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L'Iraq fuori dai Giochi

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2008 09:07
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27/07/2008 14:29

Sono sette atleti in tutto: due canoisti, un arciere, un sollevatore di pesi, un lottatore di judo e due ciclisti. Ma per loro l’Olimpiade di Pechino rischia di aprire un nuovo caso politico-diplomatico

Sono due canoisti, un arciere, un sollevatore di pesi, un lottatore di judo e due ciclisti. Sette atleti in tutto, ma per loro l’Olimpiade di Pechino rischia di aprire un nuovo caso politico-diplomatico. Proprio ieri il Cio, il Comitato internazionale olimpico, ha deciso di escludere l’Iraq e i suoi sette atleti dai Giochi di Pechino 2008, che si apriranno solennemente l’8 agosto.

L’accusa a carico del governo iracheno è quella di aver pesantemente interferito nel movimento sportivo del Paese, sciogliendo il comitato olimpico nazionale e rimpiazzandolo con un organismo diretto dal ministro delle politiche giovanili. Sembra davvero un peccato veniale in un paese che conta 100 mila morti dopo la fine del regime di Saddam, che è tuttora lacerato dalla guerra intestina fra sciti e sunniti e che riserva ai bambini una condizione di vita ai limiti della sopravvivenza.

Per il Paese e per quei sette atleti la torcia olimpica era un miraggio, un traguardo, una speranza di riscatto. Il Cio, che ha assegnato i Giochi alla Cina della repressione, l’ha spenta con la spietata burocrazia dei suoi uomini in blu.

Giuseppe Tassi

quotidianonet.ilsole24ore.com

Commento all'articolo di daman:


Io la sapevo diversa, siete sicuri ? Le notizie di ieri erano che il governo iracheno non riconosceva piu' ufficiale come tale il Cio (comitato olimpico internazionale) e aveva auto-proclamato un nuovo organismo in sua sostituzione. Insomma, un passo indietro di 30 anni, per un paese che e' gia' di suo, tra guerre, religione e governi, di 100 anni indietro rispetto ad un paese normale. Se fosse cosi' la squalifica, mi spiace, ma ci sta' tutta. Tralasciando lo schifo della Cina le olimpiadi devono unire i popoli, l'esatto opposto di quello che avrebbe (condizionale d'obbligo) fatto il governo iracheno negli ultimi giorni.




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28/07/2008 12:00

riguardo il commento:
Mai cosa più assurda, il gov. iracheno non ha proclamato un nuovo CIO, sarebbe da Stato megalomane simil-dittatoriale (come era prima). Ha solo sciolto il Comitato locale, il quale non ha più numeri per prendere decisioni (molti membri sono rimasti uccisi o rapiti negli anni post guerra 2003). Volendo il ministero dello sport svolgere le funzioni del comitato olimpico iracheno, il Cio si è opposto in quanto vieta da sempre l'interferenza politica in ambito olimpico.



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28/07/2008 12:57

Il comitato olimpico nazionale era stato sospeso a giugno
Svanisce il sogno dei sette atleti pronti a partire per Pechino
L'Iraq non parteciperà ai Giochi
Il Cio: "Non c'è l'accordo"

E Berlusconi dice: "Non ho ancora deciso se andare alla cerimonia"

BAGDAD - Niente Olimpiadi di Pechino per l'Iraq. Lo ha reso noto il comitato olimpico internazionale (Cio) in una lettera inviata al ministro iracheno dello sport, Jassim Mohammad Jaffer.

A decretare l'esclusione dell'Iraq dai Giochi è la decisione di confermare la sospensione del comitato olimpico iracheno. "Nonostante tutti gli sforzi del Cio e del comitato olimpico asiatico di trovare una soluzione positiva con il governo iracheno - si legge nella lettera - abbiamo il rammarico di informarvi che la decisione del comitato esecutivo del Cio, del 4 giugno 2008, di sospendere il comitato olimpico nazionale iracheno è confermata".

L'Iraq era stato sospeso a causa delle continue "interferenze" del governo iracheno all'interno del movimento sportivo. Lo scorso 21 maggio il governo di Bagdad aveva infatti sciolto il comitato olimpico accusandolo di corruzione e aveva commissariato le poche federazioni sportive irachene. Al suo posto era stato istituito un nuovo organismo gestito direttamente dal Ministero delle politiche giovanili e dello sport. In passato lo sport iracheno aveva dovuto fronteggiare anche una situazione drammaticamente insolita: i membri del precedente comitato olimpico eletto nel 2004 erano stati sequestrai nel luglio di due anni fa e da allora non se ne hanno più notizie.

Amaro il commento di Hussein Al-Hamidi, segretario del nuovo comitato olimpico iracheno: "E' una decisione definitiva, non c'è modo di appellarsi - ha detto - è un duro colpo per l'Iraq, per la sua reputazione internazionale, i suoi atleti e i suoi giovani". I sette iracheni in procinto di volare a Pechino (due canoisti, un arciere, un sollevatore di pesi, un lottatore di judo e due velocisti) una volta appresa telefonicamente la decisione del Cio sconvolti, non sono riusciti a trattenere le lacrime.

Una piccolissima speranza però c'è. La spiega, Emmanuelle Moreau, portavoce del Cio: "Speriamo ancora di vedere l'Iraq ai Giochi, perchè le iscrizioni alle gare d'atletica si chiudono più tardi rispetto alle altre discipline". Per i due velocisti dunque non è ancora detta l'ultima parola. Secondo la Moreau per gli sprinter "la soluzione potrebbe arrivare,la speranza è minima ma esiste". Per gli altri cinque invece non c'è niente da fare. Il sogno olimpico per loro è finito ancor prima di cominciare.

E sempre sul fronte Olimpiadi, c'è da registrare una presa di posizione di Silvio Berlusconi: interpellato sulla sua partecipazione alla cerimonia di inaugurazione, il presidente del Consiglio ha detto: "Non lo so, non ho ancora deciso".

(24 luglio 2008)


che colpa ne hanno gli atleti?
Se pensiamo che il governo iracheno è lì solo perchè appoggiato dagli americani, direi che la colpa è anche loro.



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28/07/2008 15:16


che colpa ne hanno gli atleti?



E' la stessa cosa che ho pensato io... [SM=x49532]



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31/07/2008 17:18

PECHINO 2008: IRAQ, AI GIOCHI CON 4 ATLETI

Losanna, 30 lug. - (Adnkronos/Dpa) - L'Iraq potra' schierare 4 atleti alle Olimpiadi di Pechino 2008. Dopo l'ammissione di due velocisti al programma di atletica leggera, oggi il Comitato olimpico internazionale ha annunciato l'iscrizione di due canottieri, Haidar Nozad e Hamzah Hussein Jebur, che potranno partecipare alla gara del doppio. Con la presenza della delegazione irachena, diventano 205 i paesi in gara a Pechino 2008.

L'Iraq avrebbe voluto iscrivere altri 3 atleti nel judo, nel tiro con l'arco e sollevamento pesi. Le iscrizioni alle gare in questione sono gia' chiuse e solo la rinuncia di qualche concorrente potrebbe riaprire le porte dei Giochi ai rappresentanti di Baghdad.



01/08/2008 09:07

ma che brutto tutto questo però...
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