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Prezzi immobiliari - dati e previsioni

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2017 22:45
09/10/2014 08:36
 
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Gabetti: sul 1° semestre 2014 prezzi -3%
Casa: prezzi in calo del 3%, migliorano tempi vendita (Fonte: giornaledellumbria.it - 08/10/2014)

Milano, 8 ott. (Adnkronos) - Confermati nel primo semestre 2014 i segnali di miglioramento dal mercato immobiliare residenziale italiano con ripresa delle transazioni, aumento delle erogazioni di finanziamenti acquisto abitazioni, crescita della domanda di credito. Lo segnala l'ufficio studi della Gabetti. A livello di prezzi il primo semestre del 2014 ha visto una variazione media del -3% per le grandi città con tempi di vendita in riduzione, a circa 6-7 mesi in media.''Questa ripresa -sottolinea l'ufficio studi- va calata in un contesto macroeconomico che deve ancora consolidarsi, ma i principali indicatori legati all'andamento del settore immobiliare residenziale hanno mostrato nel I semestre 2014 alcuni dati significativi''...
09/10/2014 13:44
 
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Eurostat: prezzi delle case -4,8% nel 2° trimestre 2014
Prezzi delle case fermi in Ue, -4,8% in Italia (Fonte: ansa.it - 09/10/2014)

Fermi i prezzi delle case nell'Eurozona. Secondo i dati forniti da Eurostat, nel secondo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2013 i prezzi sono invariati nella media dei 18 paesi della moneta unica. Forte calo in Italia: con -4,8% si registra la contrazione maggiore dopo quella della Slovenia (-9,8%). I prezzi del mercato immobiliare sono invece aumentati dello 1,7% nell'insieme della Ue, con forte crescita in Estonia (+14,5%), Irlanda (+12,5%) e Gran Bretagna (+10,2%).

Rispetto al primo trimestre dell'anno, nel secondo i prezzi nell'Eurozona sono aumentati dello 0,9% e nella Ue-28 dello 1,4%. Ma anche su base trimestrale il dato italiano è in controtendenza rispetto alle medie europee: -0,5%, unico dato negativo assieme a Slovenia (-2,6%) e Romania (-1,3%).
15/10/2014 08:47
 
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indice prezzi idealista 3t2014: la riduzione dei prezzi colpisce duro il segmento medio (tabelle città) (Fonte: idealista.it - 15/10/2014)

nel terzo trimestre dell’anno il barometro dei prezzi delle case di seconda mano segna ancora rosso nelle principali città italiane. contrazioni si registrano nella maggior parte dei capoluoghi monitorati dall’ufficio studi di idealista.it, anche se gradualmente continua ad assorbirsi il lotto delle città in terreno negativo

è quanto rileva l'ultimo rapporto del portale immobiliare, che ha seguito l'andamento dei prezzi di 145.711 immobili di 76 centri (rispetto ai 69 della precedente rivelazione) tra luglio e settembre

le tendenze.
per il terzo trimestre consecutivo diminuisce l’incidenza dei centri in trend negativo, passata dal 73 al 69 per cento dei comuni monitorati nell’ultimo quarter. nei principali mercati tengono meglio gli immobili di fascia alta perché la ricchezza delle famiglie consente ai proprietari di aspettare tempi migliori per la vendita e perché le aree di maggior pregio hanno più mercato. all’opposto i prezzi nella fascia bassa sono sprofondati, ma non hanno mercato. adesso le difficoltà maggiori coinvolgono il segmento medio con prezzi che risultano disallineati rispetto al diminuito potere d’acquisto delle persone. qui i margini di discesa sono ancora elevati

l’andamento nelle principali città.
anche dopo l’estate tutti i grandi mercati hanno segnato un trend ribassista, ad eccezione di venezia (0,2%), cui spetta il primato di città più cara d’italia con 4.535 euro/m². gli altri centri segnano ancora il passo con cali che vanno dallo 0,1% di genova al 2,9% di bologna. in questo insieme negativo rientrano anche milano (-0,2%), bari (-0,8%), firenze (-1%), torino (-1,4%), napoli (-2,1%), roma e cagliari entrambe con un saldo negativo del 2,2%, quindi palermo (-2,6%) e catania (-2,7%)

i ribassi più significativi del trimestre si registrano in provincia, dove più forti sono fenomeni di riflusso e la contrazione dei valori avviene ora a velocità maggiore. fra questi mercati spiccano i cali di imperia e chieti (-5,4%), seguite da trieste (-4,2%) e prato (-4%)


