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La Fuga di Logan

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2008 19:20
18/07/2008 19:20
 
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con la faccia smorta
stasera non fermarti
davanti alla mia porta

Filastrocca popolare del futuro


“All’inizio degli anni ’70 più del 75% della gente che viveva sulla Terra aveva meno di 21 anni
negli anni ’80 era del 79,7 %
negli anni ’90 dell’ 82,4 %
nell’anno 2000…..massa critica”

Questa è la premessa da cui parte la vicenda narrata nel romanzo “La fuga di Logan” (Logan’s Run), pubblicato nel 1967 da William F. Nolan e George Clayton Johnson. Il romanzo rimase inedito a lungo in Italia, fino a quando ne venne proiettata l’omonima (ed a mio parere molto bella) versione cinematografica, nel 1976. Il romanzo, che probabilmente sarebbe stato ignorato dall’editoria italiana ancora a lungo e forse per sempre, uscì così nella collana Oscar Fantascienza Mondadori. Personalmente mi imbattei nel romanzo all’età di dodici anni, e ne rimasi straordinariamente colpito. Ero già un accanito lettore di fantascienza, ma era la prma la volta che mi imbattevo in un romanzo di quella che potremmo definire fantascienza distopica. La fantascienza, negli anni ’70, stava subendo un’evoluzione che l’avrebbe portata ad un nuovo grado di maturità sia stilistica che contenutistica. Da semplice contenitore di avventure, tendenzialmente ottimista, stava iniziando ad assumere sempre più il carattere di laboratorio sociale. Molti scrittori, sull’esempio di opere come “1984” di Orwell o “Il mondo nuovo” di Huxley, avevano iniziato a raccogliere tendenze sociali del loro periodo mantenendole costanti fino ad un lontano futuro, immaginando cosa sarebbe accaduto se avessero finito per mantenersi e successivamente prevalere. Nel caso de “La fuga di Logan”, scritto durante gli anni ’60, venne presa in considerazione la tendenza della gioventù di quel periodo all’autoorganizzazione politica e sociale ed alla contestazione attiva di tutti i valori sociali tradizionali. Nel romanzo, questa è la prima fase. L’incremento demografico rende sempre più elevata la percentuale di giovani nelle società di tutto il mondo fino a quando la vecchia generazione, nel tentativo di reprimerli, viene rovesciata nel corso di una rapida insurrezione globale che la popolazione del 23° secolo ricorda come “La Piccola Guerra”. Dalla Piccola Guerra in poi, saranno i giovani a comandare. Ecco emergere il quesito centrale del romanzo. In una società dai cambiamenti rapidi come la nostra diventa difficile mantenere continuità di valori fra le varie generazioni. Il conflitto tende a diventare la regola, il dialogo si fa difficile. Vecchia e nuova generazione pensano entrambe che l’altra stia sbagliando tutto, ed i più giovani ritengono che le cose andrebbero meglio se fossero loro stessi, desiderosi di cambiare in meglio, a gestire la società. Ebbene, come funzionerebbe una società composta solo di giovani decisi a cancellare il passato, senza una vecchia generazione ad istruirla ed a passarle la fiaccola? Il romanzo di Nolan e Johnson cerca di dare, in un suo modo davvero originale, una risposta.
Terminata la Piccola Guerra, in un mondo in cui la precedente generazione è ormai scomparsa, i giovani decisero che non si doveva più ricadere negli errori del passato, dovuti, naturalmente, alle perversioni della vecchia generazione. Mentre ovunque si dibatteva il problema, ecco giungere una di quelle figure messianiche capaci di accendere il fuoco del fanatismo in milioni di persone: il giovane predicatore Chaney Moon. Dotato di un aspetto angelico, di un’eloquenza ipnotica e del disgraziato dono di trasmettere agli altri il suo fanatismo new-age, convince tutti ad adottarre una soluzione che passerà alla storia come il “Piano Chaney Moon”. Principio cardine di questa dottrina era quello di non permettere che vi fosse più una vecchia generazione a rovinare la società, imponendo a tutti l’eutanasia a 21 anni. Nel romanzo, ne vengono descritti i risultati dopo due secoli di applicazione.
