codice deontologico

Stamani,mentre ero a fare varie commissioni, sintonizai la radio su "radio maria" (ma me ne accorsi dopo un po) e stavano parlando della professione di infermiere, che in Italia rispetto al resto dell europa c'e ne sono pochi, spiegavano per chi è adatto questo tipo di lavoro, sopratutto la motivazione, e poi parlarono del codice deontologico quando, al momento delle domande, una signora di Roma disse che lei viene chiamata molte svolte per svolgere la seminazione artificiale, e che lei con questa pratica è in disaccordo, e chiedeva se poteva rifiutare l incarico.
il Dottore rispose che secondo il codice deontologico,l infermiere e cautelato solo per l' aborto e per la seminazione artificiale, sempre se non siano casi urgenti...

ora io mi domando e domando a quelli che conoscono questo codice,i tdg infermieri quindi non possono astenersi a praticare la trafusione anche in casi normali???

lovelove84, 27/05/2009 18.06:

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il Dottore rispose che secondo il codice deontologico,l infermiere e cautelato solo per l' aborto e per la seminazione artificiale, sempre se non siano casi urgenti...

ora io mi domando e domando a quelli che conoscono questo codice,i tdg infermieri quindi non possono astenersi a praticare la trafusione anche in casi normali???

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Dubito che l'inseminazione artificiale possa essere "urgente".

La domanda che poni è interessante. Chissà se un tdg infermiere può rifiutarsi di trasfondere un paziente...

La Società ha risposto in questo modo in una sua lettera:

«Un Testimone di Geova che fa l'infermiere non dovrebbe mai prescrivere di propria iniziativa una trasfusione. Però che dire se il paziente stesso chiede una trasfusione o se l'infermiere riceve dal medico l'ordine di praticare una trasfusione? In questo caso sarebbe lasciato alla coscienza del fratello decidere come comportarsi, cioè se praticare la trasfusione o no. Naturalmente bisogna tenere presente ciò che dice Paolo in Ro 14:23 dove è scritto che se la coscienza lo fa turbare dovrebbe astenersi. Questo è in armonia con Deu 14:21 che dice: "Lo puoi dare al residente forestiero che è dentro le tue porte ... o si può vendere a uno straniero". Qui si trattava di un animale morto. Mentre l'israelita non poteva mangiare quell'animale poteva venderlo a uno straniero. Da ciò si comprende un'altra cosa, che il Testimone di Geova non dovrebbe mai fare una trasfusione ad un altro Testimone, sia che glielo chiedesse il Testimone stesso o glielo ordinasse il dottore. Il tuo caso è simile a quello del medico Testimone di Geova al quale un paziente chiede una trasfusione. L'accettare la richiesta del paziente dipende dalla sua coscienza - W 1.5.65 p 284 ». (Lettera siglata SCC:SSF del 12.9.80).

Come si nota si fa dire alla Bibbia quello che si vuole... il passo di Deuteronomio non parla neppure lontanamente di situazioni come queste. Ma una "pezza d'appoggio" la si deve pur trovare e basta che la WTS dica che questa è un'applicazione del "principio" espresso in Deuteronomio e il TdG accetta tutto.
Quindi fare la trasfusione da un "fratello" non si può.
Farla ad una "persona del mondo", si può.

Achille

Per quello che ne so io...ciò che regola le trasfusioni di sangue è l'articolo 32 della costituzione italiana, ed anche il codice deontologico, secondo il quale l'infermiere è tenuto ad assistere il paziente....e riguardo ai tdg, quando ancora ero nelle loro file, a me era stato detto che se la mia coscienza me lo permetteva e il medico me lo ordinava, a un non tdg potevo anche somministrarla...nel caso la coscienza rimordesse, dovevo lasciare il lavoro ad un collega.....!!! CHI CI CAPISCE QUALCOSA E BRAVO....meno male che ora il problema non si pone più....adesso conta la singola volontà del paziente!