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IL BATTESIMO

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2008 11:55
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04/12/2008 10:41

Battesimo 

Questo trattato sul battesimo cercherà nelle mie modestie capacità di spiegare ai fratelli separati, in particolare modo, ai fratelli pentecostali il reale significato del battesimo, sacramento istituito da Cristo al quale costoro negano ogni valore salvifico e di grazia, riducendolo a semplice rito.

Difatti i fratelli non cattolici dicono che il battesimo è un semplice rito, e che serva solo a dare testimonianza agli altri fratelli, cioè chiunque si fa battezzare dà testimonianza della sua fede cristiana agli altri fratelli, quindi esplicitamente dicono che il battesimo non lava i peccati, ma è solo un atto esteriore della fede interiore.

Poiché da più parti questi fratelli insinuano che la causa del mio ritorno alla Chiesa Cattolica è motivo di traviamento è giusto come dice l’apostolo Pietro dobbiamo essere “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.” (1Pt. 3:15)

Che vengano pure costoro a chiedere lumi sulla nostra comune fede, venite domandate pure e non calunniate e vi sarà data ogni delucidazione, così come fecero i nostri padri con gli eretici così faremo noi, figli della santa madre Chiesa!


 
 “A costoro si può dire giustamente: Chi siete voi? Quando e donde sbucaste? Cosa fate nella mia casa voi che mi siete estranei? Con quali diritti falciate la mia vigna? Con quali poteri sviate le mie sorgenti? Con quale potestà sconvolgete i miei possedimenti? Questa proprietà è mia; la posseggo da tempo antico; ho dei diritti inconcussi ricevuti dai primi fondatori che le diedero vita” (Tertulliano)  


Il battesimo è un sacramento istituito dal Signore Gesù Cristo (Mt.28:19), questo sacramento fa parte dei sette sacramenti che la Chiesa ha ricevuto dal Signore e nel quale è chiamata ad amministrare a coloro che con cuore sincero hanno accettato Cristo Gesù come Signore della propria vita.

Il battesimo a differenza dell’eucaristia viene amministrato al credente una volta sola, perché è l’inizio della vita spirituale quale nuova creatura in Cristo.

L’eucaristia invece essendo il pane che discende dal cielo, quale nutrimento delle nostre anime, esso và amministrato più volte come la stessa Scrittura ci insegna (Atti 2:46).

Il sacramento del battesimo è di fondamentale importanza poiché esso ci rigenera e ci fa divenire cristiani, cioè figli di Dio, della famiglia dell’Altissimo, esso ci incorpora alla sua Chiesa, sposa dell’Agnello.

Sul battesimo purtroppo sono nate molte controversie discussioni, in particolar modo con i fratelli di maggioranza pentecostale, che tanto si affaticano pur di dimostrare che il battesimo non produce nessuna grazia divina ne il battesimo può salvare, tanto hanno sminuito l’importanza sacramentale del battesimo da ridurlo ad un semplice ordinamento, eliminando persino il nome sacramento.

Con questo studio per quanto mi sarà possibile cercheremo di dimostrare Scrittura alla mano (come di solito usano fare i miei pentecostali) e mediante i padri della chiesa quale primi discepoli degli Apostoli, come la teologia battesimale pentecostale non solo non è fondata sulla Bibbia, ma essa và persino contro la Bibbia.

 

La parola battesimo viene dalle forme verbali bàpto, baptizo, ma anche da quelle sostantive baptismòs, bàptisma, che significa immergere, sommergere o bagno d’immersione,  questi termini già nel mondo ebraico Anticotestamentario stavano ad indicare il significato di “ purificazione legale”, esso veniva applicato ai proseliti.

  
[Modificato da Cattolico_Romano 04/12/2008 10:42]
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04/12/2008 10:42

Battesimo dei proseliti



La definizione “proseliti” si addiceva ai non Ebrei che avevano accettato la religione e i costumi di Israele, passando attraverso una serie di riti.

Questi riti comprendevano tre applicazioni: la circoncisione (per gli uomini), il bagno di immersione e infine il sacrificio.

Il bagno di immersione che veniva amministrato ai proseliti lo si faceva una volta sola, esso era un rito di iniziazione e aggregazione dove il candidato a tale bagno stava in piedi nell’acqua che gli arrivava fino al collo, durante questo atto il convertito veniva in un certo qual modo catechizzato con la legge di Mosè, le due vie ecc..

Questo bagno di immersione in un certo qual modo lo si può definire un autobattesimo, poiché pur essendoci alcuni testimoni di cui due o tre rabbini, ancora non era conosciuta la figura del ministro battezzante.

Questo battesimo quindi era visto come una semplice purificazione legale, l’abbandono volontario ai vecchi costumi pagani, e un nuovo inizio al giudaismo.

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I bagni degli Esseni



Gli Esseni del Qumran erano una piccola comunità giudaica presso il Mar Morto, essi erano un piccolo movimento religioso contemporaneo alla vita di Gesù e ovviamente alla nascita del cristianesimo, essi adottavano due tipi di bagni (vengono chiamati bagni poiché il loro tipo di immersione è diverso dal battesimo che noi conosciamo); i bagni di purificazione e i bagni di ammissione alla comunità.

Il bagno a cui noi prestiamo più attenzione e quello per l’ammissione alla comunità, tale bagno a differenza di quello dei proseliti, esso veniva amministrato ai soli giudei, era praticato più volte mentre quello dei proseliti una sola volta, non conferiva nessuna purificazione né legale né spirituale, ma esso doveva servire per accrescere la fede e per incentivare la conversione a Dio,

poiché per gli Esseni la purità si acquisiva tramite la conversione mediante la misericordia e la grazia di Dio.

 

Dopo aver approfondito in maniera breve i due riti più comuni nell’età dell’Antico Testamento fino alla nascita del cristianesimo, possiamo concludere affermando che il battesimo cristiano istituito da Cristo e amministrato dagli apostoli non può essere individuato nei due tipi di battesimi sopra citati essendo quest’ultimi solamente delle celebrazioni esteriori senza alcuna efficacia interiore nel candidato battesimale, oltre a ciò differenziano sia come natura di tale rito sia come potenza spirituale venendo a mancare l’opera dello Spirito Santo che rigenera e purifica.

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Il battesimo di Giovanni


Sul battesimo che amministrava Giovanni, il Nuovo Testamento ci parla con chiarezza, questo battesimo viene citato da tutti e quattro gli Evangeli (Mt. 3:1-12; Mc. 1:1-8; Lc. 3:1-18; Gv. 1:19-28). Questo battesimo si distingue radicalmente da quello dei proseliti o degli Esseni, esso è più vicino a quello che diverrà il battesimo cristiano, in un certo senso si può affermare che Giovanni non solo fu il precursore del Cristo, ma anche il suo battesimo fu precursore di quello cristiano.


Il battesimo di Giovanni era un atto o manifestazione molto semplice, esso infatti non prevedeva nessun rituale sacro, anche questo come quello dei proseliti veniva impartito una volta sola, e come quello degli Esseni ai soli giudei, notiamo che per la prima volta a differenza dei battesimi antecedenti vi è la figura del ministro battezzante (Giovanni), quindi nella forma non era più un autobattesimo, ma il ministro immergeva il candidato nelle acque.

Il battesimo di Giovanni non era un battesimo di purificazione né legale né interiore, questo atto era un battesimo “con acqua per la conversione” (Mt. 3:11; Lc. 3:16), ed esso era legato unicamente alla predicazione del Battista.


Il Battista predicava il ravvedimento in vista della venuta del Messia, il battesimo di Giovanni infatti è un battesimo di ravvedimento, per cui il candidato ravvedutosi e pentitosi dei propri peccati si battezza per la conversione in attesa della venuta del regno di Dio per ricevere la liberazione dalla condizione di peccatore.


