Campagna Full Siciliani M/M
Resoconto [1209 - 1230]
Conquistata Damietta e costruiti alcune torri d'osservazione sulla regione noto che avanzare un'offesiva al Sultanato d'Egitto è momentaneamente impossibile giacchè ho solo una roccaforte dalla quale coordinare gli eventuali attacchi e uno sbarco di truppe provenienti dall'Europa potrebbe risultare rischioso data la potente flotta egiziana. Decido quindi di stipulare una tregua, schierandomi comunque dalla parte del Regno di Gerusalemme, in perenne conflitto coi Fatimidi.
Nel giro di pochi anni Venezia torna ad aggredirmi e per poco non mi sottrae Chieti; decido allora di partire al contrattacco e dopo una breve serie di battaglie comunque impegnative riesco a strappare alla Serenissima Ancona e Firenze. I Veneziani tornano alla strategia dapprima attuata, consistente ovvero nell'accumulare armate piene sui confini. Stavolta però non faccio il loro gioco, ma richiedo al papa una crociata contro Venezia: una mossa devastante, dal momento che, si ritrovano contro mezza europa. Organizzo pertanto un'armata crociata che faccio sbarcare in Albania. Da lì, con un'incontrastata salita, strappo alla Serenissima Dirrachio, Ragusa, Zara e Pola, che diventa la roccaforte principale per i successivi attacchi alla repubblica marinara. Nel frattempo i Bizantini arruolano diverse truppe e le inviano contro il mio capofazione e suo figlio, stabilitisi a Creta. La reazione normanna è dura: respinte le truppe d'invasione, richiamo ai "doveri" di crociato il conquistatore di Damietta e lo scateno in Grecia, dove cadono Monemvassia, Atene e Naupatto. A complicare la situazione di Bisanzio, un'incredibile ripresa turca, che riacquista i territori perduti e scaccia dall'Anatolia la potenza siriana.
Circa l'obiettivo principale della crociata, lascio che siano le altre fazioni a divertirsi un po': Verona cade in mano ai Milanesi, che hanno costituito un notevole impero mitteleuropeo e i territori interni dei Balcani, sono messi a dura prova dai Magiari. Nessuno comunque riesce a prendere la capitale, ospitante ben 4 armate veneziane piene. Nonostante l'ardua resistenza è comunque stremata, ed io, avendo notato un certo calo economico nel mio regno, propongo con successo la sua sottomissione tramite il vassallaggio, sicuro che i miei alleati, non si azzardino ad attaccarne le capitale come finora hanno fatto.
Prima di dedicarmi alla ripresa economica, "smaltisco" le armate poste sul confine Veneziano conquistando le ribelli Pisa e Genova.
ANNO DOMINI 1230, con i Romani d'Oriente temporeggio e mi adopero per sfruttare al meglio le numerose acquisizioni territoriali di questi ultimi ventuno anni. Il mio prestigio non è mai calato, detengo ancora 8 seggi ed il bilancio, seppur ridimensionato, ha oscillato sempre tra i 10.000 ed i 30.000 fiorini annui.