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Sopravvivere Coi Lupi, di Vera Belmont

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2012 17:16
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12/05/2008 16:23
 
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Posto qui l'articolo inerente a questo film segnalatomi da Akyaky, che è straindaffarata causa studio [SM=g1552497] ... Non la invidio!

Sopravvivere Coi Lupi, di Vera Belmont

Da www.megamodo.com/



Tratto dall’omonimo romanzo di Misha Defonseca, al centro di una polemica letteraria. È la storia di Misha, una bambina belga ebrea che fugge da Bruxells alla ricerca dei genitori deportati durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie alla bussola regalatale dal nonno, Misha partirà in direzione dell’Est e si troverà ad attraversare Germania, Polonia e Ucraina da sola.
Sopravvivere Coi Lupi
L’unica compagnia che troverà sarà costituita da un branco di lupi, dai quali verrà letteralmente allevata. Nel frattempo, davanti ai suoi occhi scorrono gli orrori della guerra. E capirà che forse è più feroce l’uomo di qualsiasi altro animale.


Il film si mette al servizio della storia. La regista Vera Belmont non esita ad abbassare la macchina da presa ad altezza bambino (o lupo) e, in diversi momenti, a porla al posto degli occhi di Misha. Come Misha, lo spettatore si confronta con una realtà che alterna visioni poetiche ad immagini brutali senza soluzione di continuità. È forse per questo che il film funziona meglio nella parte centrale, quando gli attori principali sono solo una bambina di nove anni con tre grandi e splendidi lupi, mentre la prima parte soffre di una caratterizzazione leggermente stereotipata dei personaggi e del contesto, e così anche nella terza parte, prima del finale.


Ma nel complesso la trasposizione del romanzo si può dire riuscita. In particolare, il carattere fiabesco ne risulta persino accresciuto, ben esplicitato da diversi accorgimenti: per esempio l’incerata rossa rubata da Misha che diventa una mantella o le sagome della bambina con i lupi con la luna sullo sfondo.


E registicamente, la Belmont preferisce sacrificare la mobilità della macchina a favore di una composizione del quadro che tende il più possibile ad esprimere, anche in maniera pittorica, l’afflato favolistico. Grande prova di Mathilde Goffart, che nonostante la giovane età regge sulle sue spalle l’intero film, giungendo ai limiti della trasformazione fisica. Curioso l’utilizzo in colonna sonora dello score elettronico di Emilie Simon.
Inevitabilmente il film – ancora in programmazione nei cinema belga da novembre e da gennaio in quelli francesi – risulterà legato alla polemica sorta attorno al libro ed alla sua autrice, come anticipato.


Pubblicato nel 1998, il romanzo viene presentato come autobiografico, ottenendo un grandissimo successo editoriale. Solo dopo otto anni il biografo della Defonseca nota una serie di incongruenze tra la vita dell’autrice e quella raccontata nel romanzo, denunciandole; ma sarà solo nel febbraio del 2008 – e dunque a film terminato – che l’autrice ammetterà il carattere totalmente fittizio della storia, con seguenti accuse di strumentalizzazione dell’Olocausto. Ma ad ogni buon conto, la versione cinematografica di “Sopravvivere coi lupi” resta la prova di come si possano maneggiare argomenti ancora oggi scottanti in maniera delicata, anche se con un fondo oscuro. Proprio come le favole.


"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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14/05/2008 11:26
 
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Non ho dubbi che il film sia stupendo, di sicuro spettacolare, basta guardare la locandina, già mi commuove: solo l'immagine della bambina con lo splendido lupo in secondo piano è straordinariamente avvincente per gli appassionati del genere... quasi l'unico genere che io riesco a guardare, a livello di film.

Voglio però aggiungere ciò che penso riguardo al contesto in cui è inserita la storia, o favola che sia.
Comprendo bene che l'ambientazione storica abbia innescato qualche polemica, e mi stupisce che finalmente qualche critico cinematografico abbia il coraggio di dare l'avvio a polemiche su di un tema così scottante; il fatto è proprio questo, che troppo spesso tale tema viene sfruttato in letteratura e cinema.

Ebbene, io detesto le polemiche ma mi permetto un'osservazione: a ciò che ho capito leggendo la recensione (e non avendolo ancora visto), anche questo film, sia pure con una veste insolita rispetto ai numerosi altri, rientra nel filone di quelli che utilizzano l'Olocausto perchè è un tema sempre di sicura presa sul pubblico... I media e la scuola ci martellano da decenni con la storia dell'Olocausto, e ormai tutti, dagli ultra-ottantenni ai decenni, sappiamo di quale orrore si sia trattato: era più che necessario informarne il mondo intero, dal dopoguerra in poi, da quando quest'orrendo genicidio è venuto alla luce, affinchè aberrazioni simili non accadano più.

