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15/05/2009 16:33 | |
Il centrocampista ammette le difficoltà delle ultime gare ma...
Moro: Empoli, i play off non possono sfuggirci
EMPOLI - Di solito sono i giocatori a doversi adattare ai moduli tattici suggeriti dagli allenatori, ma stavolta Silvio Baldini ha fatto un'eccezione, disegnando una sorta di rombo un po' sbilenco nell'intento di mettere a suo agio un Davide Moro che col suo ruolo atipico rappresenta sicuramente uno dei piccoli segreti di un Empoli che da un po' di tempo sta scalando posizioni su posizioni in una classifica generale che al momento attuale regala agli azzurri il sogno di una serie A ancora possibile. «In effetti solo tre di noi stanno ai loro posti nel classico rombo di centrocampo - spiega il “ settepolmoni” - ovvero Musacci vertice basso, con Buscé e Valdifiori ai lati, seppure alcuni metri in avanti. Manca il vertice alto dunque, un compito che è fatto a pennello per un trequartista dai piedi buoni e dai dribling ubriacanti. E visto che il sottoscritto non ha proprio queste qualità nel suo repertorio, ecco che sono costretto a tradire il cosiddetto rombo, partendo praticamente dalla stessa linea di Musacci, spostato qualche metro verso destra » .
Un “soldatino” in più chiamato a proteggere la difesa dunque, ma non solo. «Questo senz'altro - commenta - anche perché se dovessi pensare solo a difendere avrei ben poche possibilità di esprimermi in quella che è sicuramente la mia caratteristica migliore ovvero la corsa. Per cui nel momento in cui sono gli avversari ad attaccarci io me ne sto in copertura con il compito di rubare palla e ripartire, visto che quando il pallino del gioco passa in mano nostra posso dar libero sfogo alle mie energie ed alla mia voglia di avanzare, sicuro che qualche compagno mi copra le spalle» .
Tutto qui? «Direi che non è poco, come si può ben vedere sul campo ribatte Davide Moro - anche se in cuor mio sogno sempre di poter arrivare anche al gol. Non posso aver la pretesa di segnarne tanti, perché non sono mai riuscito a fare sfracelli in avanti, ma almeno uno da qui alla fine della stagione vorrei proprio farlo. In allenamento a volte azzecco qualche bel tiro, col pallone che è finito pure nel sette, ma in una partita vera quest'anno non è ancora avvenuto. Ma visto che abbiamo i play off a portata di mano, chissà che un mio gol possa magari decidere uno degli spareggi di giugno» .
La speranza è l'ultima a morire dunque? « E perché no - ribatte il centrocampista, empolese d'adozione dopo una vita in azzurro - anche perché sono mesi che fisicamente mi sento un leone. Forse solo nell'anno Uefa stavo così bene, per cui spero che anche questa volta arrivi un grande risultato ovvero una promozione a volte sfiorata, poi quasi perduta e ora di nuovo possibile» . E questi play off? « Non possono sfuggirci - taglia corto - anche se la strada è ancora ricca di ostacoli a iniziare da quello di domani, quando giocheremo in casa di un Mantova che sta cercando la salvezza, oltretutto sotto la guida di un tecnico, Mario Somma, che ci conosce assai bene e che, giustamente, farà di tutto per renderci la vita difficile ».
Antonio Bassi/atc
corriere dello sport
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