Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Rivolta di Caserta

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2008 14:58
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Caserta - Sono sette i morti dei due agguati avvenuti ieri sera nel casertano, il primo nei pressi di Castelvolturno e il secondo a Baia Verde, due paesi distanti pochi chilometri l’uno dall’altro. Gli inquirenti ritengono che i due episodi sanguinari potrebbero avere la stessa matrice, quella della camorra. La prima aggressione si è consumata davanti a un negozio di prodotti etnici, l’"Ob Ob exotic fashions”, ai danni di sei extracomunitari di origine africana, tre ganesi, un liberiano, un cittadino del Togo e un nigeriano, deceduto da poco dopo un breve ricovero all’ospedale di Pozzuoli. L’agguato di Baia Verde, invece, ha come vittima un italiano, Antonio Celiento, 53 anni, ritenuto affiliato al clan degli Schiavone dei Casalesi. L’uomo è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco proprio davanti alla sala giochi di cui era proprietario. Sia nella sparatoria di Castelvolturno che in quella di Baia Verde sono state usate le stesse armi: una pistola 9x21 e una mitraglietta 7.62. Nel primo episodio sono stati sparati 84 bossoli, mentre Caliento è stato crivellato con 20 proiettili, tutti dello stesso tipo. Secondo il coordinatore della DDa di Napoli Franco Roberti, la firma della camorra è quasi certa. A Castelvolturno un rifiuto, magari di fronte alla pretesa di una tangente supplementare, potrebbe aver innescato l'attrito fra extracomunitari e criminalità organizzata. Nell’episodio di Baia Verde, invece, potrebbe trattarsi di un regolamento di conti.
Ma dopo la strage di ieri a Castelvolturno scoppia violenta la rabbia degli immigrati che, armati di bastoni, hanno frantumato le vetrine di alcuni negozi e rivoltato auto in mezzo alla strada, distruggendo i vetri di altre vetture ferme. “Italiani bastardi”, urlano a squarciagola, “Vogliamo giustizia, non è vero che i nostri amici ammazzati spacciavano droga o erano camorristi. Sono state dette tutte cose false”. Gli extracomunitari si difendono così da coloro che li accusano di essere spacciatori di droga implicati in affari sporchi con i camorristi del posto. Secondo loro è tutta una montatura, e dietro queste accuse ci sarebbero solo motivi razziali. “Noi siamo persone perbene, non è giusto che ogni volta che si parla di droga siamo noi i colpevoli e questo solo perché è nero il colore della nostra pelle. Questo è razzismo”. La protesta degli immigrati è stata molto violenta e nemmeno la camionetta della polizia è stata risparmiata. Un gruppetto di africani ha preso a sassate gli agenti e ha sradicato i segnali stradali presenti nelle vie del posto.
Gli abitanti di Castelvolturno e dintorni non parlano d’altro. Quando si tratta di camorra, però, regna l’omertà e tutti temono ritorsioni. “Qui abbiamo paura, paura di essere ammazzati anche davanti a un bar”, racconta un cittadino, “qui, quando si parla di camorra, è bene farlo a bassa voce”. E in molti chiedono aiuto allo Stato, affinchè intervenga per sanare una volta per tutte la piaga della potente malavita locale. “Non serve l'esercito né le forze dell'ordine”, afferma un altro abitante, “servono le leggi, lo Stato, serve qualcuno che cancelli tutta questa omertà. Qui la gente non parla perché ha troppa paura di morire”.
Nel frattempo, dopo una notte di sangue e terrore, l’'arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza episcopale campana, il cardinal Sepe, ha rivolto un duro monito ai sicari della camorra - da lui paragonati a ''serpenti velenosi'' . “Deponete le armi: ciò con cui oggi uccidete, domani ucciderà anche voi e le vostre famiglie”, ha esortatob il cardinale rivolgendosi agli assassini. “Finché questi portatori di morte non saranno sconfitti”, ha aggiunto, “avremo sempre un cimitero riempito dall'odio e dalla violenza”.

da LIBERO.IT


ma questi sanno cosa rischiano?

