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Hai un problema? Dormici su

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2009 11:14
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Registrato il: 29/12/2004
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Sonno: è creativo, la tv non lo aiuta



Quando un problema ci assilla e non riusciamo a trovare la soluzione un consiglio “della nonna” invita a dormirci su. Ora gli scienziati lo hanno dimostrato: un buon sonno, ma anche un semplice pisolino, aiuta davvero a trovare le soluzioni. Non solo. Il sonno migliora il rendimento scolastico degli studenti e le performances sportive degli atleti. Eppure sono molte le persone che non godono di un buon riposo: sono almeno 20 milioni gli europei che soffrono ogni anno di disturbi cronici del sonno e altri 10 milioni hanno problemi occasionali.

Il fatto che il sonno sia un momento privilegiato per elaborare soluzioni alle difficoltà che ci affliggono durante le ore di veglia è stato dimostrato dall’equipe guidata dalla professoressa Sara Mednick della University of California San Diego: Gli esperti hanno verificato che durante la fase di “incubazione" nel sonno, specialmente quando si entra nella fase Rem, quella in cui avviene la maggior parte dei sogni, è più agevole risolvere un nuovo problema con il pensiero laterale. Nel corso dello studio, pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, gli scienziati la mattina del giorno del test hanno proposto a 77 volontari una serie di problemi da risolvere. I partecipanti avevano tempo fino al pomeriggio per riflettere sui quesiti restando svegli tutto il tempo, oppure concedendosi un riposino sotto il controllo dagli scienziati. E' così emerso che chi aveva dormito raggiungendo la fase Rem aveva meglio risolto i problemi rispetto a chi non aveva riposato o non aveva raggiunto il sonno Rem. I volontari entrati nella fase Rem hanno invece migliorato la loro capacità creativa di risoluzione dei problemi di quasi il 40%.



La professoressa Mednick sottolinea l'importanza della qualità del sonno: "Solo la fase Rem potenzia la creatività". Il sonno Rem, infatti, permette al cervello di formare nuove connessioni nervose senza l'interferenza di altri percorsi mentali che ci distraggono mentre siamo svegli o se non dormiamo profondamente: in particolare ci permette di assimilare nuove informazioni all'interno dell'esperienza passata e di creare una più ricca rete di associazioni per l'uso futuro.

Il buon sonno migliora anche le permormance di studenti in vista degli esami e degli atleti impegnati in performance ad alto livello. A confermarlo ci sono due studi, presentati in occasione dello Sleep 2009, il congresso annuale dell'Associated Professional Sleep Societies a Westchester (Illinois): Il primo studio ha dimostrato che gli studenti "notturni" - quelli che tendono ad addormentarsi tardi la sera - ottengono risultati scolastici ed accademici inferiori rispetto ai coetanei. Stesso discorso vale per gli atleti. Cheri Mah dello Stanford Sleep Disorders Clinica and Research Laboratory della Stanford University (Usa) ha osservato cinque giovani tenniste, arrivate a dormire 10 ore a notte per cinque o sei settimane. Il monitoraggio ha svelato che a beneficiare della nuova abitudine non è stato solo il punteggio ottenuto in partita, ma anche l’umore generale delle giocatrici.


Eppure sono molte le persone che hanno difficoltà ad addormentarsi: in Europa 20 milioni di persone hanno disturbi cronici del sonno e a questi si aggiungono molti altri pazienti a cui il problema non viene diagnosticato. Molti finiscono con lo sviluppare problemi cognitivi e dell'apprendimento a seguito di un deficit del sonno accumulato dopo alcune notti di cattivo riposo o di sonno insufficiente. Nuove ricerche dimostrano anche un notevole impatto sulla salute risultante in malattie virali, diabete, obesità, malattie cardiache, depressione e altre malattie croniche legate all'età. Chi ha difficoltà ad addormentarsi, ad esempio, farà bene a non guardare la televisione fino a poco prima di andare a letto. Questa attività subito prima del riposo notturno, infatti, stimola l'attività cerebrale e può inibire il rilassamento. Uno studio realizzato dalla University of Pennsylvania School of Medicine di Filadelfia, condotto su oltre ventimila persone dai 15 anni d'età in su ha scoperto che la visione della televisione nelle due ore precedenti il riposo allunga il tempo dal pre-sonno al sonno di quasi il 50%.

Infine qualche curiosità. Secondo un’indagine realizzata da “Poliuretano” in collaborazione con AIPEF (Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili), il sonno di oltre la metà degli Italiani è tranquillo e spontaneo, senza l’aiuto di televisione o di libri. Il sondaggio è stato effettuato su un campione di 1000 persone rappresentativo della popolazione italiana dai 14 anni in su. Oltre la metà del campione si addormenta spontaneamente: gli uomini sono più nottambuli delle donne (il 36% di loro va a letto dopo la mezzanotte, contro il 23% delle donne. Nella fascia di età tra i 21 e i 40 anni, ben il 71% delle donne va a letto tra le 22 e le 24, contro il 56% degli uomini. Oltre il 60% degli intervistati non si sveglia durante la notte, mentre l’ora media del risveglio è per entrambi i sessi tra le 6 e le 8 del mattino. Oltre la metà del campione (e per il 60% delle donne) utilizza la sveglia. Infine, la posizione preferita per dormire è quella su un fianco che, insieme a quella rannicchiata è la prediletta dal 61% delle donne e dal 50% degli uomini. La posizione prona, a pancia in giù, è più diffusa tra le donne e i giovani, mentre un terzo degli ultra sessantenni dorme supina.

tgcom
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11/06/2009 11:14
 
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