] Un fraterno saluto. [SM=x570892] Freddie ------------------- Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.




Freddie, per fortuna nostra esistono persone come quelle che hai nominato, che sono i tuoi e i miei eroi, anche se pagano cara la loro fede e il loro coraggio, rimanendo spesso in una situazione di minoranza e isolamento pure rispetto alle loro chiese stesse. Polymetis preferisce la chiesa del silenzio e del compromesso disegnata a sua misura e modellata sui propri egoismi, non importa se per far cio' si nullifica la parola stessa di Dio. Per fortuna esistono ancora persone come te, Freddie e SonnyP, capaci di apprezzare i veri difensori della fede e degli ideali cristiani. nevio63
30/06/2009 06:33
 
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Sorvolo i post di Poly perchè in netto disaccordo!
E bravo Freddie. Le citazioni che hai fatto ci stavano tutte a pennello!

Purtroppo, da che mondo è mondo CHIUNQUE denuncia soprusi e abusi di potere viene sempre recriminato come brigante e attaccabrighe da strada, ma per fortuna, ci sono, esistono e.... parlano!

Come ho sempre detto, la chiesa s'immischia in faccende di cui non dovrebbe, come per esempio il controllo delle nascite che dovrebbe essere di solo ed esclusivo giudizio della coppia, ma... sappiamo bene come invece condannino e decretino addirittura le misure a momenti!

Stessa cosa per i divorziati o divorziate o separate in tutto vittimismo! Non solo solo stati abbandonati, ora vengono pure DECLISSATI a cristiani di serie ZETA e non possono prendere l'eucarestia! Ma per favore! Invece di essere dei pastori che consolano queste povere vittime, gli danno ancora un calcio per aiutarli a uscire DEFINITIVAMENTE dalla chiesa! È certo che poi, come dice don Farinella, la gente preferisce abbandonare le chiese!

Per quanto riguarda ll titolo sopra invece... scusami Poly, non avermene, ma preferisco non risponderti proprio perchè altrimenti ritorniamo alle migliaia di letture dei precedenti tread in cui non abbiamo ricavato un ragno dal buco! Ti dico solo questo: Per me, tu fai SEMPRE due pesi e due misure nelle tue PERSONALI valutazioni.
Non ho altro d'aggiungere! Ti cito come forista, a scanso di ecquivoci, ovviamente! [SM=g27816]

E bravo anche a Nevio... non sapevo che i profeti fossero i tuoi eroi!
30/06/2009 09:32
 
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Per Sonny


“Quando si è trattato il caso Welby, o quello della Englaro, la chiesa non si è limitata a esprimere una sua opinione, ma se l'avesse potuto, avrebbe usato TUTTO il suo potere per dettare legge morale e telogica ficcandoci non solo il naso, ma anche tutte le mani!”



Il caso è del tutto diverso. Lì non s’è espresso il parere sulla vita privata di un qualche cittadino, in gioco c’era un precedente per la legalizzazione dell’eutanasia. Non s’è condannata alcuna persona, ma la dottrina che stava dietro ad un atto. Nel caso della Englaro poi, si trattava di difendere una vita umana dall’assassinio: ancora una volta questo non è certo stato fatto mettendosi a sindacare la vita privata dei giudici che hanno firmato quell’assurda sentenza. Come ripeto contestare le azioni di governo non ha nulla a che fare col mettersi a sindacare la vita di singoli individui.


“Ora, il caso Berlusconi, è vero che i mass media a volte esagerano i fatti, ma... la moglie Veronica, mica se l'è inventate le storielle per divorziare da lui!”


Se anche fosse vero, cosa che non so, non spetta alla Chiesa stabilire se queste faccende siano vere, ma soprattutto, se anche si stabilisse che sono vere, non spetta alla Chiesa mettersi ad additare peccatori, ma solo il peccato.


“In America, i giornali hanno riportato TANTO di foto e prove di ciò che il berlusca ha combinato”



Veramente c’è solo una serie di foto con donne in costume da bagno nella sua villa in Sardegna.


“Stessa cosa per i divorziati o divorziate o separate in tutto vittimismo! Non solo solo stati abbandonati, ora vengono pure DECLISSATI a cristiani di serie ZETA e non possono prendere l'eucarestia!”



Veramente dipende. Se una persona è la causa del divorzio allora sta trasgredendo il comando del Signore in base al quale l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito, e dunque sarà in stato di peccato finché non torna al suo matrimonio, chi subisce invece il divorzio, ovviamente non ha colpa e può continuare a prendere l’eucaristia, purché ovviamente non si risposi.


