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Quarta dimensione

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2008 12:34
05/07/2008 23:10
 
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Anche se il concetto di quarta dimensione rimane inimmaginabile, molti studiosi pensano che questa dimensione spazio-temporale che in realtà si estende nello spazio, sia molto probabilmente la causa di numerosi fenomeni paranormali.
Il primo studioso a ricorrere alla teoria della quarta dimensione, fu l'astronomo tedesco T. Zöllner nel 1878 applicando le sue teorie attraverso gli esperimenti del medium Henry Slade nelle famose sedute di Lipsia in cui si produssero compenetrazioni di oggetti e fenomeni di scrittura diretta rigorosamente controllati.
Riguardo agli studi sul nostro territorio nazionale, l'eminente professor Luigi Pantappiè enunciando una teoria "finale" con la quale si ipotizzava la presenza di numerosissimi universi paralleli e di un numero non preciso di dimensioni alla base dei fenomeni paranormali.
La stessa linea meno complessa fu portata dal professor Tito Alippi.
Probabilmente il fenomeno che più riporta alla mente le teorie su diverse dimensioni sono le compenetrazioni di oggetti: il Crookes fu presente al passaggio di una pianta attraverso il piano di un tavolo, mentre G. A. Rol, lanciò un mazzo di fiori contro una parete e i testimoni videro scomparire il mazzo appena entrò in contatto con la parete... per ritrovarlo nella stanza adiacente.

Sui fenomeni di precognizione e retrocognizione, si è ipotizzato che in quei casi la mente del medium esegua una esplorazione nel passato e nel futuro nella realtà quadridimensionale viaggiando con la mente molto più veloce del normale pensare: come se un viaggiatore in treno potesse accellerare a piedi la corsa e tornare indietro nel tempo utile per raccontare cosa ha visto agli altri viaggiatori.
Con queste teorie si potrebbero spiegare anche gli apporti e gli asporti: un oggetto chiuso in una scatola verrebbe proiettato in un'altra dimensione.

Queste numerose teorie sono sicuramente piene di lacune e su tante cose non si riesce a trovare una spiegazione: come potrebbe la mente di un essere umano (in questo caso un medium) viaggiare talmente veloce per giorni, mesi e anni?



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Regalino di hida
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19/09/2008 14:21
 
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Più che un viaggio io ipotizzerei piuttosto un collegamento fra la mente del medium e una mente superiore...quindi in realtà una sorta di 'telepatia'.
Esempio:la definizione che tutti conosciamo di Dio è che Dio è eterno,che conosce il passato,il presente ed il futuro di ogniuno di noi,che si trova in paradiso in un luogo che noi comuni mortali non possiamo vedere ma che c'è(altra dimensione).Quindi nel momento in cui ipotizziamo che una mente umana entra in contatto con una mente divina potrebbe vedere un unghia di quel che vede Dio,ovviamente laddove Dio voglia e permetta.Il bello di questo fenomeno è che la mente inferiore non capisce cosa gli succeda,sa solo che è accaduto,spesso casualmente,in un modo che lui non sa riprodurre.
La mente superiore invece sa quel che è accaduto ma sa anche che la mente inferiore tante tantissime cose non le può capire e non le accetta e quindi resta immobile e silenzioso nella quasi totale inesistenza apparete in attesa forse che l'uomo lentamente ci arrivi da solo..ed ecco che ogni tanto accade che si produca un medium consapevole ... un uomo che si al principio era dotato di qualcosa di più rispetto agli altri,una serie di eventi 'casuali',ma che è anche un individuo che ha lottato tutta la vita con quel qualcosa in più ,facendo un percorso comunque sempre difficile per arrivare poi ad essere quello che è.....
[SM=g1484958]
21/09/2008 03:24
 
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Tutti noi diamo per scontato che viviamo in un mondo fatto di 3, dico 3 dimensioni. E chi potrebbe metterlo in dubbio? C'è una lunghezza in ogni cosa. Un'altezza. E una profondità. Chi potrebbe negare che non sia così?

