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da "autobiografia di un lupo-cane"

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2008 19:39
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29/03/2008 22:50
 
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CAP. 17

FINTA CANINA


Povero il mio capobranco! E’ vero che era un capobranco un po’ particolare, il suo ruolo nei miei confronti non era esente di carenze, almeno dal punto di vista del “senso comune” umano, ma io capivo che faceva quello che poteva, e per me restava sempre il migliore, malgrado il fatto che persino io, il super-indipendente, dovessi riconoscere che la sua disponibilità di tempo per me era spesso un po’… scarsina. Sempre di più, purtroppo. Si è capito ormai che io non necessitavo della sua costante presenza accanto a me, a differenza di tanti altri miei simili, tuttavia… una volta mi prese una nostalgia tale, una tale voglia di vederlo che escogitai un piccolo stratagemma allo scopo di costringerlo a tornare da me. Era sera, lui non era a casa, non lo vedevo da qualche giorno perché, evidentemente, lui coi suoi impegni, io coi miei, insomma, non avevamo avuto la ventura di incrociarci, nemmeno per un saluto. Io invece quella sera ero a casa, cioè in giardino, non avevo affari di alcun tipo in giro e avevo deciso che volevo assolutamente vederlo. E perdinci!, ce l’avrei fatta a farlo tornare, di lì a poco. Sennò non mi sarei più chiamato “marpione di un lupo-cane”. Mi piazzai davanti al “bar”, quel luogo sempre pieno di gente umana che va, viene o resta a lungo, quello che occupava un lato dell’abitazione delle mie amiche-vicine. Il bar si affacciava sulla grande strada trafficata; mi sdraiai lungo disteso in terra, assolutamente immobile, proprio sul bordo del marciapiede… anzi, giù dal marciapiede ma appiattito contro di esso… per un effetto scenico di maggiore impatto. Prima o poi qualcuno avrebbe notato la pietosa vista di un povero cane che giaceva esanime e privo di vita, dopo essersi trascinato penosamente fino al ciglio della banchina in seguito ad un malaugurato investimento… oppure morto sul colpo e sbalzato contro il gradino dall’urto brutale. Perché era evidente che il poverino era spirato: quell’immobilità, quel totale rilasciamento muscolare non lasciavano dubbi… anche se il corpo non mostrava alcun segno esterno e la pelliccia si presentava intatta. Dovevo soltanto attendere. Infatti dopo un po’ sentii alcune voci intorno (tenevo gli occhi chiusi, e a nessuno venne in mente che generalmente si muore ad occhi aperti), voci ansiose, preoccupate, sinceramente dispiaciute. Udii le frasi che mi aspettavo, tipo: “Che peccato, un così bel cane! Povera bestia!”, poi: “Bisognerà avvisare gli addetti al servizio che lo vengano a prendere.” (State freschi!, pensavo invece io che già associavo quella frase a immagini terrifiche come la deportazione al “lager” canino o dai torturatori.) Finalmente qualcuno pronunciò le parole fatidiche, quelle che attendevo: “Bisognerà avvertire il padrone, prima.” Che ingrato compito si apprestavano a dover fare, quei poveri umani rattristati! Sentii mani pietose che “smanettavano” intorno al mio collare (io continuavo a non dare segni di vita), cercavano la medaglietta, quel pezzettino di ferro rotondo che un giorno il mio umano mi aveva attaccato al collare (qualcuno glielo aveva imposto). Dopo varie esperienze di smarrimento, avevo infine imparato che, proprio tramite quel piccolo pezzo di metallo, volendo, si riusciva a risalire a lui. E lui arrivava. Era già successo più volte. Ecco, c’eravamo quasi: lui non avrebbe tardato molto, me lo sentivo. Non sapevo dove fosse ma sentivo che non era andato troppo lontano. Invece arrivò prima l’addetto raccoglitore di cani morti. O moribondi. (Accidenti!, questa non ci voleva!! Ma quanto ci metteva ad arrivare?! Io, comunque, sempre immobile. Se poi per caso qualcuno avesse cercato di sollevarmi per caricarmi su qualche mezzo verso destinazioni che immaginavo ben poco allettanti, bè, allora sarei immediatamente scattato in piedi e tanti saluti e ringraziamenti a tutti i presenti. Ma ci tenevo a continuare la mia recita fino in fondo, sarebbe stato proprio un peccato doverla interrompere sul più bello …) Ah, finalmente, era ora! Eccolo che arriva!, col cuore in gola, più preoccupato e addolorato di tutti (e vorrei vedere che non lo fosse!), ansimante anche, non può ancora crederci… infatti, già a qualche metro da me, si rende immediatamente conto che… c’è qualcosa che non va: il cane morto ha aperto un occhio per un istante, poi l’ha richiuso immediatamente. A tutti i presenti è sfuggito il particolare, non a lui. Lui mi conosce meglio di tutti e, già da una certa distanza, anche se la mia postura da cane defunto è perfetta, ha sospettato qualcosa… una finta? Ma… possibile?! Sì. Infatti, come lui mi raggiunge, io scatto in piedi di colpo, come niente fosse, e lo saluto alla mia