“a per favore! Invece di essere dei pastori che consolano queste povere vittime, gli danno ancora un calcio per aiutarli a uscire DEFINITIVAMENTE dalla chiesa!”


Io credo che invece non si possa certo abbandonare la verità per avere del consenso.


“Per me, tu fai SEMPRE due pesi e due misure nelle tue PERSONALI valutazioni.”



Mai fatto nulla di simile, anche perché io mi attengo sempre alla confutazione delle dottrine del CD, e non mi do all’attacco dei comportamenti dei TdG con lo scopo di dimostrare che non sarebbero la vera Chiesa di Dio. E’ proprio tutto il tuo modo di ragionare ad essere imperfetto nel concetto… Non ha nessun senso prendere di dire qualcosa sulla verità di una dottrina sulla base di chi la pratica, e dunque io mi guardo bene dal pretendere di smascherare i TdG additando le incoerenze del loro comportamento. Sarebbe una strategia del tutto priva di senso, esattamente coma la tua di attacco alla Chiesa Cattolica.

Per Freddie


“Che nel Vangelo ci fu un certo Giovanni il Battista che oltre a denunciare la deplorevole condotta di un re (Erode) fece anche nomi cognomi di chi era protagonista con lui di tale condotta pagando con la vita la sua coerenza”



E’ incredibile come ti sfugga l’ovvietà della differenza. Erode era uno stragista, e commetteva le sue atrocità non in quanto privato ma proprio in quanto re, quindi condannare i suoi atti implicava condannare lui, proprio perché erano atti di governo. Come ripeto non ci sarebbe nulla di strano se la Chiesa condannasse atti di governo di Berlusconi, come quello sul respingimento degli immigrati, e infatti s’è fatto sentire il papa in persona, mentre nulla c’entra quello che fa Berlusconi in quanto privato, o Erode in quanto privato. I tuoi esempi dunque, Natan e Giovanni Battista, non hanno nulla a che fare col caso in oggetto.
Tutti gli esempi che hai fatto nel contemporaneo, ugualmente, non hanno nulla a che fare con l’immischiarsi con la vita privata di capi di stato, ma sempre col denunciare delle violenze compiute da governi più o meno legittimi.


“Pur condividendo il principio secondo cui si deve distinguere l'errore dall'errante, ci sono casi in cui i nomi e i cognomi vanno fatti”



E questo sarebbe il caso? Perché? Come mai il magistero cattolico dovrebbe occuparsi e additare Berlusconi per quello che fa nella sua vita privata (sempre che abbia fatto qualcosa)? Continuo a non capirlo. Qui non si tratta di difendere dei terzi, ne si tratta di azioni di governo o leggi, sulle quali è più che legittimo dire qualcosa.

Per Nevio


"Polymetis preferisce la chiesa del silenzio"



Io preferisco la Chiesa che parla di quello che è di sua competenza... Ancora non ho capito che senso abbia additare un primo ministro e dirgli "tu sei un peccatore". 1)Nessuno ha ancora dimostrato che sia vero. 2)Se anche fosse vero, non è di competenza della CEI dirlo. C'è un motivo se Gesù insegna a non giudicare, ed è perché noi non siamo Dio e non possiamo vedere cosa c'è nel cuore di una persona: per questo la Chiesa parla a proposito delle azioni di governo e non delle persone per quello che fanno nel privato.

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[Modificato da !Freddie! 30/06/2009 09:39]
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Una frase è un po' poco per una risposta
E il motivo del tuo disaccorso sarebbe?
Ripeto, imparate cosa significa fare politica da Thomas More, che giustamente come cancelliere se ne infischiava del fatto che Enrico VIII avesse delle amanti, ma che rifiutò di obbedire al re non appena quest'ultimo propose al Parlamento di dichiarlo capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, e per quest'atto di estrema coerenza accettò il martirio.
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Non sono d'accordo...

Mi era solo sfuggito il dito. Io motivo SEMPRE le mie tesi...

Premetto che non intendo sostenere di mettere alla berlina ed additare quale pubblico peccatore chiunque dovesse essere "in difetto" col Vangelo; diversamente, neanche il papa, credo, si salverebbe! Però ci sono aspetti che a me non quadrano.


Erode era uno stragista, e commetteva le sue atrocità non in quanto privato ma proprio in quanto re, quindi condannare i suoi atti implicava condannare lui, proprio perché erano atti di governo.

