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KoC - Work in grogress

Ultimo Aggiornamento: 05/03/2009 11:44
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11/05/2008 22:54
 
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ovvero, migliorie al torneo "Kings of Crew"
bene, dopo esserci crogiolati nei complimenti ricevuti, dopo esserci riposati da tutte le fatiche dell'organizzazione e dopo esserci beati del risultato finale...
RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE E VEDIAMO DI RENDERE ANCORA PIU' BELLO IL KOC!

ma come? semplice, possiamo prima di tutto migliorare il (1) metodo di valutazione delle squadre in competizione, e discutere su che (2) tipo di avventura sviluppare per il prossimo KoC.

apriamo una tavola rotonda "pubblica", in modo che tutti possano proporre le loro idee, poi, in pvt, io e chi mi darà la sua disponibilità (moooolto graditi i master delle varie edizioni del koc, ossian, master in generale), vedremo di ricucire un nuovo regolamento.

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comincerei del punto (1), che in questa ultima edizione ha creato seri problemi, proponendo ben tre squadre sul fil di lana.
di seguito i metodi sin ora adottati:

La valutazione del gruppo di gioco viene fatta in modo soggettivo dal master, il cui giudizio insindacabile verterà sui seguenti punti:
A - INTERPRETAZIONE: recitazione ed attinenza al carattere ed al background del personaggio
B - QUALITA’ DI GIOCO: tecnica di gioco ed idee nel corso dell’avventura
C - CONDOTTA: comportamento e disciplina del giocatore
D - SVILUPPO DELL’AVVENTURA: traguardo raggiunto nello svolgersi dell’avventura

La somma dei vari punteggi dei giocatori di una squadra fornisce il punteggio globale della squadra stessa.
Se una squadra dovesse avere un componente in più rispetto alle altre, verranno sommati il punteggio individuale più alto e quello più basso, ed il risultato diviso per due.

A - Interpretazione
0 punti Solo alla fine dell’avventura il master si rende conto della sua presenza! Il giocatore ha interpretato in modo assolutamente inefficace il personaggio incorrendo in numerosi errori grossolani di background. Come aggravante, magari parla rivolgendosi alla 3° persona singolare per tutto il tempo: ”Gli dico che... Il mio PG fa...”.
2 Il giocatore tenta, in qualche sporadico momento di interpretare il proprio personaggio con scarsi risultati, prendendo vie anche opposte al background. Oppure l’interpretazione viene a tratti, quando c’è è al massimo più che sufficiente, ma i momenti di buio sono in situazioni peculiari e penalizzanti.
4 Il giocatore interpreta lo stereotipo del personaggio assecondando in alcuni punti di massima peculiarità il background che però non è pienamente compreso, le incomprensioni non sono però reiterate o gravi, comunque non brillante. Oppure è sufficiente o anche a volte più che sufficiente, ma con alcuni vuoti qua e là per i tempi dell’avventura: discontinua, ma presente nei momenti chiave del personaggio.
6 Il giocatore ha compreso e interpretato il background, sicuramente la sua performance non è stata particolarmente intensa o brillante, ma il personaggio è stato compreso. Magari non ha colto alcune sfumature, magari non ha prodotto giocate interpretative autonome, ma è sempre stato presente nei momenti importanti senza stonare dal personaggio.
8 Buona interpretazione, anche la resa scenica acquisiscono importanza. Background perfettamente compreso, anche se magari in maniera non sempre attiva. Oppure il personaggio è attivo e vivo ma manca di alcune sfumature molto marginali. Il giocatore fa parlare il personaggio senza incertezze (a meno che ovviamente non siano volute). I sentimenti fondamentali sono espressi con chiarezza. La recitazione non prevarica mai la comprensione del Background.
10 Interpretazione grandiosa: il background non solo è stato perfettamente compreso, ma ne sono stati sviscerati aspetti non descritti, durante tutta la partita. Il personaggio è vivo e tridimensionale, sviluppato in tutte le direzioni in maniere spesso impreviste dai master. I toni della parlate sono sempre adeguati e la parlata lo distingue sia nell’atteggiamento che nel tono, se ci sta anche in accenti e dialetti. La gestualità e gli sguardi sono mantenuti in PG per tutto il tempo e le pause per uscire dal gioco rarissime. I sentimenti traspaiono non solo dalle parole o da recitazione stereotipate, ma da rese scelte ad hoc per il PG.

