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Wikipedia - Gangi

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2008 09:01
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Post: 1.238
Città: GANGI
Età: 57
Sesso: Maschile
09/10/2008 16:45

L'Associazione Impronta, il CUN e Canneto di Caronia

Gangi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Gangi
Panorama di Gangi
   
Gangi - Stemma
    
Stato:bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia:stemma Palermo
Coordinate:37°48′0″N 14°12′0″E / 37.8, 14.2Coordinate: 37°48′0″N 14°12′0″E / 37.8, 14.2
Altitudine:1.011 m s.l.m.
Superficie:127 km²
Abitanti:
7.44931-12-04
Densità:60 ab./km²
Comuni contigui:Alimena, Blufi, Bompietro, Calascibetta (EN), Enna (EN), Geraci Siculo, Nicosia (EN), Petralia Soprana, Sperlinga (EN)
CAP:90024
Pref. telefonico:0921
Codice ISTAT:082036
Codice catasto:D907 
Nome abitanti:gangitani 
Santo patrono:San Cataldo vescovo 
Giorno festivo:10 maggio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Gangi è un comune di 7.449 abitanti della provincia di Palermo, si trova nella Sicilia centro-settentrionale a 1011 metri di altezza.


Cenni Storici [modifica]

Numerose sono nel territorio le testimonianze di frequentazione umana in epoca antica. Nelle rocce di quarzarenite lungo la vallata del fiume Gangi, restano scavate tombe a grotticella di epoca preistorica. Sono visibili i resti di un grosso insediamento indigeno ellenizzato e di altri centri minori di stessa epoca. Sotto l'abbazia di Gangivecchio studi recenti hanno accertato la presenza di una frequentazione in epoca romana. Nessuno di questi indizi sembra accertare le ipotesi di presenza nel territorio delle antiche città di Engyon o Herbita. Il centro urbano fu ricostruito nel 1300 sul Monte Marone a seguito della distruzione, avvenuta nel 1299 durante la guerra del Vespro, del precedente centro abitato. Fin dal XIII secolo ha fatto parte della contea di Geraci di cui furono signori i Ventimiglia, successivamente il castello passò sotto il dominio dei Graffeo. Tra il XIV ed il XV secolo a Gangi, aumentano gli ordini religiosi che rappresentano possibilità di formazione e di istruzione. All’inizio del XVI secolo secondo i dati rilevati dal censimento di Carlo V, a Gangi c’era una popolazione di circa 3200 abitanti e più di 900 abitazioni.

Scorcio.
Scorcio.

Il Cinquecento ed il Seicento sono periodi di grande evoluzione sul piano sociale e culturale. Gangi passa intanto nel 1625 dalla signoria dei Ventimiglia a quella dei Graffeo che per volere di Filippo IV re di Spagna, nel 1629 acquistarono il titolo di principi di Gangi e marchesi di Regiovanni. Nel 1677 il titolo passa ai Valguarnera.

Nel Settecento a Gangi sorgono numerose Accademie di letterati, tra le quali quella degli Industriosi, e si costruiscono alcuni Palazzi nobiliari, fra i quali Palazzo Bongiorno; i palazzi Sgadari e Mocciaro segneranno nell'Ottocento il tessuto urbano della cittadina madonita quale espressione dell'ultima nobiltà terriera.

La storia recente è meno ricca del suo passato. Agli inizi dell’800 gli abitanti erano 9500, più di adesso

A Gangi il 1º gennaio 1926, il celebre prefetto Cesare Mori compì quella che è probabilmente la sua più famosa azione: una durissima repressione verso la malavita e la mafia, colpendo anche bande di briganti e signorotti locali.

Il paese era roccaforte di numerosi gruppi criminali. Con numerosi uomini dei Carabinieri e della Polizia Mori occupò il paese e rastrellandolo quindi casa per casa, arrestando banditi, mafiosi e latitanti vari. I metodi attuati durante quest'azione furono particolarmente duri e Mori non esitò ad usare donne e bambini come ostaggi per costringere i malavitosi ad arrendersi. Fu proprio per la durezza dei metodi utilizzati che venne soprannominato Prefetto di Ferro.

La stessa azione fu compiuta nel secolo precedente pochi anni dopo l'unità di Italia, nell'azione di repressione del banditismo meridionale compiuta dalla nuova casa regnante d'Italia, i Savoia. In entrambe le occasioni Gangi fu letteralmente assediata.



Monumenti [modifica]

Il Castello [modifica]

Il Castello è posto sulla parte più alta del Monte Marone, e fu costruito probabilmente nel XIV secolo già prima della ricostruzione del paese. Da sempre residenza dei signori della Contea: i Ventimiglia prima e successivamente i Graffeo. Oggi è adibito ad abitazione privata, una delle sue ali è stata abbattuta negli anni venti per far posto al serbatoio comunale.