A quei tempi l'aspetto pubblico e quello privato erano intrinsecamente connessi, non era possibile distinguere i due aspetti. Un re è re sempre ed ovunque; quando farebbe qualcosa di "privato"? Quando è in camera da letto? [SM=x570868]
Eppoi, quale straordinario atto di governo sarebbe quello di sposare la moglie di suo fratello? [SM=x570872]

Natan, per tornare all'esempio portato, non denunciò solo l'adulterio di Davide (commesso in qualità di re o di "privato cittadino"?), ma anche l'abuso di potere e l'omicidio. Ora, passino pure le festicciole a Villa Certosa del sign. B. (in quanto residenza privata). Ma a me interessa, eccome, sapere cosa succedeva a Palazzo Grazioli, residenza NON PRIVATA, del sign. B., ma del Presidente del Consiglio dei Ministri; quindi della carica istituzionale, quindi, questione di interesse pubblico. Mi interessa sapere se una qualunque ragazza con un registratore potrebbe entrate senza essere perquisita (si perquisiscono i diplomandi alla maturità prima di accedere per le prove scritte) e per la superficialità del "padrone di casa", che ritiene il "pubblico" e il "privato" sullo stesso piano, ricattare il Presidente del Consiglio intercettando conversazioni vitali per la Nazione. Ricordo che il Ministro degli esteri britannico, se non sbaglio, dette le dimissioni perchè uscendo dall'auto aveva in mano dei fogli su cui era palesemente scritto "Top Secret" visibile da tutti. In Canada, un ministro aveva lasciato carte compromettenti nell'appartamento della segretaria con cui aveva una relazione. Ovviamente, questi episodi sono lontani anni luce dall'essere capiti qui in Italia!!!! Mi interessa sapere, ancora, se le frequentatrici di tali festicciole siano state ricompensate con posti di responsabilità amministrativa (quindi di interesse pubblico) e se il mercimonio del corpo può essere moneta di scambio per rivestire cariche amministrative pubbliche, quindi la questione è di pubblico interesse!!!
Soprattutto, quello che mi lascia perplesso è il cumulo di affermazioni, smentite, incongruenze che il sig. B. ha rilasciato sul caso Letizia. Il punto è l'aver palesemente mentito (non sto qui a rispolverare tutte le sue dichiarazioni) agli italiani. E parafrasando il versetto evangelico: "Se si è mentito sul poco (discutibile quel "poco"), si potrà mentire sul molto? Io credo di sì. Clinton rischiò l'impeachment non tanto per essersela spassata con la Monica, ma perchè aveva mentito al paese negando ciò che non poteva essere negato...
Su questi fatti non è stata pronunciata la benchè minima parola dalla Chiesa...
Più efficace nel suo intervento sulle questioni di ordine pubblico (quindi, non private), e avendo il coraggio di prendere posizioni che la gerarchie ecclesiastiche se le sognano, è stata Famiglia Cristiana!!!!!! [SM=g27823]


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
[Modificato da !Freddie! 30/06/2009 11:29]
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io rimango del parere che se anche fosse una semplice tattica politica (quella di non denunciare apertmanete) io la condividerei.
Per il lavaggio del cervello che ho subito? No, ma perchè cosciente che le conseguenze di una denuncia ufficiale avrebbe conseguenze politiche che nuocerebbero anche alla vita della Chiesa.

I singoli vescovi, preti e fedeli potranno anche denunciare con nome e cognome (quando si sarà certi dell'esito delle indagini, non prima) ma le istituzioni, secondo me, devono usare molta più cautela.

ma ovviamente è un mio pensiero non quello della gerarchia,è una mia opinione che nasce dalla mia ignoranza innata e invincibile [SM=g1678738]
[Modificato da Reietto74 30/06/2009 10:48]
30/06/2009 10:54
 
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Tutto questo è solo un fatto di politica. Non capisco perchè bisognerebbe occuparsi delle "scappatelle" (vero o meno contano poco) di un politico. Tutto ciò è una manovra per screditare l'attività politica di un ministro o un presidente. La storia è piena di statisti capaci che avevano una vita privata non proprio ineccepibile.

Per esempio Bill Clinton, nonostante i suoi trascorsi con la segretaria, viene annoverato tra i presidenti USA più capaci se non il migliore degli ultimi 20 anni. Anche se fosse che Berlusconi avesse 10 amanti non vedo perchè le sue capacità di statista dovrebbero essere inficiate.

E poi, perchè mai la chiesa dovrebbe occuparsi di ciò? Non siamo forse quì a dire (spesso) che la WTS controlla la vita privata delle persone indagando cosa i TDG fanno a livello personale?

Non sarebbe discriminante rimuovere un ministro o un presidente solo perchè quest'ultimo è stato infedele?

Ciao
Gabry
[Modificato da gabriele traggiai 30/06/2009 10:55]
30/06/2009 11:19
 
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Mettiamola così...

Non sarebbe discriminante rimuovere un ministro o un presidente solo perchè quest'ultimo è stato infedele?