Tale battesimo non conferiva alcuna grazia divina ma preparava alla futura e prossima grazia divina ad opera del Cristo.

Anche i Padri della Chiesa confermano quanto scritto sopra; <<il battesimo di Giovanni non conferiva nulla di divino, ma preparava alle cose celesti, essendo come l’inizio della penitenza>>

Tertulliano: De baptismo, 10,2


Anche Tommaso d’Aquino il quale rispondendo a chi metteva sullo stesso piano il battesimo di Giovanni con quello istituito da Cristo risponde:

<<Il battesimo di Giovanni non conferiva la grazia, ma ad essa preparava gli animi in tre modi:

prima per mezzo della dottrina di Giovanni, che induceva gli uomini alla fede in Cristo; in secondo luogo abituandoli al rito del battesimo di Cristo; finalmente preparandoli, mediante la penitenza, ad accogliere l’effetto del battesimo cristiano>>.  Sth,III q.38, a. 3.

 

In conclusione come abbiamo fatto notare il battesimo di Giovanni non è altro che un battesimo di conversione e di pentimento, il battesimo di Giovanni preannunziava quello del Cristo, ed è proprio il battesimo istituito da Cristo che porterà a compimento quello del precursore superandolo con l’avvento dello Spirito Santo nel battesimo, il preannunciato “egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco” (Mt.3:11).

 
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Battesimo cristiano

 

Il Nuovo Testamento parla esplicitamente di due battesimi, quello del precursore cioè di Giovanni, e quello che istituì il Signore Gesù agli apostoli il quale fu dato ordine di battezzare tutte le genti (Mt. 28:19).

Il battesimo istituito da Cristo alla chiesa non è lo stesso che Cristo ricevette nel fiume Giordano dal Battista, il battesimo di Gesù era un battesimo di testimonianza o di manifestazione, poiché Egli si manifestò prima al Battista e poi a Israele (Gv. 1:29-34), Gesù infatti non aveva bisogno di battezzarsi poiché non aveva peccati da confessare, Lui nacque senza peccato, non doveva ravvedersi, Lui venne per perdonare chi si ravvedeva, Gesù quindi si fece battezzare per rivelarsi al mondo e per portare a compimento ogni giustizia (Mt. 3:13-17).


Dopo aver chiarito questo piccolo particolare che però è di grande rilievo, passeremo a uno studio sistematico confrontando la dottrina evangelica in particolare quella pentecostale, con ciò che attesta la Scrittura ma anche la chiesa primitiva subapostolica.

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04/12/2008 10:51

Qual è la forma del battesimo? 

Dottrina evangelica:

“il termine battesimo significa immersione, ed è evidente che qualsiasi altra forma che non sia l’immersione, non è battesimo. Qualcuno ha affermato che la forma non ha alcun valore, ma “nei simboli la forma è tutto” e non si può cambiare nulla senza con ciò mutare simbolismo e significato.

Se cambiamo, ad esempio, la disposizione dei colori della bandiera, che e simbolo della nostra nazione, quella non sarà più il vessillo del nostro popolo, ma diverrà immediatamente la bandiera di un altro paese. Così avviene per il battesimo; se mutiamo la forma (e lo scopo) ne annulliamo di conseguenza il significato ed il valore”. (tratto da: Il battesimo perché? ;  di Francesco Toppi pag. 19)

  La verità: 

Innanzi tutto bisogna precisare che le chiese evangeliche non detengono un catechismo universale dove poter attingere le dottrine da loro professate, quindi siamo costretti ad attingere sui loro scritti dottrinali come appunto il libro sopra citato.


Prima di incominciare le confutazioni bibliche riguardante la forma del battesimo, ci tengo a precisare che anche io personalmente preferisco il battesimo per immersione, ma ciò non mi autorizza ne autorizza i cari fratelli a dichiarare che l’uno è valido e l’altro no, certamente si possono avere delle preferenza dato che il Signore non ha dato un comandamento divino sul modo di amministrare il battesimo, ma di certo non si può a ragione delle proprie preferenze condannare ed annullare gli altri metodi (infusione e aspersione), tacciandoli per battesimi nulli ed eretici!

Il caro fratello Toppi come tutti i pentecostali deducono che dato che la parola battesimo significa immersione, il battesimo dunque per essere valido deve esser fatto solo per immersione, sempre da ciò loro accusano le altre chiese in particolar modo la chiesa cattolica, di amministrare un battesimo errato poiché non è per immersione ma per aspersione, dichiarando tale battesimo nullo, da ciò loro ribattezzano coloro che si convertono alla chiesa evangelica.


Nel Nuovo Testamento, le forme verbali bàpto, baptizo, e quelle sostantive baptismòs, bàptisma sono il nucleo sematico classico il cui primo significato di immergere, sommergere e bagno di immersione è all’origine della terminologia cultuale cristiana…Mentre bàpto è usato esclusivamente nel significato di immergere, e lo si trova solo 4 volte nel N.T., la forma intensiva baptizo come termine tecnico del battesimo compare in tutti i vangeli nel racconto del battesimo di Giovanni, specificatamente per il battesimo di Gesù. Negli Atti il verbo baptizo è impiegato soltanto in senso cultuale, raramente a proposito di abluzioni giudaiche, altrimenti nel senso tecnico di battezzare (diciotto passi su ventuno; tre passi ricordano il battesimo di Giovanni). Già quest’uso differenziato della terminologia dimostra come il battesimo cristiano è sentito come qualcosa di nuovo, di speciale. Il fatto, poi, che l’azione battesimale sia quasi sempre espressa con forme passive, sta inoltre ad indicare non solo che il battesimo è amministrato da altri, cioè da un ministro, ma che esso è azione di Dio. (L’iniziazione cristiana pp.30-31 Matias Augè)

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04/12/2008 10:53

Quindi come abbiamo visto la parola battesimo o battezzare solamente quattro volte nel N.T. ha il significato letterale di immergere, invece tutte le altre volte ha un significato cultuale cioè relativo al culto, oppure un significato tecnico cioè l’amministrare il sacramento.

 

Per avvallare le proprie ragioni il caro Toppi utilizza anche un po’ di filosofia come appunto il sopra citato “nei simboli la forma è tutto”, questo mi sorprende molto dato che i pentecostali in particolare i loro pastori aborrano la filosofia dichiarandola spazzatura e mondana, e dato che i cari fratelli cercano di avallare le proprie ragioni con esempi materialistici, staremo al loro gioco spiegando la verità con gli stessi esempi, dimostrando come loro si sbagliano, anche se tengo a precisare che con i misteri di Dio non si deve abusare!


L’acqua del battesimo come tutti i cristiani sanno e professano è un simbolo, da se stessa l’acqua non gioverebbe a nulla se non ci fosse l’azione purificatrice e rigeneratrice dello Spirito Santo, poiché è lo Spirito che agisce nel credente non di certo l’acqua.

Naturalmente il simbolo in questo caso l’acqua ha una sua importanza, infatti a nessuno e mai venuto in mente di cambiare l’acqua con un altro liquido, se fosse così il fratello Toppi avrebbe ragione, poiché come dice il fratello invertendo i colori della bandiera, si ha una bandiera diversa, quindi un simbolo di una nazione diversa della nostra, ma con acqua si battezza per immersione e con acqua si battezza per aspersione o infusione, quindi il simbolo non viene intaccato ma rimane lo stesso.


Faccio un esempio: sul prospetto principale del palazzo presidenziale vi è esposta la bandiera dell’Italia, questa bandiera è della grandezza di circa 4 metri x 2, essa rappresenta il vessillo della nazione italiana, lo stesso vessillo lo troviamo nell’auto presidenziale, e la sua grandezza non supera i 40 cm. x 20cm., ora entrambi le bandiere simboleggiano la nazione, a nessuno verrebbe in mente di affermare che la prima perché è più grande è quella vera, e l’altra solo perché è più piccola è fasulla, sarebbe assurdo! Poiché non è la grandezza che fa di una la vera bandiera e dell’altra no, ma sono i colori della bandiera che identificano la nazione.