E' però necessario continuare a ribattere sempre quel pezzo di storia orrenda? A chi giova? Chi deve esserne sensibilizzato, ancora? E'passata, non ce la dimentichiamo di certo, non accadrà più, non possiamo cambiare il passato. Mostrusità simili purtroppo accadono a tutt'oggi in varie parti del mondo e noi povere pedine possiamo fare ben poco...Qualcuno obietterà che non se ne parlerà mai abbastanza, io ribatto che secondo me non serve a nulla continuare a rivangare all'infinito quegli orrori...naturalmente sempre nel rispetto delle opinioni altrui.

Trovo che ormai da parecchio tempo questo tema venga strumentalizzato dallo show-business, come ha osservato qualcuno nella critica postata qui sopra (con mio sommo stupore, perchè finora non ho sentito nessuno che osi muovere accuse di strumentalizzione riguardo un argomento così intoccabile).

A costo di scatenare reazioni indignate e scandalizzate, mi permetto di nominare il famoso, superosannato, pluripremiato da critica e pubblico anche negli U.S.A., mega-film di successo di Roberto Benigni, "La vita è bella". Sono una voce fuori dal coro, lo so, ma per me quel film è stata un'abilissima mossa di strategia commerciale nella scelta di un argomento di sicuro successo, di presa immediata su critica e pubblico: il successo era assicurato a priori (senza
nulla togliere alla bravura dell'artista Benigni). Una gran bella furbata.
Poco tempo fa ho sentito dire che parte della comunità ebraica ha mosso proprio questa accusa a Benigni...mi spiace dirlo, ma fin da quando è uscito quel film io l'ho pensata così.
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17/06/2008 11:17
 
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Ringrazio il capobranco :D sono contenta che abbia messo anche le immagini, soprattutto da quelle ero stata colpita. Il libro è bellissimo, ma vedere delle immagini così...

Purtroppo non sono tanto d'accordo su quello che dici, Ciuteina. Io credo di essere tra le persone che dicono che di quel genere di cose non si parlerà mai abbastanza, tu dici che non ce lo dimentichiamo di certo, ma a me sembra davvero che ce lo siamo dimenticato e parecchio, e anche che le cose vadano sempre peggio, e soprattutto guardando i ragazzini di oggi mi prende il panico di una drammatica certezza che la storia si ripeterà, sempre e pure presto. E' vero: tante altre catastrofi, tanti genocidi (i curdi per dirne una) non sono stati ricordati e non sono affatto conosciuti abbastanza, ma non per questo dobbiamo smettere di "rivangare" l'assoluto orrore che è accaduto qui, in casa nostra, e pochi anni fa.

Poi, è vero: alcuni "usano" questo tema per avere un pubblico, può essere. Ma non mi importa, mi importa solo che il pubblico ASCOLTI. Basta parlarne, continuare a parlarne. Io spero che non smettano mai, di parlarne. Mai.

Mio nonno è stato spedito in un campo di sterminio; non era ebreo, se lo fosse stato non avrebbe avuto colpa. Una colpa l'aveva: aveva una testa con cui pensava da solo e delle idee diverse da quelle che ai tempi si DOVEVANO avere. E non ha avuto il coraggio di rinnegarle. Io non so se farei lo stesso, in quella situazione... ma chi mi conosce sa che orgoglio e testardaggine, soprattutto riguardo a ciò che ritengo importante, non mi mancano e credo di sapere da dove vengano. Non avrò mai dei figli, ma se ne avessi avrei una gran paura.

Inoltre, trovo che il film di Benigni sia un capolavoro. Strano che per una volta faccia io la voce "dentro al coro", ma c'è una prima volta per tutto... :DD trovo che sia un capolavoro per avere fatto intuire senza mostrarla una realtà terrificante, per il personaggio del padre che cerca di proteggere il bambino da qualcosa di troppo orrendo, appunto, per un bambino, da qualcosa che lo avrebbe traumatizzato o ucciso se solo l'avesse intuito. Trovo che sia un capolavoro quest'omino magro che sconfigge da solo una realtà mostruosa, solo con l'aiuto di sogni, fantasia e dell'amore per suo figlio. Trovo che sia un capolavoro di lacrime e sorrisi, ma ti devo dire che io ho trovato sublime anche "la tigre e la neve", che non è piaciuto a nessuno, e bellissimo "pinocchio" che è spiaciuto a tutti.
bacione :), senza rancore, ci mancherebbe [SM=g27998] [SM=g27998]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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19/06/2008 10:35
 
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...Davvero Akyaky, non era mia intenzione far polemiche e urtare la sensibilità di qualcuno. Mi è venuto spontaneo dire la mia opinione, e trovo, spero che comunque lo scambio di idee sia sempre utile e costruttivo, naturalmente quando è attuato nel rispetto altrui. Non volevo mancare a nessuno, mi dispiace se sono stata fraintesa. [SM=g27995]
Continuo a pensare che a volte lo comunicazione verbale a mio avviso è limitante e ha molte lacune...(in questo caso: lo scritto, ma sempre di parole si tratta!) anzichè spiegare, chiarire, avvicinare le persone, al contrario ingarbugli e confonda i concetti. La comunicazione verbale a mio avviso è limitante e ha molte lacune... [SM=g27994]
Non intendevo certo minimizzare l'orrore dell'Olocausto, ce l'ho soltanto con lo show business, che utilizza e strumentalizza immani disgrazie e dolore infinito del presente e del passato. Io la vedo così...
Il cinema lo fa da sempre (Hollywood in testa), talvolta ci ha provato anche la canzone melodica italiana, ottenendo anche buoni successi; non sto a menzionare, non faccio esempi, temo di risultare davvero troppo polemica, e anche di divagare troppo cadendo nell' O.T.