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"Essere sbirro insegna tanto.
Insegna che il male assoluto non esiste.
Insegna che anche il peggior criminale può cambiare.
Insegna che il bene ha sempre una possibilità in più di vincere e che un poliziotto deve sempre inseguire questa possibilità.
Essere sbirro insegna che a volte la parola è più potente di qualsiasi pistola.
Essere sbirro insegna che non devi mai agire per vendetta.
Ma quando ammazzano uno dei tuoi essere uno sbirro t'insegna una cosa sola.... fregartene

Che senso hanno le regole se non puoi infrangerle"

Noi buttiamo a terra le porte quando gli altri non vogliono farlo!!!
Vic Mackey
"i pappa hanno capito tutto...trattale male e ti si attaccheranno come mosche" shane vendrell



Sogna come se potessi vivere in eterno, vivi come se dovessi morire oggi"

"Ascoltami. Sono vivo da un po più di tempo di te, morto da molto di più.. ho visto cose che non potresti immaginare e fatto cose che preferirei tu non immaginassi. Non ho esattamente la reputazione di essere un pensatore. Seguo il mio sangue che non va esattamente nella direzione del mio cervello&quindi faccio molti errori, prendo decisioni terribilmente sbagliate.
In oltre cento anni & c'è solo una cosa di cui sono stato sicuro....te. Hey, guardami. Non ti sto chiedendo nulla, quando dico che ti amo non è perchè ti voglio o perchè non posso averti. Non ha niente a che fare con me. Amo quello che sei, quello che fai& come vai avanti. Ho visto
la tua gentilezza, e la tua forza. Ho visto il meglio e il peggio di te, e ho capito perfettamente ciò che sei. Sei un diavolo di donna. Sei l'unica, Buffy."

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dov'è il ministro dell'interno? ha paura? l'esercito? a piazza del plebiscito?
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già..ma quanti ne faranno fuori però ora?

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In oltre cento anni & c'è solo una cosa di cui sono stato sicuro....te. Hey, guardami. Non ti sto chiedendo nulla, quando dico che ti amo non è perchè ti voglio o perchè non posso averti. Non ha niente a che fare con me. Amo quello che sei, quello che fai& come vai avanti. Ho visto
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Re:
rock 85, 20/09/2008 13.58:

già..ma quanti ne faranno fuori però ora?




non penso ne facciano fuori in troppi altrimenti l'opinione pubblica si scandalizza troppo e si è costretti ad intervenire...
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Re: Re:
wild§live®, 20/09/2008 14.29:




non penso ne facciano fuori in troppi altrimenti l'opinione pubblica si scandalizza troppo e si è costretti ad intervenire...


si ma nessuno ha avvertito quelli che da voi mica è come qui al nord dove questi fanno quello che vogliono..

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In oltre cento anni & c'è solo una cosa di cui sono stato sicuro....te. Hey, guardami. Non ti sto chiedendo nulla, quando dico che ti amo non è perchè ti voglio o perchè non posso averti. Non ha niente a che fare con me. Amo quello che sei, quello che fai& come vai avanti. Ho visto
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Re: Re: Re:
rock 85, 20/09/2008 18.05:


si ma nessuno ha avvertito quelli che da voi mica è come qui al nord dove questi fanno quello che vogliono..




quei 3-4 giorni che sono salito su in parecchi mi hanno detto questo [SM=g27825] [SM=g27827]
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Re:
wild§live®, 20/09/2008 13.40:

dov'è il ministro dell'interno? ha paura? l'esercito? a piazza del plebiscito?




caserta è fuori dalla giurisdizione di maroni [SM=g27828]






ATTENZIONE: POST AD ALTO CONTENUTO LIVOROSO

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20/09/2008 21:54
 
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COntestualmente c'è stato un agguato di camorra in una salagiochi a baiaverde, dove da piccolo andavo sempre e conoscevo di vista pure il titolare, che è quello che è stato ucciso.

