Si chiama "realpolitik",ossia politica del realismo.
Il muro per la Germania est era una questione di sopravvivenza.
Prima della sua costruzione migliaia di cittadini dell'est passavano semplicemente dal "paradiso comunista" all'occidente.
Molti erano tecnici e personale qualificato.
Se l'emorragia fosse continuata,entro pochi anni la DDR sarebbe rimasta un enorme prigione vuota.
D'altra parte prima del muro avvenivano numerosi incidenti e tensioni tra gli occupanti sovietici e le truppe Anglo-Francesi-Americane che presidiavano la zona ovest,rendendo Berlino uno dei luoghi in cui la guerra fredda avrebbe potuto trasformarsi da un momento all'altro nella III guerra mondiale.
Il muro chiuse vergognosamente la prigione comunista,ma disinnescò quelle tensioni,sotto sotto con soddisfazione di tutti (meno,è ovvio,dei Tedeschi).
Circa Krusciov,al di là di una certa simpatia personale era un personaggio velleitario e pericolosissimo, perchè incline a lanciarsi in avventure al buio,come ad esempio nel caso dei missili a Cuba.
carmelo pugliatti