maniera, guardandolo negli occhi, lingua fuori e scodinzolio festoso (sempre contenuto nelle mie manifestazioni affettive, però.). E’ necessario che racconti le reazioni degli umani presenti? Bè, sono fin troppo scontate: sbigottimento generale, dopo l’incredulità iniziale… e chi avrebbe mai potuto immaginare una cosa del genere?! Lui, invece, il mio umano, infinitamente sollevato (Mi ama, mi ama! Sono fuori di me: mi ama ancora! E’ il mio umano. Bè, anch’io ogni tanto ho bisogno di una prova. Si è precipitato subito da me!), dopotutto non si stupisce più di tanto. Sento che, passato l’effetto del colpo che gli ho fatto prendere, gli scappa una gran voglia di ridere. Io sto già ridendo apertamente come un matto (lo scherzo è riuscito alla perfezione, lo scopo è raggiunto), ma lui non può permetterselo di fronte ai suoi simili, deve sostenere anche lui la sua parte (quegli umani si sono preoccupati molto per me, uno ha dovuto persino prendersi il disturbo di spostarsi da lontano, in tarda serata, per venire a prelevare il mio cadavere…), finge di sgridarmi… bonariamente, però, perché riesce a malapena a trattenersi dalle risate. Con un po’ d’imbarazzo si scusa con gli altri: il “suo” cane è fatto così, che ci si può fare? Un burlone. Ma non è stato lui a insegnargli a fare gli scherzi, non immaginava neanche lontanamente che ne fosse capace (Frottole! Come mi ha visto da lontano, ha subito capito tutto. Non si è lasciato ingannare), è rimasto interdetto anche lui… La gentilissima e pietosa coppia di umani che mi ha “soccorso” per prima non riesce ancora a riaversi dalla sorpresa, i due poveretti sono ancora “sotto choc”, il “morto” è “risuscitato” talmente in fretta che loro sono rimasti stupefatti al punto da non riuscire ancora a cogliere il lato umoristico della faccenda. Il “raccoglitore di cadaveri canini”, invece, lui, è incazz.. come un… insomma, è piuttosto arrabbiato; sbraita un po’, inveisce verbalmente contro “quel cane di m….” che l’ha tirato giù dal letto per niente. Poi attenua il tono di voce, scuote la testa e mentre gira le spalle per salire sul suo inutile (per questa volta!) furgoncino che ha fatto un inutile viaggetto, ho l’impressione che gli stia sfuggendo un mezzo sorriso (ma non vuole farsi vedere. Chissà se è la prima volta che gli capita: roba da matti! Un cane che simula un decesso per investimento da automobile… da non credersi.), il che significa che il nervoso gli si è un po’ sbollito. Intanto la povera coppia se ne va ancora confusa e sconcertata (hanno sognato, forse? Ancora non riescono a capacitarsi di ciò che hanno visto...). Erano rimasti talmente addolorati, quei due umani pietosi e sensibili, che solo fra un po’ si accorgeranno di dovere, caso mai, soltanto tirare un sospiro di sollievo: per una volta, era un falso allarme, il “cadavere” in realtà era un vivente. Meglio così, no? Un morto di meno, stavolta, con tutti quelli “veri” che si vedono sulle strade, specialmente felini… Restiamo finalmente soli, io e il mio umano. Lui ha scoperto in me una dote che ancora non conosceva: sono un bravo attore. E se m’incaponisco con qualcosa, non è raro che riesca ad ottenerla. Questa volta ce l’ho fatta, sono riuscito a farlo tornare in tutta fretta! Dopo lo spavento che gli ho fatto passare, è quasi orgoglioso di me: l’elenco dei miei “crimini” si sta allungando paurosamente, ma anche stavolta non può che perdonarmi; anzi, la sua ammirazione nei miei riguardi aumenta a dismisura. Spesso gli viene l’impulso di accopparmi, ma alla fine si riconosce anche lui dentro la cerchia dei miei “fans”. Gli passa per la mente che ci sarebbe voluto un pubblico più numeroso per assistere alla mia straordinaria “performance”, e gli applausi. E io che alla fine m’inchino graziosamente per ringraziare. Poi si riscuote e si accorge che sta facendo un pensiero stupido; all’improvviso si ricorda di come parlavano di me i miei primi umani (quelli della mia infanzia e oltre … quelli del terrazzo al quinto piano, insomma: proprio loro), di come mi definivano: un cane stupido, idiota, ottuso, imbecille, zuccone, tontolone e chi più ne ha più ne metta. Che liberazione, per loro, non avermi più tra i piedi! Per quanti anni avevano cercato di “sbolognarmi” senza riuscirci! Un leggero sorriso gli aleggia sulle labbra. Lui non immagina minimamente che, ormai da tempo, io percepisco parte dei suoi pensieri, talvolta, oltre che le sue emozioni, quando mi è vicino. E non c’è nulla di anomalo, nulla di eccezionale in questo. Mi allunga uno scappellotto affettuoso in testa, ed entriamo insieme nel nostro giardinetto. Una finta canina, una simulazione canina molto ben fatta, una presa in giro canina, se vogliamo. E’ poi tanto strano? I testimoni ci sono ancora, da qualche parte (sempre che si siano riavuti dallo choc e si siano convinti di non aver sognato!), e volendo è ancora possibile rintracciarli, se proprio ci si vuole accertare della veridicità dell’episodio.