Quella zona comunque è davvero una merda, piena di extracomunitari (che delinquono, è inutile nasconderlo. Non dico tutti, ma una parte consistente sicuramente) e di camorristi.

Dispiace perchè se ci fosse un po' più la presenza dello Stato in quella zona potrebbe uscirne qualcosa di buono.



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Re: Re:
il rat-man, 20/09/2008 21.04:




caserta è fuori dalla giurisdizione di maroni [SM=g27828]




mi hanno sorpreso, si sono mossi [SM=x967710]


ovviamente ero critico per un giusto motivo: qualche mese fa successe un casino a Melito e dopo due giorni la notizia scomparì dal mondo

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Re: Re: Re:
wild§live®, 27/09/2008 9.30:




mi hanno sorpreso, si sono mossi [SM=x967710]


ovviamente ero critico per un giusto motivo: qualche mese fa successe un casino a Melito e dopo due giorni la notizia scomparì dal mondo





però fra..ok che i giornali esagerano..però penso che sia innegabile cche certe cose a napoli succedano di più rispetto ad altri paesi..no?

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Re: Re: Re: Re:
rock 85, 01/10/2008 1.43:




però fra..ok che i giornali esagerano..però penso che sia innegabile cche certe cose a napoli succedano di più rispetto ad altri paesi..no?




l'episodio del topic è successo un bel po' distante da napoli [SM=x967710] detto questo sarebbe da sciocchi non ammettere che in alcune zone (come quella di castelvolturno) siamo al terzo mondo abbondante
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Re: Re: Re: Re: Re:
wild§live®, 01/10/2008 11.12:




l'episodio del topic è successo un bel po' distante da napoli [SM=x967710] detto questo sarebbe da sciocchi non ammettere che in alcune zone (come quella di castelvolturno) siamo al terzo mondo abbondante


[SM=g27811]


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"Essere sbirro insegna tanto.
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Insegna che anche il peggior criminale può cambiare.
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"Ascoltami. Sono vivo da un po più di tempo di te, morto da molto di più.. ho visto cose che non potresti immaginare e fatto cose che preferirei tu non immaginassi. Non ho esattamente la reputazione di essere un pensatore. Seguo il mio sangue che non va esattamente nella direzione del mio cervello&quindi faccio molti errori, prendo decisioni terribilmente sbagliate.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
rock 85, 01/10/2008 14.00:


[SM=g27811]





sarebbe ipocrita dire che non è così. Cmq quella settimana che sono salito su ho sentito cose turche che per esempio nella mia zona non si sentono [SM=g27816] e parlo di moncalieri e torino periferia

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I RESPONSABILI hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una delle più sventurate e feroci terre d'Europa. Se la racconteranno così.

Ma Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino e Pietro Vargas sono vigliacchi, in realtà: assassini senza alcun tipo di abilità militare. Per ammazzare svuotano caricatori all'impazzata, per caricarsi si strafanno di cocaina e si gonfiano di Fernet Branca e vodka. Sparano a persone disarmate, colte all'improvviso o prese alle spalle. Non si sono mai confrontati con altri uomini armati. Dinnanzi a questi tremerebbero, e invece si sentono forti e sicuri uccidendo inermi, spesso anziani o ragazzi giovani. Ingannandoli e prendendoli alle spalle.

E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, "così è sempre stato e sempre sarà così"?

Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?

Questo gruppo di fuoco ha ucciso soprattutto innocenti. In qualsiasi altro paese la libertà d'azione di un simile branco di assassini avrebbe generato dibattiti, scontri politici, riflessioni. Invece qui si tratta solo di crimini connaturati a un territorio considerato una delle province del buco del culo d'Italia. E quindi gli inquirenti, i carabinieri e poliziotti, i quattro cronisti che seguono le vicende, restano soli. Neanche chi nel resto del paese legge un giornale, sa che questi killer usano sempre la stessa strategia: si fingono poliziotti. Hanno lampeggiante e paletta, dicono di essere della Dia o di dover fare un controllo di documenti. Ricorrono a un trucco da due soldi per ammazzare con più facilità. E vivono come bestie: tra masserie di bufale, case di periferia, garage.