B - Qualità di gioco
0 punti Solo alla fine dell’avventura il narratore si rende conto della sua presenza. Stiamo attenti a distinguere le intenzioni del PG da quelle del giocatore. Questo giocatore è assolutamente disinteressato all’azione. Oppure non riesce ad immaginarsi e a relazionarsi con le situazioni creando spesso danni al resto del gruppo che non riesce nemmeno ad immaginare i suoi gesti, tanto sono assurdi e fuori luogo.
2 Il giocatore tenta, in qualche sporadico momento di relazionarsi alle situazioni e di rendere il suo personaggio efficace sulla narrazione con scarsi risultati. A volte le sue scelte sono anche negative per il resto del gruppo.
4 Il giocatore raccoglie gli stimoli più espliciti che la storia offre al suo PG, svolgendo il compitino in una maniera standard per il suo personaggio, ma non sempre è pronto e deve magari essere sollecitato dal narratore. Oppure è sufficiente o anche a volte più che sufficiente, ma con alcuni vuoti in alcuni momenti dell’avventura: discontinuo ma presente nei momenti chiave del personaggio. Spesso incerto sul da farsi, quasi sempre attende che i compagni abbiano tracciato la linea comportamentale situazione per situazione.
6 Discreta Qualità, sicuramente ha menato le mani quando era necessario, ha usato la diplomazia quando doveva, senza che fossero i compagni ad indicare la via. La maggior parte delle volte ha usato le caratteristiche del suo personaggio nella maniera più banale, ma sempre utilmente. Può essere stato alcune volte incerto sul da farsi, ma non è stato sempre l’ultimo a dire il da farsi.
8 Buona qualità, sempre sicuro e propositivo. Coglie sempre il tenore della situazione e spesso volge le situazioni a vantaggio del gruppo . Vivace e senza incertezze. Ha capito bene come porre il personaggio in ogni situazione e a volte come creare le situazioni al PG più consone.
10 Grande Qualità. Il giocatore ha perfettamente compreso come operare con il suo personaggio in TUTTE le situazioni, al punto di crearsi le situazioni assai spesso per porsi in vantaggio. E’ il faro della qualità della squadra, sblocca molte situazioni a costo di rinunciare all’interpretazione (uscendo spesso dal PG eventualmente se il PG non ha le possibilità per elaborare piani d’azione efficaci). Spessissimo è il primo a dire cosa fare tracciando una linea guida per i compagni senza mai essere però prepotente. Quando prende una decisione considera a volte addirittura l’impatto e il ruolo dei PG dei compagni.

C - Condotta
-10 punti Il giocatore che nessuno vorrebbe arbitrare: maleducato, offensivo, non rispetta né i master, né i suoi compagni di gioco, cerca ad ogni occasione di barare e fa continuamente di tutto per infastidire la partita in ogni modo possibile e immaginabile.
-5 Il Giocatore in più di una occasione è maleducato e offensivo, stabilisce un contatto fisico forzato con i master o i compagni senza il loro consenso, si rivolge con tono strafottente ai master contestandone aspramente l’operato, e sembra essere al tavolo più per dare fastidio e contestare che per giocare.
-1 Il Giocatore solo in una occasione si dimostra maleducato o offensivo, o cerca di barare o contesta eccessivamente l’operato dei master o stabilisce un contatto fisico forzato con i master o i compagni senza il loro consenso.
0 Il giocatore tipo: educato, rispettoso verso i compagni e i master, gioca la sua partita per divertirsi senza creare nessun tipo di problema.
2 Il giocatore ha una condotta esemplare: un vero modello per tutti … da premiare!

D - Sviluppo dell’avventura
Al raggiungimento dei vari traguardi nello svolgersi dell’avventura, il gruppo guadagna determinati punti: ...omissis...
lo svolgersi dell'avventura ha degli ipotetici traguardi, che assegnano punti sempre maggiori nell'avanzamento della trama.

E - Morte di un personaggio
Se durante l’avventura un personaggio muore, il gruppo viene penalizzato di 10 punti.

la somma dei vari punteggi da il punteggio di squadra!

Miglior giocatore
Ogni master proporrà il miglior giocatore del suo gruppo agli altri master: quello che avrà ottenuto il punteggio più alto verrà insignito del titolo di “Miglior Giocatore 2008”.
Il computo del calcolo dei punti è: A + B + C

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Ci sono luoghi in cui si può giungere senza muoversi da casa,
soltanto aprendo le porte della fantasia.
I loro nomi non compaiono su nessuna carta geografica,
semplicemente perchè non esistono.
Eppure, per chi li visita sono più veri e seducenti che mai.

