Medieval 2 Total War
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De Gesta Francorum et aliorum Hierosolimitanorum

Ultimo Aggiornamento: 27/08/2009 10:40
26/05/2009 09:17
 
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Estate 1205.

La difesa vittoriosa e inaspettata delle terre d’occidente venne resa stabile e definitiva all’inizo del nuovo anno, i reduci mori, fuggiti e raggruppatisi in un’unica debole armata ,vennero spazzati letteralmente via da una sola carica ,tremenda della nostra devastante cavalleria pesante.



Nell’estate del 1205 nulla dei Mori rimaneva nei nostri territori.
La situazione in oriente era stabile e sicura, il Regno di Gerusalemme era la potenza principe sulla via delle Indie.
Grazie a ciò le casse potevano reggere l’enorme costo annuale in truppe scelte e riaddestramenti delle guarnigioni di Granada.
Se l’Islam si fosse unito, se i commerci orientali con le fazioni islamiche si fossero interrotti, che cosa ne sarebbe stato di Gerusalemme?

Nell’inverno del 1205, moriva a Granada l’eroe Bertran Tanlay, grande conquistatore e grande stratega, che lasciò la difesa nelle mani ,giovani ,ma esperte di Volo di Gerusalemme.
Venti nefasti spiravano da sud e da est.
3 armate more quell’inverno sbarcarono in due punti: due a sud e una, la principale, ad est.
Volo di Gerusalemme, decise una fortificazione orientale, affidata a 4 sergenti ospedalieri, doveva servire a rallentare le marce nemiche, mentre tutti gli sforzi vennero impiegati per il reclutamento di nuove unità.

L’inverno dell’anno successivo il 1206 da sud i generali mori attaccarono il forte orientale.



Le enormi forze more ,sfiancavano i nostri al solo comparire.






Sfondarono le porte e fummo travolti





Sul alto orientale, una nuova, forte armata mora assediava il forte ospedaliere appena terminato



Si batterono come eroi, ma l’impresa era impossibile.



Granada era circondata, stretta in una morsa terribile, due armate apparivano all’orizzonte, tempi bui ci attendevano, le fortificazioni perse determinavano una presenza mora nel territorio di gran lunga superiore e difficilmente estirpabile che gettavano sul futuro di Granada un’ombra di morte e violenza , di sopprusi e vendette, la pur forte guarnigione franca si trovava di fronte ad una minaccia sempre crescente, inesauribile e ancora una volta le speranze di vittoria erano appese ad un filo che sempre più si assottigliava






"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
26/05/2009 13:05
 
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vai sangiovanni secondo me granata la riesci a tenere e' una cittadella d'altronde!

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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16/06/2009 11:28
 
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1207
La situazione drammatica di Granada richiedeva nervi saldi e un’attenzione straordinaria ad ogni mossa del nemico.
Già da qualche mese i diplomatici migliori del Regno erano in viaggio verso i territori mori, per proporre un tregua e salvare Granada.
Il principe ereditario moro, dal forte est si mosse immediatamente verso Granada, la loro mossa non venne assecondata dalle armate more a sud di Granada e Volo di Gerusalemme, interpretò questo come un’errore, che esponeva il principe ad una attacco a sorpresa.

Nell’inverno del 1207 l’intera armata di Granada attaccò il principe ereditario moro, nei pressi della fortezza est.

Lo scontro fu feroce



Vincemmo, ma perdemmo metà delle truppe



Rientrammo immediatamente nella fortezza di Granada, pronti ad aspettare il nemico , per accoglierlo degnamente.

Nell’estate del 1208, una nuova terribile popolazione orientale fece comparsa nello scenario del mondo conosciuto: i Mongoli.
Nomadi, pagani e feroci guerrieri, devastavano le terre ad ogni loro passaggio. Vigliacchi e temerari soldati a cavallo preferivano tenersi a distanza e subissare il nemico di dardi ,per poi scappare e tornare nuovamente e riscappare.
Bruciare ,incendiare rapire rubare uccidere e distruggere… questo erano i Mongoli.
La Cristianità e l’Islam, erano entrambe interessate e dovevano fronteggiare questa situazione, ignorare i mongoli infatti sarebbe stato un grave e fatale errore.