tra le città in terreno positivo (23 nel periodo d’analisi) segnaliamo il balzo delle città lombarde, alcune delle quali hanno invertito il trend negativo a partire dall’estate. complice anche la stagionalità a como (5,3%) spetta la performance migliore, seguita da cremona (2,6%) e bergamo (1,9%). va sottolineato che di tutti i centri monitorati solo 4 vedono confermato il trend positivo su base annuale

nonostante i timidi segnali di stabilizzazione, secondo vincenzo de tommaso, responsabile ufficio studi idealista.it, “l’appuntamento con l’uscita dal ciclo immobiliare negativo va ancora rimandato per il persistente clima d’incertezza che regna nel paese. dopo oltre tre anni di ribassi a seguito di una fase di stagnazione, i prezzi sembrano aver toccato il fondo solo agli estremi della scala dei valori, ma ora sono gli immobili di fascia media a scendere, anche per un cospicuo aumento dell'offerta immobiliare. la discesa proseguirà, ma l'acquisto è una scelta personale che varia soprattutto in funzione dei prezzi della zona e delle disponibilità economiche.”

roma non attenua la caduta, anzi ha accelerato a ribasso nel terzo quarter dell’anno. dopo l’ulteriore sforbiciata del 2,2% il prezzo medio in città scende a 3.814 euro al metro quadro, con uno scarto negativo del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso...




[Modificato da marco--- 15/10/2014 08:48]
02/11/2014 09:03
 
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Casa, prezzi giù e tassi ai minimi. Meglio aspettare o comprare ora? (Fonte: Corriere della Sera - di Gino Pagliuca - 02/11/2014)

Due anni fa, con i soldi necessari e finanziati per metà con un mutuo, si compravano 65 metri quadrati a Milano o a Roma. Oggi se ne comprano 80. I calcoli che consentono di arrivare a questa conclusione li ha fatti CorrierEconomia, in edicola domani, sulla base del dati di Tecnocasa mettendo a confronto l’andamento del prezzi negli ultimi due anni nelle principali città italiane. Il mercato immobiliare resta debole perché nonostante le previsioni non sono ripartiti né il PIL né l’inflazione, che è da sempre la miglior alleata dei mattone. I prezzi sono scesi anche nel primo semestre dei 2014 e nessuno prevede che le quotazioni possano nel breve periodo invertire la tendenza. A prima vista sarebbe logico, in un quadro come questo, aspettare ulteriormente a comprare, sperando che i valori scendano ancora. Ma se si ha bisogno di un mutuo il discorso cambia: le possibilità che i tassi scendano sono pressoché nulle. Oggi i tassi variabili sono ancorati o all'Euribor che quota sotto lo 0,1% o al tasso Bce, oggi allo 0,05%. I fissi sono sotto al 4%, il minimo storico. L’ipotesi che, dopo l’esito poco esaltante degli stress test e le sofferenze in aumento le banche Italiane intendano fare una politica espansiva dei credito abbassando ancora il costo dei mutui, appare improbabile.
02/11/2014 09:06
 
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Il valore delle case giù del 50%! (Pubblicato da Sylvestro - 01/11/2014)

[Modificato da marco--- 02/11/2014 09:08]
02/11/2014 09:39
 
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immobiliare.it: andamento prezzi immobiliari
Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia - immobiliare.it

Nel riquadro "Inserisci un luogo in cui ricercare" potete ricercare i dati relativi ad una specifica città o provincia, di seguito la fotografia dei prezzi a livello nazionale al 02/11/2014.
Vedi anche: Precedente rilevazione

[Modificato da marco--- 21/12/2014 01:10]
04/11/2014 15:50
 
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Casa, a Roma e Milano si comprano 15 metri in più (Fonte: corriere.it - di Gino Pagliuca - 03/11/2014)

Come diceva anni fa una catena di supermercati: da noi si spende di meno per ottenere di più. E’ uno slogan che ora potrebbe far suo il mercato immobiliare. Con le stesse disponibilità economiche sufficienti oggi per l’acquisto di una casa da 80 metri quadrati a Roma due anni fa si sarebbe riusciti a comprare un appartamento di 65 metri e a Milano di 66.

Se lo stesso conto lo facessimo confrontando la situazione odierna con quella del 2008, quando cioè le quotazioni erano al top, si ricaverebbe che nelle due maggiori città italiane la spesa per 80 metri di oggi allora sarebbe bastata a malapena per ottenere poco meno di 50 metri quadrati.