Ass. Ludica "La Torre d'Avorio"
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11/05/2008 23:14
 
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bene, se siete ancora vivi o sani di mente dopo aver letto tutto il post precedente, potete leggervi anche questo: si tratta di un estratto di una mail che il buon valandur mi ha inviato poco dopo il koc 2008.


il sistema di valutazione è migliorabile e secondo me va radicalmente rivisto: non può succedere che tre squadre arrivano a pari punti e si tenta di decidere su criteri del tipo "facciamo vincere chi ha finito prima" oppure "vince chi ha avuto l'idea migliore". Andrebbe enfatizzato l'aspetto giocoruolistico (e quindi l'interpretazione). D'altronde stiamo giocando ad un GIOCO DI RUOLO, non al gioco dell'Oca.



attendo i vs suggerimenti e le vs critiche

Monfa
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Ci sono luoghi in cui si può giungere senza muoversi da casa,
soltanto aprendo le porte della fantasia.
I loro nomi non compaiono su nessuna carta geografica,
semplicemente perchè non esistono.
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Ass. Ludica "La Torre d'Avorio"
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11/05/2008 23:31
 
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Non so bene come, ma bisognerebbe trovare un modo per cercare di ridurre, per quanto possibile, la componente "soggettiva" del giudizio del Master a favore di una componente più "oggettiva" ricavabile da una fonte (umana o non) che sia unica ed identica per tutti i gruppi di gioco.
Questo per evitare problemi di "giudizio" derivanti dal livello di esperienza (più o meno alto) dei Master e/o dal coinvolgimento (più che comprensibile e sicuramente accettabile) che lo stesso ha avuto nel corso della partita disputata dal suo gruppo di gioco.
Katso come ho scritto complicato ... credo che dovrò spiegarmi in maniera più chiara.
Lo farò, prossimamente, magari tramite email.
A presto.

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12/05/2008 13:42
 
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Per quanto riguarda il regolamento, direi che servirebbero due cose:
1. una revisione del sistema di punteggi, anche non "rivoluzionaria". Potrebbe bastare una limatina qui e là;
2. a parità di punteggio totale, andrebbero premiati SEMPRE la squadra e/o il giocatore che ha un risultato maggiore in interpretazione. A parità di interpretazione, si privilegerebbero nell'ordine: la qualità di gioco ed i traguardi dell'avventura.

Sulla questione sollevata dall'Admin, direi che una persona esterna, che gira tra i tavoli ed osserva l'operato dei master e dei giocatori, sarebbe l'ideale. Unico problema è che si creerebbe un'altra figura di supporto, che parteciperebbe senza giocare (nè come master, nè come giocatore). Insomma, per quattro/cinque ore si romperebbe assai le pelotas [SM=g27825] . Difficile trovare un volontario per un compito simile...

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12/05/2008 18:51
 
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a parte che secondo me premiare l'interpretazione piuttosto che la qualità di gioco è un errore, e questo dimostra come anche questo concetto sia molto soggettivo, io ne parlo da giocatore e secondo me andrebbe di certo rivisto ilmetodo di punteggio a prescindere se sia un esterno o il master ad assegnarli.

cosa si intende per interpretazione?

il giocatore interpreta il personaggio in maniera attoriale interagendo con gli altri e con l'avventura stessa come se realmente si trovasse nella terra di mezzo.

questo aspetto prescinde secondo me dall'interpretazione caratteriale che è più direttamente correlata con la qualità di gioco, ecco quindi che l'interrealzione tra personaggi è come l'utilizzo delle abilità. io so che il mio personaggio non trova simpatici gli elfi e sa arrampicarsi a meraviglia su un albero.

allora posso giocarlo senza interpretazione:

il mio personaggio si avvicina all'amico e lo avverte che scomparirà dalla circolazione per ascoltare cosa devono dirsi gli elfi, dopodichè si arrampica su un albero che gli consenta di ascoltarli.

