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Seduto sotto un platano con una margherita in bocca guardando il fiume nero macchiato dalla schiuma bianca dei detersivi

Ultimo Aggiornamento: 13/08/2008 22:07
13/08/2008 22:07
 
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Seduto sotto un platano con una margherita in bocca guardando il fiume nero macchiato dalla schiuma bianca dei detersivi

Seduto sotto un platano

Una suggestiva composizione strumentale, indubbiamente la più riuscita delle quattro racchiuse nell'album Amore e non amore. Caratterizzata da un intreccio di due chitarre acustiche accentuato successivamente dalla levata di scudi degli archi, viene a crearsi una melodia dai ricami arabeggianti e dall'inconfondibile sapore mediorentale. Ragionando in termini spirituali, e anche scientifici, si potrebbe azzardare che queste atmosfere riportano nell'ambito meditativo. La meditazione sotto ad un albero fa parte della cultura dell'estremo Oriente. E' il pensiero e lo stile di vita che lega i buddhisti alla natura, una pratica spirituale che ha fatto molti proseliti nel mondo. Bisogna conoscere la natura per rispettarla e amarla. Un vero buddista è obbligatoriamente un ecologista. Il platano poi è un albero antichissimo, una specie molto diffusa nelle zone temperate di tutto il mondo. Se andiamo ad analizzare attentamente la toponomastica di Teheran, scopriremo che tradotto alla lettera, significa "luogo dove crescono i platani". Infatti in tutto l’Oriente è considerata una pianta sacra, simbolo di Dio e pertanto piantata vicino ai templi e alle fonti. I platani, stimolano al raccoglimento, alla meditazione, all'ispirazione. I poeti, gli scrittori, i lavoratori intellettuali, lo sanno: nascosti tra le foglie, si trovano degli spiriti di natura molto saggi, posati ed eruditi che possono influenzare in positivo la loro creatività. I platani vengono generati dalle acque dei fiumi con il compito di contenere le rive, guardiani del loro corso prima di confluire in mare. Si legge in Eraclito:" Dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima…" L'acqua dunque è simbolo di purezza e di rinascita spirituale, libera l'anima dalle macchie terrene, così come purifica il corpo liberandolo da infezioni e malattie. Non a caso il battesimo cristiano è l'emblema della purificazione dell'anima. Ma purtroppo non sempre è così: Il fiume va, guardo più in là... In questi nostri tempi moderni le acque dei fiumi ( e dei mari ) si presentano in una veste inconsueta rispetto a quelli vissuti dai nostri avi. L'inquinamento del pianeta da parte dell'uomo ha procurato gravi danni all'ecosistema. La contaminazione delle acque causata dall’immissione di sostanze quali prodotti chimici e scarichi industriali e urbani, hanno alterato la qualità della nostra vita, compromettendone gli abituali usi. Sincera come l'acqua di un fiume di sera, trasparente eppur mi sembri nera... Oh mare nero... tu eri chiaro e trasparente come me....Vecchie canzoni battistiane che riportano nella triste condizione di ciò che un tempo era incontaminato e ora non più. Un fiore in bocca può servire sai, più allegro tutto sembra...Un refrain non nuovo, quello della margherita in bocca; Lucio l'avrebbe tenuta ancora fra le labbra nella Canzone del sole, come testimonial di un candore fanciullesco che stava sfuggendo via. La margherita è un simbolo di innocenza ( usato spesso nelle composizioni funerarie per bambini ) Il suo nome significa letteralmente "occhio del giorno" per la peculiarità del suo riaprirsi ogni giorno al sorgere del sole. E'un'avventura spirituale il fiume, una meditazione su Dio e il Creato, sporcato e imbrattato dall'uomo. Ma se tutto ormai sembra andar a rotoli - in questo verde mondo indifferente perché da troppo tempo ormai apre le braccia a nessuno - meditando sulla lunga coda che il maestro Gian Piero Reverberi scrisse in precedenza per la stupenda Non è Francesca, una speranza forte rinasce in me, conscio di una fine ineluttabile che riserva invece nuove vite. Il fiume ( e la stessa acqua ) richiama la metafora della vita che ritorna come sorgente di benessere e di sopravvivenza, e del defluire delle cose. Per un effimero benessere si sporca, è un fiume lutulento l'uomo. C'è bisogno del mare per poter accogliere un fiume inquinato e togliere le sue impurità, ma è alla sorgente che poi dobbiamo ritornare. Qui è la rinascita, la vita ricomincia proprio dalla foce, risalendo la corrente: per noi non è finita, è come ritornare a Dio dopo essere stati mondati dalle nostre brutture.

Il vate galante
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