Avresti ancora fiducia in un ministro o in un presidente, e sulla bontà della loro azione politica, se questi cercassero con tutti i mezzi di nascondere tale infedeltà, una volta diventata di dominio pubblico? O dessero versioni contrastanti, cercassero definizioni surreali per definire la faccenda pur di tenerla coperta? O, semplicemente, si sottraessero all'onere di dare una risposta a chi pone domande cercando di eludere sine die la questione?


Domandiamoci, onestamente: se venisse a casa nostra una baby sitter per prendersi cura dei nostri figli che presenti un curriculum ineccepibile, ma si venisse a sapere che nel privato della sua casa fa uso di alcolici, fuma come una turca, si accompagna ad individui di dubbia rettitudine. Non ci fermeremmo un attimo a valutare la situazione? Non dico, di giudicare la persona e chi ella frequenti, ma la vita privata tenuta non potrebbe avere una sensibile ricaduta sulla qualità ed efficacia del suo incarico?
Gli esempi si sprecano, questo era solo uno dei tanti possibili...


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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[Modificato da !Freddie! 30/06/2009 11:31]
30/06/2009 11:24
 
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Re:
Polymetis, 30/06/2009 9.32:



Io preferisco la Chiesa che parla di quello che è di sua competenza...
Ad maiora



Oh là... sono d'accordo con te! [SM=g1537154]
Tranne che per il fatto che anche nel caso dell'eutanasia, a mio parere la Chiesa dovrebbe limitarsi a impartire ai propri fedeli la propria visione, non fare pressione politica perchè una legge entri in vigore o meno... se i fedeli seguono la chiesa che ci sia o meno diritto all'eutanasia a loro non importa, non ne usufruirebbero... agli altri dovrebbe importare eccome, perchè chi non è cattolico ha diritto a fare la propria scelta in coscenza... dato che viviamo in uno stato laico...

Mac

Tommaso Moro mi ha sempre affascinato, gran pensatore... ma viveva in un epoca un pizzico diversa, no? La commistione tra religione e politica era evidente, molto più di ora... e di come dovrebbe essere in uno stato moderno, a mio modo di vedere...
Che dici?

30/06/2009 11:34
 
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Per Freddie


A quei tempi l'aspetto pubblico e quello privato erano intrinsecamente connessi, non era possibile distinguere i due aspetti.”



Se anche fosse vero, non vedo come questo porti acqua al mulino della tua tesi. Oggi infatti lo sono certamente, e quello che fa Berlusconi come privato non è ciò che fa Berlusconi il primo ministro, ergo la condanna di Berlusconi pubblica equivarrebbe alla condanna pubblica di un altro qualsiasi cittadino per quello che fa nel privato. Un intervento della CEI per quello che fa Berlusconi nella sua vita privata è inopportuno quanto un intervento della CEI sulla vita privata di qualunque altro cittadino.


“Un re è re sempre ed ovunque; quando farebbe qualcosa di "privato"?”



Quello che fa nella sua camera da letto sono affari suoi e non sono atti di governo evidentemente. Allo stesso modo la CEI, che è la conferenza episcopale italiana e ha a cuore i destini dell’Italia, si occupa del governo Berlusconi, e non di quello che fa Berlusconi quando rincasa.


“Eppoi, quale straordinario atto di governo sarebbe quello di sposare la moglie di suo fratello?”



Erode veniva criticato perché era un sanguinario stragista, il fatto che avesse relazioni che ad avviso del Battista erano illecite era solo la ciliegina sulla torta. Inoltre i matrimoni dei monarchi hanno tutto di politico… Suo padre sposò Mariamne per imparentarsi con gli Asmonei ad esempio… Questo matrimonio di Antipa con Erodiade aveva creato caos politico perché lei aveva abbandonato il suo primo marito, e lui la sua precedente compagna, oltre al fatto che la relazione era proibita dalla legge mosaica.


“Natan, per tornare all'esempio portato, non denunciò solo l'adulterio di Davide (in qualità di re o di "privato cittadino"?), ma anche l'abuso di potere e l'omicidio.”



Si tratta in entrambi i casi di denuncia di tradimento del mandato reale. Infatti Davide per avere quella donna aveva deliberatamente mandato a morire il marito di lei, e l’aveva fatto col suo potere di re. L’adulterio di Davide s’è consumato sul sangue di Uria.


“Ma a me interessa, eccome, sapere cosa succedeva a Palazzo Grazioli, residenza NON PRIVATA”



Questo è compito della magistratura, non della CEI. Infatti non possiamo sapere né se sia avvenuto, né se sia avvenuto nelle modalità descritte, e non spetta alla Chiesa prendere posizione su una bega intera. E comunque non confondiamo gli atti pubblici cogli atti privati compiuti in luoghi non privati, solo i primi ovviamente possono essere d’interesse per una denuncia dell’autorità ecclesiastica dell’azione di governo.

