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FENOMENI PARANORMALI

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2008 00:08
31/05/2008 15:54
 
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I FENOMENI PARANORMALI



Cosa sono i fenomeni paranormali?
Secondo la scienza, paranormale è tutto quello che non è spiegabile con leggi fisiche e\o matematiche.
Viviamo in un mondo materialistico, aggrappato sempre più alla materialità che ci circonda; questo anche nel mondo scientifico, in cui regna sovrana la mentalità che se un fenomeno non è spiegabile, non ha ragione di essere studiato, né tantomeno di esistere. Storicamente parlando, la cultura umana, delle civiltà e delle razze, ha passato periodi ben delineati riguardo questo frangente: si è passati, in altre parole, da una mentalità prettamente religiosa o simil-religiosa, che regnava sino a pochi secoli fa, ad una concezione dell’essere più materiale che deve rispondere a leggi naturali di concezione razionale.

Da uomo di scienza, quale mi ritengo, so che il metodo scientifico, è uno strumento indispensabile per la ricerca della verità dei fenomeni (naturali e non), ma allo stesso tempo è doveroso condannare l’atteggiamento di repulsione che si è instaurato intorno alle varie comunità scientifiche, verso il “non conosciuto”.
Alla domanda: “come si fa ad essere un genio?” A. Einstein ha risposto candidamente che bisogna pensare al di fuori dei normali canoni, bisogna porsi delle domande prettamente assurde, per poi trovarne soluzione.
Su questo punto è basata l’idea di una ricerca della verità a 360°; basti pensare che prima della scoperta dei Rx, neanche se ne immaginava una possibile esistenza, in quanto non essendo visibili ad occhio nudo, non sarebbero dovuti esistevece erano, e sono lì..rstano ...lì

Dott. Marco Goratti


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"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


31/05/2008 23:28
 
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Hai prodotto un documento molto importante e istruttivo su un argomento spesso controverso e discutibile, ma sicuramente interessante, almeno per quanto mi riguarda.

Merlino




...regalerò a un menestrello
l'armonìa delle mie parole
che ne faccia Poesìa.
Io sarò senza suoni,
ma quel menestrello
mi racconterà...

Merlino

01/06/2008 00:38
 
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Da: web - Il Paranormale





L'umanità è entrata in una nuova era, nella quale la conoscenza delle forze, degli schemi e dei fini dell'esistenza sarà finalmente diffusa a tutti. E' indubbio che molte scienze moderne sono giunte ad un bivio inesorabile: imboccare nuovi indirizzi di ricerca o fissarsi in un immobilismo privo di alternative. I fenomeni a noi sconosciuti costituiscono uno degli enigmi più affascinanti dell'attuale ricerca umana. Riuscire ad interpretarli pienamente, riportandoli tutti ad un' unica matrice, è compito al quale si dedicano da anni studiosi e parapsicologi di ogni nazione.


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"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


01/06/2008 16:28
 
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FENOMENI PARANORMALI - FANTASMI






Fa sempre impressione quando qualcuno di famoso ci parla di Fantasmi. Di solito i Fantasmi sembrano appartenere ad una tradizione popolare, che affonda nella notte dei tempi, nei riti contadini, nei racconti dell'infanzia.

Fa ancora più specie che i Fantasmi questa volta sembrino infestare uno dei luoghi più famosi del mondo, e cioè la Casa Bianca a Washington.

Come ci ha informato l'agenzia Ansa, che riprende quelle internazionali, La Casa Bianca pullulerebbe di presenze esoteriche, e a sostenerlo è addirittura Jenna Bush, figlia del presidente americano, che ha rivelato in una intervista di avere paura a dormire nella piu' famosa residenza degli Stati Uniti.

Jenna Bush, che quando dorme alla Casa Bianca usa la stessa camera da letto a suo tempo abitata da Chelsea Clinton (situata non lontano da quella dei genitori), ha detto che la storica abitazione contiene "milioni di fantasmi" e di avere preso "piu' di uno spavento" nelle notti trascorse nella residenza della prima famiglia d'America.

"Ho sentito piu' volte i fantasmi. Non sto scherzando - ha detto in una intervista - Ho sentito musica d'opera provenire dal mio caminetto. Quando l'ho detto a mia sorella non mi ha voluto credere. Ma la settimana dopo la cosa si e' ripetuta e stavolta c'era anche lei in camera con me. Ma stavolta si trattava di musica degli anni '50".

"Non mi piace parlare di queste cose - ha aggiunto Jenna, che e' impegnata nel tour promozionale del suo primo libro - perche' non voglio che la gente pensi che sono pazza".

dal web

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[Modificato da +mimosa+ 01/06/2008 16:30]




"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


01/06/2008 18:24
 
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LEGGENDE (O QUASI) POPOLARI
IL PONTE DEL ROC

Si trova sull'antica strada che da Torino giunge a Lanzo attraverso Venaria e Cafasse.
Unisce il monte basso ed il monte Buriasco in una stretta gola con le pareti a precipizio, scavate nei tempi preistorici dalla Stura, che formava un ampio lago nella piana di Germagnano.
Il ponte costruito nel 1378, ha un solo arco gotico con una gittata a schiena d'asino.
La tradizione popolare vuole che il ponte sia stato costruito dal Diavolo in persona, il quale richiese, come compenso per la sua fatica, l'anima del primo essere che avrebbe attraversato la sua costruzione. A sventare l'insidia del diavolo sarebbe accorso San Rocco il quale si sarebbe burlato di Lucifero facendo passare sul ponte il suo cane. Il diavolo dopo aver lanciato le piu' atroci imprecazioni sarebbe precipitato nei pressi del ponte dove si trova una voragine di cui non si conosce lo profondita'.
All' imbocco del ponte vi e' la cappella dedicata a San Rocco, protettore dalla peste.
Nei pressi si trovano le marmitte dei giganti, fenomeni di erosione dell' epoca glaciale.
Questo ponte e'famoso anche per le sue caratteristiche magiche. I racconti popolari narrano che nel luogo si danno convegno le fate. Soprattutto le notti di luna piena offrono la visione di un suggestivo panorama, si respira un'aria diversa intrisa di magia e mistero e, si dice, al di la' del ponte e del tempo c'e' sempre qualcuno che ci attende.