Il letto dove andiamo a dormire, il tavolo dove ci siamo strafogati l'ultimo polletto arrosto, la sedia comprata all'IKEA... Hanno tutte un'altezza, una lunghezza e una profondità. Ce lo confermano i nostri sensi. Le nostre idee che ne abbiamo. Il modo con le quali noi interagiamo con le cose o ambiente che ci circonda. La stanza, con i suoi 4 muri, già di per sè, risponde ai criteri di altezza, lunghezza e profondità. Basta guardarsi intorno per notare che c'è una certa distanza tra noi e la porta d'ingresso nel locale(lunghezza). E ogni muro ha una altezza. E ancora un suo spessore o profondità... Anche il nostro stesso corpo funziona intorno a questi presupposti della struttura del mondo che ci circonda.

Ma allora cosa sarebbe questa 4a dimensione? E' difficile da spiegare. Per capirne almeno in parte il senso meglio concentrarsi su una in meno. Meno di 3. Ma su 2.

La 2a dimensione!(ma il titolo non era la 4?).

Abbiamo detto che noi interagiamo in un modo di tre dimensioni. Questo significa che se entriamo nella stanza dove di solito operiamo al PC faremo un certo tragitto. E una serie di gesti. Impugneremo la maniglia. Apriremo la porta. Avanzeremo lungo il pavimento, un passo alla volta. Ci siederemo alla sedia difronte al monitor del pc e cominceremo ad usarlo.
Semplice e naturalissimi gesti. Normali per un essere che, come noi, vive nella 3a dimensione.
Ma se un essere della 2a dimensione dovesse fare la stessa cosa? Se dovesse accedere al mio PC per poter scrivere qualcosa su qualche forum su internet?

