Progettavano attentati, due arresti
Milano,tra gli obiettivi un supermarket
Due marocchini sono stati arrestati dalla polizia nell'hinterland di Milano con l'accusa di terrorismo internazionale. In manette Rachid Ilhami, 31 anni, uno dei predicatori del centro culturale "Pace" di Macherio e Gafir Abdelkader, 42 anni. Tra i loro obiettivi c'erano il supermercato Esselunga di Seregno e i parcheggi di un locale notturno adiacente, inoltre la caserma dei carabinieri di Giussano e l'Ufficio immigrazione della Questura.
Digos: "Due fanatici, ma ben inseriti in Italia"
Regolari. Con busta paga, moglie e figli. Insospettabili. Vivono in Italia ormai da dieci anni, ma sono pronti a colpire gli "infedeli", a farsi esplodere per causare morti, danni e paura. E' questo il profilo di Rachid Ilhami e Abdelkader Ghafir. L'"aspirazione massima" per i due marocchini arrestati dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano, con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale e concorso esterno alla rete terroristica internazionale Al Qaeda era diventare dei kamikaze. L'operazione messa a segno dalla polizia milanese, in collaborazione con la Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha permesso di bloccare il progetto di attentato già pianificato e in stato avanzato, ma che non era ancora entrato nella fase operativa.
Altri dieci magrebini coinvolti
L'indagine ribattezzata 'Shamal - Vento dell'Iraq', coordinata dal procuratore aggiunto Armando Spataro e dal sostituto procuratore Nicola Piacente, ha permesso di indagare un'altra decina di maghrebini, quasi tutti marocchini, che gravitavano intorno all'associazione islamica 'Pace Onlus' frequentata dai due arrestati. Un vecchio magazzino in via Toti a Macherio in cui, oltre all'attività lecita, si reclutavano adepti. Un numero esiguo ma pronto a crescere. Era Rachid a occuparsi della propaganda e dell'approfondimento delle principali dottrine radicali islamiche. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali si evince che gli indagati rivendicavano la propria appartenenza ad Al Qaeda e avrebbero avuto inizialmente intenzione di utilizzare un camion di esplosivo. Resisi conto delle difficoltà, avrebbero ripiegato su alcune bombole ad ossigeno il cui uso era stato trovato su internet. Anche il centro culturale "Pace" di Macherio è stato perquisito. Nell'edificio, dopo i sermoni ufficiali, dal tenore moderato, si svolgevano delle riunioni serali a cui partecipavano cinque/sei persone in cui i toni erano decisamente fondamentalisti. Le conversazioni sono proseguite fino a pochi giorni fa. La polizia ha anche effettuato diverse perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altri soggetti risultati, a vario titolo, in contatto con i due arrestati.
Un terrorista intercettato: "Che bel bambino, diventerà come zio Osama"
"Ci vuole qualcosa che rimanga nella storia, così avresti il riconoscimento di Dio e la grazia di Dio". Cosi' Rachid Ilhami e Gafir Abdelkader parlavano in una conversazione intercettata nel settembre scorso. "Tu vai dentro, per esempio in una caserma dei carabinieri e ci sono 10, 15 militari, e se li terrorizzassimo?", commentano i due. Successivamente, attraverso le indagini, si capira' che i due parlavano della caserma dei carabinieri di Giussano. In un'altra intercettazione Ilhami diceva cercando di indottrinare il figlio di due anni: "Che bel bambino, diventerà come lo zio Osama". "Anch'io sono di Al Qaeda. Se voglio andarci ci vado (in riferimento all'Iraq e all'Afghanistan,
ndr)", affermava Rachid nel novembre 2007 parlando con Abdelkader Ghafir.
Fonte:
tgcom