Merlino




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02/06/2008 16:53
 
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LA ROMA DEI FANTASMI

Inquietanti presenze secolari tra i monumenti più famosi della città

Roma è la città dai mille volti, l’unico straordinario esempio al mondo di 34 secoli d’ininterrotta storia urbana. Impossibile darne un’unica definizione, tutto quello che immaginate a Roma c’è, o c’è stato. E come potevano mancare i fantasmi? Il mistero è una delle anime della storia di Roma, i suoi fantasmi sono figure storiche, che hanno vissuto le loro vicende, spesso molto tristi, tra monumenti e palazzi nobiliari della città, restando legate ad essi in modo indissolubile anche dopo la morte.

Il più famoso fantasma di Roma è quello di Beatrice Cenci, bellissima, sfortunata fanciulla vissuta alla fine del Cinquecento, appartenuta ad una delle più antiche famiglie nobili della città.
La vicenda di Beatrice è assurta a simbolo dell’ingiustizia e della prevaricazione del potere in ogni epoca.
Suo padre Francesco Cenci, uomo sadico e violento, era un vero incubo per i suoi familiari, che avevano tentato, inascoltati, di denunciare il folle alle autorità. Beatrice e la matrigna Lucrezia, in preda alla disperazione, progettarono l’assassinio dell’uomo.
Il 9 settembre 1598 Francesco Cenci venne ritrovato morto, con il cranio sfondato, nell’orto dellarocca di famiglia di Petrella Salto, in territorio abruzzese.
Il processo a Beatrice e ai suoi familiari, immediatamente incolpati del delitto, fu seguito da tutta la città, che si schierò dalla parte della fanciulla maltrattata, ma la giustizia papale decise di comminare una pena esemplare affinché altri non ripetessero un simile atto.
Beatrice venne decapitata la mattina dell’11 settembre 1599 sulla piazza di Castel S. Angelo. Ancora oggi, si dice, appare tutti gli anni la notte tra il 10 e l’11settembre, camminando lungo ponte S. Angelo con la propria testa sottobraccio.


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Alfonsa Palacano


04/06/2008 20:10
 
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Il colle delle pene


Il colle delle pene (12 maggio 2003)

Voglio raccontarvi quanto accaduto a me ed alla mia fidanzata l’inverno scorso, durante la visita ad un paese -fantasma-.
Il paese è ormai disabitato da più di cent’anni, ed è posto sulla sommità di una collinetta chiamata "colle delle pene"
della gente dei paesi vicini. Già il nome della collina diceva tutto; ho poi raccolto voci secondo le quali lassù venivano bruciati gli eretici nel medioevo (dolciniani, credo, quelli de "il nome della rosa"), e le streghe attorno al XVII secolo, da qui il nome della collina.
Sono rimaste in piedi solo poche case, ricoperte da rampicanti e vegetazione varia.
All’interno dei ruderi si possono ancora vedere resti di mobili, di sedie, tavoli e arredi, ci sono persino cocci di vasellame! Il tutto insieme alle travi del tetto crollate. A mio avviso, le case furono abbandonate in tutta fretta ed a buon motivo!
Abbiamo iniziato a visitare le rovine, alla ricerca di qualche particolare da fotografare, quando dai ruderi di una cappelletta è spuntata una figura nera, molto bassa, che veniva verso di noi strisciando. Impietriti dallo spavento non ci muovevamo e quella cosa avanzava verso di noi. Ad una decina di metri ha cacciato un urlo tremendo, che poi si è trasformato in un rantolo prolungato e una serie di sospiri; un essere umano non poteva urlare così.
Si è avvicinata ancora e a pochi passi da noi si è come schiacciata a terra.
Tra un sospiro e l’altro sembrava voler parlare, probabilmente. Io non ricordo di aver capito quello che diceva, ma la mia fidanzata dice di aver capito bene fratris, honesto, pietate, viribus, flamma e altri termini latini (studia al liceo classico, e penso che sappia quello che dice).
La figura è poi letteralmente schizzata via verso le rovine dalle quali era sbucata cacciando un secondo urlo, ancora più violento del primo.
Siamo fuggiti dalla collina verso l’automobile, senza voltarci indietro.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo parlato di quanto accaduto, ma non ci siamo dati nessuna spiegazione.
Alcuni giorni ci siamo rivolti ad un amico che ci ha messo in contatto via e-mail con uno psicologo appassionato di studi paranormali.
Costui ci ha spiegato che le anime strappate alla vita in modo violento ed anche ingiusto non raggiungono la pace, ma restano aggrappate al loro corpo, anche se questo non c’è più.
Quello che abbiamo visto (o pensato di aver visto) è la proiezione del dolore di quell’anima che voleva in tutti i modi tornare alla vita.
Ci ha anche spiegato che non è affatto bello che quell’entità si sia dimostrata così cattiva nei nostri confronti, e ci ha diffidato a tornare in quel luogo.
Questa cosa mi ha davvero spaventato.

