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Via i crocifissi, viva la Spagna

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2008 23:02
27/11/2008 18:21
 
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Re:
peraskov, 27/11/2008 11.08:



Cara Topsy,
se continui a cavalcare l’equivoco diventa impossibile capirsi.
La frase sopra riportata non è affatto ambigua: significa molto semplicemente che non è per via di un obbligo legislativo, come tu continui a ripetere dall’inizio di questo 3D, che si ritiene corretto continuare ad esporre il crocifisso, ma per i tanti altri motivi già ampiamente illustrati e a fare questo distinguo sono proprio le sentenze che ci sono state.



La Corte Costituzionale non si è espressa così chiarmente a questo riguardo. Non si pronunciò per il suo obbligo legislativo, ma neppure per il suo "non obbligo", seppure lasci intedere la "vigenza" di quei regolamenti che obbligano l'esposizione del crocifisso (difatti i crocifissi stanno ancora lì). Rilegitti i dibattiti dei costituzionalisti riguardo a quella famosa ordinanza del 2004.






Altro equivoco: di scarsa rilevanza a livello numerico, storico, non è una graduatoria di importanza.



E' alquanto probabile che per te, l'Italia sia l'esclusivo prodotto di una componente maggioritaria, e che l'Italia di oggi sia quella di un secolo fa. Un unico blocco monolitico e fisso. Ma la "fissità" non caratterizza la vita sociale del nostro Paese (oggi poi, meno che ieri); il nostro stesso ordinamento si è dichiarato aperto e pluralista, impegnato a dar voce alla minoranze.

E' anche palesemente incoerente continuare a volersi identificare in unico simbolo religioso che si vuole portatore di valori universali come il crocifisso gloria e vanto della cultura cattolica, quando con largo consenso popolare è stato introdotto nel nostro ordinamento "aborto e divorzio", avversati in termini assoluti dal cattolicesimo, ma al contrario ammesse (in misura variabile) da minoranze culturali, come quella ebraiche e mussulmane. Accadrà così anche per il ricorso all'eutanasia? Se in un futuro prossimo, la legislazione italiana dovesse prevederla, continuerà il crocifisso a identificare la storia culturale e sociale della nostra Italia?
E cosa dire sul ricorso dei contraccettivi "non naturali"? La Chiesa pone le sue riserve sul loro utilizzo, lo Stato Italiano con largo consenso popolare no, così come la comunità ebraica (di minoranza).

Questo è l'equivoco, caro Sandro...continuare a volersi immaginare un Italia ideale, omogena e continuatrice di antiche tradizioni e principi religiosi/culturali fissi e immutabili, che tali in realtà non si sono affatto rivelati.








Mettiti d’accordo con la direttrice didattica, signora Jona che dice l’opposto. Vuoi dire che ci sono ma non per una imposizione della legge israeliana? Prova a farli togliere, in nome della multiculturalità…



E perchè mai dovrei mettermi d'accordo con chicchesia, perdona? Recati in Israele, entra in aula di Tribunale e constata da te stesso, se alle sue pareti sono riportati simboli religiosi come la menorah o la mezuzah. E sopratutto perchè mai dovrei farli togliere in nome della multuculturalità? Piuttosto affiancherei i diversi simboli religiosi/culturali di ongi comunità. Quello che vorrei fosse tentato in Italia.







l’utilità, ai fini del nostro discorso, della presenza di scuole di vario tipo in Israele (ma ce ne sono anche in Italia) è già stata ampiamente confutata, questa presenza non modifica in alcun modo il peso che hanno i simboli religiosi presenti nelle scuole statali (e in tutti gli edifici pubblici).



Confutata cosa? Tu pretendi che la questione sull'utilità del crocifisso nelle aule italiane sia risolta chiamando in causa il sistema scolastico di Israele che è totalmente diverso da quello italiano? Così se in Israele presso i tribunali non sono esposti simboli religiosi, adesso siamo liberi di togliere le croci dai tribunali italiani? Mi sfugge la logica in tutto ciò.







Credo comunque che quello che c’era da dire sia stato detto, da parte mia. Ognuno valuterà come crede. Per quanto mi riguarda ritengo utile a questo punto fare un passo indietro e chiudere.



Concordo.




[Modificato da Topsy 27/11/2008 18:25]
27/11/2008 18:23
 
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Re:
brunodb2, 27/11/2008 16.40:


Rinunciando a parlare del crocifisso rinuncio al mio ruolo di educatore.

[SM=g1543902]

Bruno




Che non sia mai!
Un abbraccio
[SM=x570865]
27/11/2008 20:53
 
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Per identificarsi nel crocifisso non occorre certo essere ligi a quello che vuole la gerarchia cattolica in fatto di morale. MOlte persone si ritengono cristiane e cattoliche, identificandosi nel nel crocifisso, senza per questo pensare minimamente di mantenersi casti fino al matrimonio: non stato quel genere di cattolico per anni. Non essere d'accordo con la Chiesa su determinati aspetti, è ben diverso dal voler vedere la cultura del proprio popolo azzerata in un omogeneità senza sapore. Occorrerebbe leggersi le Leggi di Platone per capire che una comunità senza le sue radici religiose non va da nessuna parte, e che lo stato laico è solo un fantasma.
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Re:
Prendo atto che, che identificarsi nel crocifisso, non significa "necessariamente" accogliere il contenuto di quei valori e principi etici e morali che si vuole universali (ed espressi da quel simbolo religioso/culturale?). Prendo anche atto che il crocifisso costituirebbe - come qualcuno ha scritto - uno degli infiniti segni della memoria della nostra storia (importante si, ma non esclusivo).

Prendo infine atto che l' appiattimento culturale che si teme, non si eviterà moltiplicando la visibilità dei crocifissi in ogni struttura pubblica, ma dimostrando di aver cura di trasmettere la memoria della nostra civiltà, rimuovendo quegli ostacoli che di fatto lo impediscono.

Io posso invitare tutti coloro che sono interessati a recuperare le radici storiche della nostra attuale identità, a sfogliare un manuale di "Istituzione di Diritto Romano", magari scegliete dei brevi compendi dal linguaggio più comprensibile e scorrevole ( vedi www. Edizione Simone.it).