...Non posso negare di provare esasperazione e anche un po' di disgusto pensando alla grande macchina mediatica che macina, ingloba e trasforma in soldoni le disgrazie e le sofferenze più terribili...facendone argomenti "di moda", su cui l'investimento è sicuro: la gente ne parlerà, anche se solo "con la bocca", ma questo è l'importante per chi ci manovra; forse mi sto spiegando male, ma ciò che vorrei esprimere è il fatto è che io non credo nel potere di sensibizzazione della gente ad opera dei media.
Il potere di persuasione, anche occulta, è immenso, è innegabile e purtroppo sotto gli occhi di noi tutti, ma di sensibilizzazione verso il dolore no, io non riesco a vederlo; vedo solo fiumi di denaro che affluiscono sempre nei soliti canali...anche prendendo grandi tragedie a pretesto.

Vorrei chiarire che non mi riferisco al film che hai segnalato, quello sono sicura che mi piacerebbe e mi farebbe piangere, e (l'avevo detto anche sopra) non discuto le doti di bravura di Benigni, affermo questo non per rimediare alla mia critica di cui sopra.

Ho notato sì, e anche sinceramente ammirato, la tua determinazione caratteriale, il tuo spirito combattivo nonostante la grande sensibilità, Akyaky, anzi te li invidio...perchè ho letto con interesse tutto ciò che hai scritto (o quasi) su questo forum e anche sul tuo blog...mi sono già espressa in merito e mi appresto a farlo nella sezione apposita in cui chiedi pareri appunto sul tuo blog (mi ero già espressa in merito, qualche tempo fa, qui in forum).
Senza rancore certamente anche da parte mia, ci mancherebbe, appunto. E' solo uno scambio e mi pare giusto, anzi mi aspettavo una risposta a quel mio post "contro" soprattutto da parte tua. Se ritieni, ritenete, sia il caso di sviluppare il concetto per me si può fare,,,sperando di non essere stata fraintesa, anche se stavolta non ho fatto esempi e riferimenti precisi e concreti ma mi sono mantenuta sul generico, ma se qualcuno desiderasse chiarimenti non ha che da chiedermelo e tenterò di chiarire meglio il mio pensiero in merito all'argomento "mondo dello spettacolo - temi di carattere sociale drammatico".
Un salutone amichevolissimo e sincero [SM=g27998] [SM=g27998]
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19/06/2008 14:59
 
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(Pardon che gli "sfromboli" e le ripetizioni di quest'ultimo post, l'ho buttato giù così e riletto troppo in fretta...)
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23/06/2008 14:09
 
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no... non ti preoccupare, non hai aperto una polemica nè urtato la mia sesibilità, hai espresso il tuo parere come ho fatto io [SM=x1169410] .

Nessunissimo problema, davvero...anzi mi sono commossa a leggere per la seconda volta che ho la tua ammirazione, non credo affatto di meritarmela!

Comunque il tema è interessante e magari anche gli altri vorranno dire la loro... bacione!!!! [SM=g27998] [SM=g27998]



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
perchè i ciliegi tornassero in fiore,
perchè i ciliegi tornassero in fiore
F. de Andrè

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24/04/2012 17:16
 
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Ehm... a distanza di molto tempo devo dire che ho visto questo film... e purtroppo non mi è piaciuto per niente... :(
Il problema... è che i lupi, che diventano una famiglia per la bambina... ecco, quei lupi, muoiono tutti uccisi barbaramente... e io non riesco a vedere scene del genere... so che posso sembrare esagerata ma è più forte di me...



Spuntarono le prime stelle. Non sapeva che si chiamava Rigel, ma la vide. E sapeva che presto sarebbero spuntate tutte e che ci sarebbero stati tutti i suoi amici lontani. "Anche il pesce è mio amico"disse ad alta voce. "Non ho mai visto e mai sentito parlare di un pesce simile. Ma devo ucciderlo. Sono contento che non dobbiamo cercare di uccidere le stelle". Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercare di uccidere il sole...siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità.
Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercare di uccidere il sole o la luna o le stelle.

Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
E. Hemingway, "Il vecchio e il mare"



Quando brillava il vespero vermiglio,
e il cipresso parea oro, oro fino,
la madre disse al piccoletto figlio:
"Così fatto è lassù tutto un giardino".
Il bimbo dorme e sogna i rami d'oro,
gli alberi d'oro, le foreste d'oro,
mentre il cipresso nella notte nera
scagliasi al vento, piange alla bufera
Giovanni Pascoli



Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando, rossi di frutti, li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti...
e un sogno fu un sogno ma non durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un Dio ma nemmeno per gioco,
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F. de Andrè

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