Milano, 11 giu. (Adnkronos Salute) - Novità esotiche nel piatto e dieta sregolata, lunghi viaggi sotto il sole seduti in auto o a cavallo di moto e bici, e il 'cerimoniale' quotidiano in toilette salta all'improvviso. L'estate può rivelarsi nemica dell'intestino, scatenando o peggiorando problemi come stipsi ed emorroidi che interessano quasi 8 milioni di italiani, specie donne. Contro le insidie stagionali torna la campagna 'L'intestino va in vacanza', promossa dalla Società italiana unitaria di colonproctologia per sensibilizzare i cittadini sui rischi tipici della bella stagione e consigliare una visita preventiva. Lungo lo Stivale sono 69 i centri specialistici targati Siucp, concentrati soprattutto in Lombardia (14 strutture) dove i disturbi di competenza colonproctologica colpiscono un milione e 200 mila abitanti.
Per conoscere l'unità più vicina, sono a disposizione il numero verde 800-126.731 (dal lunedì al venerdì) e il sito web
www.siucp.org. Le emorroidi affliggono circa 3 milioni e 700 mila connazionali e il 60% delle future mamme, che nella metà dei casi sono costrette a convivere con il fastidioso disturbo anche dopo il parto. Di frequente, poi, il problema emerge proprio durante il travaglio o a bebè ormai nato. Altri 4 milioni di italiani, e il 65% delle donne in dolce attesa, soffrono invece di stipsi che nel 10% dei casi si manifesta con sintomi gravi legati a un'ostruzione meccanica. "Si tratta di disturbi diffusissimi, ma purtroppo ancora tabù - assicura il presidente della Siucp, Antonio Longo, presentando la campagna estiva ai giornalisti in un incontro a Milano - Ancora oggi i media faticano a utilizzare alcuni termini, ma così spingono moltissimi pazienti a restare nell'ombra e a soffrire in silenzio", avverte lo specialista.
Inventore di due 'lifting intimi' mininvasivi contro emorroidi e stipsi grave, due operazioni soft ormai diffuse a livello internazionale. "Con questa campagna vogliamo fornire ai cittadini un'informazione completa prima di partire per le vacanze - spiega Longo - Ma anche ridurre le cure 'fai-da-te', spesso inutili e talvolta dannose. Per esempio le creme anti-emorroidi, che usate troppo e male possono essere irritanti o provocare complicazioni. Oppure i lassativi anti-stipsi, che alleviano i sintomi, ma non curano la causa" alla base. Senza contare i costi: secondo le stime, solo per lassativi in pillole o erbe da tisana, in Italia si spendono 500 milioni di euro all'anno.
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