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A Detective's Insight

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2009 17:17
Autore
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07/01/2009 16:28
 
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Postato anche il 2° capitolo della mia storia. Ne manca solo uno adesso: a settimana prossima^^
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Post: 6
30/01/2009 12:37
 
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Ah! Mi ero dimenticato...!!! Ho pubblicato anche l'ultimo capitolo della mia storia (il Cap. III). Dunque io ho finito! Ora aspetterò a dita incrociate i risultati. Buon lavoro Harriet!
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Post: 899
30/01/2009 19:43
 
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Grazie per aver postato la storia! Nel frattempo ho notizie di altri due partecipanti, che contatto per altre vie che non sono questo forum.
E gli altri?
Comunque, di nuovo: PROROGA DI DIECI GIORNI!
Forza...

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Post: 14
30/01/2009 23:27
 
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Mi scuso per non aver dato mie notizie in questo periodo, ma ci sono e ho completato la storia. Sarà in rete domani pomeriggio, perché mi conosco e so che se mi metto a rileggerla la modificherò ancora e ancora... sono un'eterna indecisa! [SM=g7531]

Buon lavoro anche agli altri! ^^

"Isabella, se davvero vuoi scrivere, o almeno scrivere perché altri ti leggano, devi abituarti al fatto che a volte ti ignorino, ti insultino, ti disprezzino e che quasi sempre ti dimostrino indifferenza. È uno dei vantaggi del mestiere."
-Carlos Ruiz Zafòn-
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Post: 487
31/01/2009 00:22
 
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Scusa se non mi sono fatta più sentire. >.<
Comunque la storia più o meno procede, forse domani sera riesco a pubblicare il primo capitolo.
Abbiamo quindi ancora dieci giorni in più di tempo tutti quanti?

Buon lavoro a tutti anche da parte mia. :)

Passo e chiudo.


EFP | DeviantArt


"Il nostro mondo non ha alcun significato
neppure noi che ci viviamo abbiamo alcun significato
noi privi di significato pensiamo al mondo
nonostante anche l'essere consci che non abbia significato farlo
sia privo di significato."
-Bleach, vol. 22-
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Post: 899
31/01/2009 12:18
 
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Bene, sono felice che altre due storie siano in arrivo! ^_^
Sì, ci sono ancora dieci giorni... Buon lavoro!

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Post: 14
04/02/2009 17:55
 
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Ecco qui il link della mia storia:

kusobaba.livejournal.com/56214.html

Spero che sia tutto a posto con lo specchietto introduttivo! ^^

"Isabella, se davvero vuoi scrivere, o almeno scrivere perché altri ti leggano, devi abituarti al fatto che a volte ti ignorino, ti insultino, ti disprezzino e che quasi sempre ti dimostrino indifferenza. È uno dei vantaggi del mestiere."
-Carlos Ruiz Zafòn-
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Post: 487
08/02/2009 22:57
 
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Pubblicato!

Lo strano caso di Duncan Dunn e Jeffrey Denver.

Scusa se ci ho messo tanto, ma ero impegnata con un altro concorso e ho cambiato idea proprio all'ultimo. Questo è il primo capitolo, domani pubblico il secondo.

Passo e chiudo. :)


EFP | DeviantArt


"Il nostro mondo non ha alcun significato
neppure noi che ci viviamo abbiamo alcun significato
noi privi di significato pensiamo al mondo
nonostante anche l'essere consci che non abbia significato farlo
sia privo di significato."
-Bleach, vol. 22-
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Post: 899
08/02/2009 23:24
 
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Grazie a chi ha pubblicato!^^ Comincio già le letture. Prevedo di potervi dare i risultati verso fine mese al massimo (perdonatemi, mi laureo il 16 e quindi il tempo libero scarseggerà un po'...)