Hanno ucciso sedici persone. La mattanza comincia il 2 maggio verso le sei del mattino in una masseria di bufale a Cancello Arnone. Ammazzano il padre del pentito Domenico Bidognetti, cugino ed ex fedelissimo di Cicciotto e' mezzanotte.

Umberto Bidognetti aveva 69 anni e in genere era accompagnato pure dal figlio di Mimì, che giusto quella mattina non era riuscito a tirarsi su dal letto per aiutare il nonno. Il 15 maggio uccidono a Baia Verde, frazione di Castel Volturno, il sessantacinquenne Domenico Noviello, titolare di una scuola guida. Domenico Noviello si era opposto al racket otto anni prima. Era stato sotto scorta, ma poi il ciclo di protezione era finito. Non sapeva di essere nel mirino, non se l'aspettava. Gli scaricano addosso 20 colpi mentre con la sua Panda sta andando a fare una sosta al bar prima di aprire l'autoscuola. La sua esecuzione era anche un messaggio alla Polizia che stava per celebrare la sua festa proprio a Casal di Principe, tre giorni dopo, e ancor più una chiara dichiarazione: può passare quasi un decennio ma i Casalesi non dimenticano.

Prima ancora, il 13 maggio, distruggono con un incendio la fabbrica di materassi di Pietro Russo a Santa Maria Capua Vetere. È l'unico dei loro bersagli ad avere una scorta. Perché è stato l'unico che, con Tano Grasso, tentò di organizzare un fronte contro il racket in terra casalese. Poi, il 30 maggio, a Villaricca colpiscono alla pancia Francesca Carrino, una ragazza, venticinque anni, nipote di Anna Carrino, la ex compagna di Francesco Bidognetti, pentita. Era in casa con la madre e con la nonna, ma era stata lei ad aprire la porta ai killer che si spacciavano per agenti della Dia.

Non passa nemmeno un giorno che a Casal di Principe, mentre dopo pranzo sta per andare al "Roxy bar", uccidono Michele Orsi, imprenditore dei rifiuti vicino al clan che, arrestato l'anno prima, aveva cominciato a collaborare con la magistratura svelando gli intrighi rifiuti-politica-camorra. È un omicidio eccellente che fa clamore, solleva polemiche, fa alzare la voce ai rappresentanti dello Stato. Ma non fa fermare i killer.

L'11 luglio uccidono al Lido "La Fiorente" di Varcaturo Raffaele Granata, 70 anni, gestore dello stabilimento balneare e padre del sindaco di Calvizzano. Anche lui paga per non avere anni prima ceduto alle volontà del clan. Il 4 agosto massacrano a Castel Volturno Ziber Dani e Arthur Kazani che stavano seduti ai tavoli all'aperto del "Bar Kubana" e, probabilmente, il 21 agosto Ramis Doda, venticinque anni, davanti al "Bar Freedom" di San Marcellino. Le vittime sono albanesi che arrotondavano con lo spaccio, ma avevano il permesso di soggiorno e lavoravano nei cantieri come muratori e imbianchini.

Poi il 18 agosto aprono un fuoco indiscriminato contro la villetta di Teddy Egonwman, presidente dei nigeriani in Campania, che si batte da anni contro la prostituzione delle sue connazionali, ferendo gravemente lui, sua moglie Alice e altri tre amici.

Tornano a San Marcellino il 12 settembre per uccidere Antonio Ciardullo ed Ernesto Fabozzi, massacrati mentre stavano facendo manutenzione ai camion della ditta di trasporti di cui il primo era titolare. Anche lui non aveva obbedito, e chi gli era accanto è stato ucciso perché testimone.