Il problema quindi non è il mutamento del simbolo, ma è la quantità di acqua utilizzata nel battesimo, ora anche se è vero che la parola battesimo significa immersione, la stessa Scrittura non dice esplicitamente che il battesimo bisogna eseguirlo solo per immersione, come infatti la stessa Scrittura non vieta esplicitamente il battesimo per aspersione, oltre a ciò la parola battesimo nella Scrittura non sempre viene utilizzata per indicare l’immersione, molte volte infatti tale parola indica il senso tecnico di battezzare, cioè di amministrare il sacramento al credente.


Un documento storico di tutto rispetto quale La Didachè, scritto intorno all’80 D.C. quando ancora era in vita l’Apostolo Giovanni una delle colonne della chiesa (Ga. 2:9), scrive:

<<Quanto al battesimo, battezzate così: dopo aver insegnato tutte queste cose, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in acqua viva. Se non hai acqua viva, battezza in altra acqua; e se non puoi battezza in acqua fredda, fallo in acqua calda. Se non hai né l’una né l’altra, versa sul capo tre volte l’acqua nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo>>.


Come ben si può notare anche la Didachè che non è uno scritto qualunque, difatti quasi tutti gli storici dichiarano che tale scritto circolava in quasi tutte le comunità dell’epoca apostolica e subapostolica, questo scritto che spiega alcune discipline adottate dalla chiesa apostolica come ad esempio il catechismo prebattesimale o l’eucaristia come sacrificio ecc.. , ci dice che in caso di necessità, cioè in mancanza di acqua abbondante, e noi aggiungiamo in caso di gravi malattie che non permettevano il trasporto o l’immersione del malato, si poteva amministrare il battesimo per aspersione o per infusione, questo battesimo pur non essendo per immersione era pur sempre un battesimo valido.
       

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04/12/2008 10:54

Nella chiesa primitiva non ci fu mai una controversia sul modo di amministrare il battesimo, poiché per i Padri della Chiesa la quantità di acqua utilizzata non comprometteva l’efficacia del battesimo, ma anche la Scrittura se pur in modo implicito ci fa apprendere che vi erano più modalità di battesimo, ad esempio:

A queste parole il cuore degli uditori si commosse e dissero a Pietro e agli altri Apostoli; <<Fratelli, che cosa dobbiamo fare?>>. Pietro rispose loro: <<Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo in remissione dei vostri peccati…Quelli che accolsero la sua parola furono battezzati e in quel giorno furono aggregate circa tremila persone”. (Atti 2:37-41)

 

Quasi tutti conoscono questo meraviglioso passaggio della Scrittura, era il primo giorno della nascita della chiesa, e dopo l’effusione dello Spirito, l’Apostolo Pietro predica il suo primo sermone evangelico e grazie alla potenza dello Spirito Santo tocca i cuori di circa tremila persone.

Ora la Scrittura non dice niente al riguardo della modalità del battesimo, ma se noi leggiamo e meditiamo il testo sopra citato con un po’ di carità evangelica senza accostarci alla Scrittura già prevenuti nel negare ogni cosa che non è di nostro gradimento, possiamo arrivare a delle conclusioni di grande rilievo;

1)      Il verso 41 afferma che circa tremila persone accettarono Cristo quale Salvatore.

2)      Lo stesso verso dice chiaramente che queste persone dopo aver accettato Cristo furono battezzate quello stesso giorno.

3)      Come ben noi sappiamo i discepoli di Gesù a causa del Cristo erano perseguitati e non potevano professare liberamente la propria fede, a causa di ciò le pratiche come il battesimo e lo spezzar del pane (eucaristia) lo si faceva prevalentemente in privato.

4)      A Gerusalemme il luogo dove avvenne la conversione delle tremila persone, non v’è ne un fiume, ne un lago, ne il mare.

5)       in principio solo gli Apostoli (e solo più avanti i diaconi) amministravano il battesimo, ed  essi erano solo 12.

Come abbiamo scritto sopra, siamo giunti a ben cinque conclusioni che non sono delle invenzioni, ma sono la realtà storica di quel momento.

In un giorno solo si convertono tremila persone, queste stesse persone nello stesso giorno vengono battezzate, ora ci domandiamo (pur sapendo la risposta) come fecero i soli Apostoli di nascosto a battezzare tremila persone senza aver a disposizione una grande quantità di acqua (fiume, lago, mare) e senza la tecnologia attuale che ci permette di poter usufruire di acqua in abbondanza nelle nostre case da poter cosi riempire delle vasche o delle piscine?

E ovvio che non poterono battezzare tremila e dico tremila, non cinquanta o trecento persone, per immersione! Poiché la pratica per immersione comportava e comporta tuttora un tempo più lungo e più faticoso per amministrare il sacramento, e per giunta doveva esser fatto di nascosto, quindi non all’aperto, e a quanto sappiamo non era consueto per gli Ebrei avere delle piscine in casa, né ancora avevano inventato le piscine gonfiabili come le abbiamo oggi!

Quindi basta leggere la Bibbia più lentamente, con più attenzione per poi meditarla anche storicamente, da accorgerci che era impossibile battezzare in quel preciso contesto per immersione, ma era più facile, più sicuro e meno faticoso battezzare per infusione o per aspersione!

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Un altro passo che metto all’attenzione è il seguente:


Strada facendo, giunsero a un luogo dove cera dell’acqua. E l’eunuco disse: <<Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?>> Filippo disse: <<Se tu credi con tutto il cuore, è possibile>>…e Filippo lo battezzò”.  (Atti 8:36-38)

 

Notiamo che l’eunuco indicando l’acqua non disse “ecco qui c’è un fiume…” ma semplicemente “ecco dell’acqua…” sicuramente si doveva trattare di un piccolo ruscello, considerando i luoghi desertici in cui si trovavano Filippo e l’eunuco;

“Un Angelo del Signore disse a Filippo: << Alzati e mettiti in cammino, verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza: essa è deserta>>”. (Atti 8:26)

 

I cari fratelli pentecostali di solito ci fanno notare la frase “scesero nell’acqua” (At. 8:38), come per dire che si immersero nell’acqua, ma non è proprio cosi poiché si può scendere nell’acqua anche se si tratta di uno specchio d’acqua o di un ruscello, ad esempio quando entriamo i nostri piedi nella vasca di casa anche in questo caso stiamo scendendo nell’acqua anche se il nostro corpo non è immerso dall’acqua! Questo dovette essere il caso di Filippo e dell’eunuco dato che la zona era deserta, quindi sicuramente sia Filippo che l’eunuco si inginocchiarono con i piedi nell’acqua, e Filippo versò l’acqua sul capo dell’eunuco battezzandolo nel nome della Trinità.                            

Se ci mettiamo a far polemica sulla quantità di acqua utilizzata per il battesimo, vuol dire che siamo rimasti infantili, e che non abbiamo capito nulla del battesimo.


Comportandoci cosi si arriverebbe nell’assurdo, si potrebbe incominciare a domandarsi se sia meglio battezzare in acqua dolce oppure in quella salata, in piscina o al mare, se in un fiume o in un lago, in acqua inquinata o pulita, ma poiché i cari fratelli hanno l’abitudine di guardare i difetti altrui, domandiamo loro; come mai il candidato al battesimo viene vestito di bianco? Forse v’è qualche passo biblico che lo cita? Come mai accanto al candidato battesimale vi sono due diaconi anche essi vestiti di bianco?
Qual passo lo dice?


E poiché costoro per negare il pedobattisimo citano il battesimo di Gesù fatto in età avanzata domandiamo: Come mai non vi battezzate anche voi solo nei fiumi dato che Gesù si battezzo in un fiume?

