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Con i piedi sulla terra

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2009 19:54
06/04/2009 19:54
 
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LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL


Mentre il 2 aprile a Londra cominciava e finiva il Vertice del G-20, la nota giornalista del Washington Post, Karen DeYoung, ha scritto su questo influente mezzo informativo: "Il Senatore Richard G. Lugar ha esortato il Presidente Obama a nominare un inviato speciale per iniziare delle conversazioni dirette con il governo comunista dell'Isola”.

“I quasi 50 anni di blocco economico contro Cuba – afferma Lugar (senatore repubblicano per l'Indiana)- collocano gli Stati Uniti in contraddizione con il resto dell'America Latina, dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite e incidono fortemente sulla nostra sicurezza ed i nostri interessi politici nell'Emisfero Occidentale”.

"Il Vertice delle Americhe di Trinidad e Tobago dal 17 al 19 Aprile, costituirebbe per Lei un'opportunità per creare un clima più ospitale, per accentuare gli interessi degli Stati Uniti nella regione, con un cambio della nostra posizione nei verso Cuba”.

"Lugar, il politico repubblicano più importante nella Commissione Esteri del Senato, - continua la giornalista – è tra i più forti sostenitori di un grande movimento che auspica una nuova politica, che comprende la Camera di Commercio degli USA, altri gruppi imprenditoriali, un numero di governi statali e gruppi dei diritti umani. Una maggioranza bipartitica del Congresso ha votato in più occasioni a favore dell'alleviamento delle restrizioni dei viaggi e di altri contatti con Cuba, anche se durante l'amministrazione Bush le misure sono fallite per le minacce dei veti presidenziali ."

"Lugar è promotore, con altri, di un disegno di legge dei due bipartiti proposto nel Senato questa settimana, che metterà fine a tutte le restrizioni sui viaggi a Cuba, salvo in caso di guerra o per minacce alla salute ed alla sicurezza."

"Lugar ha detto che la nomina di un inviato e l'inizio di conversazioni dirette su temi quali la migrazione ed il narcotraffico, “sarebbe di vitale interesse per la sicurezza degli Stati Uniti… “ e potrebbe creare, in ultima istanza, le condizioni per un dibattito significativo sui temi più delicati."

L'articolo di Karen non permette di dubitare che il Senatore dell'Indiana cammina con i piedi sulla terra. Non parte da posizioni filantropiche.

Lavora, come lei scrive, con "la Camera di Commercio degli USA e con altri gruppi imprenditoriali, governi statali e gruppi dei diritti umani."

Sono sicuro che Richard G. Lugar non teme la scemenza d'essere definito debole o filo-socialista.

Se il Presidente Barack Obama percorre il mondo affermando, come ha fatto nel suo stesso paese, che è necessario investire i soldi necessari per uscire dalla crisi finanziaria, garantire le case in cui vivono innumerevoli famiglie ,

assicurare il posto di lavoro lavoratori statunitensi che lo stanno perdendo a milioni, dare a tutti i cittadini salute ed educazione con qualità, com’è possibile conciliare tutto questo con le misure del blocco per imporre la propria volontà ad un paese come Cuba?

La droga costituisce oggi uno dei più gravi problemi di questo emisfero ed in Europa. Nella lotta contro il narcotraffico ed il crimine organizzato, incitato dall'enorme mercato degli Stati Uniti, i paesi latinoamericani stanno perdendo ormai quasi diecimila persone ogni anno, oltre il doppio di quelle perse dagli Stati Uniti nella guerra in Iraq. Il loro numero cresce ed il problema è molto lontano dalla soluzione.

Questo fenomeno non esiste a Cuba, geograficamente vicina agli Stati Uniti.

In questo spinoso tema e nella lotta contro l'emigrazione illegale, i guardacosta nordamericani e cubani cooperano da molti anni.

Nessuno statunitense, va detto, è morto in conseguenza d’azioni terroristiche organizzate nel nostro paese, perché non sarebbero attività tollerate.

La Rivoluzione cubana, che il blocco e la guerra sporca non hanno potuto distruggere, si basa su principi etici e politici; è per questo motivo che è stata capace di resistere.

Non pretendo d'esaurire il tema. Lontano da questo, ometto in questa riflessione i danni provocati al nostro paese dall'atteggiamento arrogante degli Stati Uniti contro Cuba.

Coloro che sono capaci d'analizzare serenamente gli avvenimenti, come nel caso del Senatore per l'Indiana, usano un argomento indiscutibile: le misure degli Stati Uniti contro Cuba, da quasi mezzo secolo, sono state un totale fallimento.

Non è necessario sottolineare quel che Cuba ha sempre sostenuto: non temiamo il dialogo con gli Stati Uniti. Non necessitiamo nemmeno un confronto per esistere, come pensano alcuni stupidi: esistiamo proprio perché crediamo nelle nostre idee e non abbiamo mai temuto il dialogo con l'avversario.

È l'unica forma di creare l'amicizia e la pace tra i popoli.

Fidel Castro Ruz - 5 Aprile del 2009

13.04 (Traduzione Gioia Minuti)

Gli uomini buoni vanno in Paradiso, quelli cattivi a Patong
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