Dall'Web

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Alfonsa Palacano


05/06/2008 23:20
 
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dall'web ; Le misteriose vite parallele di .....


Le misteriose vite parallele di KeAbramo Lincoln e John Fitzgerald Kennedy

Due vite piene di misteri, quelle che costellarono l'esistenza e accomunarono nella morte i presidenti americani Abraham Lincoln (1809-1865) e John Fitzgerald Kennedy (1917-1963). Ma più che colpisce, è il fatto che, si narra, Lincoln appaia sempre alla vigilia della morte di un altro presidente e pare, infatti, che sia apparso anche a John Kennedy il giorno prima di partire per Dallas, sua ultima fatale visita. Tantissime e straordinarie furono le coincidenze, che legano questi due ex presidenti degli Stati Uniti d’America, troppe, per essere sbrigativamente attribuite al caso.

Innanzitutto, Lincoln venne eletto presidente nel 1860. Kennedy, esattamente 100 anni dopo, nel 1960. Lincoln fu ucciso di venerdì, alla presenza della moglie. Anche Kennedy venne assassinato mentre era al fianco di sua moglie, e di venerdì. Ad entrambi i presidenti spararono, e tutti e due furono colpiti da dietro e alla nuca. Subito dopo l'attentato, ricevettero i primi soccorsi dalla propria moglie. Lincoln e Kennedy morirono senza riprendere conoscenza.

Oltre ai particolari della morte in comune, ne esistono altri. La moglie del presidente Lincoln perse un figlio, mentre risiedeva alla Casa Bianca. La stessa cosa accadde alla moglie di Kennedy. Sia Lincoln che Kennedy avevano avuto 4 figli e, al momento della loro uccisione, solo 2 di questi erano vivi. Il vice di Lincoln si chiamava Johnson ed era nato nel 1808. Il vice di Kennedy si chiamava, pure, Johnson ed era nato nel 1908, a distanza di 100 anni esatti dall'altro.

L'assassino di Lincoln si chiamava John Wilkes Bootk ed era nato nel 1839. L'assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald, era nato nel 1939, 100 anni dopo l'altro. E', pure, perlomeno curioso osservare che la somma delle lettere che compongono nome e cognome dell'assassino di Lincoln dà 15 come totale e così è anche per l'assassino di Kennedy.

Ma le coincidenze straordinarie non finiscono qui. John Wilkes Booth e Lee Harvey Oswald erano entrambi sudisti. Tutti e due i presidenti avevano condotto aspre battaglie per i diritti civili dei negri: Lincoln con il Proclama di Emancipazione e Kennedy con la legge sui Diritti Civili. Al momento dell'attentato Lincoln e Kennedy si trovavano assieme, oltre alle proprie mogli, ad una coppia di amici. Per quanto riguarda le coppie di amici, le donne rimasero illese, gli uomini furono feriti dagli attentatori (il maggiore Rathbone nel 1865 e il governatore Connally nel 1973).

Il segretario di Lincoln si chiamava Kennedy e cercò di dissuadere il presidente dall'andare a teatro quella sera. La segretaria di Kennedy si chiamava Lincoln e, anche lei, tentò di convincere il presidente a non andare a Dallas. Un altro fatto abbastanza singolare è che il marito della donna si chiamava Abraham, come Lincoln. Quando avvenne l'attentato, Kennedy stava attraversando le vie di Dallas su un'auto - guarda caso - di marca Lincoln, prodotta dal gruppo Ford. Booth assassinò Lincoln in un teatro e si rifugiò in un magazzino. Oswald sparò a Kennedy da un magazzino e si rifugiò in un teatro. Booth spirò 11 giorni dopo Abramo Lincoln, entrambi alle 7,20 del mattino. Oswald morì 48 ore dopo Kennedy, pure, alla stessa ora, le 13. A Lincoln successe Andrew Johnson e a Kennedy Lindon Johnson. Durante il loro ultimo anno di presidenza, sia Andrew sia Lindon Johnson furono travolti da uno scandalo politico, che impedì loro di candidarsi per un nuovo mandato. Sembra tutto molto strano, eppure è tutto

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Alfonsa Palacano


06/06/2008 18:07
 
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Violenza fantasma, postata da ghoststories il 25/07/2005
In una bellissima casa verso le zone del sud, si erano trasferiti una giovane coppietta di sposi...tutto era tranquillo fino a quando un giorno la donna venne aggredita da qualcosa che la picchiava in continuazione...per quanto urlasse il marito nn poteva sentirla perchè era in una specie di catalessi.All'ospedale i dottori dicevano che i lividi se li era procurati da sola.Si trasferì nella casa anche la madre della donna ...
Le cose miglioravano e la donna non veniva più aggredita quando un giorno,la madre senti le urla della figlia provenire dal bagno!La porta era bloccata e non si apriva.Ma di botto si spalancò e usci la donna correndo!La madre cercò di afferrarla ma venne spinta via da una strana forza...Alla fine del lungo corridoio c'era un piccolo terrazzo dal quale la donna cadde e si sfracellò nel cortile! Gli studiosi dicono che in quella casa viveva nel'700 (credo oppure '800) una giovane donna che morì li e per vendicarsi uccide tutte le mogli delle coppie che si trasferivano nella casa nello stesso modo!