Potenziale

Traducendo questi numeri in percentuali significa che il potere di acquisto immobiliare delle famiglie nelle due metropoli è salito nel biennio di circa il 22% (22,4% Roma, 21,8% Milano), mentre dal 2008 l’aumento assume un’entità clamorosa, toccando il 60%. (61,7% Roma, 60,9% Milano). Considerando i 10 capoluoghi più popolosi d’Italia, nel biennio il maggior aumento del potere di acquisto immobiliare è stato conseguito a Bologna, con il 32,% seguita da Torino con 31,1%, il dato minore è quello di Firenze, con il 18,9%. Dal 2008 a oggi Milano e Roma guidano la classifica, mentre il minore aumento (37,3%) si è registrato a Napoli.

I numeri si ricavano da un’analisi che CorrierEconomia ha compiuto ipotizzando la situazione di una famiglia che volesse comprare la tipologia di appartamento più diffusa sul mercato, la casa usata e di medio livello, e che disponesse del 50% di contanti mentre finanzia il resto con un mutuo a tasso fisso a 20 anni. I dati di prezzo sono quelli della serie storica di Tecnocasa per le principali città italiane.

Così i conti

Per spiegare come abbiamo fatto il calcolo prendiamo come esempio i dati di Milano: oggi un trilocale di 80 metri effettivi costa in media 242 mila euro. Se si ipotizza che il proprietario disponga della metà deve finanziarsi per 121 mila euro, che costano 740 euro al mese di mutuo. Due anni fa con la stessa rata si sarebbero ottenuti solo 109mila euro, che sommati alla disponibilità di contanti fanno 230 mila euro. Con questa cifra nel primo semestre 2012 si potevano comprare 65,7 metri. In pratica, a parità di spesa il nostro potenziale acquirente può ottenere 14,3 metri in più, che equivalgono a un guadagno del 21,2%.

Variazioni tanto eclatanti derivano da una congiuntura astrale eccezionalmente favorevole per chi vuole acquistare oggi: i prezzi stanno continuando a scendere e i mutui hanno tassi al minimo storico. E’ legittimo ipotizzare che entrambi questi fenomeni non possano continuare a presentarsi insieme a lungo anche se hanno la medesima matrice: la recessione economica e la conseguente mancanza di inflazione. Chi è intenzionato a comprare casa, ed è convinto che l’anno prossimo l’economia riprenderà, probabilmente farebbe bene a stringere i tempi, con un Pil in crescita di oltre l’1% e l’inflazione al tasso che sarebbe fisiologico del 2% è difficile perlomeno ipotizzare un costo del denaro ai livelli attuali.

Finanziamenti

A proposito di mutui nella nostra analisi abbiamo simulato una quota di copertura del 50%, con una percentuale più elevata il vantaggio dell’acquisto oggi rispetto al passato sarebbe ancora più evidente, ma bisogna fare i conti con la realtà: oggi ottenere un finanziamento superiore al 50% del valore della casa è difficile, ma due anni fa era impossibile.

Il vantaggio sarebbe invece minore se si ipotizzasse l’acquisto di un’abitazione signorile o nuova, perché i prezzi sono scesi meno o se si presupponesse di comprare tutto per contanti, perché in questo caso si beneficia solo della riduzione dei prezzi e non del costo dei mutui.

L’analisi sul biennio è condotta sulle macro-zone cittadine. Sull’andamento nel periodo di queste aree Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio studi Tecnocasa, spiega:«Firenze e Milano sono le due città dove i prezzi hanno perso meno, rispettivamente con -11,4 % e -13,7%. A Milano le aree centrali si sono difese meglio: infatti gli immobili nelle aree più prestigiose della città hanno perso soltanto l’8,6%. A Firenze le migliori performance sono quelle di Isolotto e Novoli-Carreggi».

La metropoli con la maggior perdita nel periodo è Bologna (-20,4%) che ha visto il crollo della macroarea di Bolognina-Corticella (-29,1%), migliore il comportamento di Mazzini-Savena (-6,4%). Anche Torino ha visto una diminuzione dei valori immobiliari del 19,6% che ha interessato in particolare la zona della Collina dove il mercato delle ville signorili ha tenuto mentre è crollato il prezzo dagli immobili situati nelle zone meno prestigiose e più periferiche.

A Napoli la diminuzione dei prezzi è stata del 17,7% con un migliore andamento della macroarea di Vomero- Arenella (-14,5%). Infine Genova registra una perdita del 18%, con un calo più accentuato nella macroarea di Marassi-Molassana-San Fruttuoso.
[Modificato da marco--- 04/11/2014 15:53]
11/11/2014 08:40
 
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Casa, prezzi giù: quanto costa al mq a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Palermo (Fonte: blitzquotidiano.it - 11/11/2014)

Comprare casa costa di meno in tutta Italia. Stando ai dati dell’Omi (Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio), i prezzi delle case sono in calo in tutte le grandi città, in particolare a Roma, Napoli, Bologna, Palermo e in misura minore a Milano, dove si è avvertito di meno il combinato disposto fra crisi economica e aumento delle tasse sulle proprietà immobiliari.