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Post: 487
09/02/2009 23:13
 
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Pubblicato anche il secondo capitolo, con il quale si conclude la storia. :)



EFP | DeviantArt


"Il nostro mondo non ha alcun significato
neppure noi che ci viviamo abbiamo alcun significato
noi privi di significato pensiamo al mondo
nonostante anche l'essere consci che non abbia significato farlo
sia privo di significato."
-Bleach, vol. 22-
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Post: 899
11/02/2009 00:22
 
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Con la mezzanotte di oggi SI CHIUDE IL CONTEST.

Partecipanti effettivi:

- Kusobaba
- Balakov 85
- Kiara_chan
- Yu - Eriol (non è iscritto al forum e ha comunicato con me per altre vie)

Bene... in bocca al lupo a tutti, e anche a me, che mi metto al lavoro!^^

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Post: 899
03/03/2009 11:54
 
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Chiedo scusa a tutti per il ritardo... La laurea, un cosplay di gruppo e una signora distratta al volante mi hanno tolto un po' il tempo per occuparmi di questa sfida, oltre che la partecipazione come giudice ad un contest nato prima di questo.
Ma!
Posso dirvi con sicurezza che al più tardi sabato mattina (ma io spero prima) avrete i risultati!
Grazie per la pazienza.

OFFLINE
Post: 899
07/03/2009 11:53
 
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...argh, perdonatemi! Ancora ritardo. Cerco di farvi avere i risultati entro mercoledì!

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Post: 899
13/03/2009 22:10
 
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Per la millesima volta, mi scuso per il ritardo.
Le storie sono state lette e giudicate, esiste una classifica, ma le recensioni sono scarabocchiate malamente su un quaderno appunti. Datemi ancora qualche giorno per risistemarle degnamente, e avrete i risultati!

OFFLINE
Post: 899
01/04/2009 17:17
 
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Dunque! Dopo 2 mesi di ritardo, per i quali mi scuso ancora, eccoci finalmente con i risultati!
Allora... Naturalmente io non sono nessuno e i miei giudizi sono fondamentalmente personali, questo lo sapete. Non sono un giudice, sono una lettrice appassionata, una consumatrice di letteratura da diversi anni e una persona come voi che ha dei gusti e delle idee in merito alle storie e alla scrittura.
Precisato questo, passiamo ai criteri di giudizio.
Ho dato un voto complessivo, tenendo conto di questi criteri:
- la costruzione generale della storia (struttura, trama, coerenza,...)
- l'originalità o meno dell'idea centrale e il modo in cui quest'idea è sviluppata
- stile, lessico, grammatica
- resa del tema
- l'impatto che la storia ha avuto su di me come lettrice (il più arbitrario dei criteri, ma ugualmente importante, credo)

La classifica finale, con un secondo posto a pari merito, è questa:

1. Notte di pattuglia, di Kuso Baba
2. AX – Delitto in linea, di Yu_Eriol
2. Lo strano caso di Duncann Dunn e Jeffrey Denver, di Kiara-chan
3. A detective's insight, di Balakov 85

1. Notte di pattuglia
Voto: 8
Ho apprezzato moltissimo il realismo della storia: la ricostruzione è plausibile, la descrizione dei quartieri romani e della nottata di pattuglia suona assolutamente verosimile, così come le psicologie, abbozzate ma efficaci, dei due personaggi. La storia non ha una vera e propria trama, è più che altro un pezzo introspettivo, ma la struttura della riflessione è comunque ben sviluppata: si parte da un ricordo adolescenziale del protagonista, per scivolare nella sua realtà del presente, fino a ricongiungere le due cose nel finale, in una conclusione amara che non può fare a meno di colpire.
A livello di grammatica e lessico, niente da eccepire: si tratta di un testo che è un piacere leggere, e lo stile, sufficientemente ricercato e mai pesante, si adatta bene alle descrizioni e all'atmosfera cupa del testo.
La figura di detective che emerge è interessante, se si mette a contrasto il suo mestiere, il suo essere parte delle forze dell'ordine e quindi, in un certo senso, “rappresentante” della giustizia, con ciò che emerge dalla sua analisi psicologica: il suo bisogno di accodarsi ai pensieri altrui, la sua rabbia trattenuta...
Unica pecca della storia, a mio avviso: lo sviluppo del tema è molto marginale, in quanto il protagonista è un commissario, ma il rilievo del suo mestiere è il lettore che deve trovarlo, mettendolo a confronto con la sua psicologia (come ho detto sopra, insomma.) Diciamo che per cogliere il suo “essere investigatore” bisogna scavare un po'. (Ovviamente, nelle premesse del concorso c'era il fatto che non importava descrivere una vera e propria indagine, però forse, anche nella riflessione psicologica, si poteva insistere un po' di più sulla rilevanza del mestiere di commissario. Ma è una cosa minima e non toglie niente alla storia!)

2. AX – Delitto in linea
Voto: 7 +
Un'indagine vera e propria, architettata sufficientemente bene e nel complesso divertente. Le idee di base non sono troppo originali, e si sente una certa influenza fumettistica; tuttavia va detto che questa storia non ha pretese di realismo: non è ambientata in un luogo o un tempo precisi, e il lettore si cala facilmente nell'ambientazione “da fumetto”, dando la prevalenza alla trama, che comunque funziona, e ai personaggi, piuttosto coinvolgenti (anche se si sente un po' che questa storia è una specie di “inizio” di una saga più lunga, e quindi i personaggi non riescono ad essere incisivi del tutto in quanto probabilmente saranno sviluppati in seguito. Questo, in una oneshot, penalizza un pochino.)
A livello di stile, ci troviamo davanti ad una storia scritta in modo piacevole, con dei dialoghi vivaci che la tengono su di tono.
Originale l'idea dell'indagine portata avanti da due persone, una delle quali utilizza un espediente – che non vi svelo – piuttosto insolito. La risoluzione del caso forse non è troppo complessa (io avevo intuito! :-P), però “quadra”, non ci sono buchi di trama e il giallo nel complesso funziona.
E' una storia che avrebbe meritato maggior sviluppo, forse più cura, ma è comunque una lettura piacevolissima e divertente.

2. Lo strano caso di Duncann Dunn e Jeffrey Denver
Voto: 7 +
Un'idea di base assolutamente apprezzabile, che dà alla storia una struttura interessante e sviluppa bene il tema: ovvero, mettere a confronto due figure diverse di detectives – due rivali, due personalità differenti.
La cosa che più ho apprezzato – e l'ho apprezzata davvero tanto – è il contrasto tra pubblico/privato che affligge la vita di tutti e due i protagonisti. Il detective affermato nasconde in casa un segreto che dimostra come anche una persona razionale e votata alla giustizia possa farsi sopraffare dai sentimenti e cedere all'ingiustizia. Il giovane detective magnificato da tutti è una persona piuttosto fragile che non desidera le attenzioni ricevute. Davvero, si tratta di caratterizzazioni molto originali.
La pecca della storia forse, almeno a mio avviso, è la presenza di passaggi meno scorrevoli o penalizzati dall'uso di frasi idiomatiche e modi di dire che, se evitati, avrebbero reso il testo più vivo e spontaneo. A parte questa nota – del tutto personale – la storia è una di quelle che meglio realizzano la tematica proposta dal contest.