Storia fantasmi resa nota da Marco Miky


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09/06/2008 08:28
 
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Paranormale - Fenomeni

Nonnina 80enne da Urali vittima di poltergeist

Gli abitanti di un piccolo villaggio negli Urali chiamato Verhnyje Kliuci, nella regione di Kurgan, sono stati testimoni di un caso allucinante di Poltergeist costato la vita ad un'anziana donna di 80 anni nonche' ferite di vario genere al sindaco, ad un poliziotto e a due medici giunti in soccorso. Come raccontato dal direttore del centro di ricerche di fenomeni anomali degli Urali, Dmitrij Volobuiev, l'autunno scorso uno spirito maligno, che in questo caso viene definito col nome di "Poltergeist", si e' insediato nella modesta casetta di legno di una vecchietta di 80 anni

iniziando letteralmente a tormentarla rovesciandole addosso acqua dal tetto, spaccando i piatti, riversando sul pavimento gli utensili domestici e divertendosi inoltre a fulminare in continuazione le lampadine, costringendo cosi' l'anziana donna a vivere permanentemente al buio. Ma piu' di tutto, lo spirito maligno si divertiva a sgretolare le pareti interne dell'abitazione della vecchietta, la quale da parte sua era impegnata in continuazione a fare le pulizie di casa e a portare in strada i cocci, facendo fatica a dormire un paio d'ore al giorno. E cosi' il sindaco del villaggio decise di far trasferire la povera donna in un'altra casa, andandola a prelevare di persona accompagnato da un agente di polizia. Ma una volta entrati nella casetta di nonna Tasia, il nome della vecchietta in questione, lo spirito si e' letteralmente scatenato iniziando a gettare loro addosso pezzi di intonaco oltre che a cocci di vetro. "Ci ho rimesso due bei bernoccoli in testa", ha poi dichiarato a proposito Anatolij Galuncikov, sindaco di Verhnyje Kliuci, mentre l'agente di polizia locale Aleksandr Cernoskutovyj ed il medico Ivan Cekan hanno entrambi rischiato la vita dal momento che dei cocci di vetro per un niente non li hanno colpiti alla gola. Ma purtroppo le disgrazie non sono finite qui, dal momento che lo spirito ha seguito la vecchietta anche dopo che quest'ultima era stata trasferita nella sua nuova abitazione. E questa volta a farne le spese e' stata la dottoressa Natalja Pshenyzina, colpita al capo da pezzi di intonaco cadutigli addosso da una delle pareti nel momento in cui stava visitando la nonnina, che da parte sua e' deceduta un paio di giorni dopo. A Verhnyje Kliuci si sono cosi' recati gli specialisti del centro di ricerche di fenomeni anomali degli Urali, i quali pero' non sono stati in grado di condurre una soddisfacente ricerca sull'accaduto. Racconta Dmitrij Volobuev: " Nell'effettuare un'ispezione all'abitazione, e fra di noi c'era anche un esperto criminalista, siamo giunti alla conclusione che effettivamente si e' trattato di un caso di attivita' paranormale. Ne siamo sicuri quasi al 100%, sebbene la nostra indagine non sia ancora stata completata, - ha dichiarato lo specialista. - Ci mancano le testimonianze del pronipote della vecchietta che abitava con lei e che e' stato piu' volte testimone diretto di quanto accaduto. Chissa' per quale ragione lo spirito non l'ha nemmeno toccato. E' assai probabile che sia stato proprio lui ad attirare lo spirito nella casa della bisnonna". Vale la pena notare a questo proposito che alla luce di quanto accaduto, il villaggio di Verhnyje Kliuci e' diventato luogo di pellegrinaggio non solo da parte di studiosi di fenomeni anomali ma anche di giornalisti. Infatti, come dichiarato dall'amministrazione locale, la settimana scorsa e' giunta sul posto una troupe televisiva da Mosca, mentre prossimamente e' attesa una vera e propria invasione di massa da parte di corrispondenti di mass-media degli Urali.

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[Modificato da +mimosa+ 09/06/2008 08:30]




"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

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16/06/2008 16:34
 
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lA ROMA DEI FANTASMI (2)

Un altro famoso fantasma di Roma è quello di Donna Olimpia Maidalchini, detta la Pimpaccia.
Nata a Viterbo nel 1592 da una famiglia modesta, riuscì a sposare in seconde nozze PamphilioPamphilj, fratello del cardinale che pochi anni dopo sarebbe diventato papa Innocenzo X. Grazie alla sua indubbia intelligenza divenne una consigliera molto influente del papa, ed in poco tempo la donna più potente e temuta di Roma. Il popolo la odiava, il suo soprannome nacque da una pasquinata, vale a dire uno scritto satirico lasciato sulla più celebre statua parlante di Roma, Pasquino: “Olim pia, nunc impia”, un gioco di parole in latino,olim (una volta) pia (religiosa), nunc (adesso) impia (peccatrice).
Alla sua morte lasciò l’incredibile somma di due milioni di scudi d’oro, contribuendo a consolidare la fortuna dei Pamphilj. Oggi appare nel cuore della notte lungo Ponte Sisto a bordo di una carrozza nera, mentre corre all''impazzata verso Trastevere.

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[Modificato da +mimosa+ 16/06/2008 16:35]




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17/06/2008 17:27
 
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ALTRO FAMOSO FANTASMA DI ROMA...

