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19/03/2009 19:10 | |
Non parlo di inconscio, voglie nascoste
o altro parametro psicologico imposto
ma sai, si affaccia spesso il sogno in cui
ingurgito paure e a tentoni sempre più giù
mi immergo in un fiume affamato
di gente che come me, non fa a pugni
non grida, immobile si fa trascinare.
E’ un buon impiego il lasciarsi andare
senza desiderio alcuno di colmare i vuoti
ora più piacevoli e forse più gratificanti.
E’ un lavoro di anni, di ossa che scompaiono
e risalgono per dirti: brava!
simina ________________________________________________
J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver |
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20/03/2009 14:36 | |
Mi è difficile, Simina, pensarla solo come poesia. la vedo di più come struttura espressiva intermedia. forse è solo perché mi coglie di sorpresa visto che le mie difese immunitarie da web sono bassissime, ultimamente, sia riguardo le sorprese spiacevoli, sia riguardo quelle piacevoli, come i tuoi ultimi scritti.
Maccheccatticostoaddì, francamente non mi capisco
Quindi vorrei aspettare altri che entrino prima di me nei tuoi versi, come struttura poetica, non come messaggio, che invece mi pare chiarissimo.
In generale, ti metto in guardia, per quello che mi ha insegnato la mia esperienza, dalle chiusure ad effetto o troppo definite, come questa tua. La classica chiusa, a parer mio appesantisce la poesia e spesso la rende rotonda come un cane che si morde la coda. preferisco che la poesia rimanga aperta e si propaghi. oddio, nemmeno io sempre ci riesco. diciamo che è quello a cui vorrei arrivare ogni volta.
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Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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20/03/2009 15:20 | |
devo dire che questa tua è densa, così densa da non lasciare spazi affatto. apparte il messaggio, chiarissimo e condivisibile (spesso tutto qll che dici succede anche a me), la sento un po' pesante.
concordo con filo del fatto che manchi la possibilità di respirare... ma ho imparato che spesso il modo di scrivere non sia solo una ricerca, bensì si modelli sullo stato d'animo... è quel vuoto che dici di non voler riempire, quello che invece hai saturato di parole, come per necessità, assoluta, di raccontare quello che dentro ti opprime. mi sbaglio?
ciao |
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20/03/2009 18:34 | |
Maredinotte, 20/03/2009 15.20:
devo dire che questa tua è densa, così densa da non lasciare spazi affatto. apparte il messaggio, chiarissimo e condivisibile (spesso tutto qll che dici succede anche a me), la sento un po' pesante.
concordo con filo del fatto che manchi la possibilità di respirare... ma ho imparato che spesso il modo di scrivere non sia solo una ricerca, bensì si modelli sullo stato d'animo... è quel vuoto che dici di non voler riempire, quello che invece hai saturato di parole, come per necessità, assoluta, di raccontare quello che dentro ti opprime. mi sbaglio?
ciao
sì, in generale tutti abbiamo dei vuoti da riempire o no
io sinceramente non trovo questo testo significativo, anzi l'ho scritto dopo un incubo (forse dato dalla sveglia che suonava e non volevo alzarmi per andare a scuola hehehhe).
comunque anche se potrebbe essere interpretato in modo negativo "il vuoto" in realtà per me è una grande conquista
basta, che sfocio nel patetico hihihih
simina [Modificato da morgan4 20/03/2009 18:35] ________________________________________________
J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver |
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20/03/2009 19:23 | |
Interessante e bel componimento.
Complimenti a te
I let fall flowers of blood |
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20/03/2009 19:55 | |
elfo nero, 20/03/2009 19.23:
Interessante e bel componimento.
Complimenti a te
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J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver |
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21/03/2009 12:47 | |
Come dice Francesca, è molto densa, senza spazi per respirare l'aria
nostalgico-pessimista che circola nel suo interno, e senza vie d'uscita.
In ogni caso la trovo una poesia molto interessante dal punto di vista della costruzione (la densità non è mica un difetto) che però
diventa pesante verso il finale che la incolla e non la fa volare come dovrebbe, quindi, associandomi all'impressione di Filo, anch'io direi che può benissimo essere una espressione intermedia. Letta in questo senso, infatti, la trovo più accattivante e definita.
Non è certamente una regola, ma la poesia deve andare e rimanere sospesa per avere quella magia impregnata d'anima, secondo il mio giudizio e quello comune a tanti altri qui nel forum.
Comunque il passo avanti che hai fatto è enorme con queste ultime due che hai postato, cresci in maniera esponenziale e con velocità incredibile.
Ti abbraccio
Sebastiano |
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21/03/2009 13:30 | |
al_qantar, 21/03/2009 12.47:
Come dice Francesca, è molto densa, senza spazi per respirare l'aria
nostalgico-pessimista che circola nel suo interno, e senza vie d'uscita.
In ogni caso la trovo una poesia molto interessante dal punto di vista della costruzione (la densità non è mica un difetto) che però
diventa pesante verso il finale che la incolla e non la fa volare come dovrebbe, quindi, associandomi all'impressione di Filo, anch'io direi che può benissimo essere una espressione intermedia. Letta in questo senso, infatti, la trovo più accattivante e definita.
Non è certamente una regola, ma la poesia deve andare e rimanere sospesa per avere quella magia impregnata d'anima, secondo il mio giudizio e quello comune a tanti altri qui nel forum.
Comunque il passo avanti che hai fatto è enorme con queste ultime due che hai postato, cresci in maniera esponenziale e con velocità incredibile.
Ti abbraccio
Sebastiano
grazie grazie ma non elogiatemi troppo perchè è possibile che sia in questo caso che in "per disattenzione" sia stato solo un momento di schizzofrenia, sì insomma ho un po' di paura ora hhhehehhe
si vedrà nei prossimi giorni
qualcuno mi spiega cos'è un'espressione intermedia??
bacionissimi!!
simina ________________________________________________
J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver |
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21/03/2009 13:33 | |
una cosa a metà tra una prosa e una poesia... ;) |
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21/03/2009 13:34 | |
Maredinotte, 21/03/2009 13.33:
una cosa a metà tra una prosa e una poesia... ;)
come immaginavo
grazie
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21/03/2009 13:38 | |
Una struttura espressiva intermedia è qualcosa che sta tra la poesia e la prosa, tra il lirismo sospeso e la parola definita e definitiva,
almeno così la intendo io ma Filodiseta e Mamundi potranno spiegartelo sicuramente meglio di me.
E non aver nessuna paura, scrivi e basta, elabora dentro di te i messaggi, le metafore, le immagini per identificare concetti, ma quando cominci a scrivere, lascia che sia l'anima a guidarti. Solo dopo, se è necessario, qualche piccola correzione. E vedrai che con il tempo non sarà necessaria nemmeno quella.
S |
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