1210 Edessa ribelle fu la nuova meta della Santa crociata indetta dal Papa.
Oudin le Sueur abbracciò la croce e marciò su Edessa.

1211 Baghdad ribelle la nuova meta del Jhiad islamico.





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
16/06/2009 11:58
 
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Un graditissimo ritorno!! [SM=x1140512] Ci mancavano le gesta crociate!!!
16/06/2009 12:47
 
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[SM=x1140429]
troppo gentile...

[SM=x1140440]

[SM=x1140430]





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
16/06/2009 13:16
 
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Re:
cristiano87., 16/06/2009 11.58:

Un graditissimo ritorno!! [SM=x1140512] Ci mancavano le gesta crociate!!!




quoto!

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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17/06/2009 08:46
 
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Bravissimo, grande campagna! [SM=x1140429]
VENI VIDI VICI
Roma caput mundi.
17/06/2009 13:46
 
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1209
La scelta diplomatica di una tregua con i Mori si rivelò azzeccata, poiché la pace era gradita anche dai nemici, i loro insediamenti erano scoperti e la guerra ormai decennale aveva prosciugato le casse del Sultanato moro, le continue sconfitte ne avevano intaccata l’autorità e il nemico Franco era sfoltito, certamente, ma divenuto esperto contro l’esercito moro, pesantemente armato e arroccato in una fortezza come Granada era ,dopo dieci anni di guerra, ancora, tutt’altro che battibile.
L’anno successivo i Mori abbandonarono il territorio di Granada e Volo di Gerusalemme riprese il forte occidentale, la frattura della tregua venne risaldata dai diplomatici del Regno e l’inconveniente venne presto dimenticato.

1211
Oudin sfruttando la presenza degli alleati magiari nel territorio attaccò Edessa.
Oltre ad essere brillantemente difesa, la città era saldamente garantita da un folto contingente di miliziani islamici ribelli, che scoraggiavano le manovre di eserciti non supportati dagli alleati.
La presenza dell’erede al trono di Ungheria era un’occasione speciale per rafforzare l’alleanza e vedere all’opera i famosi soldati magiari.



L’esercito franco si accampò a sud della città



L’esercito magiaro sul lato est di Edessa



I rinforzi ribelli si avvicinavano velocemente da sud est puntando decisamente la porta che stavamo cercando di abbattere.



Oudin mandò contingenti di cavalleria pesante tra cui i celeberrimi e terrificanti cavalieri teutonici a intercettare i rinforzi nemici



Che vennero travolti nelle cariche.



I nemici, fuggirono terrorizzati e corsero ad Edessa, i loro compagni accorrevano velocemente sulle mura per decimare gli assalitori, che continuavano la mattanza con una serenità inquietante



La disorganizzazione nemica, faceva arrossire il giovane Oudin, poiché quei folli ci aprirono le porte, ad aspettarci il loro comandante, che cadde tra i primi



Ormai eravamo i padroni della porta sud



Prendemmo le mura e attendemmo i rinforzi, noi aprivamo e garantivamo la posizione , loro si occupavano del corpo a corpo.



Ormai sicuri della sconfitta i ribelli da varie direzioni si radunarono nel centro città



Il principe magiaro, troppo sicuro di sé ,divenne imprudente e cadde.



Alla notizia della morte dell’amico principe Oudin si avventò rabbiosamente sui ribelli, con tale furia che la sua personale guardia non gli stette dietro e trovò la morte ad attenderlo.



Infine la carica Teutonica, mise fine alle speranze ribelli.



Edessa conquistata!
L’anno successivo, i Mongoli fecero il loro ingresso nello scacchiere delle potenze mondiali, vennero quasi a sostituire il Regno magiaro che cadde due anni dopo e come non pensare al giovane principe Markus, ucciso ad Edessa.

1215 i Mongoli trovarono fissa dimora



Il Regno prosperava bene e in salute, fino a che nel 1218 vennero riaccese le vecchie ceneri con i Mori.