Un altro famoso fantasma di Roma è quello di Donna Olimpia Maidalchini, detta la Pimpaccia.
Nata a Viterbo nel 1592 da una famiglia modesta, riuscì a sposare in seconde nozze Pamphilio Pamphilj, fratello del cardinale che pochi anni dopo sarebbe diventato papa Innocenzo X. Grazie alla sua indubbia intelligenza divenne una consigliera molto influente del papa, ed in poco tempo la donna più potente e temuta di Roma. Il popolo la odiava, il suo soprannome nacque da una pasquinata, vale a dire uno scritto satirico lasciato sulla più celebre statua parlante di Roma, Pasquino:
"Olimpia, nunc impia" un gioco di parole in latino,olim (una volta) pia (religiosa), nunc (adesso) impia (peccatrice).
Alla sua morte lasciò l’incredibile somma di due milioni di scudi d’oro, contribuendo a consolidare la fortuna dei Pamphilj. Oggi appare nel cuore della notte lungo Ponte Sisto a bordo di una carrozza nera, mentre corre all''impazzata verso Trastevere.

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20/06/2008 17:42
 
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Giorgio Pastore ; Il Fantasma di una dama bianca
Esistono molti casi di fantasmi autostoppisti. Questo in particolare riguarda il fantasma di una dama bianca della cittadina francese di Montpellier, che sarebbe stato visto ripetutamente da automobilisti nel maggio del 1981. La "dama" veniva vista fare l'autostop sul ciglio della strada, gli automobilisti, ignari, la facevano salire a bordo. Il fantasma dava consigli utili e metteva in guardia riguardo le insidie delle strade percorse, poi, all'improvviso, senza dire una parola, e senza che gli automobilisti se ne accorgessero, svaniva nel nulla. A quel punto, e solo allora, ci si rendeva conto che non si era trattato di un essere vivente, ma di uno spettro.

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24/06/2008 17:33
 
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L’ENIGMA DELL’ISOLA BARBADOS

Uno dei misteri più sconvolgenti legati al mondo del soprannaturale è, senza ombra di dubbio, l’enigma di alcune bare spostate inspiegabilmente da una forza misteriosa in una cappella di famiglia sita in una nota isola dei Caraibi, l’isola di Barbados. Relativo a questo argomento uscirà un articolo sulla rivista scientifica Focus nel numero di giugno 2006. Stando ai fatti, per molti anni delle forze invisibili hanno ripetutamente profanato una tomba di famiglia. La famiglia che la possedeva alla fine fu costretta ad abbandonarla e soltanto così le spoglie mortali dei loro defunti riuscirono a riposare in pace. Tutto ebbe inizio nel 1808 quando la famiglia Chase, una famiglia di piantatori di zucchero e schiavisti, acquistò la tomba realizzata in pietra e sigillata da una lastra di marmo. La cappella era posta in un’insenatura delle scogliere che danno sulla baia di Oistin. Quando la famiglia ne entrò in possesso, però, la tomba era già occupata da una bara di legno contenente le spoglie mortali della signora Thomasina Goddard, la precedente proprietaria. Nel giro di un anno la tomba fu utilizzata due volte per affidarvi i piccoli Mary Ann e Dorcas, due figli dei coniugi Chase. Nel 1812 anche Thomas, il padre, morì e otto uomini portarono a spalla la pesante bara di piombo fino alla cappella. Ma quando la tomba venne aperta, i partecipanti al rito funebre rimasero impietriti dalla sorpresa e dall’orrore poiché la bara della signora Goddard era al suo posto ma le bare dei due bambini erano in piedi poggiate contro una parete. La cosa sconcertante fu che non vi erano segni di alcuna violazione. I portatori del feretro risistemarono le due piccole bare al loro posto e sistemarono la bara di Thomas Chase accanto alle altre. Alla fine la lastra di marmo venne accuratamente sigillata con del cemento. Quattro anni più tardi vi ritornarono per seppellire un parente della famiglia Chase e trovarono i sigilli perfettamente intatti. Ma l’identico spettacolo di profanazione, a cui avevano assistito quattro anni prima, si parò davanti ai loro occhi increduli e scioccati. Le bare furono di nuovo sistemate, ma ormai la tomba era diventata l’argomento di discussione dell’isola intera. Due mesi dopo altre due bare trovarono posto nella tomba e vi trovarono sempre lo stesso disordine delle volte precedenti. La cosa si ripetè nel 1819 in occasione dell’ennesima sepoltura. La cosa strana era che la cassa della signora Goddard era l’unica che rimaneva sempre indisturbata, il che escludeva che le cause potessero essere attribuite ad inondazioni o terremoti. La cappella venne controllata decine di volte, accertando che l’ingresso era soltanto uno e che ogni volta i sigilli di cemento erano intatti scartando così l’ipotesi di una possibile intrusione dall’esterno. Il governatore dell’isola, Lord Combermore, una volta fatta sigillare nuovamente la lastra tombale volle imprimere sul cemento ancora fresco il suo sigillo personale. Il 18 aprile del 1820 chiese al pastore della vicina chiesa di aprire la tomba; la scena fu sempre la stessa, tutte le bare giacevano disordinatamente a terra tranne quella della signora Goddard. Non vi erano impronte sulla sabbia e il sigillo apposto da Lord Combermore l’anno precedente era perfettamente intatto. I Chase non riuscirono a sopportare oltre e trasferirono tutte le bare di famiglia nel cimitero di Christ Church dove furono tumulate in una cerimonia collettiva. Alla storia delle bare si interessò Sir Arthur Conan Doyle, creatore del personaggio di Sherlock Holmes e lui stesso investigatore del mondo del paranormale. Formulò l’ipotesi che alcune forze soprannaturali si accanissero contro le bare poiché erano realizzate in piombo, quindi ritardavano la decomposizione naturale dei corpi e, secondo lui, Thomas Chase non era affatto morto di morte naturale ma che in realtà fosse morto per suicidio. Secondo il mio parere la chiave di tutto sta nella bara della signora Goddard, visto che è sempre stata l’unica a non essere mai spostata. In pratica lo spirito dell’antica proprietaria non avrebbe gradito la presenza di intrusi in “casa” propria. Ma, malgrado queste teorie, la cappella ormai abbandonata ha conservato il suo oscuro segreto forse per sempre.