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04/12/2008 10:57

Naturalmente nessun passo della Scrittura cita questi e altre usanze utilizzate dai fratelli, poiché essi sono insegnamenti che troviamo solo nella tradizione apostolica, quella tanta odiata tradizione che però a convenienza i cari fratelli accingono ad essa, ed estrapolano da essa ciò che gli fa più comodo ignorando tutte le verità che essa contiene, perché queste verità urtano con le loro dottrine!


Conclusione:


Il battesimo per immersione come abbiamo detto simboleggia la sepoltura di Gesù, e il successivo ritorno alla posizione eretta significa la risurrezione dalla morte, comunque la sepoltura spesso viene fatta tramite palate di terra, e talune volte in alcune zone del mondo sono i  familiari a prendere dei pugni di terra e buttarla sopra la bara del defunto, come a significare che colui che butta i primi pugni di terra sopra la bara si sta premurosamente occupando della sepoltura del caro defunto, e non credo che qualcuno possa dire che chi sotterra un defunto a palate sbagli procedura.


I sepolcri come quello di Gesù non venivano usati ovunque nemmeno in quell’epoca, le modalità di sepoltura quindi variano da luogo a luogo, ma la validità di essa non può essere messa in dubbio.


C’è chi viene messo in un sepolcro e chi sotto un metro di terra, non possiamo dire che l’uno è sepolto e l’altro no, oppure per il primo la sepoltura è valida mentre per l’altro è da rifare. Allo stesso modo non è la quantità d’acqua o la modalità di immersione che fa la differenza.

L’immersione simboleggia la sepoltura di Gesù, così come l’acqua versata tre volte sul capo simboleggia sempre la stessa sepoltura (i pugni di terra), l’acqua versata per tre volte simboleggia i tre giorni che Gesù passò nel sepolcro, come pure la SS. Trinità., ma la potenza del battesimo non sta nelle modalità di immersione o nella quantità d’acqua, ma piuttosto nell’invocazione della SS. Trinità.  Secondo la comune consuetudine ecclesiastica, il Battesimo può essere amministrato in uno di questi tre modi: immergendo nell'acqua il candidato, versando dell'acqua sopra di lui o aspergendolo d'acqua.


Qualunque dei tre sia il rito osservato, dobbiamo credere che il Battesimo è regolarmente compiuto. Infatti l'acqua è adoperata nel Battesimo per esprimere l'abluzione dell'anima che esso opera e per questo il Battesimo è detto dall'Apostolo "lavacro" (Ef 5,26). Ora l'abluzione non cessa di esser tale, sia che uno si immerga nell'acqua, come fu praticato a lungo nei primi tempi della Chiesa, sia che riceva dell'acqua versata, come è usato oggi, sia che ne riceva l'aspersione, come risulta aver fatto san Pietro, quando in un solo giorno convertì e battezzò tremila individui (At 2,41).


E sant'Ambrogio: "II Signore si fa battezzare non perché bisognoso di purificazione, ma perché le acque, purificate al contatto della sua carne immacolata, acquistino la forza di lavare spiritualmente" (Exp. evang. sec. Lucam. 2, 83).
Mentre Gesù era in acqua infatti lo Spirito Santo discese su di Lui, per rendergli testimonianza assieme al Padre, ma al contempo anche a significare che da quel momento in poi durante il battesimo si riceve lo Spirito Santo. Tale verità appare dal fatto che in quel momento la santissima Trinità, nel nome della quale il Battesimo viene amministrato, manifestò chiaramente la sua presenza (Mt 3,16; Mc 1,10; Lc 3,21). Fu percepita infatti la voce del Padre; la persona del Figlio era presente; lo Spirito Santo discese in forma di colomba. Inoltre si dischiusero i cieli, di cui appunto il Battesimo ci apre l'accesso. Ma sappiamo senza ombra di dubbio che, avendo il Signore ricevuto il Battesimo, l'acqua rimase consacrata per il salutifero uso battesimale dal contatto del suo corpo purissimo e immacolato. Si può arguire pure da san Paolo: "Diede se stesso per lei [ossia per la Chiesa], per santificarla, purificandola in un lavacro d'acqua, con la parola" (Ef 5,26)  Si parla dunque sempre del lavacro di rigenerazione, accompagnato dalla parola.

 

Sicuramente in principio la pratica dell’immersione nel battesimo era quella più diffusa e usata, ciò nonostante anche le altre due modalità venivano utilizzate, anche se solo in casi particolari che abbiamo già citato sopra, solo a partire dal IV secolo in poi si può notare una sostanziale inversione di pratica battesimale, questo cambiamento fu fatto per motivi di praticità e per il crescente numero dei battesimi ai bambini.


Come abbiamo già scritto prima non è la quantità d’acqua utilizzata nel battesimo, ne la sua forma (aspersione, infusione, immersione) che fa valido il sacramento, ma la validità del sacramento la si ha mediante la fede, l’invocazione dello Spirito Santo, la triplice benedizione (nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) e infine l’azione rigeneratrice e purificatrice dello Spirito Santo, il fuoco purificatore.

 
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Il battesimo dei bambini 

Dottrina evangelica:

“ Tutti coloro che si sono sinceramente pentiti dei loro peccati ed esercitano una fede vivente nel Signore Gesù, sono idonei a ricevere il battesimo… Poiché i bambini non hanno peccati dei quali pentirsi e non possono esercitare la fede, vengono logicamente esclusi dal battesimo nell’acqua” (Le dottrine della Bibbia di Myer Pearlman pagg. 281 Adi-Media)

 

La verità:

come ben sappiamo nell’ambito evangelico di stampo moderno ( pentecostali, battisti, avventisti, ecc…), v’è una certa idiosincrasia verso il battesimo dei bambini, questa intolleranza è dovuta dal fatto che per loro il battesimo non è altro che semplice acqua, il battesimo per loro non ha nessuna efficacia, infatti loro dicono che il battesimo è solo un patto con Dio e una testimonianza dell’avvenuta conversine a Cristo, né più, né meno!

Il vero problema pero non è solo questo, ma è anche la poca importanza che viene dato al peccato originale, anzi per taluni specialmente i pentecostali tale peccato non esiste più, è stato annullato dal sacrificio di Cristo, questo dicono i cari fratelli.


Essi hanno il coraggio di predicare che la chiesa primitiva non battezzava i bambini, e che solo a partire dal 350 d.C. ciò avveniva, naturalmente chi non conosce la storia della chiesa ci crede (e moltissimi evangelici non la conoscono), ma quando qualcuno che anche parzialmente ha letto buona parte degli scritti dei padri, e gli chiede delle prove storiche di ciò che dicono in loro nasce l’imbarazzo, tali prove li puoi attendere per tutta la vita tanto non te li portano mai, e lo sapete perché? Perché questi cari pastori sbagliano! E quando gli fai notare che la chiesa primitiva battezzava i bambini, tanto è l’arroganza e la loro convinzione, che affermano, o che gli scritti dei padri sono stati falsificati, o addirittura che i padri erravano e quindi sono eretici!

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04/12/2008 11:00

Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. (Sal. 50:7)

“ Come dunque per la colpa di uno solo è riservata su TUTTI gli uomini la condanna(Rm. 5:1)

TUTTI hanno peccato è sono privi della gloria di Dio” (Rm.3:23)

In verità, in verità vi dico SE UNO (=TUTTI) non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. (Gv. 3:5)

 

“In Lui (Gesù) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo…ma nella vera circoncisione di Cristo…con Lui siete stati sepolti nel battesimo…e in Lui siete resuscitati…” (Col. 2:11-13)

Egli ci ha salvati non in virtù di opere…ma…mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tt 3:5)

 

Come abbiamo scritto in precedenza il problema è la poca importanza che si da al peccato di origine, eppure i passi della Scrittura citati sopra dovrebbero farci intendere che questo è un errore, e che l’uomo nasce già con il peccato, naturalmente qualcuno obbietterà dicendo; quali peccati ha commesso un bambino?


