intensità/volume del suono

Salve, sono nuovo del forum e avrei delle curiosità.
Premetto che, dopo anni di canto da autodidatta e vari problemi alle corde vocali legati a fenomeni infiammatori nei periodi in cui mi esibivo più spesso (ma non ho mai avuto danni permanenti), ho studiato canto circa due anni fa, ma ho smesso dopo dieci/undici lezioni per questioni di tempo e di pigrizia. Ho percepito dei leggeri miglioramenti legati più che altro alla timbrica e all'intonazione, ma ho la trendenza a stancarmi facilmente. Mi capita, all'interno di uno stesso brano, di eseguire bene (in modo "pulito", per intenderci) il primo ritornello ma di arrivare già "stanco" al secondo...
Paradossalmente, però, se eseguo una stessa frase alzandola di un semitono, fatico di meno, a patto che si tratti sempre di note che rientrano nelle mie possibilità... è possibile che dipenda dal fatto che, cantando più in alto, emetto la voce ad un volume minore? E, in caso affermativo, è corretto, tecnicamente parlando, trovare una "scorciatoia" simile? O bisogna concentrarsi su tonalità più basse ma produrre un suono grosso e più rotondo?

Ciao jakkk,
probabilmente ti accade di stancarti nel "range" di passaggio, cioè nell'arco delle note in cui avviene il passaggio di registro. Infatti superandolo e cantando più in alto ti stanchi di meno perché probabilmente emetti con i risuonatori di testa. Ma si tratta di supposizioni. Indubbiamante cantando di testa fai lavorare meno le corde vocali e sfrutti il volume dei risuonatori, sopratutto quelli della parte posteriore del cranio. Questo è un atteggiamento corretto.
Riguardo alle note basse è normale che bisogna lavorare sul timbro e sulla profondità ma anche in questo caso non è indispensabile dare troppa energia. Tieni la mandibola inferiore morbida e usala come "scivolo" virtuale del suono.