Lo studio del "diritto romano" è ritenuto indispensabile non esclusivamente come "diritto storico" per comprendere il diritto attuale, ma anche per ben altre motivazioni fondamentali come quelli elencati dal prof. Lantella - Diritto privato romano - Università degli Studi di Torino - Facoltà di Giurisprudenza.
Una di queste motivazioni è offerto dall'apporto identitario, difatti il diritto romano, insieme alla tradizione romanistica, conferisce alla nostra Civiltà un apporto identitario di enorme rilievo (cultura della regola, nonché tendenziale centralità del diritto tra i sistemi direttivi).
Un'altra motivazione l'orizzonte di valori offerto( il diritto romano esprime Valori che, in un periodo di offuscamento etico come l’attuale, vanno ricontattati, ridefiniti, rivitalizzati. Si pensi alla Lealtà, alla Buona fede, all’Equità, alla Pietas, ...si pensi, perfino, al sicuro cammino della idea di Persona, che il diritto romano fa procedere verso il superamento di soggezioni pur tipiche del mondo antico)...








Altri testi che mi sento di consigliarvi, che potete procurarvi ad un costo davvero accessibile sono quelli proprio quelli che sono tornata a sfogliare in questi ultimi giorni, sulla attiva e appassionata partecipazione ebraica al movimento risorgimentale:

"Stella d'Italia stella di David. Gli ebrei dal Risorgimento alla Resistenza"
Formiggini Gina, 1998, Mursia (Gruppo Editoriale)
€ 12,00

"Isacco Artom e gli ebrei italiani dai risorgimenti al fascismo"
2002, Bastogi Editrice Italiana
€ 12,50




Elevata fu la partecipazione degli ebrei al movimento nazionale e grande il loro impegno nella costruzione dello Stato liberale, nella politica, nelle amministrazioni civili e militari e nella vita culturale della Nazione. Isacco Artom (ebreo), fu l'uomo di fiducia e segretario di Cavour, ed apparteneva all'ebraismo liberale. Ne emerge il nesso inscindibile tra indipendenza italiana e comunità ebraiche all’insegna della libertà, del progresso civile e della pace tra i popoli. Proprio Isacco Artom ne fu costantemente assertore, anche da Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.

PS.
Qualcuno in questo forum, sosteneva che lo scarso ed irrilevante contributo storico offerto dalle minoranze italiane, giustificasse il silenzio a cui sarebbero destinate dalla maggioranza che invece conta e fa numero. Per fortuna esistono esponenti di questa "maggioranza" che non assecondono un tale orientamento ideologico.


Ogni contributo che mira a ricomporre il mosaico di tradizioni e orientamenti che hanno contribuito a plasmare la storia della nostra attuale identità, son ben acetti. Per evitare di andare troppo OT, magari potreste segnalarmeli per ffz.



[Modificato da Topsy 27/11/2008 22:48]
27/11/2008 22:56
 
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Nessuno nega le altre componenti della cultura italiana, ma
1)I contributi che vengono presentanti alla cultura italiana da parte del cattolicesimo non sono semplicemente contributi di cattolici, perché in questo caso è ovvio che il 99% della gente che ha scritto la nostra storia lo fosse, bensì costributi a tema cattolico. Ciò che ha reso grande il nostro paese è proprio l'arte rinascimentale e medievale a tema religioso, la Commedia di Dante, i Promessi Sposi del Manzoni, che ancora oggi sono le uniche due opere a cui si dedicano interi anni scolastici (uno ai Promessi, ben 3 alla Divina Commedia)
2)Nessun altra minoranza, per quanto se ne rintraccino costributi, ha dato alla cultura italiana un contributo anche solo lontamente paragonabile percentualmente al cattolicesimo.
3)I nostri valori non sono quelli del diritto romano, hanno il nome in comune ma nel cristianesimo acquistano ben altra connotazione, ma sopratutto cambia il modo di giustificarli.
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PS.
Qualcuno in questo forum, sosteneva che lo scarso ed irrilevante contributo storico offerto dalle minoranze italiane, giustificasse il silenzio a cui sarebbero destinate dalla maggioranza che invece conta e fa numero. Per fortuna esistono esponenti di questa "maggioranza" che non assecondono un tale orientamento ideologico.



Mi spiace dirlo ma queste osservazioni mi sembrano come minimo scorrette. Tu ti fai domande e risposte ed ignori ogni precisazione.
Ti consiglierei di rileggerti con più attenzione quello che ho scritto, che non era assolutamente in questa direzione.
Anche quel "qualcuno sosteneva" denota bene il taglio con cui hai intrapreso quuesta discussione; l'insofferenza mi sembra stia tutta dalla tua parte.
Sandro

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Re:
Polymetis, 27/11/2008 22.56:

Nessuno nega le altre componenti della cultura italiana, ma
1)I contributi che vengono presentanti alla cultura italiana da parte del cattolicesimo non sono semplicemente contributi di cattolici, perché in questo caso è ovvio che il 99% della gente che ha scritto la nostra storia lo fosse, bensì costributi a tema cattolico. Ciò che ha reso grande il nostro paese è proprio l'arte rinascimentale e medievale a tema religioso, la Commedia di Dante, i Promessi Sposi del Manzoni, che ancora oggi sono le uniche due opere a cui si dedicano interi anni scolastici (uno ai Promessi, ben 3 alla Divina Commedia)
2)Nessun altra minoranza, per quanto se ne rintraccino costributi, ha dato alla cultura italiana un contributo anche solo lontamente paragonabile percentualmente al cattolicesimo.
3)I nostri valori non sono quelli del diritto romano, hanno il nome in comune ma nel cristianesimo acquistano ben altra connotazione, ma sopratutto cambia il modo di giustificarli.





Evidentemente i cultori della materia, non condividerebbero la tua mdesima opinione, ma a conti fatti è scontato che sia così. Al Diritto Romano e alle sue istituzioni, si riconosce tuttavia valore indipendentemente dal contributo più tardo che apporterà la tradizione giudaico-cristiana, oggetto di altri studi specifici (Storia del Diritto Comune).
Più progredisco nello studio, più mi rendo conto di come si tenda a ridimensionare il contributo offerto alla storia della nostra attuale identità, come si tenda a ridimensionare la varietà di influenze culturali, che si sono succedute e ricomposte in modo inestricabile nel corso dei secoli...

28/11/2008 00:57
 
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Re:
peraskov, 27/11/2008 23.29:




Mi spiace dirlo ma queste osservazioni mi sembrano come minimo scorrette. Tu ti fai domande e risposte ed ignori ogni precisazione.
Ti consiglierei di rileggerti con più attenzione quello che ho scritto, che non era assolutamente in questa direzione.
Anche quel "qualcuno sosteneva" denota bene il taglio con cui hai intrapreso quuesta discussione; l'insofferenza mi sembra stia tutta dalla tua parte.





