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Ricerca su Giorgio Savoia

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2009 09:38
02/05/2009 21:35
 
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Cara Rossella,
davvero interessante la figura di Giorgio Savoia, un ufficiale abile e coraggioso, oltrechè piuttosto sobrio nel rivendicare abbattimenti, tanto che pur essendo stato a mio avviso uno dei cacciatori più validi della nostra aviazione e del 2° Stormo, non viene generalmente inserito nelle classifiche degli "assi" -graduatorie che dimostrano i loro limiti proprio quando dimenticano piloti come lui.
Riguardo a possibili informazioni aggiuntive sono andato a riguardare la pagina di "Biplane Fighter Aces", che ho un po' aiutato Håkan a scrivere assieme al mio caro amico Stefano Lazzaro. Noto che al tempo - forse male consigliati dalla motivazione della medaglia d'oro- avevamo equivocato le vere ragioni della morte di Savoia, descritte correttamente invece dal Generale Pesce, nel numero di "Ali Antiche".
Parimenti il sito non riporta che il 22 Gennaio 1943 due dei ventiquattro Kittyhawk IIA Australiani che attaccarono i nostri SM 79 e i sei Macchi del 13° Gruppo, non fecero ritorno. Si trattava della matricola FR318 pilotato dal Sgt. J. Stoneley che rientrò alla base a piedi dopo un atterraggio forzato riportando di essere stato colpito dal fuoco delle mitragliere di uno degli SM 79 (cosa possibile ma invero un po' dubbia in presenza di almeno tre rivendicazioni della caccia Italiana) e il FL325 pilotato dal Sgt. Alexander Willis che perdette la vita -a detta dei suoi commilitoni- dopo una collisione con un altro caccia australiano avvenuta durante la mischia. Si trattò davvero di uno scontro disperato e dai connotati quasi epici, coronato dal salvataggio di tutti e tre gli SM 79. Cosa più unica che rara vistà l'estrema vulnerabilità al fuoco nemico di queste macchine. Savoia a mio avviso, avrebbe meritato la medaglia d'oro anche senza doverla ottenere "alla memoria". Anche il meritatissimo passagio di grado a Capitano gli arrivò postumo.
Ecco la motivazione della medaglia: Comandante di Squadriglia di rara perizia e raro ardimento, sempre primo nel combattimento, nell'assalto e nella ricognizione lontana, conquistava gloria e vittorie al suo reparto, alla sua Arma, alla Patria.Durante una missione di scorta al velivolo del Generale Comandante la 5a Squadra, si scagliava contro una formazione nemica quattro volte superiore alle forze da lui comandate, scompigliandola e infliggendole, da solo e in collaborazione, durissime perdite, e liberava dal deliberato attacco dle nemico l'aereo del suo Generale, che raggiungeva incolume la destinazione. Nell'aspro combattimento veniva , dalla preponderanza del nemico, non già da una preponderanza di coraggio e di abilità, gravemente ferito ed abbattuto. Raccolto e portato in ospedale, conscio della prossima fine, pronunciava fiere parole di attaccamento al dovere e di fede assoluta nei destini della patria immortale. Spirava in seguito alle ferite riportate, con orgoglio dei prodi.
Cielo del Mediterraneo e dell'A.S., 11 giugno 1940 - 27 aprile 1942 - 10 luglio 1942 - 21 gennaio 1943.

L'altra decorazione di Giorgio Savoia,una medaglia d'argento, gli venne assegnata per la sua condotta durante le missioni di attacco al suolo che si erano svolte nell'estate del 1942 durante la conquista di Tobruk.

Il 22 Gennaio fu abbattuto un altro grande pilota, il Sergente Maggiore Rovero Abbarchi,che riuscì a salvarsi. Suo figlio Franco, ogni tanto frequenta questo forum e sarebbe bello se avesse qualcosa da aggiungere.
Ciao

Ludovico

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