3. A detective's insight
Voto: 5
Dunque... qui mi sento un po' in difficoltà, perché mi dispiace dare un voto così basso, e mi dispiace darlo ad una storia con delle basi che potevano funzionare alla grande. Però, per me, questa storia “non è sufficiente”, nel senso che le manca davvero qualcosa, e qualcosa non da poco. Proverò a spiegarmi – e ricordo che è sempre un parere personale, eh!
Gli elementi di base – un caso particolarmente efferato che avviene in piccolo paese, il detective locale che viene coinvolto, la presenza di una bella donna misteriosa e così via – non sono originalissimi, però hanno quel “qualcosa” di classico, un po' da vecchio film noir, che comunque fa sempre piacere ritrovare in una storia (ho un'amica che dice “se i clichées sono diventati tali, è perché piacciono alla gente, no?”)
La storia però ha dei punti parecchio traballanti. L'idea che mi sono fatta io è che l'autore, magari preso dal desiderio di sperimentare (col linguaggio, con l'ambientazione) si sia fatto un po' prendere la mano, tralasciando di dare una maggior coerenza alla storia e allo stile. Magari mi sbaglio...
Però, per fare qualche esempio: l'ambientazione è difficile da afferrare. In che epoca siamo? La nostra? Inizio secolo? Non viene detto e si stenta a capirlo. La campagna toscana, da come è abbozzata, fa pensare a diversi decenni fa, ma ci sono particolari più attuali... Insomma, non c'è né un indicatore chiaro dell'epoca, né una descrizione tanto accurata da farla cogliere. E' vero che il lettore deve lavorare di fantasia, sì, ma... l'autore ha il dovere di darmi le basi per ambientare ciò che leggo, no?
Il punto di vista del narratore è molto problematico. L'autore stesso, nelle sue note, dice di aver volutamente lasciato scivolare il narratore in prima persona realmente presente nel testo (l'aiutante del detective) in un narratore onnisciente. Secondo me è una scelta azzardata e penalizza la storia, confondendo il lettore. Il narratore del primo capitolo, poi, sa delle cose che non potrebbe sapere, essendo un tredicenne che si limita ad assistere il protagonista. (Esempio: il detective gli dà solo qualche cenno sul ritrovamento di Betta, dal quale il ragazzo capisce “tutto”. Ma come può sapere ogni singolo particolare del ritrovamento, compreso quello un po' raccapricciante – perdonami, ma lasciamelo dire – delle scarpe bagnate?)
Ho trovato anche qualche problema nel lessico. Anche qui, si sente che c'è desiderio di sperimentare e ricercare, ed è un'ottima cosa, però... a volte la sperimentazione prende un po' la mano, portando a mettere insieme parole azzardate. A me un certo stile non convenzionale piace, ma qui ci sono degli azzardi che, forse, si spingono un pochino oltre. (“impervie” usato come sostantivo; una passeggiata notturna “dinoccolata”: semmai può esserlo una camminata, un passo... Va riferito comunque ad un movimento, a qualcosa di fisico; il fatto di “gettare a terra con modi triviali”: triviale credo abbia più una sfumatura di “rozzo”, e non di “rude”; altre cose del genere...) Con questo, non metto in dubbio che l'autore conosca il significato delle parole: penso che, per volontà di “giocare” con le parole, sia finito a scegliere delle espressioni che purtroppo vengono contraddette dal vocabolario stesso. Personalmente, apprezzo la sperimentazione, ma ci vuole sempre attenzione nell'attuarla. (Sono una reduce dagli stessi errori, parlo più che altro per esperienza!)
Ci sono po dei passaggi complessi che avrebbero funzionato benissimo con una maggior semplificazione, e un uso magari un pochino eccessivo di modi di dire (“pista da battere” e “brancolare nel buio” sono usati diverse volte. Magari è colpa mia, che odio in generale le frasi fatte, però... è un racconto breve, e l'uso ripetuto della stessa frase si nota.)
Infine, ho avuto un po' l'impressione che la maggior parte delle cose vengano più “dette” che “mostrate”. Non si percepisce l'amore del detective, né si capisce il tormento interiore della sua scelta finale. Forse dipende dal narratore impiegato, non so... Però, purtroppo, su di me come lettrice c'è stato ben poco impatto. Magari con un narratore più “banale”, una semplice terza persona onnisciente, si poteva ottenere di più, non so... Sono solo supposizioni.
Spero di aver spiegato come mai trovo questa storia “mancante”: manca di rifiniture che non sono superflue, ma danno forza e compattezza ad una storia. Manca una voce narrante certa, un lessico stabile ed un espediente di risoluzione del giallo un po' più forte, forse, che la semplice faccenda della collana.
Non è affatto una brutta storia, né una storia “da buttare”. Magari, ha bisogno di essere ripresa in mano, resa più semplice e scorrevole e rafforzata un po', ecco. Di certo le idee e le capacità ci sono.

Grazie a tutti di aver partecipato!
[Modificato da Harriet 01/04/2009 17:22]

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