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Impariamo a dialogare

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2008 15:50
22/08/2008 19:38
 
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Questo testo, scaricato dalla rete, apparentemente è stato scritto da Bruno Ballardini durante la campagna elettorale del 1994. Nonostante molte imprecisioni ed alcuni grossolani errori, mantiene un certo interesse.
Tipi di ragionamento Esistono fondamentalmente due modelli di ragionamento o argomentazione: quello induttivo e quello deduttivo. In linea generale si può dire che un ragionamento consista di una o più premesse (che possono essere vere o false) e di una conclusione (che può essere altrettanto vera o falsa). Nel ragionamento deduttivo, le premesse offrono (o sembrano offrire) il necessario supporto alla conclusione, mentre in quello induttivo, tale sostegno risulta parziale perché dall'osservazione di casi particolari si tenta di risalire ad una conclusione di carattere generale. È ovviamente più efficace e più convincente un ragionamento deduttivo. Entrambe, tuttavia possono prestarsi a due tipi di errore: gli errori fattuali, che riguardano il più delle volte l'informazione su cui si basano le premesse, oppure errori nel ragionamento, cioè i sofismi o paralogismi. Ma se questi due modi di definire le argomentazioni errate sono assolutamente equivalenti agli occhi della logica formale, il termine "sofisma" implica una sfumatura di intenzionalità che lascia intuire il potenziale distruttivo di queste forme di ragionamento. Ecco alcuni esempi che permettono di chiarire meglio i modelli citati:

Argomentazione deduttiva

1.Premessa: Tutti gli uomini sono mammiferi

2. Premessa: Bill Gates è un uomo

3. Conclusione: Quindi Bill Gates è un mammifero

Errore deduttivo

1. Premessa: Se tutti gli uomini sono mammiferi anche Bill Gates lo è

2. Premessa: Bill Gates è un mammifero

3. Conclusione: Quindi Bill Gates è un uomo

Argomentazione induttiva

1. Premessa: Gran parte degli americani sono mammiferi

2. Premessa: Bill Gates è un americano

3. Conclusione: Quindi Bill Gates è un mammifero

Errore induttivo

1. Premessa: In America, ho incontrato un mammifero

2. Conclusione: Quindi era sicuramente Bill Gates...

In(ter)ferenze Le tecniche di argomentazione qui di seguito esposte sono dei "sofismi", ovvero dei ragionamenti soltanto apparentemente corretti. In realtà si tratta di dispositivi retorici atti a scardinare proprio le difese della logica. È fondamentale non lasciarsi ingannare dall'idea che questi dispositivi si possano utilizzare solo nella strutturazione dei contenuti di un messaggio. Gran parte di essi può venire applicata anche, ad esempio, ai canali di comunicazione o al contesto.

Molti riconosceranno in questi modelli delle forme abituali di espressione e questo dà la misura di quanto sia facile abituarsi a ragionare in modo distorto.

ARGUMENTUM AD BACULUM Ovvero, fare appello alla forza. Si tratta di una delle forme si argomentazione più rozze perché si riferisce al potere (il potere ha sempre ragione) ed è spesso utilizzata in politica e in religione per suggestionare la massa.

ARGUMENTUM AD HOMINEM Invece di dimostrare la falsità delle affermazioni dell'avversario, questo tipo di argomentazione è rivolta "contro la persona" e funziona secondo il seguente schema:

1. A afferma la tesi X.

2. Si getta discredito su A.

3. Quindi la tesi di A è falsa.

CIRCUMSTANTIAM AD HOMINEM Variante dell'Argomentum ad Hominem che si basa sul gettare discredito sulla situazione o sul contesto in cui si trova l'avversario. Lo schema adottato è il seguente:

1. A afferma la tesi X.

2. Si getta discredito sul contesto cui appartiene A.

3. Quindi la tesi di A è falsa.

ARGUMENTUM AD IGNORANTIAM Questa argomentazione si basa sul affermare che una tesi è vera solo per il fatto che non è stata provata la sua falsità o viceversa. Lo schema adottato è il seguente:

1. Nessuno ha mai provato che X sia falso (o vero).

2. Quindi X è vero (o falso).

ARGUMENTUM AD MISERICORDIAM Far leva sulla pietà dell'uditorio è un modo per sviare psicologicamente l'attenzione rispetto alla tesi sostenuta ed ottenere cos“ il consenso. Lo schema adottato è il seguente:

1. A viene presentato con l'intenzione di suscitare pietà.

2. Quindi B è vero.

FARE APPELLO ALLA PAURA Una variante della tecnica precedente è far leva sulla paura provocata da una affermazione rilasciata casualmente e che non ha alcun rapporto con la tesi esposta. Lo schema adottato è il seguente:

1. A viene presentato con l'intenzione di suscitare paura.

2. Quindi B è vero.

ARGUMENTUM AD POPULUM Si ottiene il consenso basandosi sul fatto che la propria tesi è condivisa da un grande numero di persone. Lo schema adottato è il seguente:

1. Tutti sanno che X è vero.

2. Quindi X è vero.

ARGUMENTUM AD NUMERUM Molto simile al precedente sofisma, questa argomentazione si basa sull'affermare che quante pù persone sostengono una certa tesi tanto più questa tesi è vera. Lo schema adottato è il seguente:

1. Sempre più persone ritengono che X sia vero.

2. Quindi X è vero.

FARE APPELLO ALLA PRATICA COMUNE Seconda variante dell'Argumentum ad Populum, consiste nel sostenere che se una certa azione è fatta abitualmente da tutti è necessariamente giusta. Lo schema adottato è il seguente:

1. X è una azione che fanno tutti.

2. Quindi fare X è giusto/corretto/ragionevole ecc.

ARGUMENTUM AD VERECUNDIAM Fare appello all'autorità è una forma di argomentazione molto persuasiva ed è utilizzata in pubblicità (con i testimonial), in politica e, ovviamente, in religione. Lo schema adottato è il seguente:

1. Che X sia vero lo dice anche A.

2. Quindi X è vero.

DAL GENERALE AL PARTICOLARE Questo errore si costruisce tentando di applicare una regola di carattere generale ad un caso particolare in circostanze in cui tale regola sarebbe inapplicabile.

DAL PARTICOLARE AL GENERALE È l'esatto contrario del precedente sofisma. Far derivare da un caso specifico che non è affatto rappresentativo di tutti i casi analoghi, un principio di carattere generale.

DICTO SIMPLICITER Si tratta di una sottile generalizzazione basata sull'applicazione di una regola generale ad una situazione particolare in condizioni che rendono quella regola inapplicabile.

NON CAUSA PRO CAUSA Identificare qualcosa come causa di un fatto quando non c'è alcun modo di provare che quella sia la causa reale. Lo schema adottato è il seguente:

1. C'è A,

2. C'è B,

3. Quindi A ha prodotto B.

POST HOC ERGO PROPTER HOC Stabilire che qualcosa è la causa di un evento solo perché è accaduto prima di quell'evento. Lo schema adottato è il seguente:

1. A è accaduto prima di B.

2. Quindi A ha prodotto B.

CUM HOC ERGO PROPTER HOC Affermare che poiché due eventi si sono verificati insieme, essi sono necessariamente legati fra loro in un rapporto di causa-effetto. Lo schema adottato è il seguente:

1. A è accaduto insieme a B.

2. Quindi A ha prodotto B.

PETITIO PRINCIPII In questo sofisma le conclusioni raggiunte sono opinabili quanto le premesse e vengono giustificate per questo. Lo schema adottato è il seguente:

1. Non siamo affatto sicuri che B sia falso.

2. Non siamo nemmeno sicuri che A sia vero.

3. Quindi B è vero.

CIRCULUS IN DEMOSTRANDO L'argomentazione si basa sull'utilizzare come premessa la conclusione che si intende raggiungere.

PRESUPPOSTO ERRONEO Una domanda che presuppone una risposta ad un'altra domanda che non è mai stata fatta.

IGNORATIO ELENCHI Errore argomentativo che si basa sull'arrivare ad una conclusione irrilevante completamente slegata dalle premesse. Lo schema adottato è il seguente:

1. È dato A.

2. È dato B.

3. Quindi, C.

EQUIVOCO L'equivoco si basa sull'utilizzare una parola-chiave in due o più significati all'interno della stessa argomentazione.

ANFIBOLIA L'anfibolia si basa su delle premesse che sono ambigue a causa di una loro inadeguata o scorretta espressione grammaticale.