Ma la situazione non era più la stessa, Gerusalemme era davvero salda e forte, non avrebbe più pensato alla sola difesa di Granada, era grande e potente, avrebbe esteso il suo dominio occidentale




[SM=x1140429]
Approfitto anche qui per ringraziare il caro CAESAR MAGNUS per i suoi stupendi modelli

Ciao
[SM=x1875402]





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
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17/06/2009 13:52
 
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Re:
sangiovannievangelista, 17/06/2009 13.46:

1209
La scelta diplomatica di una tregua con i Mori si rivelò azzeccata, poiché la pace era gradita anche dai nemici, i loro insediamenti erano scoperti e la guerra ormai decennale aveva prosciugato le casse del Sultanato moro, le continue sconfitte ne avevano intaccata l’autorità e il nemico Franco era sfoltito, certamente, ma divenuto esperto contro l’esercito moro, pesantemente armato e arroccato in una fortezza come Granada era ,dopo dieci anni di guerra, ancora, tutt’altro che battibile.
L’anno successivo i Mori abbandonarono il territorio di Granada e Volo di Gerusalemme riprese il forte occidentale, la frattura della tregua venne risaldata dai diplomatici del Regno e l’inconveniente venne presto dimenticato.

1211
Oudin sfruttando la presenza degli alleati magiari nel territorio attaccò Edessa.
Oltre ad essere brillantemente difesa, la città era saldamente garantita da un folto contingente di miliziani islamici ribelli, che scoraggiavano le manovre di eserciti non supportati dagli alleati.
La presenza dell’erede al trono di Ungheria era un’occasione speciale per rafforzare l’alleanza e vedere all’opera i famosi soldati magiari.



L’esercito franco si accampò a sud della città



L’esercito magiaro sul lato est di Edessa



I rinforzi ribelli si avvicinavano velocemente da sud est puntando decisamente la porta che stavamo cercando di abbattere.



Oudin mandò contingenti di cavalleria pesante tra cui i celeberrimi e terrificanti cavalieri teutonici a intercettare i rinforzi nemici



Che vennero travolti nelle cariche.



I nemici, fuggirono terrorizzati e corsero ad Edessa, i loro compagni accorrevano velocemente sulle mura per decimare gli assalitori, che continuavano la mattanza con una serenità inquietante



La disorganizzazione nemica, faceva arrossire il giovane Oudin, poiché quei folli ci aprirono le porte, ad aspettarci il loro comandante, che cadde tra i primi



Ormai eravamo i padroni della porta sud



Prendemmo le mura e attendemmo i rinforzi, noi aprivamo e garantivamo la posizione , loro si occupavano del corpo a corpo.



Ormai sicuri della sconfitta i ribelli da varie direzioni si radunarono nel centro città



Il principe magiaro, troppo sicuro di sé ,divenne imprudente e cadde.



Alla notizia della morte dell’amico principe Oudin si avventò rabbiosamente sui ribelli, con tale furia che la sua personale guardia non gli stette dietro e trovò la morte ad attenderlo.



Infine la carica Teutonica, mise fine alle speranze ribelli.



Edessa conquistata!
L’anno successivo, i Mongoli fecero il loro ingresso nello scacchiere delle potenze mondiali, vennero quasi a sostituire il Regno magiaro che cadde due anni dopo e come non pensare al giovane principe Markus, ucciso ad Edessa.

1215 i Mongoli trovarono fissa dimora



Il Regno prosperava bene e in salute, fino a che nel 1218 vennero riaccese le vecchie ceneri con i Mori.



Ma la situazione non era più la stessa, Gerusalemme era davvero salda e forte, non avrebbe più pensato alla sola difesa di Granada, era grande e potente, avrebbe esteso il suo dominio occidentale




[SM=x1140429]
Approfitto anche qui per ringraziare il caro CAESAR MAGNUS per i suoi stupendi modelli

Ciao
[SM=x1875402]




altro fantastico capitolo, complimenti! [SM=x1140522]

"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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17/06/2009 14:03
 
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continua così [SM=g27960]
e ora cosa farai per eliminare i mongoli?
20/07/2009 08:35
 
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"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
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20/07/2009 08:38
 
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[SM=x1140429]Franz II Hohenstaufen

I Mongoli per ora sono lontani (chissà se arriveranno)


1218
La reazione crociata alla provocazione dei Mori, fu immediata e decisa, una buona armata venne inviata in soccorso , inoltre un esercito crociato aveva appena preso la via del mare,verso oriente,lontano dalle coste, per intaccare i Mori e impegnarli su un altro fronte,la destinazione era ancora da decidere, il grande Volo di Gerusalemme in persona la guidava.

