Roma, Italia — Greenpeace e altre associazioni ambientaliste americane avevano cominciato a chiederlo 3 anni fa. La risposta dell'amministrazione Bush è arrivata solo ora: finalmente l'orso polare è stato inserito tra le specie minacciate di estinzione, all'interno dell' "Endangered Species Act". Se il Governo americano non avesse eliminato il riscaldamento globale tra le cause che ne minacciano la sopravvivenza, sarebbe stata una completa vittoria per la protezione della specie.
Gli orsi polari, infatti, vivono sui ghiacci dell'Artico e ne dipendono completamente. A causa dell'innalzamento della temperatura media terrestre potrebbero essere i primi mammiferi a perdere completamente il proprio habitat naturale.
Eppure, grazie alla decisone di non includere il riscaldamento globale tra le minacce, per proteggere l'orso polare il Governo americano non dovrà limitare le proprie emissioni di gas serra, eludendo la possibilità di intervento da parte delle agenzie federali su questo punto.
Nell'estate del 2007 la calotta polare artica ha fatto registrare il record minimo di estensione, perdendo oltre un milione di chilometri quadrati rispetto al 2005, un'area pari a sei volte la California. Le previsioni mostrano che i ghiacci che ricoprono i mari dell'Artico potrebbero scomparire già nelle estati del 2030.