Tue testuali parole Sandro:

"Qui credo si faccia molta confusione: lo stato riconosce che alcuni segni e simboli sono rappresentativi in modo rilevante della sua cultura e della sua storia, ma non può farlo per altri che invece con la sua storia non c’entrano affatto oppure abbiano avuto un ruolo di scarsa rilevanza, perché questi di fatto non “rappresentano” la sua cultura, le sue radici, la sua identità profonda".




[Modificato da Topsy 28/11/2008 00:57]
28/11/2008 07:16
 
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Qualcuno in questo forum, sosteneva che lo scarso ed irrilevante contributo storico offerto dalle minoranze italiane, giustificasse il silenzio a cui sarebbero destinate dalla maggioranza che invece conta e fa numero. Per fortuna esistono esponenti di questa "maggioranza" che non assecondono un tale orientamento ideologico.



Qui credo si faccia molta confusione: lo stato riconosce che alcuni segni e simboli sono rappresentativi in modo rilevante della sua cultura e della sua storia, ma non può farlo per altri che invece con la sua storia non c’entrano affatto oppure abbiano avuto un ruolo di scarsa rilevanza, perché questi di fatto non “rappresentano” la sua cultura, le sue radici, la sua identità profonda".



Proprio queste due citazioni dimostrano come tu stravolgi il senso di ciò che si va dicendo.
Intanto nella mia frase il soggetto è “lo stato”, nella tua sono diventato io.
Io parlo di segni e simboli, tu invece parli di minoranze nel senso di persone.
Tu scrivi che “secondo me” questo giustifica il silenzio “a cui sarebbero destinate queste minoranze dalla maggioranza che conta e fa numero”, io invece scrivevo (solo una riga sotto)

“Ma questo non significa che anche queste culture minoritarie non abbiano tutte le garanzie e tutti i diritti di potersi esprimere liberamente.


che è esattamente l’opposto di quello che stai scrivendo tu.
E così via…

La mia idea di multiculturalità è che entrando in un paese straniero che espone suoi simboli religiosi io non mi sento affatto offeso o discriminato o omologato, ma li sento come un segno del cammino storico di quel popolo ed una ricchezza anche per me, che ho un’altra storia.
Solo se mi impediscono di esprimere ciò che sento e credo mi sentirei discriminato.
Sandro

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Re: Re: Re: Voglio dire anch'io la mia....
filippo65, 26/11/2008 13.44:



Carissimo,non ho ancora capito perchè tu debba darmi del
qualunquista,se neanche mi conosci.
Sei forse un magistrato anche te,che vuoi giudicare le opinioni
altrui,forse perchè non sono come le tue?
Guarda che come tu parli e scrivi,anche a me è dato farlo!
Leggi a fondo il mio post e quello che ho detto,avendo rispetto
anche delle opinioni degli altri,anzichè dare delle tue opinioni
personali sulle persone più che sull'argomento trattato.
Vorrei che tu mi dicessi una cosa:ma è forse la chiesa che ha messo i crocifissi nelle classi e negli edifici pubblici?
Non me ne ero accorto che la chiesa avesse forzato il popolo
italiano a fare questo.
Come ripeto quello che non capisco,è come mai,è solo da qualche anno che questo crocifisso,comincia a dare fastidio!
Io rispetto il tuo parere,ma rispetto è anche saper accettare
l'altrui pensiero e l'altrui volontà(specialmente se è di una stramaggioranza).
Ma quel crocifisso ti chiede forse di convertirti alla chiesa cattolica?Non credo proprio.
Vi saluto in Cristo Gesù. [SM=g1543902]





Se non cogli il qualunquismo nei tuoi discorsi a me sta bene, vuol dire solo che abbiamo punti di vista differenti. In ogni caso, non intendevo entrare in polemica o offernderti, il mio era solo un giudizio di merito. Se sei d'accordo chiuderei qui la questione.

Mi pare che la Chiesa sia stata brava, nei secoli, a consolidare il proprio potere, in questo è corresposabile di quei crocifissi. E' il condizionamento sociale che ha fatto la differenza. Ora si tratta di ragionare su questo e capire se non sia il caso di fare un passo avanti (o indietro, dipende da come la vedi) per uscire dalla sudditanza culturale, anche in ragione del fatto che la società è cambiata e al suo interno vi è una pluralità che fino a pochi decenni fa mancava. In casi come questi, non credo si possa parlare di maggioranza e minoranza ma di rispetto, anche se fosse di una sola persona su mille, per assurdo.
Un saluto a tutti, TDG e non.
28/11/2008 10:44
 
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Re: Re:
Topsy, 27.11.2008 18:21:

peraskov, 27/11/2008 11.08:



.








E perchè mai dovrei mettermi d'accordo con chicchesia, perdona? Recati in Israele, entra in aula di Tribunale e constata da te stesso, se alle sue pareti sono riportati simboli religiosi come la menorah o la mezuzah. E sopratutto perchè mai dovrei farli togliere in nome della multuculturalità? Piuttosto affiancherei i diversi simboli religiosi/culturali di ongi comunità. Quello che vorrei fosse tentato in Italia.














Questo è quello che ho detto anch'io perchè nelle scuole affianco all'altarino della Madonna e Padre Pio non mettere un Buddha, una stella di Davide, la luna crescente, un drago, una mucca ecc?
Allora sì!



[SM=g1543902]
Veronika





28/11/2008 12:51
 
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"Mi pare che la Chiesa sia stata brava, nei secoli, a consolidare il proprio potere, in questo è corresposabile di quei crocifissi. E' il condizionamento sociale che ha fatto la differenza. Ora si tratta di ragionare su questo e capire se non sia il caso di fare un passo avanti (o indietro, dipende da come la vedi) per uscire dalla sudditanza culturale, anche in ragione del fatto che la società è cambiata e al suo interno vi è una pluralità che fino a pochi decenni fa mancava. In casi come questi, non credo si possa parlare di maggioranza e minoranza ma di rispetto, anche se fosse di una sola persona su mille, per assurdo."