Luigi M.C. Urso

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04/07/2008 19:26
 
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Paranormale - Fenomeni


Esiste un piccolo cimitero a Torino, che attira la curiosità di molta gente. Venne costruito, in contemporanea con quello di San Lazzaro, presso il fiume Dora nel 1777 su ordine di Vittorio Amedeo III, per seppellire l’enorme massa di vittime causate dalla peste e dalla tremenda calura che colpirono Torino nel 1776.

Quando fu costruito, il cimitero si trovava fuori dalla città, poiché in quel periodo era vietata la sepoltura vicino a centri abitati. Il cimitero venne chiuso, intorno al 1884, per via dei frequenti riti satanici e dei saccheggi nelle tombe che avvenivano di notte. "la velata", una statua scolpita a Firenze nel 1794 da Innocenzo Spinazzi: una dama con un velo aderente sul volto, così aderente da lasciar scorgere i lineamenti del viso; nella mano destra un calice. Rappresentava la morte. "La velata" fu eseguita per la tomba della principessa russa Barbara Beloselkij, morta nel 1792 ad appena 28 anni, con tre figli piccoli. Il marito aveva dettato in francese l'epigrafe "Oh, sentimento! Sentimento! Dolce vita dell'anima. Quale cuore


non hai mai colpito? Qual'è lo sfortunato mortale cui non hai mai offerto il dolce piacer di versar lacrime, e qual'è l'anima crudele che, dinanzi a questo monumento così semplice e pietoso, non si raccolga con malinconia e non condoni generosamente i difetti allo sposo che l'ha innalzato?".

Barbara fu ribattezzata Varvara dagli spiritisti: la leggenda vuole che il suo fantasma passeggi di notte intorno al Cimitero di San Pietro in Vincoli, e che lì porti i suoi inconsapevoli amanti per poi sparire. Uno dei testimoni, il il tenente d'artiglieria Enrico Biandrà, se la vide spesso comparire nel suo allogetto, e fu tanto preso dalla sua eterea bellezza che se ne innamorò. Nell’agosto del 1975, l’Ufficio Tecnico del Comune traslocò la statua della Velata nei magazzini dei sotterranei della Mole Antonelliana; restaurata fu esposta nella Galleria d’Arte Moderna di Torino in seguito al Cimitero Generale. Fino al 1930 il cimitero ha conservato tutte le tombe e i monumenti funebri, ma, visto il continuo fenomeno di riti satanici al suo interno, la maggior parte delle salme venne trasferita nel cimitero generale e i cunicoli sotterranei vennero chiusi. Oggi il cimitero è stato restaurato e conserva solo qualche lapide di famiglia aristocratica torinese.

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"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


18/07/2008 19:16
 
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fantasma azzurrina

Il fantasma di Montebello

In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, sparì misteriosamente una bambina, che ancora oggi fa parlare di se: si tratta di Guendalina Malatesta vissuta nel Medioevo, ma conosciuta da tutti come il fantasma Azzurrina.
Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L'albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura. Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di "Azzurrina".
Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all'interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375 durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e giorni... Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla.
Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d'estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina, la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni dell'evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall'Università di Bologna, si sente una voce di bambina piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.


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[Modificato da +mimosa+ 18/07/2008 19:17]




"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


21/07/2008 17:33
 
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Piacenza- Fantasma nel Borgo mediovale di Grazzano Visconti

PIACENZA. Lo spettro della sfortunata Aloisa aleggia nel borgo medievale di Grazzano Visconti e si comporta come il più classico dei fantasmi. Pochi di voi se la sentiranno di affrontarlo, soprattutto dopo aver letto quanto abbiamo scoperto sul suo conto.