Nessuno noi diremo! Poiché il bambino non ha commesso nessun peccato personale, ma ha contratto il peccato originale! Quel peccato che cita Paolo: “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e cosi la morte è passata su TUTTI gli uomini, perché TUTTI hanno peccato(Rm. 5:12), Paolo parla di tutta l’umanità, e non solo degli adulti!


Dove sta scritto che i bambini sono esclusi?


Purtroppo alla base di tale negazione riguardante il peccato di origine, ci sono delle teorie errate, come ad esempio che il peccato originale sia la tendenza o la propensione dell’uomo a peccare, ma se fosse cosi il sacrificio di Cristo non gioverebbe a nulla dato che anche dopo la conversione e il battesimo l’uomo continua a peccare, i peccati personali sono causati dalle tentazioni e le tentazioni sono causate dal fatto che siamo rivestiti di un corpo carnale soggetto alle tentazioni e quindi a peccare, quindi il peccato di origine non è la propensione a peccare, altri ancora pensano che il peccato di origine sia stato cancellato da Cristo mediante il sacrificio sulla croce duemila anni fa, se cosi fosse allora tutti gli uomini da quel momento in poi nascono senza peccato quindi immacolati cioè puri, ciò è assurdo e contrario alla stessa Scrittura che attesta che solo Cristo nacque senza peccato, mentre l’uomo nasce col peccato e ha bisogno della grazia di Dio per salvarsi.

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04/12/2008 11:02

Costoro nella loro stoltezza dicono:


Gesù disse ai suoi seguaci di andare ed ammaestrare tutti i popoli battezzandoli poi nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi, non si ammaestrano i neonati e voi sapete il perché. In Atti 8:12, troviamo scritto: “Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella del Regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, si battezzarono uomini e donne.Chi avrà creduto e poi si battezza (e persevera fino alla fine) sarà salvato. (Marco 16).


Rispondo:


Il Signore ha detto agli Apostoli prima della sua ascensione:" chi crederà e sarà ( e non poi come molte volte affermano)  battezzato sarà salvato" (Mc 16,16). C’è chi ritiene, che il battesimo debba essere necessariamente conseguente alla libera professione di fede, interpretando come legate fra di loro, le due condizioni per la salvezza, espresse in questo testo: la fede e il battesimo.


Ma non è detto che debbano essere necessariamente prese le due cose simultaneamente.

Per esempio in Mc.16,17-18 vengono citati molti segni che contraddistingueranno i credenti, ma non è detto affatto che tali segni debbano esserci necessariamente tutti e simultaneamente.


Pur se dal Nuovo Testamento non abbiamo una notizia certa se i primi discepoli praticassero o meno il battesimo dei bambini vi sono però dei testi che fanno ritenere che questo poteva essere possibile. Vediamo quali sono i brani in questione:

In 1 Cor 1,16 Paolo testimonia di avere battezzato anche lui una casa intera, quella di Stefana.

In Atti 16,15 sono battezzate Lidia e la sua casa

In Atti 18,8 il sovrintendente della sinagoga insieme a tutta la sua casa

In Atti 11,14 Pietro dice che un Angelo aveva detto al battezzando: "potrai salvarti tu e tutta la tua casa"

In Atti 16,33 si dice del carceriere di Filippi: "si fece battezzare con tutti i suoi

Da queste indicazioni emerge come probabile la pratica di battezzare anche i minori presenti nell’ambito della famiglia che veniva battezzata.

Ad ulteriore conferma di questa opinione vi è anche la pratica giudaica del battesimo dei proseliti ebrei, in cui è dimostrato che venivano battezzati anche i figli in minore età. (cf. Jeremias: Kindertaufe,pp 44/47 ).

Dall’espressione di Gesù "lasciate che i bambini vengano a me" (Mc.10,13), il teologo (non cattolico ma protestante) Oscar Cullman ha voluto scorgere una formula battesimale che contiene la locuzione: "che cosa impedisce  che venga battezzato?


Infatti il verbo greco ricorre in altri passi del NT in connessione con il battesimo (Atti 8,36 / 10,47 / 11,17 / Mt 3,14)


Inoltre in Col.2,11 il battesimo cristiano viene da Paolo accostato alla circoncisione ebraica e viene denominato come "circoncisione del Cristo". Ricordiamo a questo proposito che i bambini ebrei ricevevano la circoncisione subito dopo la nascita e venivano così inseriti ufficialmente nel popolo eletto. E notiamo anche che tali neonati non effettuavano essi stessi nessuna scelta consapevole, ma i genitori lo facevano per loro conto.

Infine nel NT viene accennata una strana pratica da parte dei primi cristiani, descritta brevemente da Paolo in 1 Cor.15,29. Vi si dice che tra i primi cristiani vi erano taluni che si facevano "battezzare per i morti". Questa pratica sembra far pensare all’uso di applicare il battesimo a favore di parenti (forse credenti ) morti senza averlo ricevuto, nel timore della loro perdizione eterna. Paolo non biasima questa pratica ma lo cita solo come conferma della resurrezione dei morti. Se ne deduce che era quindi assai vivo il timore di non poter conseguire la salvezza senza il battesimo.  Infatti tutti nasciamo con il peccato originale (Rm 5,14)


Il sentimento e le opinioni private possono condurci all’errore, e per evitare questo grave pericolo il cristiano deve attenersi alla Bibbia ed allo sviluppo dottrinale della Chiesa primitiva. Perciò vediamo:


‑ “Tutte le genti” possono essere battezzate (Mt 28,19), e tutti, anche i bambini possono e devono essere battezzati: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno dei Cieli" (Gv 3,5). 

I protestanti risponderanno che nei versetti di Matteo da me citati c’è scritto pure che bisogna ammaestrare tutte le genti, certo è vero ma non poteva essere altrimenti, infatti in quell’epoca esistevano solo famiglie ebree e famiglie pagane, quindi è logico che bisognava prima creare delle famiglie cristiane tramite l’insegnamento della Parola di Dio. Bisognava ammaestrare e poi battezzare, (se non si ammaestrava come si potevano formare le nuove famiglie cristiane?) non credo che Abramo cominciò a circoncidere gli ebrei senza averli prima ammaestrati, sono sicuro che se c’erano protestanti a quei tempi avrebbero attaccato anche la circoncisione dei neonati.

Dopo che la Chiesa del N.T. si ampliò e si diffuse, appare logico che si formarono intere famiglie di cristiani, e come un buon padre ha il dovere di vaccinare il figlio, anche se questi non lo chiede perché alla sua tenera età non capisce, oppure ha il dovere di portarlo dal dottore quando sta male, e indubbiamente non è il bambino a chiederlo, o ancora di mandarlo a scuola anche se (a volte) il bimbo non ha proprio voglia di andarci,  a maggior ragione un buon padre cristiano ha il dovere di togliere dal figlio quanto prima possibile il peccato originale, altrimenti significa che questo padre considera nullo il  peccato di origine, e quindi non reputa necessario toglierlo al figlio, dimostrando di non aver capito ciò che dice la Bibbia in merito al peccato di origine. Non facendo partecipe il figlio della Chiesa di Cristo, negandogli la grazia gratuita di Dio che lo lava dal peccato originale e lo innesta a Cristo introducendolo nella Chiesa corpo di Cristo, lo fa restare macchiato dal peccato di Adamo.

 “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.”

(Rm 5,12-14)

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04/12/2008 11:04

Se ci fermiamo a leggere solo questi versetti verrebbe da pensare che il sacrificio di Gesù ha cancellato il peccato originale, e quindi tutti gli uomini sono salvati dal suo sacrificio, ma è davvero così semplice? Leggiamo ancora:

 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dá vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.” (Rm 5,18-19) 

Certo che capendo alla lettera questi versetti non ci sarebbe ombra di dubbio, tutti gli uomini, e Paolo lo ripete più volte, furono salvati per l’obbedienza di uno solo, Gesù Cristo. Quindi sembrerebbe che il peccato originale sia stato cancellato dal sacrificio di Cristo.

