Paolo Conte - PSICHE

Uscito venerdi. Il precedente "Elegia" si inseriva nella corrente più classica di Conte, quasi un omaggio a se stesso pieno di rimpianto e nostalgia. Qui è tutto molto più episodico, pare che il materiale sia fotografato in corsa. Poche aperture melodiche così caratteristiche del Suo stile, ma abbozzi di temi a volte anche incerti armonicamente, poca esibizione dei solisti. Fra i suoi è il disco che più mi ricorda i suoi disegni....Ad un primo ascolto enormemente affascinante.

Mi piace, 15 canzoni da 3 minuti, con episodi alti e la solita genialità nei testi.
Su tutte segnalo "Silvery fox", canzone in inglese, come già successo in precedenti lavori, con esilarante coro virile alla "Giovane esploratore Tobia" e sottofondo al kazoo apparentemente suonato a capocchia! Ascoltare per credere.

Certo, non è il Paolo Conte al top.
Però poi t'arriva un terzetto quasi tutto di fila composto da Leggenda e popolo, Danza della vanità e Così o non così ed è un bel piacere.

Il giovanotto ha sfornato un altro disco...andiamo ad ascoltarlo.

gigio bill, 23/10/2010 12.36:

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Il giovanotto ha sfornato un altro disco...andiamo ad ascoltarlo.

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Ciao Gigio.

Considerazione preliminare: in un'epoca di copia-incolla musicale (e non solo musicale) l'ultima trilogia di Conte (Elegia-Psiche-Nelson) denota una versatilità musicale direi sbalorditiva.
Ognuno è diverso dall'altro, ma nessuno è equivocabile quanto ad appartenenza.
Riguardo quest'ultimo.
Clown, una delle migliori di Conte in assoluto. Tema musicale straordinario, testo criptico (ma non troppo), e il pianoforte in coda, unico strumento che sopravvive alla marea del bolero che copre tutto...magnifico.
Jeeves, brillante e tenera, dalle parti di Comedi ma aggiornata.
Tra le tue braccia, cresce ad ogni ascolto. Bella Storia minima, sembra raccontarla con la febbre Paolo...
Ci ritornerò più avanti dopo ulteriori ascolti.



Saluti

pippo.Brescia, 28/10/2010 10.01:

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....ci ritornerò più avanti dopo ulteriori ascolti.

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Ciao!
Anche io sto lasciando decantare questo disco, anche perché, inaspettatamente ho riscoperto il Live all'arena di Verona, che avevo colpevolmente sottovalutato (non mi stanco mai di ascoltare "Eden", goduria fisica pura.

A presto.