La diversità di opinione etiche dei cattolici non toglie il fatto che si riconoscano per la maggior parte nel cattolicesimo, come già detto non occorre essere dell'OPUS DEI per sentirsi cattolici.Quando ci fu lo scandalo del crocifisso di Ofena, con Adel Smith che voleva togliere la croce dall'aula del figlio, ci furono grandi sondaggi. Il Tg1, e non certo il tg4 che sappiamo bene da chi è guardato, rilevò che l'80% degli italiani era d'accordo con mantenimento del crocifisso. Ergo viene il caso di chiedersi se oltre che alla dittatura della maggioranza non occorre preoccuparsi invece della dittutura della minoranza, che vorrebbe azzerrare la cultura del gruppo egemone per non sentirsi più estranea. Glielo lasceremo fare rendondo l'Italia una minestra insipida dove gli italiani nei loro luoghi comuni non possono più esporre i simboli della loro fede, cultura e identità comune? No.
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Carissima Topsy,
mi piacerebbe sapere come mai ti dà così fastidio il crocifisso,
dovremo forse fare causa tutte le volte che qualche cosa ci
dà fastidio?
Allora anche la medaglietta che hai al collo,potrebbe causare irritazione a qualcuno,eppure ce l'hai,a me personalmente non dà alcun fastidio,non mi sento assolutamente offeso per questo.
Allora cosa dovremo fare,levare per esempio dai supermercati la
carne di maiale,perchè a qualcuno potrebbe ledere?
Se qualcuno li ha messi negli edifici pubblici,un motivo ci sarà,
non di certo,perchè è sadico e gli piace vedere un uomo crocifisso!
Allora,leviamoli anche dalle torri dei campanili,anzi,tiriamo giù anche le chiese e rimandiamo i cristiani nelle catacombe,così le strade saranno più libere.
Essere tolleranti,bisogna esserlo tutti con tutti,maggioranza con
minoranza,ma anche minoranza con maggioranza(di pensiero,intendiamoci).
Se a te ti facessero sentire "inferiore" solo per il motivo che non la pensi come molti,sarei io il primo a difenderti,e questo te lo
dico veramente con il cuore,perchè quel comportamento,non sarebbe
rispettoso verso di te,perchè nessuno è inferiore a nessuno.
Quel crocifisso non ti impone nessuna scelta,questo crocifisso,come diceva Poly prima,è voluto lì dalla stragrande maggioranza delle persone,perchè è parte dell'italiano stesso,e non certo perchè è imposto dalla chiesa cattolica.
Che poi il senso di quel crocifisso,non sia più il senso che stiamo dando alla nostra vita,non penso che faccia bene nè alla nostra cultura,nè alla vita stessa della comunità.
Per esempio,a una persona,non piace il presidente della reppublica ,
cosa dovrebbe fare,far rimuovere la sua foto dalle pareti.
Oppure,a me ad esempio,mi dà fastidio il colore rosso,allora cosa dovrei fare,farlo levare dalla bandiera italiana?
Se una cosa a me non piace,la ignoro,perchè devo rispettare,anche
chi non la pensa come me.
Su una cosa sono d'accordissimo con te,che alla tv,siamo pieni di programmi"stupidi"(a mio parere,perchè c'è chi li segue e devo
rispettare la loro scelta),che la fanno da padroni,e infatti io non li seguo,preferisco molto di più programmi culturali,o a sfondo religioso,perchè nutrono lo spirito e la mente.
Comunque,se facessero levare i crocifissi dagli edifici pubblici,non mi stupirei,basta vedere il mondo come và,tanto al giorno d'oggi,
non solo è difficile vivere da cristiani,ma anche essere cristiani.
Non c'è assolutamente problemi,si compie solamente ciò che
quell'uomo,2000 anni fà circa profetizzò.
Intendiamoci non voglio fare la vittima,non sono io che mi sento perseguitato,ma è Gesù perseguitato,nelle sue opere,nella sua parola
e nella sua vita stessa.Quel che mi rammarica di più,è che secondo me,non siamo altro che agli inizi,e arriveranno tempi peggiori!
Forse io sarò anche di parte,perchè sono cattolico,ma levando quei
crocifissi,è l'uomo stesso a fare un autogol,in maggior modo,tutto ciò e tutti quelli che in qualche maniera sono legati a Gesù
Cristo,ebraismo e cristianesimo,protestante,ortodosso o cattolico che esso sia.
Vi saluto in Cristo Gesù.
Ciao da Filippo65. [SM=g1543902]


28/11/2008 19:12
 
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Proseguo....
Non è levando i crocifissi,che faremo integrazione di chi la pensa
diversamente da noi,e anzichè levare i crocifissi,come ha detto
qualcuno in qualche post precedente,non aggiungiamo dei simboli,
che riportino a religioni presenti nel nostro paese?
Non è eliminando che si costruisce la pace e la fraternità fra
i popoli e le culture diverse,ma assimilandosi gli uni con gli altri,e questo è esattamente quello che mi suggerisce quello stesso crocifisso che qualche giudice vuole staccare da quei muri.

Ancora ciao da Filippo65. [SM=g1543902]
28/11/2008 19:20
 
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Re: Re: Re: Re: Voglio dire anch'io la mia....
edinz, 28/11/2008 10.19:




Se non cogli il qualunquismo nei tuoi discorsi a me sta bene, vuol dire solo che abbiamo punti di vista differenti. In ogni caso, non intendevo entrare in polemica o offernderti, il mio era solo un giudizio di merito. Se sei d'accordo chiuderei qui la questione.

Mi pare che la Chiesa sia stata brava, nei secoli, a consolidare il proprio potere, in questo è corresposabile di quei crocifissi. E' il condizionamento sociale che ha fatto la differenza. Ora si tratta di ragionare su questo e capire se non sia il caso di fare un passo avanti (o indietro, dipende da come la vedi) per uscire dalla sudditanza culturale, anche in ragione del fatto che la società è cambiata e al suo interno vi è una pluralità che fino a pochi decenni fa mancava. In casi come questi, non credo si possa parlare di maggioranza e minoranza ma di rispetto, anche se fosse di una sola persona su mille, per assurdo.




Preferisco non risponderti,
perchè a tua differenza,sono le persone che ho intorno,
che mi danno la risposta alla tua insinuazione.
Ti saluto in Cristo Gesù.
Ciao da Filippo65. [SM=g1543902] [SM=x570864]

28/11/2008 19:32
 
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Per peraskov

Caro Sandro, tu hai attribuito allo Stato ciò che tu ritenga non debba fare: ovvero, che esso:"non può riconosce che alcuni segni e simboli sono rappresentativi in modo rilevante che invece con la sua storia non c’entrano affatto oppure abbiano avuto un ruolo di scarsa rilevanza, perché questi di fatto non “rappresentano” la sua cultura, le sue radici, la sua identità profonda".