L’Omi ha analizzato la variazione dei prezzi minimi e massimi degli appartamenti, divisi in due grandi tipologie: case in centro e case in periferia.

Quanto costa una casa a Roma. Nella Capitale il prezzo degli appartamenti è crollato, soprattutto in centro dove una casa di valore medio ha perso il 15,6% del suo valore negli ultimi due anni, passando da 6.400 euro a 5.400 euro al metro quadro.
Minore il calo nei valori massimi: da 8.700 a 7.600 euro al metro quadro.
Spostandosi in periferia, il calo è ancora meno vistoso: i prezzi massimi sono diminuiti dell’8,8%, passando da 3.400 a 3.100 euro al metro quadro. I valori minimi sono scesi del 6,4%, da 2.350 a 2.200 euro al metro quadro.

Quanto costa comprare casa a Milano. Le case a Milano partivano da valori più bassi di quelle della capitale, ma hanno sentito meno la crisi. Un immobile in centro nei valori minimi si è deprezzato del 2,3%, da 4.400 euro a 4.300 euro al mq. Ancora meno visibile la flessione nei valori massimi, che sono passati da 6.000 a 5.900 euro, l’1,7% in meno.
In periferia i prezzi sono addirittura aumentati nei valori minimi, cresciuti da 1.750 a 2.150 euro al mq, ben il 22,8% in più. Mentre sono rimasti stabili nei valori massimi, a 2.400 euro al mq.

Quanto pago al metro quadro a Bologna. Calo netto sotto le due Torri: per una casa in centro nel 2012 si pagavano prezzi minimi di 3.00 euro al metro quadro. Adesso il 10% in meno, 2.700 euro al mq. Restano uguali i prezzi massimi di un immobile centrale: 3.600 euro al mq.
Cala del 5,3% il prezzo minimo di una casa in periferia, da 1.900 a 1.800 euro al metro quadrato. Scende ancora di più il prezzo massimo, da 2.600 euro/mq a 2.250, per un crollo del 13,5%.

Quanto costa una casa a Napoli. Acquistare un appartamento in centro a Napoli costa il 12,5% in meno rispetto al 2012, se si prendono in esame i prezzi minimi, diminuiti da 4.200 euro al metro quadro a 3.800. Sentono ancora di più la crisi i prezzi massimi, passati dai 6.400 euro/mq del 2012 agli attuali 5.700 euro, per una flessione del 14,3%.
In periferia i prezzi minimi sono passati dai 1.600 euro/mq di due anni fa ai 1.400 euro di adesso. I valori massimi sono calati da 2.450 euro al mq a 2.100 euro.

Quanto costa una casa a Palermo. La musica non cambia nel capoluogo siciliano, dove si paga il 10,3% in meno di due anni fa, se si considerano i valori minimi delle case in centro, passate da 1.450 euro al metro quadro a 1.300. I valori massimi sono scesi del 12,2%, passando da 2.050 a 1.800 euro al metro quadrato.
In periferia i prezzi medi sono scesi del 10%, da 1.000 a 900 euro al metro quadrato. Mentre i massimi sono calati dell’11,5%, da 1.300 a 1.150 euro al mq.
17/11/2014 14:41
 
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Calano i prezzi delle case. Negli ultimi due anni sono scesi del 20%
Case, valgono sempre di meno. Roma -14%, Milano -13%, Torino -20%, Napoli -17% (Fonte: blitzquotidiano.it - 17/11/2014)

MILANO – Calano i prezzi delle case. Negli ultimi due anni sono scesi del 20%, soprattutto nelle periferie delle grandi città. Ma ovviamente i cali non sono gli stessi dappertutto. Ecco i dati dell’indagine condotta dall’agenzia immobiliare Tecnocasa.

BOLOGNA: il calo è del 20,4%. La diminuzione più alta nell’area Bolognina-Corticella: -29,1%. Molto meglio l’area Mazzini-Savena: -6,4%.

TORINO: -19,6%.

GENOVA: -18%.

MILANO: -13,7%. Calo limitato soprattutto nelle zone centrali: -8,6%.

FIRENZE: -11,4%. Qui hanno perso meno le aree di Isolotto e Novoli-Carregi.

VERONA: -15,2%. Tiene il centro: -7,7%.

ROMA: -14,2%. Zone centrali in calo “solo” del 10,6%.

PALERMO: -9,2%.

