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Luciano Moggi & Calciopoli

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2010 17:46
13/04/2010 12:27
 
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Ayroldi, Camoranesi e Rocchi: i tre casi della vergogna s'intrecciano!
Quando è troppo, è troppo. Nel weekend del sorpasso della Roma ai danni dell'Inter, si sono verificate tre situazioni a dir poco vergognose che hanno colpito la squadra di Mourinho, tutte e tre in situazioni diverse ma strettamente collegate in un rapporto che le vede partecipi di una manovra contro l'Inter che ormai sta diventando palese, sotto gli occhi di tutti. Di cosa parliamo? Beh, partiamo dal caso più 'semplice' che tutti i tifosi nerazzurri hanno saputo, quello riguardante il signor Stefano Ayroldi, professione guardalinee. In Fiorentina-Inter, dopo il gol di Per Kroldrup valido per il 2-2 viola, esulta e urla: "Vai, vai così! Andiamo!". Mourinho gli chiede spiegazioni, lui dice: "Non posso fare ciò che voglio?", e se ne va. Professionalità zero, vergogna cento. Perchè ha esultato, dunque? Nonostante abbia smentito a Striscia, comunque senza alcuna convinzione ma solo per facciata, dicendo che "Non ricorda di aver esultato", perchè allora in campo ha dato risposta diversa?! Comunque, sappiamo che Ayroldi è un tifosissimo milanista. Ma questo non deve assolutamente essere portato in campo, se no il requisito base dell'imparzialità degli arbitri viene meno e la partita diventa corrotta. Ora che è spuntato questo scandalo che è stato troppo ignorato dalla stampa italiana, ci ricordiamo di altri due episodi che riguardano il signor Ayroldi con l'Inter, non prima di ricordare che nella stessa partita Fiorentina-Inter doveva essere espulso Pasqual al 4' della ripresa perchè, già ammonito, stende Balotelli trattenendolo ripetutamente. Da quella parte c'era Ayroldi, che sbandiera ma non segnala il secondo giallo.

Ma proseguiamo nella nostra analisi, tornando a quei due episodi di Ayroldi da segnalare: il primo è a Napoli, quando su un cross scodellato da Maicon, il partenopeo Aronica in area di rigore tocca di mano. Rigore nettissimo, ma Ayroldi, guardalinee del match, fa segno di 'no' con la mano: si prosegue, la partita finirà 0-0. Ma, come non ha segnalato in Fiorentina-Inter il secondo giallo a Pasqual, il signor Ayroldi segnalò eccome il presunto insulto che gli arrivò al 90' di Bologna-Inter, sul 3-1 per i nerazzurri, ancora (guardacaso) Maicon, che ripreso dalle telecamere solo di spalle, dice: "Vai tu, vai tu" ad Ayroldi dopo che quest'ultimo gli aveva detto: "Vai, vai", in merito ad una rimessa laterale. Il guardalinee lo interpreta come un insulto inglese, tale 'fu** you', e lo fa cacciare dall'arbitro. Maicon non viene graziato dalla prova tv (era solo di spalle, si vedeva poco) e ci si fida solo del milanista Ayroldi, senza sottolineare che il brasiliano l'inglese non lo conosce ed avrebbe potuto insultarlo in portoghese, se avesse voluto farlo (questa la linea di difesa dell'Inter): niente da fare, Tosel lo squalifica per due giornate, e salterà Juventus-Inter, per quei tempi partita decisiva.

La prova tv e la Juventus le ritroviamo nel caso più recente, quello di oggi che rappresenta la seconda vergogna: Mauro German Camoranesi colpisce in Juventus-Cagliari di domenica il rossoblù Conti con una violenta gomitata da rosso diretto. L'arbitro lascia correre e non sanziona nulla, ma tutti si aspettano che la prova tv fermi il centrocampista juventino almeno per tre giornate vista la fortissima e volontaria botta rifilata al regista dei sardi. Ed invece? Niente, Camoranesi non viene squalificato, qui la prova tv non si usa, signori. La prova tv vale solo per l'Inter, la vergogna si materializza e venerdì sapete quale partita è in programma a San Siro? Inter-Juventus, e Camoranesi ci sarà. E pensare che questo signore giocherà la prossima partita e sarà serenissimo, mentre solo una settimana fa Dejan Stankovic per una banale simulazione fu diffidato e multato, oltre che ammonito in campo dal direttore di gara. E proprio quest'ultimo episodio del serbo in Inter-Bologna, ci traghetta alla terza, vergognosa situazione.