Lo Stato Italiano piuttosto, si presenta non solo come Stato aperto e pluralista, ma anche come Stato che "promuove lo sviluppo della cultura" e tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione" ( non esclusivamente quello cristiano-cattolico). Un patrimonio culturale che necessita della massima attenzione per la sua conservazione, fruizione e valorizzazione, di cui è necessario favorire la conoscenza per finalità di sviluppo di cultura (ai sensi dell'art. 9 della Costituzione), facendo persino ricorso a forme innovative di comunicazione e divulgazione,poichè tutto ciò costituisce un mezzo per favorire lo sviluppo civile del Paese ( vedi le circolari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a riguardo).

E le nostre aule scolastiche( e con esse le loro pareti) sarebbero esentate dal compito di favorire una simile valorizzazione? Oppure lo sarebbero solo in funzione di un unica componente culturale, considerata di "serie A"?

Come già detto, non è che contemplando una croce, si prende visione delle diverse tradizioni culturali che ci hanno plasmato, quelle a cui siamo debitori per quello che siamo, alcune delle quali non così irrilevanti come si suol ritenere, ma al contrario antiche e profonde. Ma di queste, non vi è traccia nelle aule scolastiche. E non pochi, sono indotti a spiegarsene il motivo: sarà scarsa rilevanza storica?

Se si iniziasse a prendere visione che non lo sono (irrilevanti)? E che parte della nostra memoria storica è andata riposta (volutamente?) in un cassetto? Con ogni probabilità non si continuerà ad educare le nuove generazioni a pensare che lo Stato non può, quando invece, non solo può, ma deve!
A noi spetta riconoscerla, recuperarla, tutelarla e valorizzarla, se ovviamente abbiamo interesse a farlo; altrimenti, possiamo continuare a ripetere che in percentuale, tutti gli apporti culturali, diversi dal cattolicesimo, si sono rivelati insignificanti ( a dispetto di ciò che in proposito sostengono gli storici) e che il crocifisso è il simbolo in cui gli italiani si identificano (dato che sono stati educati a ritenere che non possa essere diversamente!).

Un'altra cosa, tu parli di immigrati. Io non ne ho fatto accenno. Ho parlato di pluralismo e cittadini, di minoranze italiane.

[Modificato da Topsy 29/11/2008 01:18]
28/11/2008 20:06
 
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A proposito: ho la casella di ffz stracolma di messaggi di utenti che hanno raccolto il mio invito :-)))
Ragazzi, ma è possibile che nessun utente di questo forum abbia mai avuto modo di sfogliare uno scritto il cui contenuto aiuti a "valorizzare" il contributo offerto dalle differenti tradizioni culturali che hanno plasmato la nostra identità?

Poly scriveva come ad esempio: "oggi sono le uniche due opere a cui si dedicano interi anni scolastici (uno ai Promessi, ben 3 alla Divina Commedia). Forse alcuni avranno letto "Dante e la mistica ebraica" di Sandra Debenedetti Stow, Edizione Giuntina? Oppure "Dante, Verona e la cultura ebraica" di Di Giorgio Battistoni?

...
[Modificato da Topsy 28/11/2008 20:25]
29/11/2008 14:25
 
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Il vero problema è politico/culturale, non tanto religioso. Sono il primo ad affermare che lo stato debba essere laico, e comunque chi è fermamente credente, non si lascia spaventare.

Sinceramente nemmeno faccio caso al fatto se in classe di mio figlio ci sia o meno il crocofisso, e, da credente, nemmeno la ritengo una cosa importante.

Però, parliamoci chiaramente: la vera motivazione di chi vuole rimuover i simboli religiosi, non è quella di "non offendere" chi proviene da tradizioni diverse, quanto quella di "offendere" i cristiani, di voler dire loro "a noi siete sgraditi". Quindi il vero pericolo è proprio il reale spirito che sta alla base di queste decisioni.

E' ormai cosa nota a tutti, che il movimento post-sessantottino, dopo aver fallito nel suo tentativo politico, si è infiltrato nelle istituzioni, e da li ha continuato a promuovere attivamente la propria ideologia. Io, ad esempio, ho militato diversi anni fa, in un partitino post-sessantottino (DP), dove non si faceva mistero di voler conquistare "poteri" alternativi a quello politico, come quello giudiziario.
Sono d'accordo con chi sostiene, che le negando le proprie radici culturali, si finirà per essere risucchiati nel baratro. E questo, adesso non deriva più solamente dal nichilismo ideologico del post marxismo, ma anche da gran parte della destra liberale europea.
Per cui credo che non rimanga nulla da fare, se non rimanere a osservare l'evolversi degli avvenimenti. Del resto ogni fase storica ha un'inizio e una fine, e quella dell'Europa è giunta al crepuscolo.

Esiste ancora un minimo di reazione.
Il vero proletariato oggi vota a destra, come dimostra ad esempio il successo della Lega Nord. I quartieri periferici delle grandi città, come Roma, hanno voltato le spalle alla sinistra. La sinistra cerca di ricrearsi una base proletaria con gli immigrati, e in questo senso la battaglia contro le proprie tradizioni, ha il duplice scopo di dare il benservito alle proprie radici, e di strizzare l'occhio anche alle minoranze meno desiderose di integrarsi.
La destra prova a riprendere in mano la situazione.
Nella stessa Spagna, nelle ultime elezioni la destra ha avuto il suo massimo storico di voti, ed è stata battuta dai socialisti solo a causa del fatto che questi sono riusciti a captare l'elettorato comunista.
Ma, come già detto, credo si sia arrivati ad una situazione irreversibile...

P.S.1
nonostante tutto sono rimasto per molti anni ancora "di sinistra", ma, nonostante qualche sbandata a destra (come alle comunali di Roma), sempre di più tendo a vivere liberamente, non rinunciando ai miei principi, e nella più totale apolitia, proprio come quando ero tdG [SM=x570867]

P.S.2
quanto al filospagnolismo degli elettori della sinistra italiana, questo non è certo una novità. La sinistra comunista (e post) italiana ha sempre amato molto poco l'Italia: le sue vere patrie sono state sempre lontane, prima l'URSS, poi la Cina, poi Cuba, e ora tocca alla Spagna...