29/03/2008 23:12
 
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Mitica Cinzia!
Finalmente possiamo leggere parte del tuo capolavoro!
Sei davvero brava a scrivere, hai postato un capitolo molto divertente e mi è piaciuto molto.
Spero di leggerne altri presto!
[SM=x1169441]
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30/03/2008 15:13
 
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Grazie, Viola. Visto che voi tre avete espresso il desiderio, ho scelto questo capitoletto e l'ho postato qui.
E' uno dei più leggeri e umoristici, oltre che dei più brevi.
Vedo bene che l'impaginazione così non va, quel blocco di parole ammassate non invoglia di certo a leggerlo, risulta già a prima vista indigesto [SM=g27987], ma l'ho messo così com'era, senza chiedere aiuto. [SM=g27993]
So che non è difficile sistemarlo in modo graficamente migliore, giusto per renderlo un po' più accattivante. Se dovesse esserci una prossima volta (può suonare come una minaccia... [SM=x1169443] ) allora mi farò aiutare e starò attenta alla spiegazione [SM=g27988] .
(Grazie di nuovo per l'apprezzamento...anche se è solo per incorraggiarmi)

30/03/2008 15:21
 
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Certo che ti incoraggio ma non è mica solo per questo...sei molto brava a scrivere e lo penso davvero [SM=x1169441]
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31/03/2008 01:10
 
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Cagnolone marpione!! Simparico il modo in cui è scritta la vicenda, un umoristico punto di vista canino! Complimenti.
Ma la vicenda è accaduta davvero? (ovviamente sì, che domanda stupida).
Mi vien voglia di saperne di più.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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31/03/2008 09:40
 
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Grazie, