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S.O.S. Terra...giornata mondiale della desertificazione

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2009 13:42
18/06/2009 13:42
 
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2009-06-17 16:16 (ansa)

GIORNATA MONDIALE DESERTIFICAZIONE, SOS TERRA

ROMA - Quasi un milione di profughi l'anno, oltre un miliardo di persone minacciate in più di 100 Paesi che vedono a rischio la salute e il benessere. La possibilità che la superficie terrestre già inaridita per circa il 47% si possa trasformare in deserto, dai cambiamenti climatici e dalle attività umane, nelle zone caratterizzate da carenza di piogge e da alte temperature. Dal 1994 (in vigore due anni dopo) l'Onu ha dichiarato il 17 giugno 'Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla Siccita'', cui aderiscono 190 Paesi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, l'Unccd (United nations convention to combat desertification), nei paesi gravemente colpiti dalla siccità e dalla desertificazione. In particolare, in Africa il 73% delle terre aride (coltivate) sono a grave rischio desertificazione, e da qui al 2020 un numero pari a 60 milioni di persone potrebbe spostarsi dalle zone desertificate dell'Africa Sub-sahariana verso il nord Africa e l'Europa. Il primo passo, dicono esperti dell'Unccd, deve essere quello di un 'protocollo contro la sete' per fornire a ogni essere umano almeno 45 litri di acqua al giorno. E in Italia, secondo il Corpo forestale dello Stato, oltre il 21% del territorio nazionale è a rischio di desertificazione. In pericolo sarebbero 5 regioni: Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Numerose sono le attività in tutto il mondo. In Italia, l'Istituto europeo di design, a Torino, ha organizzato un'esposizione di foto sulla desertificazione, incontri e conferenze si terranno a Palermo e all'università della Calabria. A Roma, saranno presentati dati e attività per contrastare la desertificazione.


ALPI: SOS FIUMI E TORRENTI, RISCHIO SICCITA'
di Stefan Wallisch

BOLZANO - Nei prossimi anni l'oro blu, l'acqua, diventerà sempre un bene più prezioso. Molti torrenti e i fiumi dell'arco alpino sono a rischio siccità a causa del cambiamento climatico e dell'utilizzo spropositato delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica, per l' agricoltura e il turismo. La situazione è particolarmente grave sul versante meridionale della catena montuosa.

A lanciare l'allarme è la Convenzione delle Alpi nella sua relazione dedicata all'acqua. "Serve un deciso cambiamento di rotta", ha detto il segretario generale della Convenzione delle Alpi, Marco Onida, a Bolzano durante la presentazione della relazione sull'Acqua e la gestione delle risorse idriche. "In Valtellina - ha spiegato - il 90% dei corsi d'acqua viene sfruttato per la produzione idroelettrica. Fortunatamente la popolazione si è opposta in modo deciso a nuovi impianti lungo gli ultimi torrenti che conservano ancora condizioni di naturalità. E' ancora più preoccupante la situazione del torrente Schisone in val Chiavenna".

Le Alpi sono un importantissimo serbatoio idrico anche per zone che si trovano a centinaia di chilometri di distanza, soprattutto in tempi di siccità. "In alcuni periodi dell'anno l'80% dell'acqua del fiume Po arriva dalle Alpi", ha ricordato Karl Schwaiger, presidente del gruppo di esperti che ha elaborato la relazione. E gli esperti ipotizzano per il futuro un'aspra lotta per le risorse idriche tra agricoltura, turismo e industria. "Soltanto la gestione integrata e razionale dell'equilibrio idrico dei bacini, incluse le acque immagazzinate nei ghiacci e nelle grosse dighe nelle Alpi, può prevenire e mitigare efficacemente le conseguenze della scarsità d'acqua". Il crescente fabbisogno di energia elettrica mette a rischio gli ultimi corsi d'acqua inviolati.

"Ogni impianto idroelettrico - ha spiegato Schwaiger - ha un notevole impatto sull'equilibrio ambientale. L'interruzione della continuità dei corsi fluviali e la riduzione della loro portata hanno fatto sì che alcuni torrenti siano rimasti completamente senza pesci". La relazione della Convenzione delle Alpi chiede perciò "una combinazione di soluzioni tecniche, di una pianificazione lungimirante e di interventi di gestione delle acque più ampia". "L'acqua - ha detto Schwaiger - è il tesoro delle Alpi che va tutelato per le future generazioni".
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