Infine, il 18 settembre, trivellano prima Antonio Celiento, titolare di una sala giochi a Baia Verde, e un quarto d'ora dopo aprono un fuoco di 130 proiettili di pistole e kalashnikov contro gli africani riuniti dentro e davanti la sartoria "Ob Ob Exotic Fashion" di Castel Volturno. Muoiono Samuel Kwaku, 26 anni, e Alaj Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Yulius Francis, 31 anni, e Eric Yeboah, 25, ghanesi, mentre viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora, 34 anni, anche lui del Ghana. Solo uno o due di loro avevano forse a che fare con la droga, gli altri erano lì per caso, lavoravano duro nei cantieri o dove capitava, e pure nella sartoria.

Sedici vittime in meno di sei mesi. Qualsiasi paese democratico con una situazione del genere avrebbe vacillato. Qui da noi, nonostante tutto, neanche se n'è parlato. Neanche si era a conoscenza da Roma in su di questa scia di sangue e di questo terrorismo, che non parla arabo, che non ha stelle a cinque punte, ma comanda e domina senza contrasto.

Ammazzano chiunque si opponga. Ammazzano chiunque capiti sotto tiro, senza riguardi per nessuno. La lista dei morti potrebbe essere più lunga, molto più lunga. E per tutti questi mesi nessuno ha informato l'opinione pubblica che girava questa "paranza di fuoco". Paranza, come le barche che escono a pescare insieme in alto mare. Nessuno ne ha rivelato i nomi sino a quando non hanno fatto strage a Castel Volturno.

Ma sono sempre gli stessi, usano sempre le stesse armi, anche se cercano di modificarle per trarre in inganno la scientifica, segno che ne hanno a disposizione poche. Non entrano in contatto con le famiglie, stanno rigorosamente fra di loro. Ogni tanto qualcuno li intravede nei bar di qualche paesone, dove si fermano per riempirsi d'alcol. E da sei mesi nessuno riesce ad acciuffarli.

Castel Volturno, territorio dove è avvenuta la maggior parte dei delitti, non è un luogo qualsiasi. Non è un quartiere degradato, un ghetto per reietti e sfruttati come se ne possono trovare anche altrove, anche se ormai certe sue zone somigliano più alle hometown dell'Africa che al luogo di turismo balneare per il quale erano state costruite le sue villette. Castel Volturno è il luogo dove i Coppola edificarono la più grande cittadella abusiva del mondo, il celebre Villaggio Coppola.

Ottocentosessantatremila metri quadrati occupati col cemento. Che abusivamente presero il posto di una delle più grandi pinete marittime del Mediterraneo. Abusivo l'ospedale, abusiva la caserma dei carabinieri, abusive le poste. Tutto abusivo. Ci andarono ad abitare le famiglie dei soldati della Nato. Quando se ne andarono, il territorio cadde nell'abbandono più totale e divenne tutto feudo di Francesco Bidognetti e al tempo stesso territorio della mafia nigeriana.

I nigeriani hanno una mafia potente con la quale ai Casalesi conveniva allearsi, il loro paese è diventato uno snodo nel traffico internazionale di cocaina e le organizzazioni nigeriane sono potentissime, capaci di investire soprattutto nei money transfer, i punti attraverso i quali tutti gli immigrati del mondo inviano i soldi a casa. Attraverso questi, i nigeriani controllano soldi e persone. Da Castel Volturno transita la coca africana diretta soprattutto in Inghilterra. Le tasse sul traffico che quindi il clan impone non sono soltanto il pizzo sullo spaccio al minuto, ma accordi di una sorta di joint venture. Ora però i nigeriani sono potenti, potentissimi. Così come lo è la mafia albanese, con la quale i Casalesi sono in affari.

E il clan si sta slabbrando, teme di non essere più riconosciuto come chi comanda per primo e per ultimo sul territorio. Ed ecco che nei vuoti si insinuano gli uomini della paranza. Uccidono dei pesci piccoli albanesi come azione dimostrativa, fanno strage di africani - e fra questi nessuno viene dalla Nigeria - colpiscono gli ultimi anelli della catena di gerarchie etniche e criminali. Muoiono ragazzi onesti, ma come sempre, in questa terra, per morire non dev'esserci una ragione. E basta poco per essere diffamati.



http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/saviano-omerta/saviano-omerta.html
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