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Olive e Olio di Sicilia

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Jack London

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2010 13:48
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25/08/2008 10:13
 
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Qualcuno ha letto qualche suo libro?
So che Il richiamo della foresta e Zanna bianca parlano di un cane (o un lupo, non so bene) e volevo sapere cosa ne pensate. Io quest'estate dell'autore ho letto Martin Eden e mi è piaciuto tantissimo!!


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25/08/2008 12:00
 
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Bhuè... i libri della mia infanzia [SM=g27998]

No, davvero però. sono fatti benissimo.

Zanna Bianca parla di un lupo. Un meticcio... figlio di un lupo grigio e di una cagna scappata agli indiani (un po' lupa anche lei). Zanna Bianca cresce come un lupo... ma poi si vede "costretto" a vivere con gli umani. La madre ha ritrovato i suoi umani e non vuole lasciarli. Lui non capisce, ma si adegua. Questo è soltanto l'inizio di un lungo processo che farà diventare Zanna Bianca (il nome è ovviamente indiano) un cane vero e proprio. Il suo rapporto con gli umani sarà sempre più conflittuale (soprattutto quando finirà tra le mani dei bianchi) ma alla fine un ragazzo gentile gli insegnerà che cos'è l'amore tra un umano ed un animale. E Zanna Bianca comincerà ad amarlo, e il suo amore non avrà limiti. Lo seguirà in luoghi completamente diversi dal "wild" in cui è nato, che non faceva che rimpiangere, ma non gli importerà. Gli importerà solo del suo padrone, e davvero lo amerà oltre ogni limite.

Il richiamo della foresta è uno zanna bianca al contrario. Parla di Buck, un cane figlio di un san bernardo e di una collie che vive in una splendida tenuta, ma viene rubato per essere venduto come cane da slitta perchè a quei tempi c'era lamoda della "caccia al'oro". Buck si troverà davanti ad umani senza scrupoli, molto diversi dal suo padrone, che sfiniranno i cani da slitta senza rispetto solo per la ricerca dell'oro. E piano piano, dovrà abituarsi a un ambiente selvatico che non gli è affatto congeniale... anche lui verrà salvato da un bravo umano, che vive in mezzo alla foresta e lo lascia libero di fare ciò che vuole... il "richiamo della foresta" per Buck si fa sempre più forte... finchè un giorno, incontra un lupo. La sua vita è divisa tra la foresta e l'umano... ma quando l'umano muore, Buck sa quale è il suo posto nella natura selvaggia che lo circonda.

Non posso dirti quale dei due libri sia il più bello. Adoro entrambi. una cosa che mi ha sbalordita invece è stata la profonda conoscenza che London ha dei cani; del loro modo di ragionare, della loro mente. Zanna Bianca non parla di umani, ma di dei, per farti un esempio stupido. E gli dei stampano nella sua mente regole completamente diverse dalle regole del "wild". Insomma, London conosceva bene i cani, d effettivamente nella sua biografia ho trovato riscontro di questa cosa.

E poi, te ne sarai già accorta, scrive benissimo... [SM=g27998]
[Modificato da Akyaky 25/08/2008 12:01]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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25/08/2008 14:17
 
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Complimenti per l'eccellente recensione!! Davvero, adesso li voglio troppo leggere tutti e due!

Lo seguirà in luoghi completamente diversi dal "wild" in cui è nato, che non faceva che rimpiangere, ma non gli importerà. Gli importerà solo del suo padrone, e davvero lo amerà oltre ogni limite.

Che bello!!! cavolo, penso che inizierò da questo.
Sullo stile di London sono d'accordo: la cosa che più mi ha colpito, ancora prima della bellissima storia, è stata il suo stile. E' veramente uno dei migliori che io abbia mai letto, ai livelli di Hugo e Dostoevskij, anche se diverso, ovviamente. Tu hai letto altro dell'autore?

Comunque eccolo Jack! Non me lo immaginavo così, è proprio simpatico [SM=g27998]





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26/08/2008 21:35
 
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Ragazzi grazie! adesso sono ispirata!!! devo presentare the call of the wild a giugno per gli esami ^.^ l'ho comprato ma prorio non avevo voglia di leggere in inglese ma adesso che so un po' la storia sono ispiratissima!



Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto. Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato. Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato e l'ultimo animale mangiato. Solo allora vi accorgerete che il denaro non si mangia...
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27/08/2008 18:16
 
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Di niente :DD

No... ho letto solo questi due. Non ho letto nemmeno "Martin Eden", il libro che hai letto tu... e nemmeno il libro di cui parli tu, Melousine, ma non ho capito se è un libro suo o un libro che parla delle sue opere. In ogni caso vedrò di procurarmeli ;D mi mancano, Zanna Bianca, Buck e le loro avventure...