o con l'interpretazione

mi volto verso il giocatore che interpreta l'amico
"ascolta Angban! fai in modo che non si noti la mia assenza, vado ad ascoltare cosa hanno da dirsi le orecchie a punta... non mi fido di loro!"
avverto il master delle azioni che intendo compiere

il personaggio fa in entrambi i casi la stessa azione, ergo il punteggio di qualità di gioco dovrebbe essere lo stesso (alto, perchè si comporta come il carattere e la professione gli imporrebbero), ma nel secondo caso ne guadagna di certo in interpretazione. un giocatore che interpreta bene porta il master ad aumentare in maniera automatica anche il valore di qualità di gioco.

inoltre differenziare molto di più i punteggi difficilmente porterebbe ad ex aequo

per quanto riguarda la figura esterna sono pienamente daccordo con entrambi. ci vuole e nessuno vorrà farlo. io non di certo...
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"i nani... e chi cazzo li era mai visti!!!"
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12/05/2008 19:04
 
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Mumak, 12/05/2008 18.51:

a parte che secondo me premiare l'interpretazione piuttosto che la qualità di gioco è un errore, e questo dimostra come anche questo concetto sia molto soggettivo, io ne parlo da giocatore e secondo me andrebbe di certo rivisto ilmetodo di punteggio a prescindere se sia un esterno o il master ad assegnarli.
[...]
il personaggio fa in entrambi i casi la stessa azione, ergo il punteggio di qualità di gioco dovrebbe essere lo stesso (alto, perchè si comporta come il carattere e la professione gli imporrebbero), ma nel secondo caso ne guadagna di certo in interpretazione. un giocatore che interpreta bene porta il master ad aumentare in maniera automatica anche il valore di qualità di gioco.

Io ne parlo da master e sono d'accordo col Tac. Magari giocare interpretando il PG può essere più "scenico" e talvolta anche più divertente, ma qui stiamo giocando di ruolo, non facendo teatro. Non si può pretendere che tutti i giocatori (ed anche i master, se è per questo) abbiano spiccate doti istrioniche ed interpretative.

Mumak, 12/05/2008 18.51:

questo aspetto prescinde secondo me dall'interpretazione caratteriale che è più direttamente correlata con la qualità di gioco, ecco quindi che l'interrealzione tra personaggi è come l'utilizzo delle abilità. io so che il mio personaggio non trova simpatici gli elfi e sa arrampicarsi a meraviglia su un albero.

Tac, secondo me tu hai passato troppo tempo insieme a Napo. [SM=x294576]

Yawurza.

K.


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12/05/2008 19:41
 
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Due cent al volo.

Non ci capisco una mazza di regolamenti da torneo, anche se sulla carta quello del KOC 2008 sembrava OK (ma, mi dite, aveva delle falle).

Tuttavia, come pensiamo di tirar fuori un regolamento ben fatto se nn sappiamo ancora quale tipo di struttura avra´ l´ avventura? O al contrario, vogliamo tenercene del tutto indipendenti, quale ce sia il tipo di storia da raccontare?

Osso
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12/05/2008 21:36
 
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E’ vero, bisogna perfezionare un po’ alcuni meccanismi.
Devo dire che trovo sia un argomento stimolante. ecco quello che stavo pensando.
Dunque, come prima cosa secondo me sarebbe utile una scala di valutazione più fine e graduata, soprattutto sui punteggi più alti.
Pochi valori tendono ad appiattire il giudizio, soprattutto tra squadre di ottimo livello, e rendono difficile i confronti, tenendo conto anche del fatto che ogni master non può in effetti assistere all’operato delle altre squadre nè conosce quale sia il “grado di severità” degli altri master. (a meno che non si conoscano bene, chiaramente, ma anche questo sarebbe un criterio un po’ troppo soggettivo).
Credo che una scala in centesimi o almeno in trentesimi permetterebbe una valutazione più variegata e precisa di ogni singolo giocatore e più in generale di ogni squadra.
In questo modo sarebbe molto improbabile giungere alla fine con punteggi troppo vicini o addirittura identici.
In secondo luogo preciserei in modo più esplicito e quantitativo le condizioni di ogni fascia di punteggio, soprattutto per i punteggi più alti che sono quelli che più ci interessano per ovvi motivi.
Ad esempio per la qualità di gioco, potremmo tener conto anche del numero di idee e manovre brillanti proposte da ogni giocatore (anche non necessariamente riuscite) secondo criteri quali tattica di combattimento, scelte strategiche, esplorazione del territorio, ricerca di informazioni, ecc.
Si può preparare un’agile tabellina che tenga conto di tutto per determinare il singolo punteggio in modo rapido e trasparente per ogni player.
Non solo, nella stesura dell’avventura possiamo definire a priori (ma in modo preciso e dettagliato valido per tutti) dei punti premio aggiuntivi da attribuire al giocatore che riesca a risolvere di sua iniziativa o si accorga grazie a un gioco intelligente di certi dettagli/situazioni significative.


