Stephen King

Visto che è il terzo romanzo di fila che leggo del Maestro, e visto che ne ho subito attaccato un quarto, tanto vale che apra un topic apposito, che poi vien sempre buono!

Ho letto Uscita per l'inferno.
A discapito del titolo, che preannuncia come minimo laghi di sangue, massacri e la venuta di creature dall'oltretomba, questo non è un romanzo horror. Il sentore di ciò mi coglie subito, nell'apprendere in prefazione che questo romanzo uscì sotto il nome fittizio di Richard Bachman, l'alter ego dello scrittore del maine, sotto i cui panni King si divertiva a presentare trame di confine ed esperimenti. Basti pensare a La lunga marcia e L'uomo in fuga, romanzi che hanno molto più della fantascienza che del distintivo carattere orrorifico kinghiano.
In questo caso, Stephen King analizza il crollo di una psicologia debole, il rapido declino verso la follia di una mente provata dallo stress. Ed il protagonista ci viene presentato quando il processo è già non solo in corso, ma ormai ad uno stadio irreversibile. Il lettore, fin dalle prime pagine, intuisce il finale SPOILER drammatico del romanzo, che lo scrittore non nasconde per nulla. Si assiste impotenti alla sorte di quest'uomo, descritto attraverso la sua quotidianità inizialmente monotona e progressivamente più inquieta.
La caratteristica principale dell'opera è la sensazione di verosimiglianza del contenuto, la plausibilità della vicenda, pur nella presentazione di personaggi eccessivi e di situazioni in cui il lettore non riesce a immedesimarsi. E' anche un romanzo abbastanza breve (altro carattere distintivo di King-Bachman, per quel che mi viene in mente): neanche 300 pagine.

E ora sotto con La zona oscura, che a suo tempo, oltre quindici anni fa, interruppi a metà e che ora ho voglia di portare a termine!

Che è La zona oscura? Una fusione tra La metà oscura e La zona morta? :-D

Comunque, La lunga marcia l'hai letto, vero? Dal tuo post non si capisce, e IMO è uno dei capolavori del Re.

rimatt1, 14/05/2009 18.05:

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Comunque, La lunga marcia l'hai letto, vero? Dal tuo post non si capisce, e IMO è uno dei capolavori del Re.

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Yeppa! Ho letto pochissimo di King, ma La lunga marcia basterebbe a consacrarla alla storia della letteratura.

V.

Ho letto e apprezzato anch'io La lunga marcia!!!Bellssimo!!!! è volato in pochissimi giorni!
Un capolavoro!!!
Un altro bello, che ho amato è It...
Misery non deve morire, bellissimo e terrificante! Che ansia mi metteva leggerlo!!! Stupendo!!!
Un altro che ho letto è Insomnia, a me è piaciuto molto...
Scheletri e Incubi e Deliri mi hanno rotto e non li ho terminati.
Un altro bello ma che mi ha fatto fare un sacco di incubi è stato Pet sematary... Era appena morto il mio amato cane ed è stato una tortura leggerlo!

Pardon! La zona morta! Un palese refuso dovuto a mescolanza mentale dei due titoli!

Sìssì! La lunga marcia l'ho letto eccome! Così come credo tutti gli altri romanzi scritti sotto il nome di Bachman: Ossessione (che invero detestai), L'uomo in fuga (che invece ritengo ottimo), I Vendicatori (recentemente, appunto) e Uscita per l'inferno.

Per Vinnie: strano che tu abbia letto così poco di uno scrittore che almeno per un suo romanzo tu affermi aver apprezzato molto!
King esplora molti generi: dal fantasy alla fantascienza, dal grottesco ovviamente fino all'orrore, in ogni sua forma.

Fra i titoli che cita Eli:

-IT è... un capolavoro a metà. Nel senso che LA PRIMA METà è secondo me un capolavoro. Poi scende parecchio, fino ad un finale non soddisfacente. Alcune pagine sono tuttavia veramente terrificanti: l'arte di mastro King è ai livelli massimi espressivi, mentre quanto a trama ne ho preferiti altri.

-Pet Sematary fa una paura pazzesca. Lo considero il più ingiustamente sconosciuto fra i grandi libri di King. Ne è stato tratto ovviamente un film bruttissimo.