La battaglia per la difesa del fronte Ovest di Granata, si scatenò l’estate del 1218

La cavalleria Ospedaliere avanzava indomita verso l’antico nemico



I Mori, a dire il vero non sembravano troppo decisi ,avevano mandato un plotone di appena 300 soldati.



Che vennero puntualmente travolti e annientati.



L’ennesima sconfitta mora ,non solo conclamava l’invincibilità dei possedimenti crociati, ma l’esiguo numero di forze nemiche facevano intendere una situazione di debolezza , di stanchezza del Califfato moro, la situazione era favorevole, per le metastasi crociate, come antichi vichinghi approdammo l’inverno del 1218 ad Alghero, la meta scelta dal generale Volo per indebolire e costringere il nemico alla pace.
L’occasione fu incredibilmente favorevole, Alghero era scarsamente protetta, i confinanti erano gli alleati Siciliani e con gioia scoprimmo che era anche la sede del Sultano moro ,colui che aveva dato nuovo inizio alle antiche rivalità.




Le truppe di supporto nemiche, avanzavano velocemente



Furono le prime a cadere, intercettate dall’impavido generale Volo di Gerusalemme



Mentre le catapulte abbattevano le mura



Il Sultano forse pentito di aver riacceso le ostilità con il nemico, guardava la sua bella Alghero per l’ultima volta



Una pioggia di fuoco, disincantò il Sultano, strappandolo ai ricordi e piombandolo nella dura realtà che aveva provocato, il nemico era lì ,più forte più numeroso, più agguerrito che mai.



Il Sultano comandò l’attacco e fu subito scontro.




Cadde il Sultano



E i fuggiaschi vennero travolti.




Alghero era nostra.
Il Sultano morto.
I confini del Regno più grandi.
Gerusalemme meno lontana.





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
21/07/2009 09:03
 
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[SM=x1140429] Continuo...

Estate 1219

Il confine nord del Sultanato moro, venne ridimensionato pesantemente con la perdita di Alghero.
La popolazione però era veramente maldisposta alla novità Franca e Volo di Gerusalemme, fu costretto a reclutare forze mercenarie locali, per scongiurare pericoli di rivolte.
La prima costruzione fu la Chiesa e le mura vennero ricostruite, immediatamente.
Attendevamo una offensiva mora e gli investimenti furono orientati a rinforzare il nuovo insediamento.
Alghero era una roccaforte piuttosto arretrata per l’epoca, forse anche i Mori, erano lì da poco e gli isolani dovevano essere tutt’altro che bendisposti al governo di stranieri, ancora alta infatti erano le eresie.
Valeva la pena investire in un luogo così arduo da governare?
La morte del Sultano moro, fu una sorpresa per i Mori, che si gettarono sulle loro formidabili navi , armati e agguerriti.
Granada era nuovamente minacciata!
Fu una sorpresa, poiché ci rendemmo subito conto che il nemico era tutt’altro che battuto e per nulla disposto a cambiare linea diplomatica.
Il grande generale Volo di Gerusalemme, era lontano da Granada e impegnato nell’organizzazione del nuovo confine crociato.
Un’armata imponente dei Mori di oltre 1200 soldati, sbarcò e attaccò il forte sud di Granada.
Il generale Perrin Douie accorse in gran forze e riportò il numero di miliziani a nostro vantaggio, ma le truppe More erano scelte e le forze in campo erano molto equilibrate.

La bella giornata prometteva bene, schierammo l’esercito, due colossi erano di fronte.



