Avevo adocchiato questo ottimo topic ultra-nostalgico qualche giorno fa, poi in breve è stato sommerso dalle altre discussioni.
Aggiungo alcuni miei ricordi, tutti legati ai videogiochi del bar del mio paese.
Il primo gioco giunto in paese è stato il Safari: 100 lire una partita, non ci capivo niente, e poi dovevo mettermi in ginocchio su una sedia per giocare, perchè, con quei maledetti bussolotti a schermo riflesso, non riuscivo proprio ad arrivare ad altezza utile...
Ho grandi ricordi per il "Phoenix", rigorosamente pronunciato Foènix, dove in genere si giocava in due, dividendosi i compiti: un muoveva l'astronavetta, l'altro, in genere uno stronzetto -cioè io- aveva il compito di sparare il più velocemente possibile. Da qui le proposte "Vuoi che ti sparo io?", e le repliche "No, sparo da solo".
Poi è arrivato il Ghost'n Goblin, fantastico: con quel gioco lì ho capito che ero fortissimo nei giochetti con "l'omino che salta e spara"...
C'era un ragazzo più grande, sui vent'anni -io ne avrò avuti 10 o 12- che, causa convalescenza dopo un grave incidente, passava le sue giornate in bar. Quando c'era lui era garanzia che non riuscivi a giocare per almeno un'ora. Andava avanti con i "continue play" a suon di dieci o venti mila lire al giorno. E un credit alla volta. In modo tale che, quando speravi che avesse finito, tac!, lui ti fregava mettendo dentro altre duecento lire, per quanto ti vedesse che eri lì che aspettavi da una vita. Essendo un prepotente, non era il caso di implorare la sua pietà. Bisognava aspettare che si stancasse. In compenso era talmente ottuso che, standolo a guardare, imparavi tutti i trucchi, e arrivavi tranquillamente con duecento lire dove lui arrivava con non meno di cinquemila...
La svolta, in paese, si è avuta verso l'89. Cioè, in quel periodo qualcuno di noi aveva scoperto che con le chiavi del bloccasterzo dei motorini questi giochi si POTEVANO APRIRE!!
Dunque la domenica dopo messa, o nei pomeriggi dopo la scuola, il ritrovo in bar era un appuntamento fisso. Lo era anche prima, in verità. Ma adesso c'era un motivo in più.
In bar c'erano sempre uno o due giochi alla volta, massimo tre, ormai stabilmente collocati nella saletta TV. Si faceva la finta di andare ogni tanto al banco per cambiare le monete (ormai 500 lire per due partite): così, mentre uno faceva da palo, l'altro apriva la sportellina metallica dove c'erano le fessure per le monete, infilava il ditino e muoveva opportunamente la levetta di solito azionata dalla caduta della moneta... e lì "dling-dling-dling", buttava su credits a go-go!
Era una manna dal cielo!!! Finalmente si poteva procedere con i Continue Play a oltranza! Arrivare fino alla fine di qualunque gioco! Scoprire qualunque trucco!
C'era il Trojan, in quel periodo: molti di noi erano ormai diventati talmente bravi che ci si poteva anche permettere di fare le cose in regola, cioè mettere le 500 lire: infatti, con un solo credit finivamo tranquillamente il gioco due volte, giocando non ricordo se mezz'ora o un'ora di fila.
Come tutte le storie belle, anche questa era destinata a finire.
Un giorno ci hanno beccato e il sogno si è infranto. Ne è seguita un'imbarazzante ramanzina e per un po' non ci siamo più fatti vedere in bar.
Alla successiva ondata di giochi avevano sostituito tutte le serrature.
"Come ben sapete tutti, il nostro forum è molto libero e democratico"
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"Perchè non lo fai tu?
'Tanto ormai ti evitano tutti.
Nessuno si sogna di risponderti perchè si sa già come vanno a finire le discussioni con te.
Ps: complimenti per il linguaggio oxfordiano! Fa proprio venir voglia di partecipare.
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"Nessuno si sogna di rispondermi però tu continui a farlo...sei più handicappato degli altri evidentemente.
Infatti ti obbligo io a non rispondermi, come ti ho abilitato a questa sezione ora ti disabilito subito.
Così puoi odiarmi ancora di più e ti levi dal cazzo.
E il linguaggio educato lo riservo per chi se lo merita, non per i coglioni come te.
Bye coglione. "