NAPOLI: -17,7%. Tiene l’area Vomero-Arenella: -14,5%.
[Modificato da marco--- 17/11/2014 14:45]
10/12/2014 20:58
 
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mercato-immobiliare.info: andamento prezzi negli ultimi 6 mesi
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21/12/2014 01:11
 
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Italia: andamento prezzi immobiliari al 03/01/2015
Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia - immobiliare.it

Nel riquadro "Inserisci un luogo in cui ricercare" potete ricercare i dati relativi ad una specifica città o provincia.
Vedi anche: Precedente rilevazione



Vedi anche: Milano Roma Bologna
[Modificato da marco--- 03/01/2015 10:40]
03/01/2015 17:00
 
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Prezzi Italia marzo 2011 - marzo 2013 (immobiliare.it)
[Modificato da marco--- 03/01/2015 17:17]
03/01/2015 23:57
 
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Prezzi immobiliari Italia 2011 - 2014


Vedi anche: Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia a partire dal 2011 (Immobiliare.it)
[Modificato da marco--- 08/01/2015 14:56]
04/01/2015 00:21
 
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Poiché Immobiliare.it riporta l'andamento dei prezzi in un arco temporale di soli 2 anni e non permette la consultazione dei dati precedenti, ho provveduto a tracciare i grafici completi con tutti i dati che ho collezionato negli ultimi anni.
Non ho nulla da aggiungere, sono numeri puri e semplici, ognuno poi ne tragga le proprie personali conclusioni, penso comunque che non vi sia granché da capire, sembra evidente che il trend di discesa dei prezzi non dovrebbe arrestarsi nel breve periodo, potrei sbagliarmi ma la curva non sembrano per nulla indicare una inversione di tendenza, nemmeno le due maggiori metropoli, Milano e Roma.
04/01/2015 11:34
 
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Ho tracciato nuovamente tutti i grafici includendo i dati relativi ad ogni singolo mese, l'andamento ora è molto più definito, nell'ultimo tratto la discesa sembra essere tornata nuovamente decisa. Considerate che i dati esprimono le richieste e non il prezzo effettivo di vendita, negli anni precedenti il 2011 vi sono stati ugualmente cali nei prezzi che si sono materializzati sotto forma di un aumento degli "sconti", dunque cali in apparenza "invisibili".
06/01/2015 10:02
 
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Re:
marco---, 04/01/2015 11:34:

Ho tracciato nuovamente tutti i grafici includendo i dati relativi ad ogni singolo mese, l'andamento ora è molto più definito, nell'ultimo tratto la discesa sembra essere tornata nuovamente decisa. Considerate che i dati esprimono le richieste e non il prezzo effettivo di vendita, negli anni precedenti il 2011 vi sono stati ugualmente cali nei prezzi che si sono materializzati sotto forma di un aumento degli "sconti", dunque cali in apparenza "invisibili".





Chissa' se c'e' un'email a cui fare richiesta dei dati degli anni precedenti..lo storico dovrebbero averlo conservato, no?

Grazie del lavoro che fai [SM=g1750826]
======================================

Vojo vede na righina nera discendente.

06/01/2015 22:22
 
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Re: Re:
kemar71, 06/01/2015 10:02:

Chissa' se c'e' un'email a cui fare richiesta dei dati degli anni precedenti..lo storico dovrebbero averlo conservato, no?

Grazie del lavoro che fai [SM=g1750826]

Non saprei proprio, con i dati che ho in possesso ci sto lavorando, a breve pubblicherò nuovi interessanti grafici così si potrà discutere con dati alla mano. Il fatto che siano dati delle proposte e non il prezzo a fine trattativa poco importa, un grafico che scende indica senza dubbio un calo delle pretese da parte di chi vende... [SM=g6957]
[Modificato da marco--- 06/01/2015 22:26]
08/01/2015 20:56
 
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Re: Re: Re:
marco---, 06/01/2015 22:22:

Non saprei proprio, con i dati che ho in possesso ci sto lavorando, a breve pubblicherò nuovi interessanti grafici così si potrà discutere con dati alla mano...[SM=g6957]

A chi fosse interessato ecco i grafici: Andamento dei prezzi di richiesta per immobili in Italia a partire dal 2011 (Immobiliare.it)
09/01/2015 09:34
 
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Istat: ancora giù i prezzi delle case - 3,9% nel 2014 (Fonte: casertanews.it - 09/01/2014)