Palazzo Sgadari [modifica]

palazzo nobiliare con sede museale

Palazzo Bongiorno [modifica]

palazzo nobiliare. particolarissime le volte dipinte e la veduta mozzafiato.

Chiesa Madre [modifica]

Torre Civica e cupola della chiesa madre.
Torre Civica e cupola della chiesa madre.

Sorge nella piazza del paese ed è intitolata a S. Nicolò di Bari. Oggi è collegata con l'imponente torre detta dei Ventimiglia che, con le sue arcate, fa da vestibolo all'ingresso principale dell'edificio; un tempo però le due strutture erano separate e l'antica torre, oggi campanile della chiesa, svolgeva la funzione di torre civica. La chiesa Madre sorse nel XIV secolo con lo stesso titolo di S. Nicolò; a quell'epoca era formata da una sola navata e da un transetto sul quale si attestavano tre cappelle absidate. Nel corso del XVI e XVII secolo subì le prime trasformazioni che portarono all'allungamento del vano fino alla torre e all'ampliamento che consentì di creare tre navate. Ancora in questo periodo funzionava la "pinnata", portico coperto posto nel fianco meridionale della chiesa sotto al quale solevano svolgersi le riunioni cittadine. Un' ulteriore trasformazione nel corso del Settecento portò alla definizione della cappella sulla navata destra ed alla costituzione di alcuni altari. All'interno della chiesa è possibile ammirare il Giudizio Universale, capolavoro di Giuseppe Salerno (uno dei due Zoppo di Gangi) e varie statue dello scultore gangitano Filippo Quattrocchi. Interessante è l'Oratorio del SS. Sacramento, affrescato nel Settecento, e la cripta contenente le mummie di alcuni sacerdoti comunemente detta "a fossa di parrini".

La Torre Civica o dei Ventimiglia [modifica]

Risalente al XIV secolo, oggi adibita a torre campanaria della chiesa madre. All'interno della chiesa è custodito il dipinto "Il giudizio Universale" opera d'arte dello Zoppo di Gangi che operò in Sicilia tra il XVI ed il XVII secolo.

Santuario Dello Spirito Santo [modifica]

Posto ai piedi dell'abitato in prossimità di un crocevia delle vecchie vie di comunicazione "trazzere". Centro di culto e di devozione allo Spirito Santo di grande notorietà in tutto il comprensorio Madonita. l'interno del Santuario raccoglie diversi stili sebbene predominante sia il tardo barocco-quasi roccocò. l'icona dello Spirito Santo è posta sopra l'altare maggiore e raffigura per l'esattezza la Trinità. un incognita rimane su altri due strati di pittura presenti sotto l'attuale e notevolmente più antichi. la storia vuole che la prima pittura venen ritrovata per caso da un pastore e si dimostrò miracolosissima.

Abbazia di Gangivecchio [modifica]

Abbazia Benedettina costruita nel 1366, e successivamente divenuta masseria agricola, oggi abitazione privata. Nei pressi del fabbricato sono state rinvenute tracce di un insediamento di età tardo imperiale e medievale. Probabilmente il sito originario di Gangi.


Tradizioni
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Lo Spirito Santo [modifica]

Il lunedì dopo Pentecoste la città di Gangi si anima. Una lunghissima processione si snoda per le stradine gangitane, toccando le varie chiese. Da ogni chiesa si aggiunge al lungo corteo una nuova statua per un totale di circa 40, tutte portate a spalla. La singolarità di questa processione sta nel fatto che delle tantissime statue presenti, alcune sono portate da ragazzi, altre da donne, altre da bambini. Giunti allo spiazzo dello Spirito Santo i Santi fanno i così detti "miraculi", ossia sono portati per tre volte di corsa avanti e indietro, quindi in Chiesa a rendere omaggio all'Immagine della Trinità. Quest'uso di far correre le statue è sicuramente una rappresentazione della gioia del Santo, sempre propenso in vita a "correre" verso i dettami dello Spirito Santo. I Santi in processione sono: San Giovanni Bosco, la Madonna Ausiliatrice, la Madonna del Parto, San Francesco Saverio, Sant'Alberto, Santa Teresa, Santa Venera, Santa Veronica Giuliani, Santa Lucia da Siracusa, la Madonna delle Grazie, San Sebastiano, San Luigi Gonzaga, Sant'Eligio, Sant'Antonio da Padova, San Francesco d'Assisi, Santa Rita da Cascia, San Vincenzo Ferrer, San Domenico di Guzmán, San Nicola di Bari, la Madonna del Rosario, San Leonardo, San Rocco, San Vito, L'Annunziata, Sant'Espedito martire, San Michele Argangelo, San Biagio vescovo e martire, la Madonna della Catena, Gesù Bambino Itinerante, San Pio da Pietrelcina, San Pasquale Baylon, Sant'Anna, San Paolo, San Giuseppe, San Cataldo, l'Angelo custode o San Filippo rispettivamente ad anni alterni, San Francesco da Paola, il gruppo della Trasfigurazone. In ultimo la Reliquia della Croce. Durante le corse e durante il tragitto i portatori gridano: "Viva San ... [il Santo portato], viva lo Spirito Santo e la Misericordia di Dio".