Grazzano Visconti, è un grazioso villaggio rinascimentale situato a pochi chilometri da Piacenza. Caratteristica principale del borgo è quella di essere stato interamente ricostruito attorno al castello trecentesco, agli inizi del ‘900. Operazione che, comunque, è stata condotta con notevole rispetto storico-architettonico e,per fortuna, con grande attenzione ai particolari dell’ambientazione rinascimentale.
A confermarcelo è la presenza costante di uno spettro femminile che ben si è adattato a quello che, potremmo definire, un -nuovo habitat- e che nella piccola comunità di Grazzano viene considerato una sorta di nume tutelare.
Classico il comportamento di questo fantasma che, oltre a spaventare con la sua eterea presenza abitanti e visitatori, quando viene stuzzicato all’interno del castello sa diventare assai manesco e dispettoso, spingendosi, oltre a far volare coperte e sprimacciare cuscini, anche a schiaffeggiare e a pizzicare quegli ospiti che non abbiano soddisfatto la sua vanità femminile, meglio se con piccoli doni od omaggi floreali appropriati.
La natura muliebre di quest’ombra ultraterrena è ulteriormente sottolineata dalla preferenza che dà a collane, monili e piccoli gioielli che (solo se effettivamente graditi) finiranno per adornare il simulacro che si trova vicino alla piazza principale.
Qualcuno addirittura afferma che, in questo caso, la Castellana fantasma si trasformerebbe, per via del gesto propiziatorio, da presenza inquietante a spirito benevolo e protettivo, favorendo in particolare la buona sorte di dame e fanciulle innamorate: "Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti"; una specie di San Valentino in gonnella insomma, cui vengono recapitati messaggi e omaggi floreali da tutta Italia.
Suggestiva e, come sempre assai drammatica, la vicenda dalla quale prende spunto la storia di quest’anima inquieta.
Andata in sposa ad un Capitano di Milizia, Madonna Aloisa, non appena scoperto il tradimento del marito, si tolse la vita per gelosia e da allora il suo fantasma aleggia tra gli spalti del castello e, non di rado, si manifesta anche nel parco antistante, dove però sembra comportarsi in maniera decisamente meno offensiva.
Di questo fantasma birichino, negli anni Cinquanta la stampa si occupò spesso, sia in Italia che all’estero, e ci furono articoli sui quotidiani La Stampa e Il Corriere della Sera, poi ripresi dai giornali inglesi. Per citarne uno, il Sunday Express in particolare, dopo un servizio sull’argomento, incaricò il suo corrispondente italiano perché svolgesse una ricerca più approfondita.
Questo reporter, coadiuvato da parapsicologi e da esperti del settore (tra i quali un sensitivo piuttosto famoso), sottopose la statua, raffigurante la sfortunata Aloisa, ad una serie di esperimenti, prevalentemente basati sulla radioestesia e riuscì a dimostrare non solo l’esistenza di una misteriosa energia radiante ma mise anche in evidenza come le oscillazioni del pendolino indicassero che doveva trattarsi dell’effige di qualcuno ,che aveva davvero molto amato, ma anche molto sofferto.
Caratteristiche che certo non traspaiono dalla semplice osservazione della statua di Aloisa, le cui fattezze (che si dice siano state fedelmente riprodotte su indicazione del medium che la contattò per via spiritica), ce la presentano come una dama paffutella e piccoletta, poco espressiva, ma nell’insieme con quel che d’inquietante e malevolo che ce la rende subito poco simpatica.
Nonostante non sia facile trovare in Grazzano qualcuno disposto a testimoniare di aver avuto a che fare con questo bizzarro fantasma femminile, ad interessarsi del caso di Aloisa sono stati anche, in tempi più recenti, un operatore televisivo di un’emittente privata ed un giornalista di un quotidiano locale che, con calcolato scetticismo, hanno tentato di ridicolizzarne la leggenda.
Il risultato del loro reportage è per certi versi davvero singolare. Mentre al primo riuscì assai difficoltoso riprendere, con una fotocamera, l’effige marmorea (si inceppò ripetutamente la macchina fotografica e più di una volta non funzionò il lampeggiatore); all’altro capitò una cosa ancora più curiosa: dopo aver registrato su un nastro magnetico una serie di interviste a proposito del fantasma, ci si rese conto riascoltandole, che, si coglievano distintamente solo le affermazioni e le dichiarazioni che ne parlavano in modo positivo, proprio come se qualcosa avesse cancellato o disturbato tutto il resto.
Sul fantasma di Aloisa, donzella sfortunata, non resta molto altro da scrivere: nonostante ciò, un senso d’inquietudine, aleggia ancora tra quelle mura secolari e conferisce al simulacro della sfortunata Eloisa un’aria un po’ sinistra, da gnomo malevolo: monito silenzioso per chi osa sfidare il segreto di Grazzano, una semplice storia d’amore finita in tragedia.

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"Non c'é cosa più bella di un Amico che Ti aiuta a superare un grande dolore"

Alfonsa Palacano


26/07/2008 16:41
 
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Da: web...Paranormale - Storie di fantasmi a

Per una via oscura...: storie di fantasmi in città

Dall'anziano signore che si aggira per piazza Maggi al monaco di via Sarpi, che inveisce contro il mondo. E la tragica storia di Carlina
E' notte. Stai camminando, solo, per piazza Maggi. L'inverno è alle porte e il freddo ti spinge a stringerti ancora di più il cappotto intorno al collo. Una nebbiolina umida si alza dai giardini e rende le figure contorte degli alberi, immagini evanescenti. All'improvviso uno scalpiccio sommesso alle tue spalle ti fa sussultare. Ti fermi e ti volti. Niente. La strada è deserta. Ricominci a camminare. Ancora un rumore. Sono come dei passi trascinati che ti stanno seguendo. Ti volti ancora. Scruti attraverso la nebbia. I passi si fanno più vicini ma continui a non vedere nulla. Solo una vaga ombra che sembra emergere dal buio. Cominci a correre ma i passi ti inseguono, sono sempre più vicini. Ormai ti sono addosso…

Fantasmi a Milano, i luoghi clicca su una foto


LO SPETTRO DI PIAZZA MAGGI - Speriamo che non vi debba mai capitare nulla di simile, ma se la sera, per rientrare a casa dovete passare per piazza Maggi, non si sa mai. Sembra infatti che in quei paraggi si aggiri lo spettro inquieto di un anziano signore morto alla Senavra. Il suo passo incerto e un po' claudicante, usa seguire i passanti terrorizzati. L'unico modo per arrivare a casa è quello di gettarsi dietro le spalle qualche monetina. Inspiegabilmente, compiuto questo gesto, il rumore dei passi cessa. Forse lo spirito, non tanto trapassato, raccoglie le monete per andare a bersi qualcosa in un bar.