Ma è davvero così, o serve qualcos’altro?

 

“Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.” (Rm 6,1-6)

 

Se non fosse perché Paolo -come vediamo nel capitolo sesto della sua lettera ai romani- precisa, avrebbero ragione i protestanti, ma purtroppo per loro s.Paolo precisa che è per mezzo del battesimo che venivamo lavati dai peccati, anche quello di origine, il nostro uomo vecchio, cioè tutti i nostri peccati,  -e dell’uomo vecchio fa parte anche il peccato originale- è stato crocifisso con Lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato… tutto questo avviene durante il battesimo, è palese che i protestanti sbagliano fortemente insegnando che il battesimo è una semplice testimonianza della propria fede e non cancella alcun peccato asserendo che è la fede a cancellarli.

Certamente la fede sta alla base del battesimo, sia essa diretta o indiretta, come nel caso della fede dei genitori che tramite la loro fede garantiscono per il loro bimbo, ma qui vediamo che è il battesimo a operare tale cancellazione, per mezzo dell’opera purificatrice dello Spirito Santo.

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04/12/2008 11:05

Nella Bibbia spesso vediamo come la fede degli altri, dei parenti in particolare possa salvare i congiunti, è il caso del centurione che chiese a Gesù la guarigione di sua figlia, e di tanti altri casi simili che ci vengono raccontati nei Vangeli, anche i pagani –come il centurione o la donna che aveva perdite di sangue- possono ricevere la guarigione e la salvezza, ma questi sono casi eccezionali, i cristiani per essere chiamati tali devono battezzarsi, in questo caso è il battesimo a distruggere i peccati precedenti. Il sacrificio di Gesù sta alla base della nostra salvezza, ma ci sono delle modalità da seguire insegnate dal salvatore in persona. Il primo passo è il battesimo, che purtroppo viene svilito da molti protestanti come ad esempio i pentecostali, declassato a semplice rito, “testimonianza della propria fede”. Ma esso come abbiamo visto e vedremo ancora più nel dettaglio non è solo testimonianza, ma piuttosto il lavacro di rigenerazione, e come dice Pietro non serve a pulire dalle sozzure del corpo, ma ci purifica l’anima e lo spirito, perché oltre al segno visibile che è l’acqua, agisce invisibilmente lo Spirito Santo. Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù.

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04/12/2008 11:06

Ancora costoro dicono che:  “Sono stato battezzato da piccolo  senza che potessi dire la mia in merito. Il Battesimo dovrebbe essere fatto solo quando uno ha la possibilità di credere. La Bibbia del resto dice che bisogna prima credere e poi essere battezzati.”


In poche parole affermano che solo chi può esercitare tramite la ragione umana la propria fede può essere battezzato e poiché i bambini questa scelta mediante la ragione non la possono esercitare sono esclusi da tale pratica.
 

Rispondo:


Queste sono le obiezioni più comuni. Comunque se è vero che la Bibbia non dice esplicitamente di battezzare i neonati, d’altro canto non afferma esplicitamente neppure il contrario. Quindi vediamo di capire che cosa la Bibbia vuole dai veri credenti. In questo breve commento mi limiterò a citare esclusivamente la Scrittura. In realtà noi cattolici abbiamo anche la Tradizione e il Magistero della Chiesa a guidarci nei nostri giudizi e, in questo caso, l’insegnamento della Chiesa è unanime e privo di ambiguità: i bambini devono essere battezzati. Quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come mongolfiere. In effetti il primo gruppo che si oppose al battesimo dei bambini appena nati furono gli Anabattisti nel 16° secolo. Prima di allora questo tipo di battesimo era accettato da tutti senza tanti problemi tant’è vero che Lutero e Calvino (usando il principio della Sola Scriptura) lo predicavano nei loro scritti con Lutero che parlava esplicitamente di “rigenerazione battesimale”.

 

In realtà colui che dice “sono stato battezzato da piccolo senza che potessi dire la mia in merito…”


Dovrebbe anche lamentarsi di aver avuto imposto un nome scelto dai soli genitori, di aver dovuto parlare una lingua che magari non gradisce, di avere avuto una cittadinanza che magari non preferisce, un pediatra che ora gli risulta antipatico, un medico di famiglia che non stima, dei maestri e professori scelti dai genitori, una casa che magari vorrebbe rifare, delle foto che avrebbe fatto in pose differenti, dovrebbe insomma ribellarsi per tutto questo con i genitori, e non solo per il battesimo. Quindi la moda del battesimo consenziente è solo un ripetere luoghi comuni. Da maggiorenni si può fare qualunque scelta in totale libertà, senza per questo assillare i genitori che hanno fatto per noi alcune scelte che hanno condizionato la nostra vita. I primi cristiani battezzavano i bambini, ed è storia.


Dagli anticattolici viene pure rimproverato il battesimo dei bambini come violazione della loro libertà: si dovrebbe battezzare il soggetto solo quando è in grado di scegliere.  L'obiezione non regge: infatti la libertà del bambino non si esercita mai a partire dal nulla, ma sempre partendo da una ben determinata condizione creatagli dalla famiglia dove è nato: innanzi tutto la vita stessa (nasce senza aver avuto il diritto di scegliere la vita ), il nome, poi una certa condizione biologica, una certa ereditarietà, una certa condizione sociale, una certa educazione, lo stesso linguaggio e le verità contenute nel linguaggio, un certo ambiente, un certo territorio, una certa patria, una certa casa.  Se i genitori non dovessero insegnare nulla senza il consenso del bambino, questo potrebbe allegramente morire prima di giungere all'età della ragione: credere che sia possibile educare un figlio senza condizionarlo è un'utopia, la nostra libertà non si esercita mai a partire dal nulla ma sempre a partire da precise condizioni.
Ogni uomo inizia a camminare ed è libero di camminare ma sempre a partire da un determinato terreno, che lui non ha scelto, e su cui muoverà i suoi primi passi.


Coloro che educano un figlio all'indifferenza religiosa (cioé sceglierai quello che ti pare, quando sarai grande), credendo in questo modo di rispettare la sua libertà di scelta, in realtà lo condizionano a credere che tutte le scelte si equivalgono: in questo modo il bambino viene educato ad una concezione relativistica e quindi utilitaristica: vero non è ciò che è tale oggettivamente, i comandamenti di Dio che la mia ragione, guidata dalla fede, può conoscere e capire, ma vero diventa ciò che mi conviene per cui criterio di giudizio della realtà non sarà più la ragione ma il desiderio.  Ai genitori spetta il diritto e il dovere di provvedere al bene dei figli e specialmente al loro bene spirituale.

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04/12/2008 11:10

Quali indicazioni abbiamo per il Battesimo dei bambini nel N.T.?


In At  2,38-39 San Pietro parla di una grande promessa di salvezza, la stessa promessa che era stata fatta ad Abramo e che ora con la Nuova Alleanza diventa per tutti.


E’ limitata a coloro che hanno l’età della ragione?


No di certo, poiché è rivolta a tutti i credenti e ai loro figli, quindi anche i bambini sono inclusi. Coloro che ascoltavano Pietro erano tutti Giudei e conoscevano bene l’Alleanza di Abramo.


Quindi per loro era ovvio che anche i bambini erano compresi in quello che diceva San Pietro. Come avrebbero potuto pensare che un patto migliorativo (tanto per usare una terminologia contrattualistica) avrebbe potuto prevedere un peggioramento di alcune condizioni. Del resto, se i bambini avessero dovuto essere esclusi, sarebbe nata una grossa controversia e Pietro avrebbe dovuto intervenire e spiegare che, anche se aveva detto che la promessa era per i loro figli, in realtà si sarebbe realizzata solo dopo che questi figli avessero raggiunto l’età della ragione ma, nel frattempo, essi ne erano esclusi. 