29/11/2008 17:55
 
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Re:
Al Nair, 29/11/2008 14.25:







Però, parliamoci chiaramente: la vera motivazione di chi vuole rimuover i simboli religiosi, non è quella di "non offendere" chi proviene da tradizioni diverse, quanto quella di "offendere" i cristiani, di voler dire loro "a noi siete sgraditi". Quindi il vero pericolo è proprio il reale spirito che sta alla base di queste decisioni.





Eh si, questa ci mancava ^___^






29/11/2008 20:30
 
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Re: Re:
Topsy, 29/11/2008 17.55:




Eh si, questa ci mancava ^___^










Lascia stare topsy questo argomento è troppo scottante per i cattolici "integralisti", su certe cose non si può ragionare...
Spero che la parte laica della politica riesca a non farsi influenzare troppo da queste persone e che i favori che possono ottenere dal vaticano non siano cosi decisivi da condizionare certe decisioni...
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Mario
29/11/2008 21:00
 
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Re: Re:
Topsy, 29/11/2008 17.55:




Eh si, questa ci mancava ^___^










beh, se ci sia la volontà do offendere i cattolici non lo so, so di certo che il cattolicesimo "papista" è un ostacolo alla laicità (così come intesa da certa ideologia) e alla cultura relativista imperante in Europa.

non credo sia mania di persecuzione, ma da sempre il cattolicesimo è associato all'anti-modernismo, quindi se non ci fosse, sarebbe una conquista per la civiltà umana !?






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Re: Re: Re:
predestinato74, 29/11/2008 21.00:




beh, se ci sia la volontà do offendere i cattolici non lo so, so di certo che il cattolicesimo "papista" è un ostacolo alla laicità (così come intesa da certa ideologia) e alla cultura relativista imperante in Europa.

non credo sia mania di persecuzione, ma da sempre il cattolicesimo è associato all'anti-modernismo, quindi se non ci fosse, sarebbe una conquista per la civiltà umana !?




Siddarta diceva che tra i due estremi vi è la verità, rappresentata dall'equilibrio...
Entrambe le posizioni estreme sono dannose, spero solo che la via di mezzo non venga ostacolata da queste due fazioni, sarebbe comunque una sconfitta.
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Re: Re: Re:
predestinato74, 29/11/2008 21.00:




beh, se ci sia la volontà do offendere i cattolici non lo so, so di certo che il cattolicesimo "papista" è un ostacolo alla laicità (così come intesa da certa ideologia) e alla cultura relativista imperante in Europa.

non credo sia mania di persecuzione, ma da sempre il cattolicesimo è associato all'anti-modernismo, quindi se non ci fosse, sarebbe una conquista per la civiltà umana !?




Il post diceva "cristiani", e non "cattolici" :-)

"Cristiani" non sta per "cattolici", e "laico" non sta per "non cristiano", nè per "non cattolico". Credo che, proprio quando si esauriscano gli argomenti, escano fuori questo genere di commenti, simili a quelli che si rimproverano ai tdg allorchè non si condivida la loro posizione su una qualche questione, che si rivela scottante o cmq delicata...


[Modificato da Topsy 29/11/2008 22:03]
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Re: Re: Re: Re:
Topsy, 29/11/2008 21.16:




Il post diceva "cristiani", e non "cattolici" :-)

"Cristiani" non sta per "cattolici", e "laico" non sta per "non cristiano", nè per "non cattolico". Credo che proprio quando si esauriscano gli argomenti, escono fuori questo genere di commenti, simili a quelli che si rimproverano ai tdg allorchè non si condivida la loro posizione su una qualche questione, che si rivela scottante o cmq delicata...





pardon, una svista. [SM=x570867]

anche se non cambia quello che ho detto, un certo laicismo non ha nulla da temere da un tipo di cristianesimo (di matrice protestante) ma vede un pericolo ed un ostacolo dal cattolicesimo romano, per la sua "dogmaticità" e la sua visione non soggettivistica del messaggio cristiano, da "gridare sui tetti delle case" (dimensione sociale e conseguente impegno politico )






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E le nostre aule scolastiche( e con esse le loro pareti) sarebbero esentate dal compito di favorire una simile valorizzazione? Oppure lo sarebbero solo in funzione di un unica componente culturale, considerata di "serie A"?

Come già detto, non è che contemplando una croce, si prende visione delle diverse tradizioni culturali che ci hanno plasmato, quelle a cui siamo debitori per quello che siamo, alcune delle quali non così irrilevanti come si suol ritenere, ma al contrario antiche e profonde. Ma di queste, non vi è traccia nelle aule scolastiche. E non pochi, sono indotti a spiegarsene il motivo: sarà scarsa rilevanza storica?

Se si iniziasse a prendere visione che non lo sono (irrilevanti)? E che parte della nostra memoria storica è andata riposta (volutamente?) in un cassetto? Con ogni probabilità non si continuerà ad educare le nuove generazioni a pensare che lo Stato non può, quando invece, non solo può, ma deve!


Ottima riflessione, cara Topsy, ma il tema che si stava trattando era “VIA I CROCIFISSI”, cioè non “tutti insieme appassionatamente” ma “esclusione”. Ora tu ribatti, “non esclusione, ma inclusione di tutte le culture”. Niente in contrario, ma irrealizzabile, stiamo parlando soltanto di segni e simboli; quando tutti i muri saranno pieni, ci sarà sempre qualcuno che dirà: perché io no? Allora secondo questa idea (che io ritengo nasconda una più o meno subdola forma di insofferenza), non essendo possibile esporli tutti, TUTTI i segni e simboli che una collettività potrebbe esprimere devono scomparire. Ma ogni collettività ha inevitabilmente, di fatto, dei temi più presenti di altri nel corso della sua storia e non ho ancora capito perché questi non possano essere mostrati e debbano essere considerati offensivi.
Altra cosa è il rispetto di ogni cultura e di ogni singola persona alle quali deve essere garantita tutta la più ampia possibilità di esprimersi, fintanto che non vada in direzione contraria al bene comune. Io non credo che l’esposizione di alcuni simboli, tanto meno il crocifisso, vada minimamente a detrimento di questi principi, tutto qua.
Se ti chiedono di indicare due piatti tipici italiani per i quali l’Italia è conosciuta nel mondo, non diresti forse pasta e pizza? Allora che dovrei dire io che vado pazzo per l’abbacchio alla cacciatora (agnello, acciughe sotto sale, peperoncino, aglio, pepe e vino bianco secco, ma solo dei castelli romani?)