IL CANE DI CORSO XXII MARZO - Sembra che la zona di corso XXII Marzo sia ricca di racconti su misteriose apparizioni. Si narra, infatti, di oscure figure che si aggirano nella nebbia davanti alla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Altri racconti parlano di un nero cane fantasma che camminerebbe in via Cadore. Il molosso aliterebbe sugli incauti passanti niente meno che acetilene. Poco più a est, in via Mecenate, a molti è capitato di incrociare lo spettro di un uomo in giubbotto di pelle. Altri non sarebbe che lo spirito di un vecchio aviatore, che passeggia nella via dove un tempo si trovavano gli stabilimenti della Caproni, gloriosa produttrice di aerei nel periodo tra le due grandi guerre.

BERNARDA VISCONTI - Anche altre zone di Milano sono però interessate da misteriose apparizioni. Più testimonianze parlano dello spettro di un monaco che apparirebbe tra via Sarpi e via Ceresio urlando e inveendo contro l'immoralità dei costumi odierni. In piazza Santo Stefano si sentono invece le urla e gli strepiti del fantasma di un uomo che in passato era stato murato vivo nel campanile dell'omonima chiesa.
Un po' più complessa la vicenda di un altro spettro, quello di Bernarda Visconti. Bernarda era la figlia di Bernabò. Per scelta del padre, probabilmente dettata da motivi politici, la giovane andò sposa di un valoroso condottiero, tal Giovanni Suardo. Presto Bernarda, stanca del marito che le era stato assegnato, cominciò a tradirlo con un giovane piacente di nome Antoniolo. Purtroppo il Suardo sorprese i due amanti. La sorte di Antoniolo fu tremenda. Venne incarcerato e torturato fintanto che non confessò un inesistente furto e di conseguenza impiccato in Porta Vigentina. La povera Bernarda fu invece rinchiusa nella prigione della Rocchetta di Porta Nuova. La giovane si lasciò morire di inedia in pochi mesi. A un anno dalla morte, il suo spirito cominciò a manifestarsi per le vie di Bologna, con tale e tanta insistenza da convincere Bernabò a riesumare i resti della figlia per verificare che fosse realmente morta. Ancora oggi il suo spirito inquieto, la notte, vaga per il chiostro di Santa Redegonda.




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Alfonsa Palacano


26/07/2008 17:04
 
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Vivi Milano - Fantasmi

BAGLIORI E «CAGNOLITT»

- Se, mentre passeggiate fra le prime nebbie di novembre, vi capita di vedere dei bagliori fluorescenti, seguiteli perché probabilmente vi condurranno alle pietre saettine, sassi scagliati dai fulmini nei luoghi umidi, di preferenza letamai (siamo consapevoli della difficoltà di trovare, oggi, un letamaio a Milano, ma seguiteli comunque). Sono piccole pietre nere e lucide, imbattibili nel difendervi dal malocchio. Camminando invece tra le viuzze del centro, in prossimità dei bivi, potrà capitarvi di incappare nei «cagnolitt», piccoli batuffoli che cambiano continuamente forma e colore. Mentre vi gireranno intorno alle gambe guairanno come cani. Attenzione: sono gli spiriti dei bestemmiatori che scontano così la loro colpa, non toccateli perché mordono e graffiano.

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16/09/2008 00:08
 
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Villa Montedomini ( Ancona )

Villa Montedomini: situata sopra una collina in zona Falconara Marittima, per raggiungerla è necessario percorrere un lungo sentiero di 222 scalini, cinto da due file di cipressi. Si pensa possa esistere da due o forse tre secoli. Fu la residenza estiva del Conte Ferretti, il quale ad un certo punto della sua vita dovette abbandonarla, forse per motivi economici o forse per ben altre cause. Nell'estate del 2001, vi fu uno spaventoso incendio ( molto probabilmente di origine dolosa ) che però non danneggio la villa. Da quel momento venne recintata e le porte e finestre sprangate.

Dal giorno dell'abbandono la villa, fu rifugio di tossico dipendenti e satanisti. Molte scritte vi sono nei muri all'esterno, forse la più inquietante e quella nel portone principale, che dice " Lasciate ogni speranza o voi che entrate " Molte fonti riferisco di avvenimenti abbastanza strani. Abbiamo raccolto alcune testimonianze inviateci dai nostri utenti che vi riportiamo qui di seguito: " Era una mattina d'estate, molto calda. Io insieme ad altri quattro amici decidemmo di visitare la villa di Montedomini. Raggiungemmo il posto non appena arrivammo ci trovammo d'avanti, una fila interminabile di scalini. Arrivati in cima alla scala, ( Stanchi e sudati ) finalmente vedemmo l'agognata villa. Un'aspetto terribilmente angosciante. ci avvicinammo, ma non riuscimmo ad entrare. Sentimmo però dei passi umani provenire dai piani alti della villa, piani che comunque erano inaccessibile per chiunque dato che tempo prima erano stati murati. Inutile dire con che scappammo via velocemente."


Esistono altre testimonianze di persone che visitarono la villa, e videro cavalli strangolati, galline sgozzate o inchiodate al muro.

Un altra cosa molto strana è il perfetto allineamento della villa, con la chiesa di Castelferreti, si dice che esista un sotterraneo che unisce la villa alla chiesa, sotterraneo che forse per crolli o perchè è stato murato nessuno più può accedere. Peccato che la villa non sia più curata, le infiltrazioni d'acqua ed il tempo la stanno facendo andare velocemente in rovina. Ricordiamo agli utenti che questa villa è proprietà privata, ed è quindi illegale entrarci.








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Alfonsa Palacano


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