Roma - Nel terzo trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nei confronti dello stesso periodo del 2013. Il calo congiunturale dipende esclusivamente dalla diminuzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-0,7%); per le abitazioni nuove si registra invece un aumento dei prezzi rispetto al trimestre precedente (+0,7%), il primo dopo due anni. La flessione tendenziale dell'indice generale, la cui ampiezza si riduce da -4,9% del secondo trimestre a -3,9% del terzo, è la sintesi delle diminuzioni su base annua dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-4,8%) sia di quelle nuove (-1,3%). Torna quindi ad ampliarsi il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove (3,5 punti percentuali da 2,9 del trimestre precedente).
La riduzione dell'ampiezza delle flessioni tendenziali dell'IPAB si verifica in presenza di segnali di ripresa dei volumi compravenduti (+4,1% è l'incremento registrato, su base annua, nel terzo trimestre del 2014 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale). In media, nei primi tre trimestri del 2014, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 4,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sintesi di un calo del 2,4% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 5,5% dei prezzi di quelle esistenti. Sul data warehouse I.Stat (tema "Prezzi", sottotema "Prezzi delle abitazioni") sono disponibili i dati dell'IPAB a partire dall'anno 2010.
12/01/2015 08:35
 
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Prezzi delle case ancora giù nel 2015 (Fonte: ilsole24ore.com - 12/01/2015)

Non si arresta la discesa dei prezzi delle case in Italia. Nonostante i primi segnali di ripresa sul fronte delle erogazioni dei mutui risveglino la domanda, anche nel 2015 i valori immobiliari subiranno ulteriori contrazioni. Ad essere penalizzate saranno soprattutto le abitazioni usate in zone periferiche, oppure situate nei centri minori. In controtendenza solamente le grandi città, dove le compravendite sono già ripartite. A dirlo sono operatori e analisti del mercato immobiliare che, interpellati dal Sole 24 Ore del Lunedì, hanno tutti elaborato previsioni negative per le quotazioni residenziali, con un calo medio stimato al 2,5% nell’anno appena iniziato.

Non bastano i dati positivi emersi dall’ultimo bollettino Abi: i mutui concessi dalle banche alle famiglie per l’acquisto della casa sono aumentati del 31,2% su base annua nei primi 11 mesi dell’anno scorso.

La ritrovata disponibilità del credito si affianca a una progressiva riduzione degli spread: come anticipato sul Sole 24 Ore del 4 gennaio, nel 2015 il costo applicato dalle banche sui mutui a tasso variabile potrebbe scendere ulteriormente e assestarsi tra l’1,6% e il 2,1 per cento; i budget annunciati dagli istituti per le nuove erogazioni sono in crescita.

Secondo i dati preconsuntivi di Nomisma, l’anno scorso sono stati erogati mutui per oltre 24,5 miliardi, in aumento del 14% rispetto alla stretta massima registrata nel 2013. Un trend che dovrebbe continuare nel 2015 (+18% è la previsione del centro studi di Bologna) restando però ben lontani dai 57 miliardi impiegati nel 2008.

La leggera ripresa dei mutui «non è sufficiente a dare forza a un mercato ancora debole», afferma il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia. Le nuove erogazioni, infatti, rischiano di rispondere per lo più all’elevata domanda di surroghe (sempre più richieste dai proprietari, per superare vecchi mutui divenuti insostenibili), senza tradursi in compravendite.

Non decolla, infatti, la ripresa del mercato dopo la lieve risalita dei primi mesi 2014, probabilmente dovuta ai numerosi rogiti rinviati per poter godere della tassazione più favorevole: nel secondo trimestre le compravendite di abitazioni sono tornate in negativo (in calo del 3,1% su base annua, secondo l’Istat). Nell’anno appena concluso le stime di Nomisma registrano uno stock di 418mila transazioni residenziali avvenute: seppur in crescita del 4% dopo il crollo del 2013, l’attività resta ancora dimezzata rispetto agli anni del boom.

In parallelo i proprietari sempre più disposti a scendere a patti: è del 3,9% su base annua l’ultimo calo registrato dall’Istat nel terzo trimestre 2014 (-0,5% sul periodo precedente).

Evitato il tanto a lungo temuto - e a volte auspicato - tracollo, il continuo aggiustamento verso il basso dei prezzi delle case procede a piccoli passi. E nel 2015 è prevista una nuova correzione: seppur con leggere differenze tra i listini (ciascuno calcolato con diverse metodologie), analisti e operatori confermano all’unanimità il trend.