Parliamo dell'arbitro Gianluca Rocchi, fischietto di Firenze che ha diretto Roma-Atalanta domenica. Oltre ai numerosissimi falli chiamati a Totti che non esistevano ed a un recupero di soli 3' quando si era perso il doppio del tempo (il tutto denunciato anche da Cristiano Doni oggi), c'è un episodio in particolare che fa capire la vergogna e si riaggancia all'accaduto di Stankovic: il francese della Roma Jèremy Mènez si fa prima ammonire per simulazione al 24' del secondo tempo, poi intorno al 33' precipita ancora al limite dell'area per un contatto assolutamente inesistente (d'altronde, anche in Roma-Inter si tuffò diverse volte) e Rocchi cosa fa? Non lo ammonisce, lascia correre e lo avvisa: "Alla prossima, ti butto fuori". Ah, invece Stankovic si ammonisce e lo si multa anche, invece per Mènez valgono regole speciali. Buon per lui, ma buono anche per la Roma e per il vecchio volpone, Francesco Totti, che al 35' del secondo tempo viene sostituito da Claudio Ranieri per far entrare Brighi: Totti si avvicina però alla panchina, perdendo almeno 1 minuto, e dice al tecnico: "Non togliere me, togli Mènez che alla prossima lo butta fuori". Detto, fatto: sostituzione cambiata, esce Mènez entra Brighi.

Già, ma oltre alle regole speciali nella simulazione, Mènez ha regole speciali anche nel trattamento! Già, perchè il signor Rocchi lo avvisa come vi abbiamo detto, "alla prossima vai fuori". Rocchi di Firenze è lo stesso arbitro di Inter-Milan, il derby di gennaio vinto dai nerazzurri 2-0 con due uomini in meno. In quella partita, intorno al 22' del primo tempo, Rocchi espelle il nerazzurro Wesley Sneijder, fino a quel momento migliore in campo, per un applauso ironico (ricorderete): rosso diretto e via negli spogliatoi in quella che doveva essere la partita dell'anno. Sneijder non fu mica avvisato, Mènez invece sì. Simpatie, vergogna, complotto? Chiamatelo come volete, ma quello che sta accadendo contro l'Inter è un qualcosa di schifoso che va condannato. Perchè, sappiatelo bene, qui nessuno si fa ingannare. E ve lo abbiamo appena dimostrato!

14/04/2010 21:39
 
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Autogol della difesa di Moggi, l'audio smentisce l'avvocato sull'intercettazione di Facchetti
A poche ore dall’udienza odierna del processo penale di Napoli sui fatti di Calciopoli, Gianfelice Facchetti, tramite un comunicato, ha parlato di una “falsificazione vergognosa e inaccettabile” circa l’intercettazione letta in aula dall’avvocato Trofino nell’interrogatorio al Colonnello Auricchio. L’avvocato Trofino, componente del collegio difensivo di Luciano Moggi, ha chiesto come mai non fosse stata considerata una telefonata nella quale Facchetti, due giorni di Inter - Juventus 2-2 del 28 Novembre 2004, si confrontava sulle designazioni arbitrali con Paolo Bergamo. Questo il comunicato di Gianfelice Facchetti:

“E’ stata pubblicata e utilizzata in maniera eversiva un’intercettazione tra mio padre, Giacinto Facchetti, e il Dott. Paolo Bergamo. In tale conversazione a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di informazione. Questa falsificazione dei fatti è grave, vergognosa e inaccettabile, oltre che lesiva della memoria di mio padre. Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna”

Trofino leggendo in aula la trascrizione, ritenuta non rilevante da Auricchio ai tempi dell’indagine, attribuiva a Facchetti la frase “ma metti dentro Collina“. In realtà ascoltando l’audio con attenzione appare chiaro che il nome di Collina non venga pronunciato dal presidente dell’Inter, ma bensì da Paolo Bergamo. Clamoroso l’errore di Trofino che in aula ha definito la telefonata in questione come la “madre di tutte le intercettazione“. L’avvocato ha appena ammesso a Sky Sport 24 un possibile errore tecnico del trascrittore, ma ha tenuto a specificare che la sua intenzione era quella sottolineare che tutti parlavano delle griglie prima di un sorteggio e che questo “particolare” non inficia la bontà dell’argomento difensivo a discarico di Moggi.