Lascia stare topsy questo argomento è troppo scottante per i cattolici "integralisti", su certe cose non si può ragionare...


Finalmente mi è chiaro il tuo concetto di integralismo: significa non pensarla come te…ma questo non sarà a sua volta integralismo?

p.s. Grazie Mikela per il tuo messaggio [SM=x570897]
Sandro

------------------
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
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Re: Re: Re:
(Mario70), 29/11/2008 20.30:




Lascia stare topsy questo argomento è troppo scottante per i cattolici "integralisti", su certe cose non si può ragionare...
Spero che la parte laica della politica riesca a non farsi influenzare troppo da queste persone e che i favori che possono ottenere dal vaticano non siano cosi decisivi da condizionare certe decisioni...
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Cattolico integralista a me...
Ma se il crocifisso non ce l'ho nemmeno a casa mia [SM=x570867] [SM=x570867] [SM=x570867]

Dopo il luogo comune dell'integralista, mi aspetto quello di ignorante incapace di comprendere questioni complesse [SM=x570867]

Comunque io ne sto facendo un fatto politico/culturale, o chiamalo come ti pare... prova a vedere come stanno messi in paesi che stanno ancora più "avanti" della spagna, ad esempio scrivi su google "olanda islam" e leggi qualche articolo...
E poi sinceramente, mi preoccupo del futuro che i miei figli potranno avere nell'Europa che inevitabilmente ci sarà tra qualche anno..

Ad ogni modo avevo scritto cristiani, e non cattolici, perché ho sempre più modo di notare nella mia esperienza quotidiana, che da parte laicista c'è intolleranza verso qualsiasi tipo di cristianesimo, anche quello protestante o cattolico "moderno"...

Su una cosa sono d'accordo: è vero che non si può ragionare con gi integralisti, di qualsiasi orientamento essi siano...

Rimanendo nell'argomento, non dico che i crocifissi debbano rimanere per forza. Se questi spariranno pian piano seguendo un'evoluzione "naturale" delle cose, come aveva accennato Topsy all'inizio, non avrei da obiettare. Io da bambino ero tdG, e il crocifisso a scuola non mi ha mai fatto paura...
Obietto al fatto che questo venga imposto per decreto di un giudice, o di un partito, che non hanno altro da fare se non asservire la propria ideologia...
Non sono d'accordo onvece con la teoria dello "spazio concesso a tutti", in tv o a scuola, perché appunto lo spazio non basterebbe. E a questo punto, i primi a doverla rivendicare dovrebbero essere proprio i nostri amici tdG, che sono la minoranza più numerosa dopo quella islamica!

Comunque la mia piccola polemica termina qui, ho avuto modo di esprimere il mio pensiero, che non credo sia integralista, visto che in passato più volte ho avuto modo di modulare e variare le mie opinioni.
Le mie idee attuali non saranno molto chic, ma appunto le ho potute esprimere, cosa che probabilmente non sarà più posibile tra un pò di anni.
Ad ogni modo ringrazio per averle potute esprimere qui [SM=g1660613]


P.S. apprendo oggi che in un paese che sta proprio molto avanti rispetto a noi (cuba), il presidente Castro (quello junior!), ha assistito a una cerimonia di beatificazione della chiesa cattolica. Sarà che in quel povero paese, che per decenni ha schedato e arrestato anche chi semplicemente andava a messa, adesso vogliono ottenere loro qualche favorino dal vaticano??? [SM=x570868]









[Modificato da Al Nair 30/11/2008 10:07]
30/11/2008 10:24
 
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se sono vere le notizie che leggo su Olanda e Islam, caspiterina, non invidio i nostri figli e nipoti, sarà meglio per loro emigrare e lasciare l'Europa se vorranno trovare libertà e diritti civili.

Il suicidio culturale è appena iniziato, godiamoci questi anni......di tranquillità!? [SM=x570868]






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Re: parere di uno che è ancora TdG
Parere anche di uno che ha battagliato molto spesso con preti e parroci al tempo in cui per chiedere l'esonero dalla religione Cattolica per un ragazzino di 10 anni ci voleva sul serio molto coraggio:

Togliere il crocifisso significa snaturare e strappare le radici storiche, profonde, di un popolo. A quale fine tutto questo non si capisce proprio. Togliere il crocifisso dalle aule è come obbligare chi Cattolico non è a partecipare all'ora di religione Cattolica ed a pregare insieme con altri di diverso culto. Entrambe le prese di posizioni dimostrano l'intolleranza tipica di chi in nome della religione ha compiuto e compie inauditi atti di violenza.

Poi, parliamoci chiaro chiaro: le nazioni cattoliche devono togliere il crocifisso dalle aule? ok! A patto che, e solo in questo caso, nei paesi arabi ci sia una completa libertà religiosa!

Terzo punto: è una semplice questione di educazione. Mi spiego. Quando io vado a trovare qualcuno a casa sua non mi permetto di discutere i suoi gusti e le sue tendenze su come ha arredato casa o su che tipo di mobili ha scelto. SE NON MI STA BENE COME CONDUCE LA SUA ABITAZIONE......... NON CI VADO! e SE DECIDO DI ANDARLO A TROVARE ACCETTO TUTTE LE SUE SCELTE. Le posso non condividere ma non le posso contestare o peggio vietare.

Agli arabi non sta bene il crocifisso? STESSERO A CASA LORO!
30/11/2008 11:15
 
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Re: Re: parere di uno che è ancora TdG

Parere anche di uno che ha battagliato molto spesso con preti e parroci al tempo in cui per chiedere l'esonero dalla religione Cattolica per un ragazzino di 10 anni ci voleva sul serio molto coraggio:

Togliere il crocifisso significa snaturare e strappare le radici storiche, profonde, di un popolo. A quale fine tutto questo non si capisce proprio. Togliere il crocifisso dalle aule è come obbligare chi Cattolico non è a partecipare all'ora di religione Cattolica ed a pregare insieme con altri di diverso culto. Entrambe le prese di posizioni dimostrano l'intolleranza tipica di chi in nome della religione ha compiuto e compie inauditi atti di violenza.