Per Nomisma il ritocco medio sarà pari al 3,2% e resteranno al riparo solamente le grandi città. Particolarmente colpito, secondo Scenari Immobiliari, sarà l’usato in periferia (con cali oltre il 6% nel 2015). «I prezzi non hanno ancora toccato il fondo», conferma Vincenzo de Tommaso dell’ufficio studi di Idealista.it, stimando un’altra revisione, questa volta dell’1,8 per cento. «Uno dei principali driver della ripresa sarà l’ulteriore riallineamento dei valori, ancora spesso elevati rispetto alla disponibilità degli acquirenti», auspica Marco Cattaneo dell’ufficio studi Gabetti.

Nel 2015 cercheranno casa soprattutto quelli che già la possiedono: «A comprare - precisa Breglia - saranno i proprietari che desiderano una nuova abitazione, più bella o più comoda, approfittando del calo dei prezzi. La crisi del mercato occupazionale ancora scoraggia chi non ha un lavoro fisso o un reddito elevato». Il mercato residenziale, dunque, continuerà a essere trainato dalla componente di utilizzo diretto. Gli acquisti per investimento (di immobili da mettere a reddito) continueranno invece ad avere un atteggiamento attendista in vista di maggiori garanzie sulla redditività (si veda la pagina successiva). Lo conferma la responsabile dell’ufficio studi di Tecnocasa, Fabiana Megliola: «Si muoverà principalmente chi è alla ricerca della prima casa e con un capitale iniziale già a disposizione».
02/02/2015 23:10
 
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Ringraziando fabriz84 per questa segnalazione.

Casa: prezzi 2014 -5,6%, Firenze la più cara, scalza Roma (Fonte: ansa.it - 02/02/2015)

Nel 2014 i prezzi degli immobili residenziali hanno subito un calo annuale pari al -5,6% con una diminuzione dei prezzi che si è accentuata nella seconda metà dell'anno. E' quanto risulta dai dati dell'Osservatorio di Immobiliare.it. A dicembre 2014 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato a 2.166 euro per metro quadro. Le città dove i prezzi al metro quadro sono più alti Firenze (3.657), Roma (3.566), Milano. Il capoluogo di provincia dove comprarsi una casa costa meno è invece Catanzaro.

A livello annuale il calo maggiore delle cifre richieste si è registrato al Centro (-7%) e al Sud (-6,8%), con una significativa svalutazione degli immobili rilevata in Molise (-18,2% in un anno). L'area che, di contro, ha mostrato nell'anno la tenuta maggiore dei prezzi è il Nord-Est: Trentino Alto Adige (-1,2%) e Friuli Venezia Giulia (-2,2%) sono le regioni che hanno arginato meglio il calo.

Rispetto alla precedente rilevazione i prezzi tornano a calare in misura più evidente nelle grandi città (-4,8% in sei mesi), dopo un semestre in cui erano le più piccole a soffrire di più (queste si fermano al -3,5%). Tra le città capoluogo di regione i cali maggiori registrati a dicembre 2104 rispetto allo stesso mese del 2013 a L'Aquila (-17,7%), Campobasso (-16,6%) Aosta(-11,9%); le città dove i prezzi si sono ridotti di meno Trento e Firenze (-0,7%) e Potenza(-1,1%). Forte il calo a Roma (-8,4%).
[Modificato da marco--- 02/02/2015 23:12]
02/02/2015 23:17
 
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La diminuzione dei prezzi si è accentuata nella seconda metà dell'anno 2014
Immobili, Immobiliare.it: prezzi abitazioni -5,6% in 2014, cala offerta affitto (Fonte: borsaitaliana.it.reuters.com - 02/02/2015)

MILANO (Reuters) - Nel 2014 i prezzi degli immobili residenziali sono scesi del 5,6%, poco meno di quanto registrato nel 2013.

E' quanto emerge dall'Osservatorio sul mercato residenziale italiano condotto da Immobiliare.it, in cui si sottolinea che il calo più consistente dei valori si è registrato nel secondo semestre (-4,1% contro il -1,8% del primo semestre).

A dicembre 2014 il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato a 2.166 euro per metro quadro. Roma ha registrato un calo dei prezzi dell'8,4% e lascia a Firenze il posto di città più cara d'Italia (pressoché stabile a 3.657 euro/mq), Milano resta al terzo posto (3.463 euro/mq) nonostante un ribasso dei valori del 3,1%.

Mentre i prezzi del mattone continuano a scendere sale ancora, anche se meno che in passato, l'offerta di immobili in vendita: +5,7% nel secondo semestre, +4,1% nell'intero 2014, nonostante continui a rallentare la produzione di nuove abitazioni.