Sagra della Spiga [modifica]

Corteo in costume che rievoca il passato greco della comunità gangitana. Gangi, che gli esuli della città di Minoa chiamavano Engyon, era infatti già famosa ai tempi del giurista romano Marco Tullio Cicerone, che la citò in uno dei suoi più conosciuti trattati giuridici, le Verrine. Nel testo, Cicerone, indica nella città la presenza di uno dei più grandi tempi di Sicilia, dedicato al culto delle Dee Madri, propiziatrici della fertilità della terra. La Sagra della Spiga che ogni anno, tra la prima e la seconda domenica di agosto, anima le strade del centro storico gangitano, è una di quelle ricorrenze che riescono a legare turismo e cultura riproponendo, in chiave spettacolare, il mito dei "figli di Creta". Proprio questo legame con la terra è il filo conduttore dell'intera manifestazione che, durante l'appuntamento principale, rappresentato dal Corteo di Demetra, riesce a cucire in maniera bizzarra e certamente unica il mito pagano con le più recenti radici etno-antropologiche della civiltà contadina che, in Sicilia più che altrove, era ed è intimamente legata alla religiosità popolare. Non mancano, infatti, i riferimenti allo spiccato sentimento religioso proprio della Sicilia rurale.

Domenica delle Palme [modifica]

Nel giorno della Domenica delle palme vengono organizzati una serie di eventi profondamente radicati nella tradizione popolare religiosa e che segnano l'inizio delle celebrazioni della Settimana Santa. Una delle sue caratteristiche è l'immutata ripetitività di antiche gesta, di cui sono protagoniste le Confraternite del luogo, le quali la mattina presto si danno appuntamento nella chiesa della Confraternita di turno (scelta in base ad un antico sorteggio che prevede un rigido ordine ciclico) dove si procederà alla spartizione delle palme (assegnate con estrazione a sorte) e quindi all'allestimento delle Grandi Palme da portare in processione con fiori, rami di datteri e simboli sacri realizzati artigianalmente, utilizzando le stesse palme. Contemporaneamente si assiste alla vestizione dei confrati, alcuni con una tunica bianca coperta da un mantello (che ha un colore diverso per ogni singola confraternita), altri con il classico "abitino", mentre i "tamburinara" indossano le preziose "Rubriche", antichi abiti settecenteschi ricamati a mano con l'utilizzo di oro e argento. Finiti i preparativi parte la processione. Dietro ogni palma, portata a spalla, sfilano i confratelli preceduti dai "tamburinara" che annunciano l'arrivo della processione. Il tragitto per le vie del paese vede come prima tappa la Chiesa Madre, dove le Palme vengono benedette, dopo di che la processione riparte per raggiungere una ad una le altre chiese del Paese. La processione si conclude nuovamente nella Chiesa Madre, dove prima di assistere alla Santa Messa, i "tamburinara" daranno luogo ad una spettacolare esibizione ritmica mentre si assiste al suggestivo ingresso delle grandi palme sotto gli archi di accesso della Chiesa Madre.


Personaggi illustri [modifica]

Filippo Quattrocchi [modifica]

noto scultore di fine settecento che, con pregevole arte, trasforò la materia in movimento Barocco.ha praticamente riempito Gangi di capolavori.

Gaspare Vazzano [modifica]

nasce nel 1560, muore intorno al 1624. noto pittore gangitano che venne chiamato appunto "lo zoppo di Gangi". le sue figure sono di una dolcezza sconfinata. la sua fama valica i confini di Gangi e opera in tutte le Madonie e non solo.