Innanzitutto cosa significherebbe vivere nella 2a dimensione?
Vorrebbe dire essere una specie di essere fatto di 2 dimensioni: altezza per larghezza. Senza spessore.
Immaginiamo un foglio di carta. Se su un foglio di carta disegniamo una linea questi ha le pecularietà della 2a dimensione. La linea possiederà un'altezza e una larghezza. Minima in questo caso. Ma non uno spessore.
Se disegnassimo un quadrato sarebbe lo stesso. Il suo lato sarebbe la misura dell'altezza e della lunghezza. Ma non della sua profondità. Non sarebbe 'alto' oltre il foglio. Sarebbe sempre una figura piatta.
Ora, mettiamo che, qualsivoglia figura si volesse disegnare su questo foglio prendesse una sua vita. Troveremmo un foglio dove lo spostarsi sarebbe limitato solo in modo piatto. Solo sulla superficie del foglio. Se due palline vive volessero muoversi potrebbero andare dove vogliono ma fino ai confini del foglio. E, inoltre, colliderebbero tra di loro. E, tra di loro, si percepirebbero come punti o meglio, come tratti. A seconda della superficie con cui verrebbero a collidere.
Se io, disegnatore, vollessi fermare questi due circolini che corrono sul foglio mi basterebbe tirare una linea da un lato all'altro del foglio. Esse non riuscirebbero a sormontarla. Sarebbe un tratto che collimerebbe ad angolo con altri lati del foglio. Rimarrebbero imprigionati tra la linea da me disegnata e i limiti del foglio.
Immaginiamo ora che esistano delle persone che vivano nella 2a dimensione. Avrebbe mano e piedi ma sembrerebbero delle silouette scure che camminano sulle pareti della mia camera(giuro che non bevo e non fumo!).
Ora riprendiamo il percorso di prima per arrivare dalla porta al computer. Io, essere della 3a dimensione, apro la porta, faccio pochi passi e mi siedo al computer.
Un essere della 3a dimensione non riuscirebbe ad aprire la porta. tanto per cominciare. Non potrebbe 'prendere' o 'afferrare' nulla. Infatti può solo collidere con altri esseri della 2a dimensione che percepisce come tratti. Mettiamo che la porta sia aperta... Dovrebbe scorrere sui muri e percorrere quasi tutte e quattro le pareti per arrivare nei pressi del computer. Non ne percepirà mai la forma che ne percepisco io né sarà mai capace di compiere alcuna operazione oltre quella di essere prossimo ad esso, nel muro più vicino.
Ora mettiamo che io, essere della 3a, potessi percepire questo essere della 2a o questi esseri della 2a. E, mettiamo che io, in qualche modo, potessi riuscire a farmi percepire da loro. Sarebbe, comunque, anche avendone il pieno potere, una mia esclusiva decidere se farmi vedere e come e quando da loro.
Mettiamo che due o più omini della 2a stessero correndo per andare verso il PC e io volessi fermarli. Mi basterebbe poggiare un dito poco davanti alla traiettoria del loro percoro affinché tutti e due ci sbattessero contro. E loro percepirebbero una linea che impedisse il loro cammino. Se rialzassi il dito di colpo loro penserebbero: ma dov'è finita quella cosa? Quell'essere misterioso?
Se volessi continuare a punzecchiarli, non senza spaventarli, potrei più volte puntare il dito lungo il loro tragitto e loro si chiederebbero: ma come cavolo fà questo quà a essere più volte lungo il tragitto se noi non l'abbiamo incontrato?
Infatti per loro è impossibile concepire un essere che potesse, in un qualche modo, riuscire ad essere lungo il loro tragitto senza averlo percorso completamente. Eì un pò come noi della 3a che vedessimo una persona comparire e scomparire lungo la strada di casa fatta in macchina. Sarebbe da ritiro di patente...
Ma torniamo ai nostri eroi. Mettiamo che loro cercassero in tutti i modi di arrivare al punto PC prima di noi esseri misteriosi e, provabilmente, a questo punto, pericolosi!
Con tutta la velocità del loro movimento, basato sullo scivolare sulla superficie delle pareti, e nonostante la nostra lentezza, noi arriveremmo sempre prima. Perchè percorreremmo lo spazio attraverso LA PROFONDITA' o 3a dimensione. Loro, mettendo che potessero collidere in qualche modo sulla nostra mano che toccava la parete al 'via', ci ritroverebbero tranquillamente al punto PC come se fossimo scomparsi dal punto VIA e fossimo ricomparsi istantaneamente nel punto PC...
Per loro sarebbe impossibile da comprendere, vedere, anche solo immaginare...
E' un pò questa la possibilità del cosìdetto viaggio nell'iperspazio. Molti scienziati credono che per motivi quantistici lo spazio sia curvo. Così il nostro universo. Ma per capirci immaginiamoci ora noi come quegli esseri bidmensionali!
Se fossimo su un grande foglio di carta e dovessimo andare dal punto A al punto B entrambi distali rispetto al foglio circoscritto ci metteremo un tempo x. Ma se qualcuno piegasse quel foglio di carta e mettesse a contatto i due punti A e B il passaggio sarebbe x=0. Ci ritroveremmo istantaneamente dal punto A al punto B! Fantascienza? Viaggi astrali?
No... Fisica!
Esattamente come se noi, ad un certo punto, ci mettessimo a comunicare con quell'ometto di prima, magari il più interessato a capire, e gli dicessimo: ehi omino, mi vedi?
Ma chi parla? Io non collido con nessuna linea!
Ma io sono SOPRA di te.
Non esiste sopra. Che cavolo significa sopra? Sei un fantasma?
No sono solo nella 3a dimensione.
Ma va quelle sono storie di fantascienza. E' uno scherzo?
No, e te lo dimostro.

Mettiamo ora che sulla parete ci si disegnato un labirinto con degli accessi stretti e che consentano ad un solo essere bidimensionale di averne l'accesso uno per volta.
Mettiamo che in una cella di questo labirinto il nostro omino avesse lasciato tre fazzoletti di carta e un accendino. Bidimensionali ovviamente. Anche se lui li vedrebbe sempre come linee...

Allora ti metto alla prova: cosa c'è nella mia cella del labirinto?
Un accendino e tre fazzoletti di carta...
Ma com'è possibile? Sei Dio?
Non, non sono Dio. Sono solo sopra di te.
Vuoi entrare nella 3a dimensione?
E lui: sì...

A questo punto mi basterebbe prendere tra due dita l'omino che scivola sulla parete e trasportarlo nella mia dimensione tenendolo tra le dita...

