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E' morto il patriarca Alessio II

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2008 15:07
06/12/2008 15:05
 
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Morto il Patriarca di Mosca e di Tutte le Russie
Ieri mattina si è spento nella sua residenza Sua Santità Alessio II, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, che guidava la Chiesa Ortodossa Russa dal 1990. Ora si dovrà scegliere un successore che speriamo sia un uomo pacifico e aperto al dialogo con noi, fratelli cattolici.
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IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
"O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
"Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
"Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
"Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
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Dal Velino.it
EST - Alessio II, martedì i funerali. Parteciperà delegazione vaticana

Roma, 6 dic (Velino) - Sono previsti per martedì prossimo i funerali del patriarca ortodosso Alessio II, la camera ardente è aperta nella Cattedrale di Cristo salvatore a Mosca. Alla cerimonia funebre parteciperà anche una delegazione del Vaticano, guidata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Faranno parte della delegazione pontificia anche il cardinale Roger Etchegaray, il nunzio apostolico in Russia monsignor Antonio Mennini, l’officiale del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, padre Milan Zust e il segretario di nunziatura a Mosca monsignor Ante Jozic. Al momento il Santo Sinodo è riunito nella residenza del patriarca a Peredelkino, per eleggere il reggente provvisorio della Chiesa ortodossa russa e scegliere la data del consiglio nazionale dei vescovi e dei delegati del clero e dei laici per la nomina (entro sei mesi) del nuovo patriarca. Alessio II sarà sepolto, come disposto nel suo testamento, nella cattedrale dell’Epifania di Mosca.

Il patriarca ortodosso di Mosca, Alessio II “sentiva vicina la sua fine” ed era deciso a “lavorare per ristabilire la pace all'interno della Chiesa”: lo riferisce Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, ad “AsiaNews. “Alcune volte - ricorda - ci sono state tensioni tra noi e non abbiamo condiviso le stesse opinioni su varie questioni della chiesa ortodossa”, ma ultimamente c’era stato qualche segnale di dialogo, come la partecipazione del patriarca di Mosca all’incontro panortodosso a Costantinopoli. Bartolomeo ricorda che a luglio scorso “abbiamo avuto un lungo e proficuo incontro, dove Alessio mi ha detto che sentiva vicina la propria fine e che dovevamo lavorare per ristabilire la pace all’interno della chiesa. Mi ha detto che forse non avrebbe potuto venire all’incontro panortodosso dell’ottobre scorso. Malgrado le sue funeste previsioni e disobbedendo agli ordini dei propri medici, il patriarca Alessio è venuto perché era forte in lui la volontà di porre la sua firma sull’importante documento finale dell’incontro panortodosso, che costituisce la risposta di tutta la Chiesa ortodossa alle sfide del mondo contemporaneo. Con quella sua firma ha lasciato cosi un indelebile segno della sua testimonianza”.

Partecipa al dolore della Chiesa ortodossa anche la città di Bari, che nella festa patronale di San Nicola, si preparava a donare la chiesa dedicata al santo alla Chiesa ortodossa russa. Per la morte improvvisa di Alessio la cerimonia è stata annullata e rimandata a data da destinarsi. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Il rettore della Basilica di San Nicola, in segno di rispetto per il lutto dei fedeli ortodossi, ha annullato la tradizionale processione della statua del Santo. Centinaia di fedeli ortodossi pregano San Nicola nella cripta della Basilica romanica, a Bari vecchia, a fianco ai fedeli cattolici.
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"O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
"Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
"Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
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Da Asianews.it
Bartolomeo I: Alessio II sentiva la sua fine e lavorava per la pace nella Chiesa
di NAT da Polis
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli parla con emozione degli ultimi mesi di vita del defunto patriarca di Mosca, della riconciliazione del mondo ortodosso e della missione comune verso il mondo contemporaneo. Convocato il Sinodo per decidere l’invio di rappresentanti di Costantinopoli ai funerali di Alessio II.


Istanbul (AsiaNews) – Il patriarca ortodosso di Mosca, Alessio II “sentiva vicina la sua fine” ed era deciso a “lavorare per ristabilire la pace all’interno della Chiesa”: è la testimonianza che Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, ha affidato ad AsiaNews, commentando la morte del capo della Chiesa russo-ortodossa.

Ieri, durante i primi vespri della festa di san Nicola a Ipsomatia, a ridosso delle mura di Yedikule, Bartolomeo ha officiato anche la preghiera per il defunto patriarca. Con voce rotta dall’emozione, egli ha detto: “La Chiesa madre di Costantinopoli condivide il dolore dei nostri fratelli russi per la scomparsa del nostro fratello Alessio, patriarca di Mosca”.

Bartolomeo I ha ricordato che “alcune volte sono state delle tensione tra noi e non abbiamo condiviso le stesse opinioni su varie questioni della chiesa ortodossa”. Costantinopoli e Mosca hanno vissuto momenti difficili sulle questioni dell’autocefalia della Chiesa ortodossa estone, che Mosca avrebbe voluto dipendente da essa; sui rapporti con i cattolici; con le Chiese ortodosse della diaspora; sull’atteggiamento verso le Chiese ucraine. Proprio su quest’ultimo punto, Bartolomeo ha aggiunto: “Quando mi sono recato nel luglio scorso [in Ucraina] per partecipare ai festeggiamenti dei 1020 anni della cristianizzazione dei popoli russi, dopo la concelebrazione della liturgia, e dopo il pranzo ufficiale, abbiamo avuto un lungo e proficuo incontro dove [Alessio] mi ha detto che sentiva vicina la propria fine e che dovevamo lavorare per ristabilire la pace all’ interno della chiesa. Mi ha detto che forse non avrebbe potuto venire all’incontro panortodosso dell’ottobre scorso. Malgrado le sue funeste previsioni e disobbedendo agli ordini dei propri medici, il Patriarca Alessio è venuto all’ incontro perché era forte in lui la volontà di porre la sua firma sull’importante documento finale dell’incontro panortodosso, che costituisce la risposta di tutta la Chiesa ortodossa alle sfide del mondo contemporaneo. Con quella sua firma ha lasciato cosi un indelebile segno della sua testimonianza”.

“Caro fratello – ha aggiunto Bartolomeo - sia eterno il tuo ricordo, e preghiamo perché lo Spirito Santo aiuti la santa Chiesa russa a dare un tuo degno successore”

Il patriarca ecumenico ha anche convocato un Sinodo straordinario per decidere i rappresentanti che verranno inviati a partecipare alla messa funebre del patriarca di Mosca.


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"Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
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"Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
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