Giuseppe Salerno [modifica]

grandioso artista che vive a cavallo tra cinquecento e seicento, dipinse tra le altre opere, l'immenso Giudizio Universale della chiesa Madre. mostra grande attensione artistica e finissima arte. la sua salma riposa nella chiesa della Catena



Amministrazione comunale [modifica]

Sindaco: Giuseppe Ferrarello (lista civica) dal 28/05/2007
Centralino del comune:               0921 644076       
Posta elettronica: info@comune.gangi.pa.it - info@comune.gangi.pa.it


Voci correlate [modifica]

Una manifestazione si è svolta a Gangi, comune dell’entroterra Siciliano, il 20 luglio 2008. Sull’onda della precedente manifestazione svoltasi a Santo Stefano di Camastra, quest’ultima è stata inserita fra le manifestazioni dell’ “ ACCADEMIA DEGLI INDUSTRIOSI “ di Gangi che festeggiava, questo anno il suo 250° anniversario. Lo svolgimento della manifestazione ha seguito lo stesso filo della precedente (Quella di Santo Stefano di Camastra) su specifica decisione degli organizzatori, anche se, per impegni presi in precedenza, non tutti i precedenti relatori erano presenti. Pertanto la manifestazione si è svolta solo nelle ore pomeridiane. La conferenza è iniziata con il saluto dell'Assessore alla Cultura Cataldo Sorrentino rivolto ai relatori ed al pubblico presente e subito dopo l’autore del libro "La Camera del Silenzio (The Final Question), Francesco Paolo Pinello, nato a Gangi, ha fatto un excursus sulle motivazioni che hanno indotto la scrittura del libro. Queste hanno preso le mosse dalle vicende che si sono succedute a Canneto di Caronia e che vedono la piccola comunità ancora oggi sottoposta a problematiche elettromagnetiche di qualche tipo. L’autore ha letto alcuni brani del suo romanzo commentando il riferimento a segni e simboli presenti nei fuochi successi a Canneto di Caronia e che non sono stati ancora completamente spiegati, quanto meno nella parte che riguarda l’origine delle potentissime onde elettromagnetiche che hanno provocato i fuochi e gli incendi, mettendoli anche in relazione ad alcuni simboli della cittadina di Gangi, come il Minotauro e l'acqua dei fiumi. L’autore ha ricordato che la fenomenologia è iniziata nel dicembre 2003 e si è protratta per qualche anno, almeno nella fase parossistica. Ha fatto seguito la relazione di Salvatrice Migliaccio che riguardava la casistica siciliana ufologica occorsa nel 2007, corredata non solo da foto fornite dai testimoni, ma anche dallo spezzone di un filmato che mostrava una luce sfarfallante e multicolore che si muoveva nei cieli agrigentini a quota non molto elevata. Anche il filmato mostrato era stato fornito all’Associazione culturale Impronta ed al CUN dai testimoni dell’avvistamento. Sia le foto mostrate che il filmato erano stati precedentemente,durante le indagini, controllati al fine di eliminare eventuali sospetti di manomissioni volute o casuali o eventuali confusioni con oggetti di origine naturale o artificiale comunque terrestri.Durante la proiezione delle immagini e degli avvenimenti più significativi, venivano effettuati anche alcuni commenti riguardanti alcuni dei casi mostrati ed erano evidenziate correlazioni fra gli accadimenti ufologici sia spazialmente che temporalmente; veniva inoltre messa in evidenza la variabilità delle tipologie di oggetti volanti non identificati che hanno percorso in lungo ed in largo la nostra Sicilia.Era rimarcata la presenza di oggetti volanti non identificati nei cieli viciniori a Canneto diCaronia e nelle isole antistanti, segno, questo, che non tutto può, ancora oggi, dirsi concluso. L’intervento del Prof. Vito Piero Di Stefano, responsabile del CUN Centro Ufologico Nazionale per la provincia di Palermo, che concludeva la tornata dei relatori, iniziava con una discussione chiarificatrice relativa ai fatti di Canneto di Caronia anche dal punto di vista fisico e geologico e continuava con le statistiche relative agli anni che vanno dal 2002 finoal 2007, evidenziando il notevolissimo incremento di avvistamenti di oggetti volanti non identificati nel periodo sia dei fuochi che negli anni successivi. Tali avvistamenti non sono avvenuti solo nei cieli di Canneto di Caronia, ma anche nel resto della Sicilia, segno che non è stata Canneto di Caronia ad innescare il processo degli avvistamenti locali. Faceva seguito la descrizione di un caso indagato che riguardava San Vito Lo Capo nel 2005 e che ha visto un disco a bassissima quota interagire pesantemente con un testimone. Successivamente seguiva un proficuo ed interessante dibattito a causa di mirati interventi del pubblico in sala che hanno mostrato interesse notevole alle tematiche in discussione e desiderio di esporre il loro punto di vista.Purtroppo i limiti di tempo imposti non hanno consentito di continuare oltre le ore 21 e pertanto la serata si è conclusa con l’intervento delle autorità cittadine che hanno offerto, ai relatori intervenuti, omaggi a ricordo della loro presenza nel Comune da essi rappresentato. Un graditissimo mazzo di fiori è stato offerto a Salvatrice Migliaccio, Presidente dell'Associazione Impronta, ed è stato un colorato corollario ad una splendida giornata.

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Post: 1.238
Città: GANGI
Età: 57
Sesso: Maschile
16/10/2008 09:01

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