Quale sarebbe lo stupore nel percepire i muri che lui si figurava come una lungo foglio piatto! O nel vedere gli altri esserei come lui scorrere sulle pareti e metterci parecchio tempo per andare da una parete all'altra!

Quale paura nel riuscire a percepire senza sforzo tutti gli oggetti delle varie celle personali degli altri esseri bidimensionali!

Buonanotte!!!
26/09/2008 22:47
 
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Devo dire che ho fatto una grande fatica a seguire tutto il tuo ragionamento [SM=x223115] ...ma alla fine ce l'ho fatta [SM=x223086]
Però quando penso a quello che qui viene chiamato la quarta dimensione io vedo l'infinito,quindi sono più d'accordo con l'idea che qui viene accennata:
...l'eminente professor Luigi Pantappiè enunciando una teoria "finale" con la quale si ipotizzava la presenza di numerosissimi universi paralleli e di un numero non preciso di dimensioni alla base dei fenomeni paranormali.
La stessa linea meno complessa fu portata dal professor Tito Alippi.

Non sono però d'accordo con quello che tu scrivi all'inizio,non viviamo in un mondo solo tridimensionale:se ti guardi intorno siamo fatti materialmente di altezza,larghezza e profondità ,si...ma anche di densità.
La differenza sostanziale fra le mie meravigliose sedie di plastica dell'ikea( [SM=x223086] ) e le sedie di faggio della mia mamma ( [SM=x223087] )a parità di altezza larghezza e profondità è la materia e la materia è fatta di densità.. che si calcola..non mi ricordo come..base per altezza per profondità diviso il peso? [SM=x223115] boh!
E' la densità comunque la chiave io credo
27/09/2008 04:18
 
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La densità è una grandezza derivata che si calcola d=m/V, dove d sta per densità, m per massa e V per Volume. La densità è quindi direttamente proporzionale alla massa e inversamente al Volume.


Questo vuol dire che un corpo costituito da una certa massa(ove la massa è la quantità di materia contenuta in un corpo, cioè quello che costuisce il corpo stesso) è tanto più denso quanta maggiore e la sua massa rispetto al suo volume.


Un esempio è la differenza tra legno e metallo. Oltre alle loro caratteristiche peculiari il metallo risulta più duro e più denso allo stato naturale a parità di volume perché ha meno spazio tra le molecole che compone un certo corpo ferroso rispetto a uno legnoso.

Quindi se prendiamo due sedie identiche dell'IKEA a livello morfologico ma soprattutto di Volume(che non è altro che lo spazio occupato da un corpo), una di legno e l'altra di acciaio, queste conterranno masse diversa e a livello qualitativo e a livello quantitativo perché per occupare lo stesso volume nel legno ci sarà più spazio, più aria tra un molecola e l'altra mentre nel ferro lo spazio sarà minore.

Il concetto di durezza che noi percepiamo o di resistenza alla penetrazione da un'oggetto rispetto a un altro(pensa a un chiodo che entra in un muro) viene proprio dal fatto che il chiodo ha meno spazi vuoti tra le particelle che lo compongono rispetto al muro e quindi vi penetra.

Nell'esempio delle sedie anche il peso varia a parità di volume tra una di legno e l'altra di acciaio. Questo perché il peso varierà per motivi di gravità. Il peso non è altro che un sistema per misurare l'attrazione gravitazionale tra due masse. Questo aumenta più la distanza tra le masse(il loro centro) diminuisce.

Comunque ti dico tutto questo perché la densità non è una dimensione.

Concordi?

:o)
27/09/2008 12:59
 
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No,francamente non concordo,la densità è una dimensione ,è un dimensione interna alla materia,ed è qualcosa dalla quale siamo circondati densità dell'aria ,è alla base di questa creazione,della sua varietà.
Alla base di ogni realtà,quindi diventa quello che abbiamo in comune con le altre realtà,quelle che sono qui ma non vengono facilmente percepite perchè appartengono ad un altro ordine di 'densità'
27/09/2008 22:52
 
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Va bene, come vuoi...

:)
14/10/2008 12:34
 
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Bravo MisterX78 ottima scelta [SM=x223086]
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