Il mondo è diventato un’unica grande nazione, che, ad uno sguardo superficiale, pare avere superato i sogni degli utopisti più sfrenati. Le città sono pulite, efficienti, perfette, ed offrono gratuitamente ogni tipo di divertimento immaginabile. Sport, droghe, sesso, viaggi, tutto è accessibile a tutti in cambio di settimane lavorative che ormai, grazie alle macchine, sono diventate di due ore. Centri di chirurgia estetica permettono ai cittadini di modificare ogni parte del corpo assumendo l’aspetto che preferiscono. Un mondo di persone giovani, belle, ricche, libere, eleganti. Il concetto di miseria non esiste più. Malattie, guerre, malformazioni fisiche, è tutto un ricordo sbiadito. Il governo del mondo è affidato ad un gigantesco calcolatore chiamato “Il Pensante” (The Thinker), incaricato di controllare tutti i servomeccanismi del pianeta. L’umanità ha recuperato anche la spensieratezza. Il cittadino può fare tutto ciò che vuole, può godere di tutto ciò che un giovane può desiderare, ha una sola regoala basilare da osservare: il giorno del suo ventunesimo compleanno, detto “ultimo giorno” deve recarsi presso uno dei centri di eutanasia, e la sua vita finisce così. I cittadini, sottoposti dalla nascita a condizionamento sia chimico che ipnotico dalle macchine che li allevano, vengono educati a sottomettesi a questa regola, e, nella maggior parte dei casi, adempiono spontanemente. E chi non vuole? Beh, chi non vuole costringe il paradiso tecnologico Chaney Moon a mostrare il suo lato oscuro. Per verificare che ciascuno ottemperi all’ obbligo, ad ogni cittadino viene impresso alla nascita un fiore di cristallo che cambia colore con l’età. Fino a sette anni è di colore giallo, dai sette ai quattordici è azzurro e dai quattordici ai ventuno è rosso. Duranto l’ ”ultimo giorno” lampeggia variando dal rosso al nero. Poi rimane nero, indicando un “disertore”, ossia un trasgressore della regola fondamentale di quella società. Si tratta di una regola assoluta, e chi la viola è un criminale assoluto. Il disertore non subisce alcun processo, non ha attenuanti, non viene svolto alcun accertamento dei suoi motivi, il suo profilo psicologico non ha importanza: una brutale ed efficiante forza di polizia nota come “Agenti del Sonno” gli dà automaticamente la caccia e lo elimina con le armi. La nostra utopia futura ha infatti sconfitto la guerra, ma non ha eliminato del tutto le armi. Gli Agenti del Sonno hanno in dotazione una pistola, identica alle sei colpi del vecchio west, anche se di metallo blu e dallo scintillante calcio di madreperla. Naturalmente, a distanza di trecento anni il loro carico bellico è infinitamente più micidiale. Ogni camera di scoppio del tamburo contiene un diverso proiettile specializzato:
Tangler, Ago, un proiettile narcotizzante
Nitro, Nitro, un proiettile altamente esplosivo
Vapor, Vapore, un proiettile lacrimogeno
Ripper, Lacerante, un proiettile perforante capece di sfindare massicci spessori di cemento o acciaio
Needler, Rete, proiettile che avviluppo il bersaglio in un bozzolo di fili d’argento
Homer, Centrante, proiettile intelligente a ricerca termica che uccide il disetore con una violentissima scarica elettrica.
Questa organizzazione sociale pare destinata a perpetuarsi senza scosse, fino a quando le macchine commettono un errore. Ad un neonato di nome Ballard viene impresso un fiore difettoso che rimane fisso sul rosso. Ciò permette a Ballard di vivere oltre i ventuno anni. Ballard, cresciuto, decide di offrire ad altri l’opportunità di vivere tutta la propria vita, e ne trova il modo. Studiando il funzionamento del Pensante, scopre che alcune aree sono sfuggite al suo controllo, e possono consentire la fuga verso un rifugio noto come il Santuario, un luogo ove si è al sicuro dalle Pistole ed è possibile continuare a vivere. Ballard dà così vita ad un’organizzazione segreta che aiuta i disertori a sottrarsi alla caccia. Molte persone sono convinte che si tratti solo di una leggenda, e fra queste Logan 5.