 Col 2,11-12 “In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.”  1 Cor 10,1-6 “Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.” 

Ecco come episodi velati del V.T. vengono svelati nel Nuovo. Non credo che i bambini ebrei scelsero personalmente di uscire dall’Egitto, e di seguire Mosè verso la terra promessa, eppure essi furono “tutti battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare”, quel “tutti” è riferito agli adulti come anche ai neonati che indubbiamente erano presenti in una popolazione così vasta. Da questi versetti deduciamo pure un’altra analogia, cioè quella che nel battesimo non c’è solo acqua, o solo Spirito, ma entrambi, l’elemento visibile e quello invisibile. Paolo parla di nuvola e di mare, la prima rappresenta lo Spirito Santo, il secondo indubbiamente l’acqua; entrambi gli elementi li ritroviamo nel battesimo cristiano, anche se molti fratelli evangelici non distinguono adeguatamente come abbiamo visto.


Ripetiamo che per molti di loro (escluso luterani, anglicani, valdesi, ecc.) infatti il battesimo in acqua è una semplice testimonianza della fede, quindi secondo loro il battesimo non è accompagnato necessariamente dalla presenza purificatrice dello Spirito, anzi i pentecostali affermano testualmente che il battesimo non purifica dal peccato.

La Bibbia invece ci dice e ci fa capire in più punti che il battesimo purifica dal peccato, e sicuramente non è l’acqua a operare una tale grazia, ma lo Spirito di Dio.

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04/12/2008 11:11

Ma vediamo a chi veniva amministrato il battesimo.

 At 16,14-15 “C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia… 1 Cor 1,16 “Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno.” 

Ci sono delle evidenti analogie nel modo di raccontare e di insegnare di Paolo, ci fa capire che il battesimo è esteso a tutti, grandi e neonati, con modalità diverse ovviamente, ma Paolo usa fare dei paralleli tra la circoncisione del Vecchio Patto, e il Battesimo del Nuovo, proprio per farci capire il collegamento tra velato e svelato.


I bambini ebrei che furono salvati dall’angelo della morte, non se ne resero nemmeno conto, eppure i loro genitori decisero per loro, segnando col sangue dell’agnello gli stipiti delle loro porte.


Perché i primogeniti (anche i neonati) degli egiziani furono sterminati dalla morte?



Avevano forse colpe personali?


La giustizia divina ha sempre agito così, le colpe dei padri ricadono sopra i figli, i meriti dei padri vanno a vantaggio dei figli.

Così vediamo come le colpe degli egiziani ricaddero sui loro figli, i meriti (per la fede) dei padri ebrei furono a vantaggio dei propri figli, infatti Jahvè stipulò l’Alleanza con Abramo antenato di Mosè e dei suoi contemporanei, di tutto ciò se ne avvantaggiarono i discendenti –i figli- di Abramo.

Quindi l’apostolo Paolo ci fa capire in maniera chiara come i genitori possano decidere della incorporazione dei propri figli nel popolo di Dio. Naturalmente con la maturità intellettuale, i figli sceglieranno di continuare sulla strada tracciata, per amore, dai loro genitori, oppure imboccarne un’altra di perdizione. La Chiesa ci viene sempre spiegato come corpo di Cristo, la famiglia piccola Chiesa è anch’essa corpo, i neonati fanno parte dello stesso corpo dei genitori che li hanno generati, ecco perché questi ultimi possono decidere per loro.


Poi l’affermazione assoluta, senza alcuna eccezione, tutti devono nascere da acqua e Spirito Santo. Non c’è alcuna ambiguità nella dichiarazione di Gesù. Non dice: Tutti devono nascere da acqua e Spirito tranne i bambini che invece entreranno nel Regno dei Cieli senza passare per questa fase. L’affermazione di Gesù è universale e si applica a tutti.
 

E qui si riallaccia quanto dice Paolo in 1 Cor 10,1-2

 Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare” 

A coloro che dicono che si può “nascere di nuovo” solo quando si raggiunge l’età della ragione per accettare Gesù nella propria vita,  si può rispondere che la loro teologia condanna all’inferno tutti quelli che muoiono in tenera età, dato che a loro è assolutamente preclusa la nuova nascita.

Si c’è la misericordia di Dio che potrà salvare i non colpevoli, ma allora il battesimo è una buffonata tanto per intimidirci e tenerci a bada?

Evidentemente no, se Gesù ha detto che è necessario, vuol dire che certamente lo è, per tutti, quello che poi deciderà Dio sui non battezzati e innocenti, beh, lasciamolo decidere solo a Lui, non ci mettiamo a fare previsioni.


Come abbiamo visto già nell’ A.T. era chiaramente stabilito il principio che anche i bambini erano inclusi nel patto stabilito fra Abramo e Dio (Gn 17,9-14). Da allora i bambini di otto giorni venivano circoncisi perchè anche loro potessero entrare a far parte dell’alleanza stabilita fra Dio e l’umanità. Ovviamente questi bimbi non potevano decidere se seguire il patto di Abramo o se rifiutarlo. Ma Dio aveva detto che chi non si fosse fatto circoncidere avrebbe rotto il patto e quindi questi neonati sarebbero stati ritenuti peccatori. I bambini entravano nell’alleanza grazie e attraverso la loro famiglia ed ecco perchè la necessità di circonciderli era ritenuta così importante.


Alcune pagine prima abbiamo ricordato la decima piaga d’Egitto, vale a dire la morte di tutti i primogeniti. Cosa successe in quell’occasione? Dio comandò di segnare con il sangue di un agnello (che a noi cristiani ricorda il sacrificio cruento di Gesù) gli stipiti delle porte delle loro case. Chi era protetto da quel sangue? Solo coloro che avevano segnato le porte o, al contrario, tutti coloro che vivevano in quella casa, indipendentemente dal fatto che fossero piccoli o grandi, capaci di scegliere la loro fede o incapaci di farlo? La risposta è ovviamente che il sangue proteggeva tutti gli abitanti di quella casa. Quindi anche i bambini, incapaci di capire, vennero salvati grazie alla fede dei loro genitori. Questo ci deve insegnare che i genitori credenti inserivano anche i loro bimbi più piccoli nell’alleanza con Dio.


Nel Libro di Giosuè ( 5,8-9) si legge che Dio punì Israele perchè non aveva fatto circoncidere i suoi figli e la punizione non cessò  finché tutti non furono circoncisi.


A questo punto ci si potrebbe chiedere se la Nuova Alleanza cancella quella Vecchia, vale a dire se Gesù è venuto ad abolire l’Antico Patto. Non credo che ci sia un solo cristiano che possa affermare un’eresia di questo genere. Dopo tutto la grazia della Nuova Alleanza eccede (ma non cancella) quella dell’Antica Alleanza come spiega molto chiaramente Paolo nella Lettera ai Romani cap 5,15.

 

Ogni rivelazione del Nuovo Testamento è rapportata al Vecchio, nessun versetto è scritto casualmente, ma tutto è scritto in modo organico e contestuale al disegno divino, Paolo fa un parallelo tra il battesimo del N.T. e quello del Vecchio, infatti dice che tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare. E’ bello risottolineare che la nuvola e il mare simboleggiano rispettivamente lo Spirito Santo e l’acqua, e proprio questi due elementi sono parte fondamentale del battesimo. Anche la manna e l’acqua che sgorgava dalla roccia spirituale simboleggiano il corpo e il sangue di Cristo, e come furono abbattuti nel deserto tutti coloro che peccarono anche dopo essere stati battezzati in rapporto a Mosè e aver mangiato e bevuto da Cristo, così anche chi viene battezzato nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, se non rimane sulla retta via verrà abbattuto.