Sì, sembra simpatico!



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
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F. de Andrè

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27/08/2008 19:28
 
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Sì io te lo consiglio tantissimo!! e ti faccio sapere appena inizio uno dei due :)


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28/08/2008 11:01
 
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Il libro di cui parlo io Aky é il richiamo della foresta ^.^ solo che ho scritto il titolo in inglese ^.-



Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto. Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato. Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato e l'ultimo animale mangiato. Solo allora vi accorgerete che il denaro non si mangia...
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28/08/2008 12:54
 
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Bene... la solita figura di m... ehm... mi dispiace, ma io l'inglese non lo so... non me lo hanno mai insegnato (sempre e solo francese), ma purtroppo ho la colpa anche di non averlo mai voluto imparare.. :(((
grazie comunque :DD



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
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F. de Andrè

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29/08/2008 00:35
 
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Tranquilla Aky ^.^ l'importante é capire il linguaggio della natura ^.^



Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto. Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato. Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato e l'ultimo animale mangiato. Solo allora vi accorgerete che il denaro non si mangia...
29/08/2008 12:19
 
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Da piccola lessi "Il richiamo della foresta" di cui non ricordo quasi nulla tranne il fatto che mi aveva commosso tantissimo
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02/09/2008 11:24
 
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Anch'io li avevo letti entrambi da piccola. Ricordo ancora le sensazioni che ne avevo riportato: grande tenerezza e ammirazione
verso i cani, per il resto troppo crudo e brutale per me, allora bambina...infatti, pur rendendomi ben conto anche allora della bravura dello scrittore London, non li ho più riletti. Ma il messaggio mi era comunque giunto forte e chiaro anche all'epoca, in cui non avevo alcuna dimestichezza col mondo animale: loro sono molto migliori di noi e chissà per quale occulta volonta trascendentale subiscono angherie infinite dalla specie peggiore che esista sulla faccia della terra...
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03/09/2008 19:59
 
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Re:
ciuteina, 02/09/2008 11.24:


verso i cani, per il resto troppo crudo e brutale per me, allora bambina...



oh no [SM=x1169393]



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08/09/2008 12:07
 
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No, no, Terruz, non fraintendermi! Sono due romanzi bellissimi e Jack London è più che meritevole di essere annoverato tra i grandi della narrativa mondiale.
Io ho fatto quell'osservazione personale, ma devi tener conto che li ho letti a 8 anni, e leggevo solo romanzetti leggerini per...bambinette, quindi ritrovarmi nel contesto ambientale-umano in cui sono collocati "Zanna Bianca" e "Il richiamo della foresta", costituiva un impatto troppo rude e violento per me allora: aveva il difetto di essere "verista" e raccontato con distacco e con tono quasi cronistico, apparentemente privo di coinvolgimento emotivo. Io
ero abituata a leggere per lo più raccontini sul commovente, sentimentale, forse un po' stucchevoli se vuoi, ma certamente fuori dalla realtà...roba di fantasia, un po' "da mondo di sogni" in cui mi piaceva stare (tuttora sono così! XD)

Avrei soltanto dovuto leggerli qualche anno dopo per apprezzarli in pieno; ma non è poi che non li abbia apprezzati o che mi avessero turbato (nè tanto meno sconvolto!), solo non mi avevano entusiasmato perchè non ero abituata a leggere della crudeltà umana, per di più descritta con uno stile apparentemente freddo e distaccato (che poi è ciò che caratterizza la magistrale scrittura di London.

Ti consiglio assolutamente anch'io di leggerli, chi ama e "sente" veramente i cani non può farseli mancare!
E sono commoventi e toccanti sì, eccome se lo sono! Anche in questo consiste la bravura dello scrittore London: nel toccare il sentimento profondo dietro l'apparente distacco di ciò che sembra pura descrizione dei fatti senza alcuna partecipazione emotiva.
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10/09/2008 09:27
 
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Hanno fatto varie trasposizioni cinematografiche di "Zanna Bianca".
Io ho presente quella della Disney degli anni 80, credo, ho visto il film almeno 2 volte.
Nell'insieme non mi pare male, lo ricordo abbastanza attinente e fedele al romanzo, almeno questa è stata la mia impressione.
(L' "attore" a 4 zampe che hanno scelto per impersonare Zanna Bianca direi che è un husky puro, infatti assomiglia in modo incredibile al "mio" perduto "lupetto-cane", a parte gli occhi, entrambi azzurri, a differenza del "mio" che li aveva eterocromi. Ma sembra proprio lui.)

