Pechino, 19 mag. (Adnkronos/Ign) - La Cina è in lutto ad una settimana dal terremoto che ha devastato l'area sud-occidentale del Paese. Piange le sue vittime che aumentano di ora in ora ad un ritmo agghiacciante: 71.000 tra morti, sepolti sotto le macerie e dispersi (dati ufficiali parlano di 34.073 morti accertati e 245.108 feriti). Per tre giorni, così come ordinato dal governo cinese, l'intero paese si ferma dedicando tre minuti di silenzio in ricordo delle vittime. Le cerimonie sono cominciate al sorgere del sole, quando la bandiera nazionale è stata posta a mezz'asta a piazza Tienanmen alle 04.58 (ora locale) alla presenza di 2.600 persone. Tutte le bandiere del Paese, e quelle delle rappresentanze diplomatiche, rimarranno a mezz'asta per il periodo del lutto.
E' la prima volta che la Cina proclama il lutto nazionale per una catastrofe naturale, finora simili manifestazioni erano state decise solo per la morte di leader politici. Alle 14.28, l'ora precisa della scossa di lunedì scorso, sono stati osservati tre minuti di silenzio, al termine dei quali è suonata una sirena in tutto il Paese. Durante il silenzio sono state sospese le operazioni della borsa a Shanghai e Shenzhen.
In questi tre giorni rimarranno chiusi tutti i luoghi di divertimento, come karaoke bar e discoteche. Le pagine d'internet con giochi e chat sono chiuse o offrono messaggi sul terremoto. I portali cinesi del Web sono listati con i colori nazionali del lutto: bianco, nero e giallo.
Il presidente Hu Jintao e il premier Weng Jiabao hanno osservato i tre minuti di silenzio nella residenza governativa di Zhongnanhai a Pechino. Migliaia di persone si erano intanto riunite piazza Tienanmen, il cuore della Cina. Allo scadere del silenzio sono esplose le grida tradizionali di incitamento: "Coraggiosa e forte Cina", "Coraggioso e forte Sichuan", mentre molti agitavano le bandieri nazionali. Le riprese televisive hanno mostrato diversi volti rigati dalle lacrime.
Il traffico nelle strade si è fermato e i pedoni si sono raccolti a capo chino. Dopo i tre minuti è scattato il suono dei claxon, anche se in alcune strade vi è stata un po' di confusione facendolo partire in anticipo. La televisione è rimasta per tre minuti con lo schermo nero, e fin da questa mattina tutti i presentatori indossavano abiti di lutto. Anche il viaggio della torcia olimpica è stato sospeso e nelle ambasciate sono stati aperti i registri per le condoglianze. Molti cinesi hanno osservato i tre minuti di silenzio tenendo in mano fiori bianchi, come è tradizione per onorare i morti.
E mentre nel Sichuan un'altra forte scossa di assestamento, di magnitudo 5,4 sulla scala Richter, si è verificata alle 14.06 (ora locale), si continua a morire tra le macerie. Un gruppo di oltre 200 persone impegnate a soccorrere le vittime del terremoto sono rimaste intrappolate e uccise da una colata di fango. Gli operai erano impegnati nel ripristino delle comunicazioni stradali nel Sichuan quando sono stati travolti da diverse frane negli ultimi tre giorni.
Salvate invece due donne che questa mattina sono state estratte vive dalle macerie. A Mianzhu i soccorritori hanno udito flebili lamenti provenire dai resti di un edificio della compagnia mineraria Tianchi e dopo 40 minuti di lavoro hanno salvato una donna sulla cinquantina, Wang Fazhen, che era riuscita a ripararsi sotto un letto. Secondo le apparecchiature dei soccorritori potrebbero esservi altre tre persone vive nelle vicinanze.
Un'altra donna, Li Mingcui, 61 anni, è stata estratta viva dalle macerie a Qushan, nella contea di Beichuan. Ha riportato fratture multiple e soffre d'infezioni, ma è rimasta cosciente.