Ripetiamo quindi che il battesimo del Mar Rosso prefigura il vero battesimo della Nuova Alleanza.


Senza dir poi del lavacro del siriano Naaman (2 Re 5,14), né della mirabile efficacia della piscina probatica (Gv 5,2), né di molti altri episodi affini, in cui è facile scorgere il simbolo di questo mistero. Nel dominio poi delle profezie nessuno può revocare in dubbio che le acque, a cui con tanto zelo Isaia invita tutti gli assetati “O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte”  (Is 55,1), o quelle che Ezechiele vide in spirito zampillare dal tempio “Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.” (Ez 47,9), o la fonte, che Zaccaria preannunziò alla stirpe di David e agli abitanti di Gerusalemme per la purificazione del peccatore e della donna impura “In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità.” (Zc 13,1), vogliano alludere alla salutifera acqua battesimale.

 
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LA FEDE DEGLI ALTRI 

Quindi Dio, attraverso Abramo e Mosè, aveva ordinato di circoncidere i bimbi i quali, ovviamente, non potevano interloquire. In pratica, il Patto di Alleanza era basato sulla fede di una parte del popolo di Israele. Anche nel N.T. ci sono indicazioni che ci dicono che le benedizioni spirituali e il perdono dei peccati poteva avvenire attraverso la fede di altri. Nell’episodio del paralitico guarito, ad esempio, non si parla affatto di fede del malato ma della fede di coloro che lo trasportarono fino a calarlo da un buco nel tetto. La stessa cosa succede nel miracolo della resurrezione della figlia di Giairo, dove è evidente solo la fede del padre.

Da questi due esempi (ma ce ne sono degli altri) si capisce chiaramente che sia nell A.T. che nel N.T. le benedizioni spirituali, nonché fisiche, possono avvenire grazie alla fede di altre persone.

Nel N.T. ci sono delle indicazioni chiare che ci dicono che sono stati battezzati anche dei bambini. Più volte leggiamo che in determinate occasioni è stato battezzato qualcuno e poi si aggiunge “con tutta la sua famiglia”. E’ il caso di Lidia, di Crispo, del carceriere di Paolo e Sila, e, nella prima Lettera ai Corinzi, Paolo ricorda di aver battezzato Stefana e “anche la famiglia di Stefana”. Quando si parla di famiglia non si intende solo la moglie o il marito, si intendono tutti i familiari compresi, naturalmente, i bambini. Chi è contrario al Battesimo dei bambini potrebbe obiettare che forse in quelle famiglie non c’erano bambini piccoli. E’ un’obiezione molto debole perché in un epoca storica nella quale avere figli era considerata una benedizione di Dio (e in un’epoca in cui non esistevano mezzi per il controllo delle nascite) è abbastanza difficile che in tutte quelle case non ci fosse neppure un bambino.

Comunque un’indicazione più precisa sul reale senso del Battesimo la troviamo in 1 Cor 7,14 dove si legge: “Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi” (con ques’ultima affermazione Paolo sta forse predicando l’inutilità del battesimo dei piccoli? Direi di no, perché altrimenti il battesimo dei figli nella famiglia già cristiane sarebbe un’optional inutile, “perché i figli dei santi nascono santi…” attenzione a non travisare l’insegnamento di Paolo, anche qui è bene ricordare la raccomandazione di Pietro che ci avverte come “nelle lettere di Paolo ci sono alcune cose difficili da capire, ed alcuni le travisano…”

Bisogna capire il modo di scrivere di Paolo, il suo stile, altrimenti non si spiegherebbe come in altre lettere lui stesso ci parla dell’utilità della Nuova Circoncisione, il battesimo. Se prendiamo alla lettera il versetto che ci dice “…altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi…” significherebbe che i figli dei credenti essendo già santi non avrebbero bisogno del battesimo, nemmeno in età adulta, quando invece -da un’attenta analisi delle lettere paoline- sappiamo che non è così. Il battesimo è necessario! Ma significherebbe pure che “il marito non credente”  non avrebbe neppure lui bisogno del battesimo, oltre a non avere neppure bisogno di credere, tanto c’è la moglie che santifica tutto…(ndr)
 E’ fuor di dubbio che la Chiesa Cattolica pretenda dal catecumeno che si battezza in età adulta una conversione personale. Questo è fondamentale perché il Battesimo possa essere amministrato. Anche per il battesimo dei bambini la Chiesa Cattolica esige un'analoga condizione. Analoga nel senso che il bambino non può fare direttamente una scelta di fede; ma la può fare indirettamente tramite i suoi genitori o chi ne fa legittimamente le veci. Ed è sempre una fede valida. In effetti il capo famiglia non solo esprime validamente la fede per i membri della propria famiglia, ma si rende garante perchè la nuova vita soprannaturale gettata come seme nel battezzato venga debitamente coltivata, cresca e maturi.
[Modificato da Cattolico_Romano 04/12/2008 11:14]
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04/12/2008 11:15

Perciò la Chiesa Cattolica prima di amministrare il battesimo ai bambini vuole essere sicura non solo della fede del capo famiglia, ma di tutti e due i genitori, dei padrini e di tutti i presenti al sacro rito del battesimo. In particolare la Chiesa Cattolica esige che per battezzare lecitamente un bambino: 1) I genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano; 2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni dei diritto particolare, dandone ragione ai genitori. Per i bambini, quindi si richiede che giunti all’età della ragione dimostrino di credere in Gesù.E’ anche indubbio che, se i genitori prendono seriamente il loro compito di educare in maniera cristiana i loro figli, è più facile che i bambini battezzati da piccoli raggiungano una fede più autentica di quelli non battezzati proprio in virtù dell’insegnamento che i genitori si impegnano a dare loro.Ma come si deve interpretare l’affermazione che bisogna pentirsi e credere prima di essere battezzati?

Ovviamente tutto ciò che leggiamo nella Bibbia deve essere vagliato con un pò di buon senso. Prendiamo come esempio un altro ordine di Paolo in 2 Ts3,10 “Chi non lavora, neppure mangi”.

In quel periodo molti abitanti di Tessalonica attendevano come imminente il ritorno di Cristo e avevano smesso perfino di lavorare. A loro Paolo ordina di riprendere il lavoro. E’ un ordine da intendersi in senso assoluto? Se così fosse i bambini non avrebbero dovuto mangiare, in quanto non in grado di lavorare, e così pure le donne o i vecchi. In realtà l’ordine di Paolo era riferito solo a quelli che potevano lavorare. Se adesso torniamo al tema del Battesimo e pretendiamo di applicare alla lettera questo comando, ci comporteremmo come coloro che vogliono negare il cibo ai bambini perché non lavorano. Se il cibo è tanto importante, cosa dire della salvezza dell’anima?

Qualcuno potrebbe obiettare che Gesù con la Sua morte e Resurrezione ha cancellato il peccato originale dei bambini che non sono nell’età della ragione e poi viene citato il versetto di
Lc18,15-16. che dice  “ Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite.” Se questo versetto parla del perdono del peccato originale allora non fa altro che confermare quanto affermano i cattolici. Infatti Gesù dice esplicitamente di NON IMPEDIRE che i bambini vadano a Lui. Se la sua morte avesse automaticamente cancellato il peccato originale niente e nessuno avrebbe potuto impedire che il peccato venisse cancellato.

Ma, se qualcuno ha la facoltà di impedirlo, allora bisogna concludere che esiste anche la facoltà di agire
, di fare qualcosa per far entrare i bambini nel Patto della Nuova Alleanza.

La Chiesa Cattolica
chiama questo “qualcosa “ Battesimo dei bambini. Chi rifiuta questo Battesimo si comporta come chi voleva impedire ai bambini di avvicinarsi a Gesù.
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