Punti di vista... considerare il crocifisso come parte integrante delle radici storiche italiane mi sembra un esagerazione senza precedenti, lasciare il crocifisso in aula è una costrizione per chi non ci crede... un tempo c'erano solo i cattolici a scuola e il problema non si poneva, ora se andate in una qualsiasi classe pubblica a volte i cattolici sono il 50% quindi è giunto il momento, che piaccia o meno, di prendere in considerazione che le cose sono cambiate.




Poi, parliamoci chiaro chiaro: le nazioni cattoliche devono togliere il crocifisso dalle aule? ok! A patto che, e solo in questo caso, nei paesi arabi ci sia una completa libertà religiosa!



Non si tratta solo di musulmani, io non sono musulmano e i crocifissi mi infastidiscono e insieme a me, a tutte le persone non cattoliche, siano esse atee o gnostiche o protestanti o ebree, insomma non stiamo parlando di cristianesimo contro islam, la questione è più generica.



Terzo punto: è una semplice questione di educazione. Mi spiego. Quando io vado a trovare qualcuno a casa sua non mi permetto di discutere i suoi gusti e le sue tendenze su come ha arredato casa o su che tipo di mobili ha scelto. SE NON MI STA BENE COME CONDUCE LA SUA ABITAZIONE......... NON CI VADO! e SE DECIDO DI ANDARLO A TROVARE ACCETTO TUTTE LE SUE SCELTE. Le posso non condividere ma non le posso contestare o peggio vietare.



Perdonami ma continui a non considerare il fatto che chi discute è italiano come te, si sta discutendo di rispetto nei confronti di tutte le persone che frequentano i luoghi pubblici, se si vuole continuare ad avere una educazione di stampo cattolico, esistono migliaia di scuole cattoliche, li hanno tutti i crocifissi che vuoi, li troverai dappertutto, hanno le preghierine mattutine ecc... lasciamo fuori queste cose dalle scuole pubbliche perchè viviamo da anni in un paese multietnico, che ha accettato insieme alla religione cattolica, altre cinque religioni (alcune delle quali associazioni di religioni) con pari privilegi ed è ora di rendersene conto, basta che prendi un qualsiasi modulo per pagare le tasse per rendertene conto, sarebbe anche l'ora di togliere l'insegnamento della religione cattolica e proporre un generico "storia delle religioni" sicuramente molto più utile per combattere pensieri razzisti, faziosi, intolleranti e ignoranti, come a volte mi capita di leggere in questo spazio.



Agli arabi non sta bene il crocifisso? STESSERO A CASA LORO

!


No comment! Dovresti farti qualche viaggetto in qualche paese arabo prima di sparare frasi del genere, sicuramente ti farà bene...
[Modificato da (Mario70) 30/11/2008 11:20]

"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)
30/11/2008 18:12
 
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Re:
peraskov, 30/11/2008 7.58:




Ottima riflessione, cara Topsy, ma il tema che si stava trattando era “VIA I CROCIFISSI”, cioè non “tutti insieme appassionatamente” ma “esclusione”. Ora tu ribatti, “non esclusione, ma inclusione di tutte le culture”.


Hai esordito tu in questo topic, parlando di crocifissi , omologazione e multiculturalità, ebbene c'è una parte parte dell'Italia che crede che le strutture pubbliche idonee al confronto come le nostre scuole, debbano essere anche luogo di integrazione multicultuale e dunque, vuole riconoscere a tutti i cittadini la libertà di esporre i propri simboli.








Niente in contrario, ma irrealizzabile, stiamo parlando soltanto di segni e simboli;


Una bel tricolore no, eh? Forse che il tricolore scelto dalla Costituzione come simbolo nazionale non è in grado di rievocare il percorso della nostra memoria storica, che deve tanto a radici differenti?






...quando tutti i muri saranno pieni, ci sarà sempre qualcuno che dirà: perché io no?


Insolita idea di pacifica convivenza sociale e di pari dignità sociale e uguale libertà. Tu sei libero di vedere i tuoi simboli religiosi/culturali esposti perchè quelli della maggioranza, e il tuo compagno di banco non è altrettanto libero di farlo, perchè altrimenti ti si incasina la parete della classe!

Il fattore numerico in materia di libertà è stato "giustamente" respinto dalla Giurisprudenza; un fondamentale corollario della democrazia liberale è che in materia di libertà non vale l'argomento numerico. Tu vuoi sentirti libero di vedere esposto il simbolo religioso che vuoi identificativo tout a court della nostra cultura, ma non riesci proprio a fare spazio ad altri...rivendichi come esclusivamente tuo, uno spazio che di tutti (pubblico).







Altra cosa è il rispetto di ogni cultura e di ogni singola persona alle quali deve essere garantita tutta la più ampia possibilità di esprimersi, fintanto che non vada in direzione contraria al bene comune.


Il non vedersi deturpare le pareti delle aule scolastiche è contrario al bene comune ? Tanto da limitare l'uguale libertà di tutti i cittadini di godere della presenza, al pari di altri, dei propri simboli religiosi o culturali che dir si voglia?









Se ti chiedono di indicare due piatti tipici italiani per i quali l’Italia è conosciuta nel mondo, non diresti forse pasta e pizza? Allora che dovrei dire io che vado pazzo per l’abbacchio alla cacciatora (agnello, acciughe sotto sale, peperoncino, aglio, pepe e vino bianco secco, ma solo dei castelli romani?)


Pizza e pasta costituiscono piatti tipici "indicativi" a livello popolare, senza alcuna pretesta di "istituzionalizzazione" a livello giuridico/normativo. Il nostro ordinamento limita forse l'uguale libertà di contemplare e valorizzare presso strutture pubbliche e nazionali piatti diversi e ugualmente tipici, con la giustificazione che altrimenti, magari se ogni regione d'Italia pretende di aggiungerne degli altri, si fa solo confusione?
Al contrario. Leggiti ad esempio il Protocollo d'Intesa tra "IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA E ALMA- Scuola Internazionale di Cucina Italiana (link)
Te ne riporto una parte significativa:

"La cucina italiana si caratterizza anche come espressione delle diverse sensibilità e vocazioni delle nostre regioni e dei differenti aspetti socioeconomici e culturali che ne hanno accompagnato la evoluzione storica e che sono ancor oggi all'origine delle peculiarità locali".


Un sito che pubblicizza (anche per l'estero) e i suoi piatti tipici:
http://www.italy-food.net/prodotti/index.asp.



[Modificato da Topsy 30/11/2008 19:15]
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