-Insomnia: è uno dei titoli peggiori della sua bibliografia, secondo me. Settecento pagine, di cui 300 inutili. L'idea di fondo è una delle sue migliori in assoluto, la resa decisamente non ottimale.

-Misery non deve morire è invece un signor romanzo, da cui una volta tanto è stato tratto anche un film come si deve, con due grandi attori.

Quanto alle due raccolte di racconti, King penso che non abbia mai reso moltissimo sulla brevissima distanza: a lui piace ricamarci un po' su!
Salvo tuttavia, fra ciò che ho letto (ma mi mancano sia Stagioni diverse sia A volte ritornano), I Langolieri, primo quarto di Quattro dopo mezzanotte.


Fra quelli non citati da Elisa, secondo me sono invece imprescindibili: Carrie, Shining, Le notti di Salem, L'incendiaria e su tutti L'ombra dello Scorpione, che non capisco davvero come sia possibile che Vinnie non abbia ancora letto!

King frequenta indubbiamente molti generi, ma massicciamente l'horror, che in genere apprezzo davvero poco.

V.

L'ombra dello Scorpione è orrore a piene mani. Di quello terrificante. Ma è anche grande fantascienza catastrofica e non solo.
Ribadisco e insisto: merita davvero un tentativo, da parte tua!

Carlo Maria, 14/05/2009 20.44:

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L'ombra dello Scorpione è orrore a piene mani. Di quello terrificante. Ma è anche grande fantascienza catastrofica e non solo.
Ribadisco e insisto: merita davvero un tentativo, da parte tua!

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In che senso tentativo? Di King ho counque letto più di un romanzo e qualche racconto, ci tornerò sicuramente, ma non adesso, non con migliaia di volumi che desidero leggere maggiormente :-)

V.

Carlo Maria, 5/14/2009 8:15 PM:

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-Pet Sematary fa una paura pazzesca. Lo considero il più ingiustamente sconosciuto fra i grandi libri di King. Ne è stato tratto ovviamente un film bruttissimo.

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Uno dei libri più dolorosi che abbia mai affrontato. Ci sono alcune pagine che raggiungono incredibili vette d'angoscia, e fanno davvero star male. Comunque di King credo di aver letto tutto, almeno fino a un paio d'anni fa (Torre nera esclusa). I miei preferiti sono probabilmente Misery e Stagioni diverse, ma anche le raccolte di racconti meritano molto. Mentre L'ombra dello scorpione è un libro che non consiglierei: non che abbia faticato a finirlo, ma è davvero troppo lungo. Di La zona morta ho invece un ottimo ricordo.

rimatt1, 14/05/2009 23.34:

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Comunque di King credo di aver letto tutto, almeno fino a un paio d'anni fa (Torre nera esclusa).

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"La Torre Nera" è caldamente consigliata!!!

rimatt1, 14/05/2009 23.34:

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Uno dei libri più dolorosi che abbia mai affrontato. Ci sono alcune pagine che raggiungono incredibili vette d'angoscia, e fanno davvero star male. Comunque di King credo di aver letto tutto, almeno fino a un paio d'anni fa (Torre nera esclusa). I miei preferiti sono probabilmente Misery e Stagioni diverse, ma anche le raccolte di racconti meritano molto. Mentre L'ombra dello scorpione è un libro che non consiglierei: non che abbia faticato a finirlo, ma è davvero troppo lungo. Di La zona morta ho invece un ottimo ricordo.

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L'ombra dello scorpione è uscito in due versioni. La seconda è l'integrale, con l'aggiunta di oltre duecento pagine se non erro.
L'effetto di queste ultime è un annacquamento inutile in una trama che è la più incalzante di tutta la bibliografia kinghiana.
Il numero di accadimenti che si succedono non ha eguali e King non è più stato a quei livelli di visionarietà. I personaggi costruiti sono talmente vividi che ne ricordo per filo e per segno i nomi e le caratteristiche anche se non lo rileggo da oltre 10 anni e per almeno un anno ho continuato a rileggerne brani, al punto che quasi li avevo mandati a memoria. No no, L'ombra per me resta il vertice assoluto.