“Mi interessa sapere, ancora, se le frequentatrici di tali festicciole siano state ricompensate con posti di responsabilità amministrativa (quindi di interesse pubblico) e se il mercimonio del corpo può essere moneta di scambio per rivestire cariche amministrative pubbliche, quindi la questione è di pubblico interesse!!!”



Questi esempi invece sono pertinenti, ma ben lungi dall’essere accertati.


“Il punto è l'aver palesemente mentito (non sto qui a rispolverare tutte le sue dichiarazioni) agli italiani.”



Non so di che menzogne parli, ma, ad ogni modo, se questa vicenda di Noemi riguarda la sua vita privata, e non c’è niente di istituzionale coinvolto, allora sono fatti privati del sig. Berlusconi, ed egli può dire quello che vuole della sua vita privata. Per la Chiesa questa menzogna, poiché non riguarda pratiche di governo di cui risentirebbe l’intero paese, sarebbero esattamente alla pari delle menzogne di un qualsiasi altro cittadino sulla propria vita privata, ergo materia da confessionale, non certo da rimprovero pubblico fatto dal presidente della CEI, perché non riguardano il Presidente del Consiglio e la sua politica, ma il sig. Berlusconi.


“Avresti ancora fiducia in un ministro o in un presidente, e sulla bontà della sua azione politica, se questi cercassero con tutti i mezzi di nascondere tale infedeltà, una volta diventata di dominio pubblico”


Il problema non è se io come cittadino avrei fiducia in lui, ma se la Chiesa debba occuparsene con una denuncia pubblica. Era questo il tema o sbaglio? Le bugie di Berlusconi che tenta di nascondere le sue relazioni (sempre che esistano) sarebbero equivalenti per la Chiesa alle bugie di un privato cittadino che fa la stessa cosa, cioè non d competenza della CEI, che si occupa di cose di interesse nazionale. Se Berlusconi non vuole raccontare la sua vita privata sono affari suoi.


“Domandiamoci, onestamente: se venisse a casa nostra una baby sitter per prendersi cura dei nostri figli che presenti un curriculum ineccepibile, ma si venisse a sapere che nel privato della sua casa fa uso di alcolici”


Scusa ma non vedo dove stia il parallelo. Essere alcolizzati è evidentemente qualcosa che impedisce di essere delle buone bambinaie (chissà perché questo mestiere viene sempre declinato al femminile!), mentre essere un donnaiolo non ha nulla a che fare con la capacità di essere un buon capo di stato. Un ubriaco è un pericolo per chi gli sta intorno, un donnaiolo invece può essere un genio della finanza e della politica…


Ad maiora

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Per _mackenzie_


se i fedeli seguono la chiesa che ci sia o meno diritto all'eutanasia a loro non importa, non ne usufruirebbero... agli altri dovrebbe importare eccome, perchè chi non è cattolico ha diritto a fare la propria scelta in coscenza... dato che viviamo in uno stato laico..



Tutto dipende dalla definizione di democrazia che adottiamo. Davvero la legge si riduce ad impedire di fare del male a terzi mentre qualsiasi atteggiamento privato è lecito? Ho l'impressione che tu voglia ridurre l'etica ad un pericolosissimo "fa' ciò che vuoi finché non nuoci a nessun altro". Se così fosse lo stato dovrebbe liberalizzare le droghe, ad esempio. C'è invece un' altra idea di Stato, ed è l'idea, pericolosa anche questa, che lo stato debba condurre i suoi cittadini sulla retta via. Questo, sfortunatamente, è un proposito che ha generato atroci dittature. Il dramma della contemporaneità sta per l'appunto nel trovare una via di mezzo tra questi estremi. L'eutanasia non è il suicidio, nell'eutanasia c'è qualcuno che viene incaricato dallo Stato di ucciderti, gli dà per così dire la licenza. Io credo che lo stato non abbia il potere di uccidere nessuno, e dunque questo potere non può conferirlo a dei delegati. Inoltre è il pensiero che sta dietro l'eutanasia ad essere pericoloso: ci sarebbero, secondo i sostenitori di questa linea, delle vite non degne di essere vissute, cioè delle vite dove la dignità umana viene meno. E' un pensiero agghiacciante, che penso sarebbe un terribile veleno per la società...

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[Modificato da Polymetis 30/06/2009 11:42]
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Ho diverse cosa da ribadire...