Mi pare che ci sia anche una versione più recente, ma non l'ho vista.

Anche da "Il richiamo della foresta" hanno tratto un film, una volta l'ho visto per caso in tv, qualche anno fa. Non so a quale periodo risalga, non mi pare troppo vecchio. Anche quello non era male, ma certo meno spettacolare del più famoso "Zanna Bianca".

Se vi capita guardateli, secondo me meritano abbastanza, poi giudicherete voi; a me non sembrano immondizia, pur tenendo sempre conto che le trasposizioni cinematografiche di grandi capolavori letterari deludono quasi sempre se si ha prima letto il romanzo, almeno di solito a me capita questo.

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10/09/2008 10:53
 
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Non so nulla sui film purtroppo!

Io... di anni ne avevo sei. Il mio problema con zanna bianca era che avevo una voglia irrefrenabile di leggerlo (lo avevo comprato a cinque anni e c'era qualcosa che mi diceva che sarebbe stato il mio libro preferito...) ma mi bloccavo all'inizio. Troppi umani... troppo difficile :( e non volevo saltare nessuna parte... a sei però ho superato l'inizio e tutto il resto è venuto da solo... sì, non era proprio un cartone della disney. Ma nemmeno lady Oscar e Remì erano cartoni della Disney. Insomma non mi ha traumatizzato... in questo romanzo c'è la morte, come avviene in natura, anche violenta, ma c'è anche (orrore) la violenza di umani verso animali. Lo stesso vale per il richiamo della foresta. Quando qualcuno mi chiede qualcosa sui combattimenti tra cani lo indirizzo sui capitoli di Zanna Bianca in cui lui subisce questo tipo di addestramento. Non ho trovato ancora niente che lo descriva meglio...ma poi Terruz, c'è il lieto fine :D un po' in tutti e due i libri.



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
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F. de Andrè

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11/09/2008 16:35
 
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ciuteina mi hai convinto tantissimo!!! In effetti non mi ero messa nei tuoi panni da bambina.. Ora dopo tutti questi discorsi li leggerò appena posso!!

Meglio che c'è il lieto fine!!! Mi spiego: di solito non mi danno fastidio le storie tragiche, con morti e tutto (da leggere però, vedere è un'altra cosa), ma quando si tratta di animali sono MOOOLTO più sensibile. Quindi volevo essere sicura, grazie mille tutte e due [SM=g27998]


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18/09/2008 12:33
 
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Mi fa piacere Terruz!
Devo ammettere che non ho più il libro e bisogna che me lo procuri di nuovo...
E' verissimo, la parte dedicata all'addestramento ai combattimenti fra cani che subisce anche il protagonista è descritta benissimo, e purtroppo è tremendamente veritiera anche al giorno d'oggi, pur se ora è una realtà clandestina e all'epoca una cosa normalissima.
Infatti del film che dico mi è rimasta paricolarmente impressa la scena in cui Zanna Bianca, dopo un furioso combattimento, esce vincitore uccidendo il rivale, fra la folla easaltata ed urlante che lo incita...vittoria amara, per il povero Zanna, mera questione di sopravvivenza, i primi piani sul corpo insanguinato del suo "nemico forzato" e subito dopo sul suo sguardo imprescrutabile sono inequivocabili: lui non è affatto felice per ciò che è stato
costretto a fare, per nulla orgoglioso, per nulla fiero e onorato del tifo che gli umani fanno per lui, ora che è trattato da trionfatore. E' solo rassegnato alla crudeltà umana verso la quale non può provare che odio impotente. E' vittima quanto l'altro povero cane e ne è consapevole: l'ha ucciso per non esserlo a sua volta, non per odio, esattamente come il suo avversario "imposto", obbligati entrambi ad una lotta all'ultimo sangue.
E ricordo anche la scena, verso la fine, in cui il ragazzo gentile (quello con cui Zanna deciderà di vivere, dopo lunga incertezza...stabilendo, in seguito a molte prove di lealtà e affetto da parte del giovane nei suoi confronti, che quest'ultimo si è meritato davvero la sua vicinanza accanto), dopo l'ennesima crudeltà subita dal cane da parte di altri umani, si lascia andare ad un pianto disperato e lo supplica di non andarsene. Ricordo la frase che il ragazzo pronuncia piangendo: "...Non siamo tutti così, non siamo tutti così..." (Si riferisce a tutti gli umani malvagi con cui Zanna ha avuto a che fare per tutta la sua vita, fino ad allora).
Anche lì, primi piani sullo sguardo di Zanna...molto eloquenti, secondo me, pare proprio dubbioso, riflessivo... poi infine decide, concedendo la sua amicizia incondizionata al suo amico umano, con molta generosità...decisione imprevedibile, il poveretto non ci sperava più! Zanna avrebbe avuto comunque vagonate di ragioni per non fidarsi più di nessun umano, ma proprio nessuno!, e di sciegliere la vita selvaggia, invece...il finale è lieto.
...Non saprei, a ciò che ricordo in quel film la Disney non è scaduta troppo in retorica. E lo trovo molto commovente in quest'ultima sua parte.
Però è vero, dovrei rileggermi il libro per fare una critica più seria riguardo alla qualità, in pratica per valutare fino a che punto il film è stato fedele al romanzo, soprattutto allo spirito che London ha voluto conferire alla vicenda, e perdonatemi per questa mia lacuna culturale, perchè ho parlato del film più che del libro! Non per fargli pubblicità, è solo che l'ho visto molto più di recente rispetto alla lettura...
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11/02/2010 10:42
 