COMPOSIZIONE Arrivare a concludere che una proprietà comune alle parti di un insieme si può applicare a tutto l'insieme. Lo schema adottato è il seguente:

1. A è giusto ed è parte di C.

2. B è giusto ed è parte di C.

3. Quindi anche C è giusto.

DIVISIONE Sostenere che la proprietà di un insieme si può applicare ad ognuna dele sue parti. Lo schema adottato è il seguente:

1. A è giusto.

2. B è una parte di A.

3. Quindi anche B è giusto.

PENDIO SCIVOLOSO Con questa argomentazione si dimostra che se un certo evento si verifica ne accadranno altri negativi (senza tuttavia poter dimostrare che gli eventi negativi sono causati dal primo). Lo schema adottato è il seguente:

1. A dev'essere per forza vero.

2. Perché se non lo fosse, le conseguenze sarebbero terribili.

ANALOGIA Questo sofisma si basa sull'affermare che due fatti sono simili senza specificare in che cosa lo siano o usando come termine di paragone una categoria troppo generica.

AFFERMAZIONE DEL CONSEGUENTE Il sofisma si sviluppa secondo il seguente schema:

1. A implica B,

2. B è vero,

3. Quindi A è vero.

NEGAZIONE DELL'ANTECEDENTE Il sofisma si sviluppa secondo il seguente schema:

1. A implica B,

2. A è falso,

3. Quindi B è falso.

INVERSIONE Il sofisma si sviluppa secondo il seguente schema:

1. Se A allora B,

2. Quindi se B allora A.

ARGUMENTUM AD ANTIQUITATEM Argomentazione che si sviluppa affermando che qualcosa è giusto o valido soltanto perché è vecchio, o perché "è come è sempre stato".

ARGUMENTUM AD NOVITATEM Argomentazione che si sviluppa in modo esattamente contrario alla precedente affermando che qualcosa è giusto o valido soltanto perché è nuovo, o più nuovo di qualsiasi altra cosa.

ARGUMENTUM AD CRUMENAM Ritenere che il denaro sia il criterio per stabilire la giustizia: quelli che hanno più denaro hanno più probabilmente ragione degli altri. Usatissimo in pubblicità.

ARGUMENTUM AD LAZARUM Sostenere che qualcuno, per il fatto che è più povero, è anche più sano o più virtuoso di qualcun altro che è ricco.

ARGUMENTUM AD NAUSEAM Consiste nella costante ripetizione di una affermazione e si basa sulla credenza che una tesi diventi tanto più vera quanto più viene comunicata. Lo schema adottato è il seguente:

1. A è vero.

2. A è vero.

3. A è vero.

4. A è vero.

(ecc... ad nauseam, appunto)

PLURIUM INTERROGATIONUM Il trucco consiste nel chiedere una risposta semplice ad una domanda complessa.

NON SEQUITUR Argomentazione la cui conclusione deriva da premesse che non sono affatto collegate ad essa da un punto di vista logico.

FALSA PISTA Trucco in cui vengono introdotti elementi estranei ed irrilevanti in un'argomentazione allo scopo di dirottare l'attenzione dai punti chiave ed arrivare ad tutt'altra conclusione. Lo schema adottato è il seguente:

1. Viene discusso l'argomento A.

2. Si interrompe con l'argomento B facendo credere che sia rilevante per la discussione dell'argomento A.

3. L'argomento A viene abbandonato.

REIFICAZIONE La tecnica consiste nel trattare un concetto astratto in modo concreto.

UOMO DI PAGLIA La tecnica consiste nel rappresentare in modo scorretto la tesi di qualcun altro in modo tale da poterlo attaccare facilmente, poi demolirlo ed infine concludere che la sua tesi originale è stata confutata. Il procedimento è scorretto perché non tiene conto delle premesse esposte.

ANALOGIA ESTESA Menzionare due diverse situazioni nell'ambito di un'argomentazione su un principio generale, per provare che quelle due situazioni portate ad esempio sono analoghe.

FARE APPELLO ALLA RELATIVITÀ DELLE OPINIONI Il trucco consiste nel contestare una affermazione sostenendo che può essere vera per gli altri ma per noi non lo è. Lo schema adottato è il seguente:

1. Qualcuno espone la tesi A.

2. Si contesta che A può essrere valido per gli altri ma non per noi.

3. Quindi si è giustificati nel rifiutare la tesi A.

TU QUOQUE La tecnica è quella di affermare che un'azione è giusta (o sbagliata) perché qualcun altro l'ha già compiuta.