Diminuisce invece l'offerta di immobili in affitto (-10,1%) per via dell'alta tassazione e degli alti tassi di morosità che hanno indotto gli italiani a privilegiare la vendita alla messa a reddito tramite locazione.
[Modificato da marco--- 02/02/2015 23:18]
06/02/2015 10:05
 
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Non riparte il mercato immobiliare (Fonte: infobuild.it - 06/02/2015)

08/03/2015 19:10
 
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Quotazioni immobiliari nazionali (Fonte: borsinoimmobiliare.it - 08/03/2015)

08/03/2015 22:56
 
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Remax: casa, nel 2014 prezzi in discesa del 10% (video)
Casa, nel 2014 prezzi in discesa del 10% (Fonte: video.milanofinanza.it - 03/03/2015)
[Modificato da marco--- 08/03/2015 22:58]
10/03/2015 11:44
 
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Fiaip 2014: prezzi -10,28% compravendite -7,39%
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Bankitalia: le case non torneranno più ai valori di mercato che avevano prima dello scoppio della bolla immobiliare
Prezzi case, Bankitalia: non torneranno più ai livelli degli anni ’90 (Fonte: blitzquotidiano.it - 22/03/2015)

ROMA - Le case non torneranno più ai valori di mercato che avevano prima dello scoppio della bolla immobiliare. A dirlo è un’analisi della Banca d’Italia dedicata proprio al mercato delle case in cui si afferma che “Difficilmente” il settore immobiliare potrà tornare ai fasti raggiunti dalla fine degli anni Novanta fino al 2006.
Secondo lo studio, infatti, “i percorsi che nel passato hanno portato alla forte crescita del settore difficilmente potranno essere riproposti nel futuro”. I problemi di accesso al credito di giovani e stranieri, che nell’ultimo decennio hanno sostenuto la domanda di abitazioni “spingono verso modelli di crescita molto diversi”.

Il forte ridimensionamento del mercato immobiliare, i conseguenti elevati livelli di invenduto, un contesto demografico meno favorevole del passato, i problemi di accesso al credito di giovani e stranieri spingono verso modelli di crescita dell’intero comparto immobiliare molto diversi dal passato” si legge nell’analisi. Gli scenari futuri saranno caratterizzati dalla “crescente attenzione alle tematiche della salvaguardia del paesaggio e delle aree verdi, al miglioramento delle condizioni di sicurezza, alla riqualificazione del patrimonio abitazione esistente, al miglioramento dell’efficienza energetica. In questo contesto il settore sta evolvendo dall’”offerta di nuove abitazioni” all’”offerta di servizi abitativi” fra questi ultimi rientra la maggiore disponibilità di case in affitto o anche il “social housing”..

link - 28/08/2008

marco---, 25/08/2008 10:25:

...Nel pubblicare lo studio, lo scorso 16 giugno, l'Economist concludeva:
"La lievitazione dei prezzi degli immobili abitativi in tutto il mondo è la più grande bolla della storia. C'è da prepararsi al dolore economico quando essa scoppierà ... Mai prima il prezzo reale della casa era salito tanto rapidamente, per un periodo così protratto, in così tanti paesi...

Per queste ragioni penso che i massimi dei prezzi immobiliari raggiunti tra il 2005 e il 2006 non ci è dato di sapere quando saranno nuovamente replicabili.
Chi ha comperato in prossimità dei massimi, inconsapevolmente, non ha sicuramente fatto una buona scelta in termini d'investimento.

Marco
[Modificato da marco--- 23/03/2015 07:07]
24/03/2015 07:01
 
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Tecnocasa: dal 2007 al 2014 prezzi case -36%
Prezzi delle abitazioni calati del 36% (Fonte: infobuild.it - 24/03/2015)

Il mercato immobiliare degli ultimi 12 mesi ha dato segnali concreti di ripresa, soprattutto dal lato delle transazioni.
Erano 7 anni che non si vedeva un segno positivo davanti alle compravendite e questo trend, generalmente, anticipa l’avvicinarsi della fine di un lungo periodo depressivo. I prezzi sono ancora in ribasso ma questo, unito alla ripresa dell’erogazione dei mutui, sta riavvicinando al mattone non solo tante famiglie, ma anche tanti giovani in procinto di creare il proprio nucleo familiare. Anche gli investitori, per quanto gravati e anche scoraggiati dalla pressione fiscale, sembrano volere cogliere le opportunità che questo mercato può offrire loro. Non dimentichiamo che dal 2007, anno in cui è iniziato il ribasso dei prezzi gli immobili, secondo i dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, i valori hanno perso il 36%.

Il 2006 è stato un anno caratterizzato dal boom delle compravendite, per poi lasciare il passo alla contrazione dei volumi e dei prezzi.

Nel 2013 si è registrato il picco minimo delle compravendite, mentre nel 2014 sembrerebbe iniziato il trend di ripresa del mercato.
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