Carlo Maria, 5/15/2009 11:58 AM:

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L'ombra dello scorpione è uscito in due versioni. La seconda è l'integrale, con l'aggiunta di oltre duecento pagine se non erro.

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Ho letto quella, in effetti. Sarà per questo che il libro non mi ha entusiasmato, se non a tratti.

Riguardo alla saga della Torre nera, non è che non la conosca proprio: sono arrivato a Terre desolate, il terzo volume. Ora come ora, però, non ho una gran voglia di proseguire la lettura... Dite che ne vale la pena?

rimatt1, 15/05/2009 14.40:

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Ho letto quella, in effetti. Sarà per questo che il libro non mi ha entusiasmato, se non a tratti.

Riguardo alla saga della Torre nera, non è che non la conosca proprio: sono arrivato a Terre desolate, il terzo volume. Ora come ora, però, non ho una gran voglia di proseguire la lettura... Dite che ne vale la pena?

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Io mi sono interrotto dopo la lettura del PENULTIMO...
Fede mi martella da mesi perchè completi la lettura, ma praticamente me la sono scordata tutta e dovrei rileggere ogni libro!

Sorpresa! Data la casualità delle mie recenti letture kinghiane, ho notato con facilità che in La zona morta c'è un personaggio che poi, più di dieci anni dopo, rileggiamo in Tommyknocker, libro che ho terminato una decina di giorni fa. Si tratta di David Bright, giornalista del Bangor News, personaggio assolutamente secondario in entrambi, ma che non poco contribuisce in entrambe le trame a dare un'accelerazione agli eventi:
SPOILER
Qui è colui che per primo scrive un pezzo sui poteri paranormali di John Smith; là quello la cui preoccupazione farà emergere l'isolamento assolutamente irreale in cui la cittadina aliena si è calata.
King non è nuovo a questi giochetti: anche se non l'ho ancora letto, so che in Gli occhi del drago torna Randall Flag, il gran cattivo de L'ombra dello Scorpione.
Di altri non so: Fede, Matteo, me ne sapete citare ancora di personaggi ritornanti?

Io no: non ho una gran memoria per i nomi, e non avevo notato neppure le riprese dei personaggi che tu hai citato (nonostante abbia letto tutti i libri in questione).

"Dopo la titanica impresa di "Star Trek" la coppia Abrams-Lindelof [autori di Lost n.d.r.] è al lavoro per un altro grande progetto:la trasposizione della celeberrima saga "La Torre Nera" di Stephen King.Abrams è in trattativa con King e non è ancora chiaro se il prodotto finale sarà destinato al grande o al piccolo schermo. La priorità adesso rimane la fine di Lost, ma al termine dello Show il duo si dedicherà a quest'altra grande scommessa"

Cavolo, molto interessante!!! Almeno così saprò come va a finire!


Intanto, ho finito La zona morta!
E' la prima volta che mi capita di riprendere in mano un libro che io avevo scelto di accantonare (ben 15 anni fa, forse anche di più). E ne sono assolutamente soddisfatto: gran romanzo, con una trama costantemente interessante ed un protagonista molto ben caratterizzato. La mia parentesi King di questo mese è andata pure in crescendo, bene!
Ora, in casa mia, mi resterebbero da leggere fra i titoli di cui dispongo: Gli occhi del drago, Il talismano, La tempesta del secolo e gli ultimi 2 racconti di Quattro dopo mezzanotte, però ora passo almeno un attimo ad altro.

