-Eliminazione delle consulenze esterne per lo Stato e gli enti locali
NI: sì, lo so, è stato uno dei principali veicoli di corruzione del paese, ma finchè mettiamo gente incompetente a capo dei vari ministeri è meglio che almeno possano consultare qualcuno di competente. Per me l'ideale rimane sempre un governo di "tecnici": un medico ministro della salute, un ingengnere ministro delle infrastrutture, un laureato in legge ministro della giustizia ecc... ma non si può imporre per legge.
-Copertura finanziaria di ogni opera pubblica
Non so cosa voglia dire (cit.)
-Abolizione del denaro contante
NO: mi sa di cazzata tipo quelle del signoraggio e ci espone tutti in maniera clamorosa alle frodi informatiche. Senza contare che o lo fanno tutti oppure diventa impossibile capire quanto vale la tua valuta.
-Adozione di software open source per la Pubblica Amministrazione (P.A.)
SI però poi lo voglio vedere un impiegato statale alle prese con Ubuntu...
-Adeguamento stipendi dei politici a media europea e diminuzione del numero parlamentari del 50%
SI sul primo punto, NI sul secondo: 945 parlamentari sono ovviamente troppi, ma finchè c'è l'anomalia Berlusconi qualsiasi organismo che possa bilanciare il suo strapotere è benvenuto.
-Scaricabilità di ogni singola spesa dalle tasse
Questa è una cosa che io dico "da mò" (cit.). Io darei a tutti i lavoratori dipendenti lo stipendio lordo, senza trattenuta fiscale. Poi ognuno si tiene scontrini, fatture, ricevute ecc... ed ogni mese si fa i suoi bei conti di quanto ha ricavato e quanto ha speso: la tassazione la si fa solo sulla differenza. Vedrai come tutti chiedono la fattura, dopo. "Troppo complicato" dirà qualcuno: ecco, invece dell'abolizione del denaro contante, sarebbe bello che si facessero le fatture e affini in formato elettronico, così con apposito software (che sono in grado di fare pure io) hai già i conti fatti e, peraltro, risparmi anche un bel po' di carta e l'ambiente è felice.
Ovviamente su tutto il resto sono d'accordo. Aggiungo un punto: abolizione di ogni forma di finanziamento pubblico alle scuole private, come da art. 33 della Costituzione.
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"Dobbiamo prepararci a presentare le nostre scuse a Emilio Fede. L'abbiamo sempre dipinto come un leccapiedi, anzi come l'archetipo di questa giullaresca fauna, con l'aggravante del gaudio. Spesso i leccapiedi, dopo aver leccato, e quando il padrone non li vede, fanno la faccia schifata e diventano malmostosi. Fede no. Assolta la bisogna, ne sorride e se ne estasia, da oco giulivo. Ma temo che di qui a un pò dovremo ricrederci sul suo conto, rimpiangere i suoi interventi e additarli a modello di obiettività... Oggi, per instaurare un regime, non c'è più bisogno di una marcia su Roma nè di un incendio del Reichstag, nè di un golpe sul palazzo d'Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. (...) Il risultato è scontato: il sudario di conformismo e di menzogne che, senza bisogno di ricorso a leggi speciali, calerà su questo Paese riducendolo sempre più a una telenovela di borgatari e avviandolo a un risveglio in cui siamo ben contenti di sapere che non faremo in tempo a trovarci coinvolti". (Indro Montanelli, 1994)