L’esercito Moro era composto in gran parte da cavalleria, il nostro giovane generale, non avvezzo alla tattica di logoramento, comandò immediatamente la carica.
Tremò la terra.



La fanteria a supporto della cavalleria franca si trovò immediatamente impegnata nel corpo a corpo con i nemici.



Mentre i nostri cavalieri devastavano continuamente le truppe appiedate nemiche con cariche terribili, che frantumavano le corazze e stritolavano le ossa saracene.



Anche i cavalieri mori, vennero lanciati alla carica, la fanteria crociata, pesantemente armata, resse bene, ma una armata dei nostri ruppe le fila e si diede alla fuga.



La tattica mora, però non fu coordinata e nessuno supportò l’intuizione della loro cavalleria, sicchè vennero presto circondatoi dai nostri e abbattuti uno ad uno.



Il nemico era sconfitto ancora una volta.
La carneficina fu impressionante, cavalli e uomini… in pezzi… ovunque!



[IMG] [/IMG]

Lo scotto da pagare fu alto, l’impulsività del generale franco la pagammo con la vita di 839 valorosi soldati.



Uscivamo malconci, ma vincitori.



Si doveva seriamente ripercorrere la via diplomatica per una tregua.





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
22/07/2009 08:02
 
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Inverno 1219

La tanto augurata tregua diplomatica si realizzò, il trattato venne firmato nei pressi del Cairo, con una armata mora di forza straordinaria.
Le città del Regno, ormai da tempo non vedevano evoluzioni.
Ormai 20 anni di guerre, avevano prosciugato le casse del Regno, i giovani continuamente reclutati, la popolazione non cresceva, le tasse in varie parti del paese erano al minimo, per garantire una dignitosa vita e evitare situazioni rischiose.
Non volevamo la guerra, ma il nemico Moro era agguerrito e infido.
I seggi a favore del Re erano saldi, il prestigio al massimo.
I rapporti con il Papa erano peggiorati leggermente, l’alleanza con i Siriani, probabilmente non fu gradita al Pontefice, ma era estremamente necessaria per garantire un equilibrio di forze nello scenario orientale e impedire l’entrata in guerra con i vicini idolatri.
L’alleanza franco bizantina ,durava ormai da decenni, i Selgiuchidi erano anch’essi alleai con i cugini ortodossi, sicchè la Siria e i Selgiuchidi, pur essendo rivali ,vivevano in pace… i Cristiani, garantivano questo equilibrio.
Questa tregua desiderata, permetteva all’economia di riprendersi e alle città di poter rifiorire.
Quando accadde l’impensabile.
Venne scoperto in Granada un assassino portoghese… e questo nella diplomazia internazionale significava una cosa sola: guerra.
Bramavamo la pace ,la pace soprattutto tra Cristiani, mandammo il nostro miglior diplomatico, ma i Portoghesi, confratelli nella conquista di Granada, ci volsero le spalle, attirandosi il malcontento del Santo Padre.
Una dignitosa armata crociata di circa 750 uomini ,era appena salpata dal porto di Granada, diretta a Alghero, ma venne urgentemente richiamata e sbarcò nei pressi del forte sud, se i Mori erano pericolosi, i Portoghesi potevano essere letali per l’insediamento Franco.
Bertran Tanlay, l’astuto generale di Acri, conquistatore e difensore estremo di Granada, morto da qualche anno, era stato veramente lungimirante, fortificando tutte le vie percorribili rendeva Granada un luogo estremamente difficile da conquistare, anche per chi ,come i Portoghesi, aveva un vantaggio enorme in termini di potenzialità belliche.

Se le fortificazioni erano sicure, le campagne al contrario erano estremamente rischiose, padroni delle costruzioni , ma segregati in esse, vivevamo da prigionieri e non potendo garantire guarnigioni solide a tutti i forti, il grosso dell’esercito era in Granada, pronto a intervenire in soccorso alle tre fortificazioni.

Il generale Perrin Douie, appena sbarcato ,si trovava nella costa sud di Granada, con i suoi 750 uomini, reduci dallo scontro con i Mori, quando fu sorpreso da un’armata Portoghese di forza doppia oltre 1500 uomini.
La sorte era segnata!
Non si ritirò, ma affrontò il nemico.
Non avevamo idea delle caratteriste e della composizione dell’esercito nemico, le nostre possibilità risiedevano soprattutto nelle scelte di posizionamento
Il generale dispose le truppe sul colle con i balestrieri in avanti ,non dovevano arretrare, i lancieri in posizione circolare appena dietro, fiancheggiati dalla fanteria pesante e dai fanatici religiosi.
I lati erano protetti dal Generale e la cavalleria pesante franca, pronti a travolgere le truppe nemiche.



Il numeroso esercito nemico era composto da una miriade di lancieri e fanti, una sola unità di balestrieri e la guardia personale del generale Gomez de Sandin.



La maestosa avanzata del nemico, dava tempo per riflettere e il nostro generale scorse una possibilità di vittoria.




Quando i balestrieri nemici si appostarono, il generale Perrin Douie, diede gli ordini, la cavalleria franca si scagliò a tutta velocità sui tiratori portoghesi, annientandoli.



La fanteria nemica si gettò sui nostri impavidi cavalieri, che vennero richiamati immediatamente, dovevano allargare le maglie nemiche, portandosi sul lato destro e facendosi inseguire dai lancieri.
Intanto i balestrieri franchi, tiravano senza sosta sul grosso delle truppe nemiche, sfoltendo le fila.
Fu dato l’ordine di avanzare la fanteria, per prepararsi al corpo a corpo.
Il nostro generale, cavalcava a distanza dalla battaglia sul lato sinistro, doveva aggirare lo scontro degli eserciti, la meta era la cavalleria del generale nemico.
Nonostante la rapidità, alcuni della guardia personale del generale Perrin, vennero intercettati e abbattuti, trovandosi così in svantaggio numerico rispetto al generale nemico.
Perrin Douie caricò furiosamente il fratello portoghese.
Dopo le prime schermaglie favorevoli, la situazione del corpo a corpo dei due generali si complicava per Perrin, quando, finalmente sul lato sinistro, seminati gli inseguitori, la cavalleria franca si affacciava all’orizzonte…. il tornado franco si abbattè con tale fragore e potenza da travolgere il generale portoghese, uccidendolo all’istante.




La notizia della morte del generale Gomez fece il resto, i Franchi catturarono i fuggiaschi, chiedendo un giusto riscatto di quasi 4000 fiorini, che vennero rifiutati.




Un’intera armata portoghese era stata demolita, il terreno era nuovamente irrorato di sangue cristiano in terra di Granada.




Il generale Perrin riacquistò subito autorità e fiducia tra i suoi soldati, li aveva condotti alla vittoria in una battaglia disperata, perdemmo poco più di 200 valorosi soldati, ma sterminammo l’esercito nemico.

La prima battaglia era nostra.

Estate 1220
Non avemmo tempo di sederci sugli allori del successo insperato… un nuovo esercito portoghese si fece avanti, per travolgerci con la superiorità numerica.
Non erano passati neppure sei mesi dalla vittoria che una nuova armata portoghese, forte di 950 uomini avidi di vendetta, attaccò sul far di una bella serata estiva.


Li attendavamo nuovamente in cima al colle dello stesso campo che ci aveva visti eroi.



Il loro esercito era la copia minore del precedente, avevamo perso 200 soldati dal precedente scontro, ma ormai conoscevamo la tattica giusta per affrontare una simile armata ortoghese.
Ma il loro comandante, ci facilò il compito, attaccando con giavellotti, si avvicinò troppo e si espose alla nostra cavalleria pesante …..e cadde.



Lo scontro si accendeva nella mischia tra fanterie rivali, ma il morale nemico era già a terra



Senza comandante, con un nemico armato in maniera eccellente, superore in addestramento, guidato da un generale capace e coraggioso, con il vantaggio enorme del territorio e freschi di vittoria travolgente, fecero un altro errore, si diedero alla fuga e furono sterminati



Perdemmo 110 uomini, la seconda armata era stata travolta, chiedemmo un riscatto di 4000 fiorini, che venne nuovamente rifiutato.
In una sola stagione 2500 giovani portoghesi lasciavano questo mondo.
Una terza grande armata era pronta per ridarci battaglia e ci venne incontro, ma non ebbe cuore di attaccare la nostra ,ormai, invincibile armata, si preoccuparono esclusivamente di bloccarci il passaggio.

Il Re portoghese, venne scomunicato all’inizio dell’inverno, ormai la caduta del regnante portoghese, lo esponeva agli attacchi dei regni cristiani.
Morì il nostro abile, ma anziano emissario, per fa pace con i portoghesi, dovevamo attendere l’arrivo di un nuovo diplomatico.

Intanto l’estate del 1221 la nostra armata entrò a riposarsi nel forte sud.





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
22/07/2009 09:11
 
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"Ecco la' io vedo mio padre, ecco la' io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro, nella sala del Valhalla, dove l'impavido può vivere, per sempre." Il 13° Guerriero




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Presto inserirò un altro capitoletto [SM=g27964]





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26
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Grazie Tancredi [SM=g27964]

1222
Il generale Perrin, venne mandato a custodire Granada, l’abilità dimostrata in battaglia venne premiata dal re Louquin ,il flagello dei portoghesi, meritava quell’insediamento, era stimato e aveva dimostrato qualità non comuni.
Il governatore uscente di Granada, Henry Poitevin, aveva la sua occasione di dimostrare le sue qualità, quando nell’inverno 1650 portoghesi, attaccarono il forte sud.
750 uomini, più la guarnigione della fortificazione, pr un totale di 1200 uomini.
La guarnigione fece una sortita.

I rinforzi erano giunti e si stavano avvicinando.

Cavalleria



Fanteria



L’esercito nemico, attendeva il nostro schieramento, si era dispostoo in formazione.



Si intravedeva il forte, I nostri ci attendevano, prima dell’assalto finale.



Il comandante portoghese, snervato dall’attesa, si precipitò a intercettare la cavalleria franca a ridosso delle mura, appariva un suicidio di un folle.



La nostra superiorità numerica, a ridosso delle mura fu uno svantaggio notevole, dalle nostre torri, i dardi franchi si ritorcevano contro di noi, rischiavamo la morte di Henry Poitevin.
Due delle 3 unità di cavalleria, tra cui la guardia personale del generale, vennero richiamate, lontane dallo scontro e il restante dei cavalieri, misero in rotta il capitano portoghese, che scampò, ma abbandonò il campo di battaglia, lasciando il suo esercito ( che all’inizio seguiva a distanza l’apparente suicidio del loro comandante, ma poi si avvicinarva con le truppe con armi da lancio) completamente in balia del nemico.
Gli arcieri, lasciati soli furono rasi al suolo.





E così la fanteria nemica si preparò al corpo a corpo, ma nostante il loro numero, furono facilmente soprafatti



Le cariche continue a cui erano sottoposti, completarono l’opera.



La rotta si trasformò in carneficina



1000 soldati portoghesi vennero fatti prigionieri e venne pagato un riscatto enorme di 4500 fiorini, che davano respiro alle casse esauste del Regno.