Secondo Trofino la sostanza sta nel fatto che Facchetti parlava con il designatore Bergamo di griglie arbitrali. Impossibile non notare che se proprio si voleva cercare una “madre fra le intercettazioni” sarebbe bastato richiamare alla memoria un’altra telefonata, quella del giorno precedente tra Facchetti e il designatore dei guardalinee Mazzei.

www.calcioblog.it/post/12379/autogol-della-difesa-di-moggi-laudio-smentisce-lavvocato-sullintercettazione-di-facchetti#...
29/04/2010 16:58
 
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Moggi, Mazzini e Giraudo radiati dalla FIGC
A distanza di 4 anni dalle sentenze sportive che comminarono 5 anni di squalifica (il massimo possibile) a Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini arriva oggi, a sorpresa, la definitiva decisione della Federazione riguardo la radiazione dei tre soggetti. I due ex dirigenti della Juventus e l’ex vicepresidente federale non potranno mai più ricoprire ruoli federali ed essere tesserati.

Per quello che vale (nella sostanza zero) è la pietra tombale sulla speranza di riabilitazione che fra i tre sicuramente nutriva Luciano Moggi anche se questo non esclude in realtà la possibilità di lavorare come consulente esterno per una qualunque società. La procedura, un po’ come tutte quelle che hanno visto la giustizia sportiva alle prese con le vicende di Calciopoli, è alquanto anomala oltre che tardiva.

Sui tre pendeva da 4 anni una “proposta di radiazione” che secondo il codice di giustizia sportiva vigente all’epoca doveva essere decisa dal Presidente. Giancarlo Abete ha sempre evitato di apporre la sua firma facendo finta di nulla, almeno fino ad oggi quando è riuscito a trovare la più bieca delle scappatoie per riuscire a non prendere una posizione netta, ma contemporaneamente a lanciare un messaggio.

Questo il comunicato della Federazione tratto da Gazzetta.it:

La sezione consultiva, che si era riunita il 13 aprile scorso sotto la presidenza del dottor Giancarlo Coraggio, “esprime il proprio parere interpretativo dell’articolo 19 del Codice di Giustizia sportiva, in materia di preclusione nei ranghi della Figc. La richiesta di interpretazione era stata formulata nelle settimane scorse dal presidente della Figc, a fronte di un vuoto normativo creatosi nel passaggio tra la disciplina del vecchio Codice di Giustizia sportiva e il nuovo testo normativo entrato il vigore il 1° luglio 2007. Nel suo parere, all’esito della discussione collegiale, la Sezione consultiva della Corte di Giustizia scrive testualmente: “si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della particolare gravità delle infrazioni.

In soldoni Abete ha chiesto ad un organo terzo, la sezione consultiva, l’autorizzazione a poter “non esporsi” grazie all’applicazione del nuovo codice di giustizia sportiva, in vigore successivamente alle condanne, che non prevede il parere del Presidente per stabilire la radiazione di un tesserato.

Posizione a dir poco “pilatesca“, per non parlare della data, più che simbolica, nella quale la sezione consultiva ha stabilito che questa radiazione “debba ritenersi implicita“. Proprio il 13 Aprile, la giornata in cui la difesa di Luciano Moggi lanciava la sua controffensiva al Processo di Napoli con la richiesta di acquisizione di 75 telefonate (e ne potrebbero spuntare altre) che hanno dimostrato un fatto del tutto ignoto ai giudici che redassero le sentenze del 2006: le comunicazioni con designatori e arbitri in attività quantomeno non erano prerogativa del capo della “cupola moggiana“.

Durante la registrazione del programma tv Chiambretti Night è arrivata la prima reazione di Moggi che ha messo in evidenza la

Mia radiazione? Non so nulla, non so cosa significhi, si dovrebbero vergognare dopo quello che è venuto fuori. Parlo per me, Giraudo, per coloro che soffrono questa situazione, dovrebbero radiare Carraro. Non ho mai detto che tutti sono colpevoli e che quindi non c’è nessun colpevole. C’è una prassi, bisogna radiare Carraro quando dice nelle intercettazioni che bisogna salvare la Fiorentina e la Lazio.
03/09/2010 22:20
 
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Scudetto '06, la Juve insiste: pronte 100 intercettazioni
Piuttosto che concentrarsi sull'avvio negativo di questo campionato, la Juventus preferisce ancora combattere per quell'ormai famigerato scudetto revocatole nel 2006 e riassegnato all'Inter a seguito dello scandalo Calciopoli, fedele a uno dei punti del programma stilato nei giorni scorsi da Andrea Agnelli. Fulvio Bianchi, giornalista di Repubblica, nella sua rubrica 'Spy Calcio' rivela infatti che la società bianconera potrebbe depositare in Figc poco meno di un centinaio di intercettazioni: in questi file ci sarebbe il coinvolgimento, ovviamente da valutare in toto, di altri club sinora mai coinvolti, come l'Inter appunto e il Cagliari.