Ma per questioni di tempo ora non mi è possibile. Spero che tu, Polymetis, abbia la pazienza di attendere la mia replica; spero quanto prima di adempiere al mio onere...


Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Polymetis, 30/06/2009 11.42:

Per _mackenzie_


se i fedeli seguono la chiesa che ci sia o meno diritto all'eutanasia a loro non importa, non ne usufruirebbero... agli altri dovrebbe importare eccome, perchè chi non è cattolico ha diritto a fare la propria scelta in coscenza... dato che viviamo in uno stato laico..



Tutto dipende dalla definizione di democrazia che adottiamo. Davvero la legge si riduce ad impedire di fare del male a terzi mentre qualsiasi atteggiamento privato è lecito? Ho l'impressione che tu voglia ridurre l'etica ad un pericolosissimo "fa' ciò che vuoi finché non nuoci a nessun altro". Se così fosse lo stato dovrebbe liberalizzare le droghe, ad esempio. C'è invece un' altra idea di Stato, ed è l'idea, pericolosa anche questa, che lo stato debba condurre i suoi cittadini sulla retta via. Questo, sfortunatamente, è un proposito che ha generato atroci dittature. Il dramma della contemporaneità sta per l'appunto nel trovare una via di mezzo tra questi estremi. L'eutanasia non è il suicidio, nell'eutanasia c'è qualcuno che viene incaricato dallo Stato di ucciderti, gli dà per così dire la licenza. Io credo che lo stato non abbia il potere di uccidere nessuno, e dunque questo potere non può conferirlo a dei delegati. Inoltre è il pensiero che sta dietro l'eutanasia ad essere pericoloso: ci sarebbero, secondo i sostenitori di questa linea, delle vite non degne di essere vissute, cioè delle vite dove la dignità umana viene meno. E' un pensiero agghiacciante, che penso sarebbe un terribile veleno per la società...

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Lungi da me ridurre l'etica ad uno spicciolo bignami... non è in mio potere, ne in mia volontà... la mia visione personalissima delle cose però sarebbe che in nome della libertà ci si debba aprire, consentire più che vietare ovviamente qual'ora l'azione o i comportamenti di volta in volta analizzati non siano lesivi dell'altrui libertà e dignità.
Se lo stato liberalizzasse le droghe avremmo più drogati o meno spacciatori (con tutto quello hce ci corre dietro)? Uhm... Chi fa uso di droga la trova ovunque e di certo non smette perchè è illegale... Se si dicesse ok all'eutanasia, avremmo più genete che vi ricorre o lo stesso numero di chi va all'estero per ricorrervi...? Per non parlare del fatto che spesso non si tiene conto del dramma del famigliare che decide di staccare la spina... spesso viene additato come un egoista uno che non rispetta la vita, dimenticando quali debbano essere i suoi sentimenti, quale combattimento debba avere dentro... o come debba essere triste vedere una persona non vivere più come tale da anni e anni... io non metto in dubbio l'autorità dei vari capi spirituali di esprimersi in materia, metto in dubbio il diritto dello stato di pontificare su tali questioni, personalissime! Rendondomi pure conto che hai ragione quando dici " Il dramma della contemporaneità sta per l'appunto nel trovare una via di mezzo tra questi estremi".

Mac

PS: Certo è che abbiamo sperimentato cosa vuol dire la dittatura... ma non abbiamo sperimentato come si debba vivere in una società libera dove libertà implica che ognuno è libero di scegliere e di autodeterminare che fare della propria vita, in ogni suo aspetto, ovviamente fino a che la sua libertà non lede l'altrui libertà, dignitià, diritto alla felicità... Ci vuole una notevole dose di rispetto, apertura, libertà da pregiudizi... è pura utopia, allo stato dei fatti!



30/06/2009 13:36
 
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PS: Certo è che abbiamo sperimentato cosa vuol dire la dittatura... ma non abbiamo sperimentato come si debba vivere in una società libera dove libertà implica che ognuno è libero di scegliere e di autodeterminare che fare della propria vita, in ogni suo aspetto, ovviamente fino a che la sua libertà non lede l'altrui libertà, dignitià, diritto alla felicità... Ci vuole una notevole dose di rispetto, apertura, libertà da pregiudizi... è pura utopia, allo stato dei fatti!