Logan 5 è un Agente del Sonno, o un Uomo della Sabbia, secondo la loro denominazione popolare (l’Uomo della Sabbia è un personaggio delle fiabe inglesi che addormenta i bambini gettando loro sabbia negli occhi), e molti disertori sono ormai solo una tacca sul calcio della sua pistola. Lui ed il suo compagno di pattuglia e fraterno amico Francis 7 ne hanno eliminati insieme più di qualsiasi altra pattuglia. E’ sempre stato fiero di appartenere a quell’elite, ma negli ultimi tempi prova un’inspiegabile disagio nei riguardi di se stesso e del suo lavoro. E’ il disagio che aleggia ovunque, mascherato dietro la facciata sgargiante di una società apparentemente perfetta, ma di fatto profondamente contraddittoria nel suo ordine e segretamente spietata. Si tratta di una società giovane, eppure conservatrice e statica, poiché tutta la sua tecnologia avanzatissima è tesa unicamente alla manutenzione del preesistente anziché al progresso; permissiva fino al libertinaggio, ma con una forte repressione di fondo che si manifesta sia nell’educazione totalizzante imposta dalla nascita a tutti, sia nel ruolo degli Agenti del Sonno; dedita al divertimento ma con l’ansia di fondo del condannato a morte che soddisfa il suo ultimo desiderio perché sa già quando verrà la sua ora; pseudosocialista nell’organizzaione che elargisce a tutti indistintamente la stessa ricchezza collettiva in maniera pressochè gratuita eliminando il concetto di classe sociale, ma sfacciatamente consumista nei suoi sprechi e nel suo lusso sfrenato. In una società del genere non è possibile occuparsi dei figli perché si muore troppo giovani, ed è necessario delegare questo compito alle macchine, distruggendo il concetto di famiglia. A nessuno verrebbe in mente di intraprendere studi che la sua morte forzatamente prematura gli impedirebbe di applicare, magari per qualche cambiamento. In questa società vi è spazio solo per una cultura nel senso antropologico del termine. Il tempo per studiare è troppo poco, e non vi sono incentivi. L’arte è presente, ma edonista ed astratta. Non esprime aspirazioni superiori. E’ una società di individualisti forzati, dai gusti decadenti, che marcia irreggimentata verso il nulla.
Logan cresce in questo clima fino al suo ultimo giorno, quando, nel corso di una caccia, insegue un disertore di nome Doyle 10 fino al quartiere di Cathedral, infestato di teppisti che eliminano la sua preda prima che lui la raggiunga. Logan si avvicina a Doyle che, morente, bisbiglia la parola “Santuario” e lascia cadere dalla mano una tessera con un numero di telefono. Un telefono che serve per contattare l’organizzazione di Ballard. Tornato a casa, guarda il suo fiore di cristallo lampeggiare nel palmo della sua mano, e decide di utilizzare il poco tempo che gli resta per smascherare e distruggere l’organizzazione di Ballard ed il Santuario. Se avrà successo, morirà come una leggenda, o forse, eccezionalmente, il Pensante potrebbe regalargli qualche anno di vita come ricompensa. Entra così in contatto con una ragazza di nome Lilith, che, superata la diffidenza iniziale, lo indirizza dal secondo contatto, lo studio di un chirurgo plastico che, resosi conto di avere di fronte un Agente del Sonno, tenta di eliminarlo. Logan deve ucciderlo per difendersi, interrompendo così la catena che aveva iniziato a percorrere, ma una paziente sotto narcotico nell’ambulatorio si risveglia. Eì Jessica 6, sorella di Doyle 10. Avevano un mente di disertare insieme. Logan si finge Doyle dopo una plastica facciale, che del resto anche Jessica si era fatta come d’accordo, e Jessica gli mostra una tessera del Dedalo, la metropolitana mondiale che collega tutti i luoghi del mondo. C’è memorizzato il percorso per la seconda tappa verso santuario. Strada facendo, Jessica si rende conto istintivamente che Logan non è suo fratello, ed inorridisce quando nota la sua pistola. Tuttavia salva la vita di Logan, che rimane esterrefatto a quel gesto. Jessica non se la sente di lasciarlo morire proprio per non essere come gli Agenti del Sonno. Logan rimane senza parole ed inizia a riflettere su se stesso. Strada facendo, di tappa in tappa, di pericolo in pericolo, finisce per fare quello che un Uomo della Sabbia non dovrebbe mai fare: innamorarsi di una disertrice. Jessica inzia a ricambiarlo, a capire che Logan, con quel sentimento, sta divenrtando disertore quanto lei. Logan capisce di avere agito fino a quel momento come una macchina, e ciò che soffre insieme a Jessica poco per volta lo cambia. Jessica e Logan vivono così una delle più belle avventure di tutta la fantascienza, ed anche un bellissima storia d’amore, intensa e priva di sdolcinature da romanzo rosa.
Il romanzo ebbe tre seguiti, scritti dal solo Nolan.