Abete qualche settimana fa si era lamentato per non aver ricevuto dalla procura di Napoli, che indaga sul caso, le 180mila intercettazioni 'incriminate'. Le circa 100 intercettazioni che la Juve è pronta a depositare "sono quelle che alcuni periti, fra cui Nicola Penta, avevano depositato a Napoli per conto di Luciano Moggi: ma la giustizia sportiva non le ha ufficialmente a deposizione e quindi non può mai partire con la sua indagine", scrive Bianchi. In Corso Galileo Ferraris, quindi, si continua a reclamare il 'maltolto', ma soprattutto si continua a vivere sui retaggi di una pagina scandalosa che il calcio italiano fatica ancora a chiudere...

16/10/2010 10:21
 
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Chiellini: sono grato a Moggi
(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Chiellini a Invasioni Barbariche parla di Moggi e dice: ''Non lo rimpiangiamo, ma ho gratitudine per quello che ha fatto lui alla Juve''. ''Secondo me un suo ritorno non sarebbe fattibile, ma a modo suo ha fatto la storia del calcio, esagerando'' ha aggiunto in onda sul La7. Poi ha parlato di omosessualita'. ''Qualche gay nel calcio c'e' sicuramente - ha detto Chiellini - ma in Italia non siamo pronti a un'ammissione del genere''.
23/10/2010 23:45
 
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Ulivieri smemorato contro Del Piero: "Rispetti le sentenze definitive"
Renzo Ulivieri, ex allenatore, ha rilasciato un’intervista a calciomercato.com che sarebbe certamente destinata a far discutere, se a qualcuno interessasse ciò che Ulivieri dice. Noi, per sua fortuna, siamo fra quelli. L’attuale Presidente dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) ha sentito l’indifferibile necessità di rispondere alla testimonianza di Alessandro Del Piero al Processo di Napoli su Calciopoli. Il capitano della Juventus aveva detto, per grandi linee, “ritengo tutti gli scudetti vinti da quando sono giocatore meritati, sia quelli della Juve sia quelli degli altri“.

Renzaccio la pensa diversamente:

No, non sono d’accordo, nel modo più assoluto. Non si è accorto che qualcosa non andava. C’è stata un’inchiesta della Federazione. Un conto è l’inchiesta della giustizia ordinaria, un altro conto è l’inchiesta della giustizia sportiva, che ha dei parametri diversi. Le valutazioni fatte dalla giustizia sportiva credo che siano abbastanza chiare e io sto a quelle. Credo che non ci si debba mettere a discutere sulle sentenze in via definitiva.

Potremmo archiviare qui la questione, ma Ulivieri, in un momento di incontinenza verbale, ha anche sentito il bisogno di dire la sua sul confronto fra Boniperti e Del Piero proprio a tre giorni dal nuovo, ennesimo record dell’attuale capitano della Juventus, capace di raggiungere a quota 178 reti il suo illustre predecessore nella classifica dei marcatori assoluti della Serie A. L’apprezzamento per Alex è tutt’altro che tenero, anche gratuito volendo:

Io preferisco Boniperti, come valore assoluto. E’ il personaggio nel suo insieme, per anni poi ha fatto il presidente della Juventus. Anche Del Piero è un gran personaggio, però mi sembra che le direzioni siano diverse. Del Piero parla anche con gli uccellini, come San Francesco…la statura di Boniperti mi sembra superiore.

22/11/2010 17:46
 
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Enrico Preziosi minaccia ricorso contro la Juve per aver schierato Marchisio
Enrico Preziosi non ha digerito la sconfitta casalinga del suo Genoa contro la Juventus. La partita ai più è sembrata estremamente regolare, non ci sono stati episodi da analizzare alla moviola e la superiorità bianconera è apparsa abbastanza netta. Nonostante ciò il presidente rossoblu al termine dell’incontro ha esternato alcune considerazioni che potremmo anche definire abbastanza gravi, mettendo di fatto in discussione l’affermazione della squadra allenata da Luigi Delneri. Preziosi ha trovato il modo di lamentarsi dell’operato dell’arbitro Morganti, a suo modo di vedere frutto delle lamentele di Marotta, e ha definito “furba” la società torinese per l’aver schierato Krasic, Melo e Marchisio, lasciando immaginare oscure trame che la legano addirittura alla Figc e alla Federazione serba.