Per l’interpretazione del ruolo la questione si fa un po’ più difficile..
Più si recita e si usa il discorso diretto o più si indaga e si discute o ancora, più si entra nel dettaglio di una situazione e di un’atmosfera anche senza usare un linguaggio "da attore", soprattutto nelle interazioni tra pg e png, insoma più si fanno le cose bene e nel dettaglio, più necessariamente si rallenta il gioco e si allunga l’avanzamento dell’avventura.

Allora che fare?

Per me una possibilità potrebbe essere proprio quella di rendere l’avanzamento della trama/scenario principale indipendente da ciò che fanno i giocatori. (achtung. Prima di stracciarvi le vesti e lapidarmi andate avanti a leggere fino alla fine. tnx [SM=g27828] )
Mi spiego meglio.
Se tutte le squadre iniziano e finiscono nello stesso lasso di tempo, dunque non è importante chi “arriva prima”, non si è colti dalla tipica e deleteria ansia dell "oddiodio andiamo veloce che dobbiamo finire" e c'è tempo per tutti per caratterizzare bene il proprio personaggio.
Stabiliamo una serie di principali eventi comandati (valide per tutte le squadre e con descrizioni/dialoghi precise da leggersi tali e quali per ogni master) che devono succedere necessariamente alle ore x y o z del torneo e vediamo come se la cavano i giocatori, valutandone di volta per volta ad esempio le abilità di tattica e combattimento o altro, a seconda dei casi.
(Potrebbe essere per esempio il caso di un grande assedio.)

2) D’altra parte però inseriamo contemporaneamente una trama parallela a più finali che sia invece strettamente e unicamente dipendente dallo sviluppo del background e da un’autonoma ed efficace interazione dei giocatori tra di loro e con lo scenario, e dunque puntando solo sulla loro abilità di gioco e interpretazione. (potrebbe essere una lotta tra stirpi o una Cerca o un bell’intrigo di palazzo, la scoperta di un tradimento, o il ritrovamento di un passaggio segreto, poi ci pensiamo in privato..)
Per esempio potremmo nascondere certi indizi nei loro background, stimolare l’interazione tra giocatori con un po’ di bigliettini privati preparati allo scopo. E fornire in forma scritta ad ogni giocatore -solo all’inizio dell’avventura e non prima- certe ulteriori informazioni riservate di innesco (di fatto uno scopo personale o una sotto-missione)
Insomma l’avventura vera e propria deve emergere della loro attività spontanea di reciproca interazione ed indagine.

Esempio durante il gioco: bigliettino per Ulgar “hai la sensazione che Bregor sia interessato alla Tua Spada.”
Contemporaneamente Bigliettino per Bregor “l’occhiata di Ulgar non ti piace affatto. Però noti che la sua spada assomiglia molto a quella che portava tuo fratello.”
Contemporaneamente Bigliettino per Gador “l’hai vista, ne sei sicuro, è Lei. Su quella lama c’è la Runa che stavi cercando..”
Ecc.. ecc..

Premiamo dunque lo sviluppo delle sotto-missioni dei singoli personaggi e l’avanzamento della trama parallela (che in questo modo dipenderà spontaneamente solo dall’interpretazione e dall’abilità dei giocatori e influirà solo sul tipo di finale parallelo allo scenario di fondo, che invece si concluderà per tutti in un modo più o meno standard, a meno di straordinarie eccezioni).
In questo modo ognuno avrà tutto il tempo necessario per svolgere la sua interpretazione, dal momento che l’avventura avrà di fatto una durata uguale per tutti.
È chiaro che il giocatore che avrà concluso la sua quest avrà un bonus che invece non avrà chi non ci sarà riuscito. E di conseguenza anche le squadre ne risentiranno nei rispettivi punteggi.
Analogamente si potrà anche associare ad ogni finale parallelo un certo punteggio di squadra da stabilire in fase di stesura dell’avventura.
Non ultima cosa, libertà assoluta. Premierei con un punteggio da decidere anche un’eventuale condotta spiazzante dei giocatori, che magari non rientri nelle previsioni dei preparatori dell’avventura (può sempre succedere che i giocatori si mettano in testa idee pazzesche, affascinanti o ardite che con tanta fortuna potrebbero anche inaspettatamente riuscire o finire in gloria), e che anche vada a sfociare in un finale completamente alternativo e non previsto, a condizione però che il tutto sia ben giustificato da una bella e adeguata interpretazione alimentata dagli stessi giocatori.
Infine per non inibire il libero sviluppo di qualunque tipo di gioco di ruolo tra i giocatori, eviterei di togliere punti alla squadra se un personaggio dovesse lasciarci le pennne, soprattutto ad avventura avanzata o verso il finale. (in fondo ci potrebbe anche stare un bel duello finale tra pg, no?)