Attenzione! Questa concezione soggettivista dell'etica è foriera di parecchi paradossi ai quali non è possibile trovare rimedio che per tramite di un'etica delle virtù (McIntyre docet).
Ad esempio, mettiamo che io ammetta che sia possibile per un individuo drogarsi nella misura in cui, facendolo, non fa male che a se stesso. A questo punto, però, sorge il problema di stabilire il senso di una tale affermazione. Chi si droga, infatti, entra in uno stato alterato di coscienza che lo rende non perfettamente padrone delle proprie azioni e, pertanto, potenzialmente pericoloso per i propri simili. Ergo, è giusto che lo Stato vieti il commercio delle sostanze stupefacenti (personalmente io sono dell'idea che si dovrebbe eliminare dalla legge attualmente vigente in Italia anche il fattore della cosiddetta “modica quantità” entro il quale il possesso di stupefacenti non è punibile, ma l'enucleare le ragioni che mi portano pensarla così sarebbe troppo lungo). Mi si dirà: ma lo stesso discorso non vale anche per gli alcolici? No, perché gli alcolici possono anche essere bevuti in una modica quantità per il solo gusto di assaporarli, senza necessariamente cercare di raggiungere attraverso la loro ingestione uno stato alterato di coscienza, mentre che usa gli stupefacenti lo fa solo ed esclusivamente al fine di raggiungere uno stato alterato di coscienza. Ecco perché è giusto che lo Stato non vieti la commercializzazione degli alcolici, ma ne punisca esclusivamente l'abuso da parte dei singoli nella misura in cui questi compiano azioni potenzialmente pericolose quando il tasso alcolico nel loro sangue abbia superato un certo limite (come mettersi alla guida di un'automobile, per esempio). Lo Stato, in buona sostanza, deve promulgare delle leggi che incoraggino il comportamento virtuoso da parte dei cittadini, senza però rinchiuderli in una gabbia. Ovviamente, per questo non c'è una formula magica, purtroppo.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

30/06/2009 15:26
 
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Il caso è del tutto diverso. Lì non s’è espresso il parere sulla vita privata di un qualche cittadino, in gioco c’era un precedente per la legalizzazione dell’eutanasia. Non s’è condannata alcuna persona, ma la dottrina che stava dietro ad un atto. Nel caso della Englaro poi, si trattava di difendere una vita umana dall’assassinio: ancora una volta questo non è certo stato fatto mettendosi a sindacare la vita privata dei giudici che hanno firmato quell’assurda sentenza. Come ripeto contestare le azioni di governo non ha nulla a che fare col mettersi a sindacare la vita di singoli individui.




Caris. Poly. anche se l'argomento iniziale era diverso poi in questa discussione si è parlato del "caso" Welby, l'hai fatto pure tu quindi spero di non essere accusato di portare fuori tema il topic.
Ma il rifiutare un funerale ad un morto, non è una sorta di condanna? Considerando poi che il morto non si è nemmeno suicidato, penso che non ne fosse in grado, non è condannare un innocente? L'unica sua colpa è stato dopo una vita trascorsa nel dolore, non ricordo nemmeno più quanti anni ma sicuramente un numero sufficente per mettere alla prova anche il più ferreo credente, il desiderare di morire, e questo è sufficente per far passare quest'uomo come uno dei pochi uomini al mondo a cui siano stati rifiutati i funerali religiosi. Funerali regolarmente fatti a criminali dittatori e assassini della peggior specie tra l'altro. Perchè in questo caso non si è seguita la strada del "Dio giudicherà secondo giustizia divina"


Saluti Flabot
30/06/2009 16:26
 
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E' possibile sull'argomento leggere nei "colloqui col padre" del n° 26 di Famiglia cristiana osservazioni dei lettori e risposte del padre

www.sanpaolo.org/fc/0926fc/0926fc06.htm
cercoilvero
30/06/2009 16:41
 
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Ma il rifiutare un funerale ad un morto, non è una sorta di condanna? Considerando poi che il morto non si è nemmeno suicidato, penso che non ne fosse in grado, non è condannare un innocente?



E' una contraddizione in termine volere un funerale cattolico e non essere cattolici. Quello che ha fatto negare il funerale è stata la volontà dichiarata fino all'ultimo di voler negare il dono della vita.
Il cristianesimo non è la New Age, è impossibile sostenere che il cammino del cristianesimo sia facile o in discesa, o che la difficoltà di un camminino giustifichino il non percorrerlo. Ci vuole una giustificazione razionale per una scelta, non può bastare il mero sentimento.
La Chiesa ormai porta in chiesa per le esequie anche i suicidi, perché non possiamo sapere se mentre si buttavano giù da un palazzo, a metà della discesa, non abbiano visto la luce e capito l'errore del loro gesto. I tiranni e i suicidi possono pentirsi, e nel caso dei tiranni solo il loro confessore sa quale fu il loro ultimo sentimento, mentre nel caso di Welby abbiamo a che fare con una deliberata e pianificata volontà di morire portata fino all'ultimo, e pianificata con settimane di anticipo. Queste sono le regole della Chiesa, nessuno obbliga nessuno a dirsi cattolico, ma si vogliono dei funerali cattolici ovviamente bisogna essere cattolici. Negare un funerale cattolico a chi non può dirsi cattolico è esattamente come negare l'iscrizione al WWF a chi viva cacciando foche di frodo... Tra l'altro questo funerale era stato chiesto dai genitori, non so nulla di quello che volesse Welby. Bisogna comunque ribadire che rifiutare il funerale non dice nulla sul destino ultraterreno della persona. La Chiesa proclama santi, non dannati, perché fa solo quello che le spetta dal punto di vista terreno. Welby può essere nelle mani del Padre, e non lo sapremo mai.
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30/06/2009 16:44
 