In pratica secondo il Genoa, o almeno secondo il suo proprietario, la Juventus non avrebbe potuto schierare i tre giocatori citati sopra a causa della loro mancata convocazione in nazionale:

“Noi evidentemente siamo stati stupidi a mandare i nostri giocatori con le Nazionali. I nostri ragazzi erano stanchi ma hanno giustamente onorato gli impegni con le proprie rappresentative in settimana. La Juventus è stata più furba, non facendo rispondere alle convocazioni né Krasic né Marchisio: avete visto come stavano male in campo…”

Evidentemente possiamo tranquillamente cestinare le proteste per Krasic e Melo: il serbo è rientrato in campo dopo settimane di stop forzato ed è abbastanza normale che non sia stato convocato per un’amichevole, il brasiliano addirittura il suo posto in nazionale deve riconquistarselo, avendolo perso dopo un disastroso Mondiale. Diverso il discorso per Claudio Marchisio che, convocato da Prandelli, ha raggiunto regolarmente Coverciano per poi lasciare il centro di allenamenti solo in seguito alle visite del Dottor Castellacci che ha preferito non rischiare un suo utilizzo in amichevole per una questione di buon senso. Nello specifico questo è quanto diffuso dal sito ufficiale della Federcalcio in data 15 novembre:

“Tra volti nuovi e ritorni, la Nazionale deve rinunciare a Marchisio. Il centrocampista della Juve ha lasciato il ritiro di Coverciano e salterà l’amichevole di mercoledì prossimo a Klagenfurt con la Romania a causa di “un leggero edema all’inserzione del muscolo retto anteriore della gamba destra”, come ha spiegato il prof. Castellacci, che ha deciso di non rischiare.”


Queste poche righe dovrebbero convincere Preziosi, che permane nel suo status di soggetto inibito, sull’inutilità delle sue proteste e a scongiurare così l’ipotesi di un ricorso del Genoa contro la Juventus a causa dell’impiego del centrocampista. Pare infatti che i la società rossoblu voglia appellarsi all’articolo 5 dell’allegato 1 del Regolamento sullo status e sui trasferimenti dei calciatori della Figc, vediamo nel dettaglio cosa prevede:

“Un calciatore che sia stato convocato dalla propria Federazione per far parte della rosa di una delle sue squadre nazionali non ha diritto, salvo diverso accordo con la relativa associazione, a giocare per la società con la quale è tesserato durante il periodo dello svicolo o durante il periodo in cui tale giocatore avrebbe dovuto essere svincolato ai sensi dei disposti del presente allegato. La suddetta limitazione imposta sulla possibilità di giocare per la società deve inoltre essere prolungata di 5 giorni qualora il calciatore, per un motivo qualsiasi, non abbia voluto o potuto rispondere alla convocazione.”

Leggendo attentamente si può capire come non ci siano assolutamente gli estremi per riscontrare un comportamento poco corretto da parte della società bianconera. In primo luogo si parla di cinque giorni quando ci si riferisce al periodo durante il quale un calciatore non può essere schierato dalla sua società, nel caso di Marchisio ne è passato uno in più, essendo stato svincolato il 15 novembre e essendo sceso in campo domenica 21 dello stesso mese. Inoltre viene chiaramente specificato che tale limitazione si applica ad un soggetto che “non abbia voluto o potuto rispondere alla convocazione”, ma il centrocampista della Juventus si è ritrovato regolarmente con il resto dei suoi compagni a Coverciano lunedì 15, nonostante avesse lasciato in anticipo il campo nel corso della sfida con la Roma proprio a causa di un acciacco fisico.

A smontare definitivamente il caso interviene anche un precedente: siamo nel 2008 e l’allora ct Roberto Donadoni convoca Marco Materazzi per un amichevole tra Italia e Portogallo, anche in quel caso il calciatore si era presentato puntualmente a Coverciano per poi essere ritenuto non idoneo dallo staff sanitario azzurro; la domenica successiva l’Inter lo schiera contro il Catania, gli etnei sporgono prontamente ricorso che viene però respinto dal giudice ritenendo il comportamento del calciatore e della società di appartenenza “ineccepibile”. Pare dunque abbastanza improbabile che questa volta le cose possano andare in maniera diversa, forse Preziosi farebbe meglio a preoccuparsi delle questioni tecniche inerenti il campionato del suo Genoa, invece di cercare pretesti per inutili polemiche, ricordando ogni tanto anche il fatto di essere ancora inibito.
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