In numerosi suoi quadri Magritte gioca con il rapporto tra immagine naturalistica e realtà, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso identico aspetto della realtà che rappresenta, al punto da confondersi con esso...
La condition humaine
Immaginiamo ora l'orizzonte di un pavimento e collochiamo il quadro disegnato da Battisti alla parete come fosse una finestra all'interno di un'abitazione...
La sposa occidentale
Come un gioco di specchi, dove un quadro ospita un altro quadro, siamo davanti a una finestra ( e non più a un quadro ) all’interno di una stanza, con una veduta che rappresenta esattamente la parte del quadro riprodotta e nascosta presumibilmente dalla tela della stessa cornice. La genesi del quadro nel quadro è antica e fa sovente avvertire all'ignaro spettatore una strana sensazione di opposizione tra interno-esterno. Una nuova percezione quindi; vediamo una finestra aperta su di un abitato adiacente e una casupola dal camino fumante, posta in primo piano. E' questo l’occhio della casa da cui si osserva il mondo: da questo punto di osservazione si può osservare la vita esterna e un mondo di immagini fuori dal tempo. In Euclidean Promenades del 1955 Magritte affronta nuovamente il tema del confine tra illusione e realtà: un dipinto all'interno del dipinto potrebbe rappresentare esattamente e fedelmente la parte della città visibile dalla finestra ma nascosta dalla tela sul cavalletto, oppure potrebbe essere frutto dell'immaginazione o, ancora, si potrebbe pensare di vedere la città reale attraverso una superficie trasparente.
Magritte - quadro nel quadro
Il vate galante