Be, credo di aver scritto anche troppo, ripasserò più avanti.
A presto e un salutone ad Ossius.

Ash



[Modificato da Ashtarazor 12/05/2008 21:41]
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bhe, si, osso. il regolamento dovrebbe essere applicabile a prescindere dal tipo di avventura usata.

tenete presente che il regolamento da noi usato ricalca quello usato nei tornei della tremme e da un'altra associazione, di cui non rammento il nome, che organizza tornei di gdr a livello nazionale (del tipo 100/150) giocatori per volta.

monfa
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Forse non ho letto bene, magari ho frainteso, ma secondo me l'interpretazione di un PG è cosa assai diversa dalla "recitazione".
Interpretare significa, secondo me, giocare il proprio personaggio prestando massima attenzione a quello che è il background dello stesso. Ovvero basarsi sul BG per prendere determinate decisioni, fare determinate scelte, reagire in un determinato modo alle situazioni che di volta in volta si presentano, interagire con gli altri PG in un determinato modo, mettere in risalto comportamenti, paure, tendenze, propensioni, ecc...
Tutto ciò, come diceva Marc (aka Mumak), se fatto bene, porta inevitabilmente ad avere anche una buona qualità di gioco.
Quindi, interpretare bene il proprio PG è già un grandissimo passo verso una buona qualità di gioco.
La recitazione, invece, è altra cosa. Riguarda il saper cambiare la propria voce, usare toni diversi in base alle circostanze, far assumere al proprio volto determinate espressioni, muoversi (e, si, muoversi) in un determinato modo, fare particolari gesti con le mani, avere delle particolari inflessioni, mimimeche, movenze.
La recitazione riesce a pochi, è un attitudine molto teatrale, che effettivamente non può essere una caratteristica fondamentale nella valutazione di un giocatore.
Ecco, forse, ripeto, ho frainteso, ma leggendo il post di Marc mi era parso che le due cose venissero quasi accorpate, non venissero distinte.
Alla luce di ciò, do ragione al mio compare Angel (aka Valandur) quando dice di cercare di premiare maggiormente l'aspetto interpretativo di un giocatore.
E' anche vero, però, che in un'avventura studiata per un torneo, della durata di poche ore, l'interpretazione rischia di essere penalizzata in favore di una maggiore velocità di gioco finalizzata al completamento dell'avventura stessa.
Trovo, inoltre, che nel post di Samuele (aka Ashtarazor) ci siano diversi spunti interessanti, degni di esser approfonditi. Soprattutto quello inerente al diverso metro di "severità" adottato dai Master in fase di valutazione.
C'è inoltre da considerare un altro fattore: un master che nel corso della sua "carriera" ha sempre giocato con un solo gruppo potrebbe, in un torneo, rimanere facilmente impressionato dallo stile di gioco del gruppo al quale è stato assegnato quando magari un master navigato (che ha avuto a che fare con decine e decine di giocatori diversi) potrebbe valutare quello stesso stile di gioco come più che "normale".
Vale anche il discorso inverso, ovviamente.
E' per questo che, nel mio precedente post, mi domandavo se esistesse una componente di valutazione più "oggettiva" ricavabile da una fonte (umana o non) che sia unica ed identica per tutti i gruppi di gioco. Questo anche per evitare che il giudizio possa esser falsato da un eventuale eccessivo coinvoglimento del Master (nel bene o nel male) con il gruppo al quale è stato assegnato.
In fine, tornando ad un altro punto (con il quale mi trovo d'accordo) espresso da Samuele nel suo post, credo sia opportuno dare più libertà al Master nella conduzione dell'avventura, evitando che quest'ultimo si trovi costretto a dover seguire in maniera quasi ossessiva tutto ciò che è stato precedentemente ed appositamente preparato e scritto, con una conseguente e drastica diminuzione del divertimento da parte di tutti (se non sbaglio più di un Master, all'ultimo torneo, ad un certo punto ha abbandonato definitivamente tutte le tabelle per gli incontri, e quasi tutti i paletti imposti dalla "scrittura", per proseguire a braccio e rendere il gioco più fluido e divertente). Anche questo influisce sul comportamento dei giocatori e, quindi, sulla loro valutazione finale.
Ci sono molte altre cose di cui parlare, è stata una buona idea aprire questo topic.
A presto.
[Modificato da Admin-Geko 12/05/2008 23:33]