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Non c'è più religione! (Quella seria!)
Provo a semplificare......


Un uomo politico della misura di Berlusconi, è vero che ha una vita privata, ma.... è molto limitata proprio perchè ESPONENTE del Governo!

Lo sappiamo tutti che ci si aspetta che l'esempio viene dall'alto!

Ora, visto che lui si professa cattolico, se non mi sbaglio, ma non è questo il punto, dovrebbe anche avere una vita moralmente ineccepibile visto che è alla vista di tutti!

Altrimenti, se proprio vuol fare il "furbino", bhè... che lo faccia allora da FURBO!

Come hanno gia detto gli altri... che poi Bagnasco, non gli tiri moralmente le orecchie... è ovvio! Come si fa a dire a chi ti da le mance che però non ti comporti bene socialmente?

Solo un don Farinella al momento ne ha avuto il coraggio, e voi lo criticate pure!

È proprio vero che non c'è più religione! Shalom!
30/06/2009 16:49
 
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Un uomo politico della misura di Berlusconi, è vero che ha una vita privata, ma.... è molto limitata proprio perchè ESPONENTE del Governo!



Ma non s'è ancora capito perché la Chiesa dovrebbe mettersi a parlare della sua vita privata- E' un esponente del governo, e dunque la Chiesa parlerà delle sue leggi, se sono contrarie alla dignità dell'uomo.



"Ora, visto che lui si professa cattolico, se non mi sbaglio, ma non è questo il punto, dovrebbe anche avere una vita moralmente ineccepibile visto che è alla vista di tutti!"



Questo devi chiederlo a lui, non so se sia cattolico, ma è irrilevante. Il punto non è se sia incoerente, ma il perché la Chiesa dovrebbe occuparsi della sua incoerenza, visto che non è di alcun interesse pubblico... questo non mi è stato ancora spiegato.
[Modificato da Polymetis 30/06/2009 16:50]
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30/06/2009 17:28
 
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Non ti è stato spiegato?
Ma leggi BENE per favore la lettera di don Farinella, altro che non ti è ancora stato spiegato! Una persona CULTURATA come te non dovrebbe avere difficoltà a trovare i punti salienti! Sai.. ci sono riuscito io che sono come gli apostoli definiti dai farisei....! [SM=g1678738]
30/06/2009 17:47
 
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Re:
Trianello, 30/06/2009 13.36:


: ...mentre che usa gli stupefacenti lo fa solo ed esclusivamente al fine di raggiungere uno stato alterato di coscienza.



-----------------------------------------------------------------




Trianello scrive:

...mentre che usa gli stupefacenti lo fa solo ed esclusivamente al fine di raggiungere uno stato alterato di coscienza.

A me risulta che chi fa uso di cocaina, la maggior parte lo fa, o meglio lo faceva, per altri motivi.

La situazione da me vissuta si riferisce ad alcuni anni or sono, può darsi si sia modificata.


[SM=x570868]
At saluut!






www.randallwatters.com/

Se studiate la storia della società Watchtower, una cosa dovreste aver chiara nella mente: la dottrina è irrilevante. Cambia continuamente, dato che il Corpo Direttivo riscrive la loro storia e si riscrivono nella Bibbia, come se fosse stata scritta per loro e soltanto per loro. Potete studiare teologia finché vi fuma il cervello. Potete conoscere la Bibbia parola per parola. Ma, a meno che capiate come la manipolano per arrivare ai loro fini, rimarrete sprovveduti sul come contrastarli. Vi rideranno in faccia. Se imparate il loro sistema e mettete a nudo il loro metodo, non vi sfideranno più. Come nella novella ‘Il mago di Oz’ fu sorpreso a esercitarsi dietro la tenda, così tireranno la tenda dell’illusione al suo posto. Imparate le loro tecniche piuttosto che la loro teologia. (di Randall Watters, dalla sua esperienza pluriennale alla Betel di Brooklyn)
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