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la strada...

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2008 21:11
27/12/2008 01:47
 
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Il ristorante era affollatissimo.
Troppa gente, troppo vociare, solo al nostro tavolo eravamo in 20..
Mi guardavo attorno, colpita da quanta gente fingesse di essere felice solo perchè era Natale.
Le pizze arrivarono quasi fredde, a parte la mia, conoscevo il cameriere, e in quelle serate ringraziavo il periodo in cui avevo deciso contro ogni buon senso di frequentarlo.
Conoscevo solo tre persone a quel tavolo, il ragazzo che mi aveva invitato, una ragazza con cui avevo fatto un corso di danza latina e il suo compagno, conosciuto anche lui al corso.
Tutti gli altri, tutti ragazzi, erano solo volti sconosciuti, nomi che avevo già dimenticato appena mi erano stati detti.
Solitamente mi piacevano quel genere di serate, con i miei amici, ne organizzavamo molte e mi divertivo.. ma ero con i miei amici, non con un gruppo di persone che non avevo mai visto.
Lui parlava, contento, divertito, dopotutto erano i suoi amici da una vita.. ascoltavo i discorsi distrattamente.. macchina, soldi, sesso, l'ultima ragazza con cui erano stati, il lavoro, il sesso di nuovo...
li vedevo guardarmi, quella sera non ero esattamente quel che si dice di compagnia, ma dovevo essere proprio carina come soprammobile.. non lo sopportavo, mi aveva pregata di andare li, perchè ci teneva, e ora mi lasciava in "vetrina" come una bambolina da mostrare ai suoi amici.. mi alzai di scatto, e lui se ne accorse, lo sapevo che era arrabbiato lo sapevo.. che il mio comportamento lo irritava...
senza nemmeno la giacca uscii dal locale.. una sigaretta.. ecco quello di cui avevo voglia, una bella e sana sigaretta.. non fumo spesso.. avevo preso il vizio a settembre.. dopo una serie di eventi un po sfortunati... stavo per assaporare il primo tiro quando la sua mano me la sfilo di bocca e la lanciò via.. mi guardava offeso.. forse ferito.. << Ma che ti prende?.. perchè sei venuta se non avevi voglia?>> la sua voce non sembrava troppo arrabbiata... ma io non avevo testa per badarci.. e peggiorai solo la situazione << Perchè pensavo che non sarei stata la bambolina da esibire davanti ai tuoi amici.. perchè sono venuta?... perchè me l'hai chiesto.. potevi fare a meno di invitarmi.. porta le altre tue amiche a far da arredo alle tue serata>> puro veleno.. lo vidi nei suoi occhi, lo sentii irrigidire ogni muscolo del colpo mentre la sua mano afferrava il mio polso per spostarmi dall'entrata della pizzeria... non sapevo nemmeno io perchè mi stavo comportando cosi, ricordai le parole di un altro ragazzo.. che mi ricordava che a prendersela con gli altri quando si è arrabbiati prima o poi si rischia di passare il segno... forse aveva ragione.. l'avevo appena fatto... e io che non gli avevo mai dato retta... mi ritrassi da lui.. facendo un passo indietro vedendo la rabbia... << Tu fai da arredo perchè lo vuoi.. ...>> non risposi.. ero allibbita.. << Dici che ti tratto da bambolina, perchè è quello che sei quando fai cosi, ti ho lasciata in disparte a ripensare a lui.. a ripensare alle serate che passavi con lui.. pensi che non lo sappia?>> tentavo di non ascoltarlo.. aveva colpito e affondato... sapevo che anche lui sentiva il fantasma di un altra persona intorno a noi.. lo sapevo.. ma non potevo farci niente.. << non è giusto..>> sussurrai.. e lui sorrise.. un sorriso amaro.. << Non è giusto hai ragione.. non è giusto che tu tenti in tutti i modi di negarti la felicità che ti meriti.. che continui a farti del male... che continui a rimproverarti qualcosa.. a darti la colpa... sono cose che succedono.. l'amore finisce.. e si torna a vivere dopo... >> uno schiaffo avrebbe fatto meno male... io non mi negavo la felicità.. io stavo vivendo.. sapevo che quello che stavo pensando mi si leggeva negli occhi.. perchè lui sbuffò impaziente... << non è come credi...>> dovevo assolutamente reagire di fronte a quelle accuse.. << Io non stavo pensando a lui.. pensavo a te.. a come TU ti stai comportando stasera>> non riuscivo a convincere me stessa.. e nemmeno lui ci avrebbe creduto... mi prese il viso tra le mani... << Ci sto provando, a fare finta di nulla.. ci provo da settimane.. ma tu non mi aiuti, cerchi di trovare lui in me.. e questo non è giusto.. per me.. mi piaci da morire, anche adesso.. con gli occhi che trattengono le lacrime perchè sai che ho ragione..>>
Provai a trovare la voce.. ma non ricordavo come usarla.. i suoi occhi scuri erano feriti... ed ero io la causa.. stavo facendo soffrire un sacco di persone... sorrise dolce ora.. mi bacio lentamente le labbra.. ero incapace di fermarlo.. incapace di dire o fare qualsiasi cosa... << Lui non ti vuole... >> l'aveva sussurrato.. ma a me parve che lo stesse urlando.. "lui non ti vuole"... "lui non ti vuole"... sembrava rimbombasse in ogni dove.. mi strinse forte.. era chiaro che aveva capito di avermi fatto male.. lui non mi vuole.. come potevo dargli torto... << Sei la sua bambolina, ti arrabbi tanto perchè è lui che ti prende e poi ti posa quando vuole.. prenditela con la persona giusta.. non è colpa io.. e lui che non è qui.. è lui che non ti vuole.. io si, io ti voglio..>> parole assurde.. gli avevo appena confermato con il mio silenzio tutto quello che aveva detto.. e lui era ancora li.. pronto a restare con me... << Io.. devo andare a casa...>> annui.. non disse altro.. entrò in silenzio dopo pochi minuti mi fu accanto.. aiutandomi a infilare la giacca.. << Ho detto che stai male, ti accompagno e poi torno.. >> gli presi la mano.. e lui la strinse.. stavo facendo soffrire tante persone.. e in più soffrivo io... è lui che ti prende e ti appoggia quando vuole.. era troppo vero per ignorarlo... in macchina accese la musica.. c'era il cd che avevo portato io.. feci per baciarlo sulla guancia, ma le sue mani bloccarono il mio viso, le sue labbra si posarono sulle mie per qualche secondo... << Lascialo andare... vivi la tua vita... >> odiavo che fosse cosi gentile.. odiavo che non mi dicesse urlando che ero una stronza.. che non mi meritavo niente.. odiavo che avesse cosi dannatamente ragione.. e odiavo.. che di li a poco avrei fatto del male a qualcun altro... lo guardai partire..lo conoscevo da poco.. e lui conosceva me da poco.. non avrebbe speso molto tempo per dimenticarmi.. almeno lo speravo.. poi presi il cellulare, c'era un unica persona che mi faceva dimenticare tutto.. un unica persona che a modo mio amavo... mi rispose al secondo squillo <<ehi dimmi.. sto tornando a casa.. sono stato al cinema con emma...>> cercai di rilassarmi.. << Puoi venire qui? passarmi a prendere.. voglio stare un po con te.. ci guardiamo un film.. parliamo un po.. >> lo sentii indeciso, incerto, sapeva di essere nel mio cuore il secondo.. ma speravo che in quel momento non gli importasse.. << Sto arrivando>> disse.. sorrisi.. un piccolo spiraglio di luce.. forse era quella la strada giusta..
27/12/2008 21:11
 
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