Ho letto Desperation, il romanzo gemello di quel I vendicatori che già avevo gustato qualche mese addietro!
L'intuizione spiazzante è quella di utilizzare praticamente gli stessi protagonisti dell'altro romanzo, producendo tuttavia tutta una serie di conseguenze differenti. E' come una visione parallela e alternativa all'altra: nessun personaggio de I vendicatori si può dire al sicuro in quest'altro e chi muore nel primo può morire anche nel secondo. Ciò disorienta più che altro per il fatto che, essendo memore delle psicologie precedenti, non mi è stato facile accogliere il fatto che queste siano spesso estremamente differenti! Credo che quindi la suggestione cercata dall'autore sia tutta nei nomi e basta: nessun'altra affinità, ma ciò basta per creare parallelismi nella mente del lettore e produrre associazioni d'idee che non possono portare a conclusioni corrette in quanto falsate in partenza.
Ciò detto, l'opera in sè è discreta. La prima metà a mio giudizio anche molto di più: crudele, graffiante, cattiva. Nella seconda subentra il mestiere e, all'aumento esponenziale dell'orrore corrisponde un calo vertiginoso dell'interesse, della partecipazione e della credibilità della vicenda. In sostanza, non essendo più un visionario, King prova ad affidarsi (ormai da 15 anni) alla maestria della sua narrativa intrigante, ma riuscendo solo a creare sterili scenari ove le parole non trasmettono corrispondenti emozioni.
Quanto a scorrevolezza e leggibilità, invece, continua ad essere un romanziere con pochi eguali. E, sia detto a suo merito indubbio, anche se non più in forma smagliante, quando azzecca la pagina, ti trascina in baratro di tensione.
Ho altri 2 suoi libri sul comò, vedremo!

Non vorrei sbagliarmi, ma Desperation dovrebbe essere il romanzo "ufficiale", mentre I vendicatori (pubblicato come Bachman, se non erro) dovrebbe essere il "gemello cattivo". A me piacquero abbastanza entrambi.

Sono molto attirato da The Dome, invece! Oltre 1000 pagine nelle quali King recupera un progetto risalente agli anni Ottanta, da lui più volte ripreso in mano e rimaneggiato nel corso degli anni. Finalmente The Dome assume forma definitiva. Chi l'ha letto ne parla molto bene.

Ma dannazione.
Ho finalmente letto Cose Preziose. Ci ho messo un anno. Non esagero: avevo iniziato lo scorso settembre 2009 e la lettura si è protratta con ostinazione finora.
E, si badi: è un romanzo bellissimo! Lo giudico fra i più belli e appassionanti del Re che io abbia mai letto!
Eppure...
A rendermelo "antipatico" o più semplicemente illeggibile è stato un fatto risalente a 7-8 anni fa, quando una mia amica, pensando che io già l'avessi letto, mi ha rivelato bellamente il finale. Le ho smadonnato davanti per mezz'ora e tuttora ogni volta che la vedo le ricito l'episodio e la colpevolizzo un poco di più. La prossima volta che la incontrerò, però, il che vuol dire domani perchè l'ho subito prenotata, la massacrerò di botte perchè non solo mi ha anticipato il finale... ma me l'ha pure raccontato sbagliato e quindi per anni io non ho letto un libro fantastico credendo di saperne la conclusione, quando così non è.
Cosa più grave, la mia ostinazione su questo libro, che mi è piaciuto fin dall'inizio, ma che leggevo a piccoli assaggi a causa proprio della mia motivata ritrosia, ha fatto sì che io praticamente rinunciassi alla letteratura per quasi un anno perchè impantanato in quelle pagine. Fortuna vuole che le ferie, i libri di Vinnie e la concorrenza di Fede mi abbiano spronato, facendomi accantonare il testo maledetto e facendomi concentrare su altri ottimi libri.

Esposto tutto questo preambolo, mi concentro sulla valutazione del libro: ottimo. King dimostra ancora una volta maestria assoluta nella gestione della coralità di personaggi che schiera. Qui ne muove a decine, non ne perde di vista neanche uno. Intesse psicologie, espone variazioni psicologiche, snida inquietudini. Maestro sanguinario come nessun altro, muove una critica al consumismo che ti "divora l'anima" e crea intanto personaggi che restano nella memoria. Il romanzo, di 768 pagine, non parte lentamente, ma comunque s'assensta su un basso regime per diverse centinaia di pagine, avviluppando il lettore più con l'intensità dell'abile narrazione e con l'interesse per tutto il dispiegamento delle pedine piuttosto che per la concretezza degli accadimenti svoltisi. Unica fiamma, fulgida, lo scontro brutale tra due protagoniste. Una volta giunto a compimento di questo lavorio, King darà però sfogo a duecento pagine dal ritmo forsennato e trasudanti sangue.
... fino all'inaspettato finale!
Sicuramente un signor romanzo!
Carlo Maria


P.s. per Vinnie:

Testo nascosto - clicca qui

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