AUDIATUR ET ALTERA PARS Secondo questo principio tutte le premesse di un ragionamento dovrebbero essere affermate esplicitamente. Il non farlo è visto con sospetto. Lo schema adottato è il seguente:

1. A sostiene la tesi X.

2. Gli si contesta che non ha detto tutto quello che c'è dietro a X.

3. Quindi X è falso.

GETTARE NEL RIDICOLO Questa tecnica consiste nello screditare una tesi attraverso un'analogia scorretta. Lo schema adottato è il seguente:

1. X è chiaramente un ragionamento ridicolo.

2. La tesi A assomiglia a X.

3. Quindi la tesi A è falsa.

AD HOC Il trucco si basa sul fornire una giustificazione a posteriori.

ARGUMENTUM AD LOGICAM È il sofisma dei sofismi. Si basa sul sostenere che una tesi è falsa solo perché è stata presentata come conclusione di un'argomentazione errata. Lo schema adottato è il seguente:

1. Si afferma che la tesi X parta da premesse vere.

2. Si aggiunge che arriva anche a conclusioni vere.

3. Ma si contesta che il ragionamento è errato.

4. Quindi la tesi X è falsa.
23/08/2008 11:28
 
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Sicuro di non essere a "corto" di Dolci?

[SM=g1558696] [SM=g1558696] [SM=g1558696] [SM=g1558696] [SM=g1558696] [SM=g1558696] [SM=x570872]

Paxuxu


26/08/2008 06:55
 
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bellissima, jwscientist !!!

proprio ora sul forum di apocalisse discutevo dell' argumentum ab ignorantia; o meglio, mi ero accorto che Claudio Cava stava usando proprio quello;

infatti egli dice : "poichè non ci sono prove che Dio esiste, allora sicuramente NON esiste."

ed io gli dicevo "no; guarda che devi provare che NON esiste! se non lo provi, non puoi dire nè che esiste, nè che non esiste; per questo comprendo l'agnosticismo ma non l'ateismo".

e lui diceva che se non ci sono delle evidenze che non fanno credere che esista, è compito di chi dice che esiste, provarlo; se no, non dica nulla...
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non comprare PC di tipo DRM o TC ( Trusted Computing ); Come Iphone2 è controllato da Apple al punto che, da remoto ti può disinstallare i programmi che ci installi, così sarà anche per Windows Vista e successori; per evitarlo, bisogna passare a sistemi open source.

La buona notizia è che Dio esiste; quella buonissima è che quindi c'è speranza per tutti quelli che lo vogliono
26/08/2008 07:17
 
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ARGUMENTUM AD IGNORANTIAM Questa argomentazione si basa sul affermare che una tesi è vera solo per il fatto che non è stata provata la sua falsità o viceversa. Lo schema adottato è il seguente:

1. Nessuno ha mai provato che X sia falso (o vero).

2. Quindi X è vero (o falso).





Certo il fatto che non esistono prove che Dio esiste, non vuol dire che un giorno non verranno trovate e si cambiera' idea.
Anche l'atomo non avevamo prove che esistesse , ma intuititvamente si credeva esistesse.
Se per prove si intende mostrare che Dio esiste come l'atomo in laboratorio.
Altrimenti come intuizione mi sembra facile credere in un Dio che ha progettato l'universo, almeno nel mio caso.
[Modificato da jwscientist 26/08/2008 07:19]
26/08/2008 07:36
 
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In questo caso jwscentist ha copiato dal seguente link: www.mat.uniroma1.it/people/manetti/trivia/sofismi.html

Achille
28/08/2008 15:50
 
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Re:


Certo il fatto che non esistono prove che Dio esiste, non vuol dire che un giorno non verranno trovate e si cambiera' idea.
Anche l'atomo non avevamo prove che esistesse , ma intuititvamente si credeva esistesse.
Se per prove si intende mostrare che Dio esiste come l'atomo in laboratorio.
Altrimenti come intuizione mi sembra facile credere in un Dio che ha progettato l'universo, almeno nel mio caso.



appunto; vallo a spiegare agli atei; per questo comprendo l'agnosticismo, ma non l'ateismo.

[Modificato da alenis 28/08/2008 15:50]
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La buona notizia è che Dio esiste; quella buonissima è che quindi c'è speranza per tutti quelli che lo vogliono
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