I fuggiaschi si ritirarono lontano da Granada e con essi le armate portoghesi abbandonarono la contea di Granada .
1223
Al forte sud, due formidabili battaglioni Mori assediarono il forte, piuttosto sguarnito.
Ma i diplomatici orientali, ottennero la pace e i diritti commerciali, così i saraceni abbandonarono anch’essi il territorio franco.
Una guerra su due fronti era eccessiva e il successo diplomatico ci rendeva più tranquilli.
In quell’anno ,morì il Papa tedesco e l’elezione al soglio Pontificio, cadde su un cardinale francese, alleato, i rapporti migliorarono incredibilmente, tanto da indurre re Louquin a chiedere la criociata su Iconio.
La scelta di Iconio, fu ben ponderata, situata nel cuore del Sultanato Selgiuchide, era un centro commerciale formidabile per i Turchi, non distante dal Regno franco,di fatto si voleva richiamare nuovamente l’attenzione delle potenze europee in oriente, sul regno saraceno più insidioso del momento.
Lo scopo di Louquin era quell di dare equilibrio alle forze islamiche, così da indebolirle e fare da ago della bilancia sia per evitare attacchi, sia per rompere l’ormai duraturo protettorato bizantino nei confronti dei Turchi.
I Bizantini erano la potenza mondiale e i Selgiuchidi erano i loro fidati alleati, una situazione preoccupante , in quanto la Siria e l’Egitto, indebolite notevolmente non destavano preoccupazione, ma i Turchi ,sicuri della linea diplomatica estremamente favorevole allargavano il territorio a danno dei Siriani e mandavano Imam a predicare per tutto il nostro Regno, inoltre erano forti e insidiosi anche a sud , con la città del Cairo e con diverse fortificazioni, rimanevano una minaccia costante.
I Francesi furono i primi a abbracciare la Croce, nazionali del Papa e alleati nostri, ci permisero senza colpo ferire di intaccare le sicurezze turche, rompendo la nostra alleanza.





"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
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24/07/2009 10:51
 
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1224-1226

L’esplosione della Crociata fu immediata, tutto l’occidente si mobilitava per prendere Iconio.
La rapidità degli eserciti cristiani, non permetteva ai Selgiuchidi manovre difensive efficaci.

La situazione della contea di Granada, rimaneva precaria, i Portoghesi tramavano contro di noi.
Nel 1226 Decisero l’assedio del forte occidentale, ma la sua custodia era inceidbilmente forte, anche per due armate sostanziose e nell’inverno smontarono l’assedio e spostarono l’obbiettivo sul forte sud, più appetibile.

Granada, il nostro unico insediamento in grado di generare truppe, rinunciava ad una guarnigione numerosa, per fornire di truppe le fortificazioni.

Quando l’assedio dal forte occidentale venne tolto, il generale Henry, voleva accorrere in aiuto al sud, ma doveva fronteggiare in campo aperto l’esercito portoghese, per evitare sgradite sorprese.



Numericamente e militarmente eravamo avvantaggiati.
Il terreno però non era quello adatto alla struttura e alle tattiche del nostro esercito



L’armata avversaria, era la classica armata portoghese, leggermente rafforzata con la cavalleria, ma il campo di battaglia, obbligava ad una battaglia sanguinosa e piuttosto statica.



L’esercito nemico, mandò immediatamente avanti i tipici giavellottisti a cavallo, gli alberi, li nascondevano e impedivano le cariche della nostra cavalleria, che però li raggiunse, dando di fatto il via allo scontro.



Intrattenuti dai cavalieri i nemici vennero raggiunti e caricati dal grosso delle nostre truppe, la fanteria



Composta da Fanteria pesante e lancieri corazzati



Iniziava così una carneficina incredibile, urla di dolore e spavento.
I soldati non si risparmiavano e i duellanti erano costantemente sotto tiro, le frecce i giavellotti e i dardi infuocati della catapulta franca (portata e impiegata in campo aperto per la prima volta),






L’esito dello scontro era a nostro favore, la catapulta colpiva il retro delle truppe portoghesi, che pian piano si diedero alla fuga.
Li attendevano però i nostri ormai pochi cavalieri sopravvissuti, che dopo aver contribuito all’uccisione di uno dei due generali portoghesi Vermuun Sanchiz , li spazzarono via.




Il generale portoghese, sopravvissuto, si diede alla fuga.
Correva talmente veloce, che neppure le frecce lo raggiunsero.
Si salvò, fu uno dei 10 sopravvissuti dell’armata portoghese.



Abbandonava i suoi al massacro o alla cattura e la campagna che, con i suoi mulini ,con le sue frasche, pochi istanti prima dava serenità allo sguardo, ora era diventata un immenso cimitero.



Un’armata di quasi 1000 portoghesi venne annientata, 200 vennero riscattati per poco più di 1200 fiorini.
Ma anche noi pagammo caro, 600 franchi persero quel giorno la vita.
La strada per il sud era libera e marciammo in soccorso ai nostri fratelli.

[SM=x1140429]





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