- Il Mondo di Logan, scritto nel ’77 e pubblicato sempre nella collana Oscar Classici Mondadori nel 1979
- La Ricerca di Logan, inedito in Italia
- Il ritorno di Logan, acquistabile solo come e-book su internet, non credo sia disponibile la traduzione italiana
La versione cinematografica del ’76 è, a mio parere, un autentico saggio di fantascienza pura. Intensa nell’interpretazione, ben ritmata nella vicenda, visionaria ma con il giusto spazio concesso alla riflessione, semplifica notevolmente la trama rispetto al romanzo, ma se così non fosse stato il film non avrebbe visto la luce, poiché i trucchi cinematografici dell’epoca avrebbero avuto costi rovinosi. Michael York è uno splendido Logan, Jenny Agutter interpreta Jessica in quella che probabilmente è la sua migliore interpretazione. Se il film semplifica la trama del romanzo, non ne tradisce tuttavia i contenuti. Penso quindi che non sia il caso di criticarlo troppo per questo.
Il film ebbe una versione a fumetti pubblicata in Italia dall’editoriale Corno, seguita da episodi che proseguivano oltre la fine del film. Ne ho trovato una raccolta in volume alla fiera del fumetto di Genova (collana “Superfumetti in Film”, n° 11, ottobre 1978. E’ un vero peccato che, per dissidi sui diritti d’autore il seguito rimanga interrotto. Era una trama alternativa interessante.
Una seconda, recente versione a fumetti è stata pubblicata dalla Malibu Comics in albi periodici a partire dal 1990. Si tratta in totale di dodici numeri, i primi sei relativi al primo romanzo del ciclo, ed i successivi sei relativi a “Il Mondo di Logan”. A differenza di quella pubblicata dalla Corno, è dasata sui romanzi e non sul film, ed è stata curata dallo stesso Nolan.
Per concludere, la Fuga di Logan ebbe anche una trasposizione televisiva. Si tratta di una serie in quattordici episodi prodotta dalla CBS nel 1977, di discreto livello. Ne vidi anche qualche episodio, nel 1979 o giù di lì. Non era sui livelli del film e dei romanzi, certo, ma rivedere Logan in azione fa sempre bene.
Ricordo anche un mio bizzarro tentativo di fanfiction, inedito, intitolato “La sfiga di Logan”, una parodia con i miei compagni di classe nel ruolo dei personaggi del romanzo, ed il sottoscritto che, nel ruolo di un agente del sonno, insisteva a dare la caccia ad una sua compagna carina ma antipatica facendosela sistematicamente sfuggire nei meandri di una metropoli futuristica (in fin dei conti non volevo farle nulla, solo farla ragionare o forse, chissà, scappare con lei – credo che in realtà la “disertrice” mi fosse assai meno antipatica di quanto sostengo). Il manoscritto è andato perduto, ma ricordo bene la trama e posso sempre riscriverlo.
Riguardo alla reperibilità dei primi due romanzi, sono fuori catalogo da tempo, ma sono reperibili nelle bancarelle dell’usato con relativa facilità. Il DVD del film non è ancora uscito. Io ho dovuto ripiegare su un VHS usato, trovato per puro caso. Se tenete gli occhi aperti alle fiere del fumetto, non è impossibile imbattersi nella versione a fumetti pubblicata dalla Corno. Ve la consiglio. Trovarla alla Fiera del fumetto di Genova per me è stata una gioia. L’ho pagata solo cinque euro, oltretutto.
C’è poi un’osservazione molto interessante da fare. In uno dei capitoli del romanzo Logan e Jessica proseguono la loro movimentata fuga attraverso una giungla, ed avviene proprio in essa la definitiva rivelazione dei loro sentimenti. Vi ricorda nulla? Vi è inoltre una scena in cui Logan, per salvarsi da un agguato, utilizza una sostanza chiamata “Muscolo”, una droga potenziatrice che accelera movimenti e riflessi al punto da permette di vedere i movimenti altrui come se fossero al rallentatore. Proprio come Joe Shimamura con il suo acceleratore nella serie del 2001. Il modo in cui la scena viene resa nel romanzo è praticamente identico alla trovata utilizzata dagli animatori della serie del 2001. Joe/Francoise, Fuga dalla Giungla – Logan/Jessica, La Fuga di Logan. Sono convinto che in quel capitolo ci siano alcune analogie davvero interessanti.
Invito chiunque ami a propria volta i due disertori a farmi sapere se concorda con i miei giudizi.
Costigan
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