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Mi permetto di riportare qui la mia opinione di un libro di London: Il richiamo della foresta!^^

...confesso che dopo aver letto il totem del lupo mi sono allontanato dalla letteratura per così dire -'canina'- ( inteso come trattante i simpatici quadrupedi, lupus o canis che siano ) anche a causa di un fiorire di romanzi più o meno basati su storie vere dove il cane è un 'cucciolone tenerone e pansone' estremamente umanizzato nella rappresentazione e fortemente infuenzato da una visione 'tenersitica' ...
Ma non stiamo qui a perdere parole su libri dal facile colpo emozionale e relativa lacrimuccia ( " come sono bravo soffro per le sorti dell'animale...oh, me animo sensibile, oh, me animo nobile " ), che mi permetto di reputare quantomeno trascurabili, e veniamo a Buck, protagonista indiscusso de 'Il richiamo della foresta'.
Facile che qui ognuno di noi conosca la trama, o parti di essa visto che il testo in questione è stato riprodotto in pellicola oppure usato nei libri scolastici, quindi perchè oggi nel quasi 2010 rileggere questo libro che ha più di un secolo?
Semplice, per riscoprire il cane nella sua accezzione selvaggia ed istintiva, capace di un alto amore ma non dimentico delle sue origini.
Jack London crea scene di grande potenza narrativa ed è maestro nel trasmettere tutto il pathos delle situazioni, senza negare al lettore le giuste chiavi di lettura per decifrare scene dalla violenza alle volte disarmante e crudele, ma mai decontestualizzata o gratuita.
Parola dopo parola, seguiremo non la trama del libro, bensì l'involuzione di un essere che dall'intorpidimento iniziale si risveglierà fino a padroneggiare il mondo libero di un branco di lupi.
L'autore pecca unicamente nella presunzione di ricreare le origini del rapporto uomo-cane, affidando ciò alle visioni oniriche del nostro buon Buck.
Interessanti riflessioni possono nascere sulla schiavitù ed il lavoro forzato e sulla riscossa del se, seguendo l'evoluzione verso la libertà di questo cagnolone, non dissimile dalla libertà che gli schiavi sud-americani si compravano a suon di anni di servizio...
Amore per la natura, senso di libertà, nobiltà d'animo animano ogni pagina di questo libro.
Se non l'avete mai letto, fatelo. Se l'avete letto già, rileggetelo, vi farà bene e vi aiuterà a disintossicarvi dai vari io e marley io e questo io e quello...^^


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Post: 4.085
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11/02/2010 13:26
 
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Io l'ho letto di recente (a differenza di io e marley che non mi ispira per niente) e sono rimasto colpito anche io da come London caratterizza il suo personaggio non umanizzandolo troppo come invece accade per molti romanzi con protagonisti animali.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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11/02/2010 13:48
 
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Sopratutto colpisce come lo nobilita tramite l'imposizione del se, la prevalenza sul debole e la purezza delle regole naturali, per crudeli che esse siano...alla fine Buck è un capobranco temuto, ha dato il senso alla sua vita ed è conscio che prima o poi per lui ci sarà il declino naturale, eppure questa svolta che prima veniva presentata dall'autore gradualmente ( coi giri sempre più lunghi nel selvatico, allontanadosi dall'accappamento del suo amico umano ) viene compiuta nel mentre della perdita del legame umano. La vendetta sugli indiani assalitori è l'ultimo atto da 'cane' che Buck compie, prima di divenire lupo a tutti gli effetti...


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