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Per evitare dissertazioni filosofiche su quaità di gioco ed interpretazione, taglio la testa al toro ed esprimo una prima bozza su cui lavorare.
Questi dovrebbero essere i punti da valutare:

1. disciplina del giocatore;
2. qualità di gioco;
3. sviluppo dell'avventura.

Sul primo e sull'ultimo non mi dilungo, in quanto avrebbero lo stesso significato attuale. Unica nota sulla disciplina: dovrebbe inglobare anche la partecipazione del giocatore. Il secondo invece, dovrebbe partire dall'attinenza al BG (che dovrebbe essere molto più sviluppato di quelli usati finora) e da esso premiare la condotta di gioco complessiva del giocatore, sia per ciò che riguarda l'interpretazione che per ciò che attiene la parte più "tecnica", legata alle abilità del PG. In sostanza dovrebbe essere premiata la capacità del giocatore di "impossessarsi" in pieno del personaggio, sia per quanto riguarda la sua storia (BG), che per ciò che concerne la scheda (abilità e caratteristiche fisiche del PG). Mi sembra infatti difficile scindere in modo netto le due cose: nella descrizione dei criteri di valutazione attuali potrebbe succedere che un giocatore che interpreta male il suo personaggio, si ritrova un punteggio alto in qualità di gioco. Per evitarlo, si uniscono le due cose, dando loro un peso maggiore (direi il 50% del totale, il 30% andrebbe ai traguardi dell'avventura ed il 20% alla partecipazione/disciplina).

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ergo io e te abbiamo la stessa idea sul significato della parola "interpretazione" come Alessio del resto...

mentre credo che il Monfa e il sardo abbiano un'idea sufficientemente diversa tale da creare differenze sostanziali.

ora per evitare di spoilerare ai giocatori esempi applicativi avvenuti nell'ultimo Koc mi fermo qui e chiedo a geko di aprire alla lettura e allascrittura un topic apposito solo per i soci che avranno a che fare con l'organizzazione del torneo.

questo naturalmente prevede che chi partecipa all'organizzazione venga in primis considerato master del torneo e possa liberarsi solo in caso di eccedenza di master, e permette a chi non partecipa all'organizzazione di essere considerato giocatore a prescindere.

l'esclusione dalla discussione per i giocatori ha un effetto stile "psicostoria" asimoviana (hai letto bene Valè) in quanto il giocatore non dovrebbe essere a conoscenza delle regole del gioco o potrebbe sfruttarle, seppure inconsciamente, per giocare in maniera impura.

un pò quello che accade quando si ha davanti una platea di giocatori esperti che sfruttano le falle del sistema di gioco per avvantaggiarsi mettendo in difficoltà il master.

p.s.
ho letto un terzo del messaggio di Ash e due terzi di quello del Geko..
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Re:
Mumak, 13/05/2008 18.26:


ora per evitare di spoilerare ai giocatori esempi applicativi avvenuti nell'ultimo Koc mi fermo qui e chiedo a geko di aprire alla lettura e allascrittura un topic apposito solo per i soci che avranno a che fare con l'organizzazione del torneo.



bella idea, mumak.

cmq io penso che unificare qualità di gioco ed interpretazione sia molto penalizzante. mi spiego: un giocatore può essere tecnicamente bravissimo a giocare, conosce molto bene le regole e le mette in pratica con intelligenza ed acutezza e non sbaglia una mossa, conosce l'ambientazione ed usa il bg del pg in modo perfetto ma... non ha spirito recitativo! di contro un giocatore potrebbe recitare molto bene, perchè magari ha anche frequentato un corso di recitazione e a tempo perso partecipa a piccole recite, è molto scenico e coinvolgente, ma purtroppo è tecnicamente mediocre se non scarso, si dimentica delle regole basilari, e commette errori più che banali...

ritengo che le due valutazioni debbano essere tenute separate.

Monfa


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Ci sono luoghi in cui si può giungere senza muoversi da casa,
soltanto aprendo le porte della fantasia.
I loro nomi non compaiono su nessuna carta geografica,
semplicemente perchè non esistono.
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Re: Re:
monfa72, 13/05/2008 20.02:



bella idea, mumak.

cmq io penso che unificare qualità di gioco ed interpretazione sia molto penalizzante. mi spiego: un giocatore può essere tecnicamente bravissimo a giocare, conosce molto bene le regole e le mette in pratica con intelligenza ed acutezza e non sbaglia una mossa, conosce l'ambientazione ed usa il bg del pg in modo perfetto ma... non ha spirito recitativo! di contro un giocatore potrebbe recitare molto bene, perchè magari ha anche frequentato un corso di recitazione e a tempo perso partecipa a piccole recite, è molto scenico e coinvolgente, ma purtroppo è tecnicamente mediocre se non scarso, si dimentica delle regole basilari, e commette errori più che banali...

ritengo che le due valutazioni debbano essere tenute separate.

Monfa





Oddio Gianfrà, ma quanti giocatori ci saranno nella seconda categoria? Io sinceramente credo pochini...
E poi chi valuta la recitazione (d'ora in poi chiamiamola così per chiarezza), e con quali criteri?
Il massimo dei punti lo prende solo chi proviene dal teatro shakespeariano? Deve essere così perchè io, e la stragrande maggioranza dei giocatori, come attori facciamo pena assai...
Ritengo più ragionevole l'accorpamento.



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....eeeeeh, lo so valandur, lo so!
purtroppo conosco molto bene questo problema: per cavar fuori un minimo di recitazione ai miei "ganri" devo sputar sangue...

si potrebbe ovviare al problema usando una tabella di unti extra per la recitazione: diciamo una specie di bonus. hai recitato bene il pg? si! eccoti 3 punti bonus. così così? 1 punto. insomma, una sorta di incentivo, non una tabella di valutazione com'è ora, in grado di stravolgere una valutazione globale.

monfa
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Leggendo i primi commenti successivi al mio ultimo intervento, temevo di non essermi espresso chiaramente o, peggio ancora, che il mio post non fosse stato letto affatto da voi altri: Angel parlava di dissertazione filosofiche (?), Marc diceva di aver letto 2/3 della mia replica, Gianfranco continuava a parlare di "interpretazione" riferendosi, invece, alla "recitazione".
Per fortuna, poi, gli utlimi due messaggi mi hanno fatto ricredere.
Ed allora eccomi di nuovo qui, a dire che sono d'accordo con Angel quando dice di "accorpare" i giudizi sull'interpretazione e sulla qualità di gioco (in quanto quest'ultima è una diretta conseguenza della prima), ma devo anche dire che Gianfranco mi ha letteralmente "strappato le parole di bocca", anticipandomi e consigliando di assegnare qualche punticino extra a chi, oltre a interpretare, riesce anche ad esprimere un po' di recitazione.
Direi che siamo sulla strada buona.
A presto.

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Re:
Admin-Geko, 13/05/2008 22.48:

Gianfranco mi ha letteralmente "strappato le parole di bocca"




....[SM=g27825] ......MA CHE SKIFOOOO! BLLLLLAAAAAAAH!
ecco da dove arrivava tutta sta bava appiccicosa e filamentosa...

puh! puh! puh!

qualcuno ha un kleenex da passarmi?


Monfa [SM=x294612]
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Monfa, guardati la posta che mi e' venuta una semiquasi ispirazione. Attendo commenti...

Osso
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casella vuota [SM=x294620]
cmq è venuta una semiquasi ispirazione anche a me [SM=g27823]

la elaboro, domani sera (?) e poi vediamo quello che mi è rimasto sul notepad

Monfa [SM=x294594]
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ri-mandata. Voglio vede´...

Senti, ma hotmail o terredifrontiera le controlli sempre con la stessa frequenza? Beh, io l´ho mandata a tutte e due, mai si veda.

Attendo con ansia di leggere cosa sia venuto in mente a te!

Osso
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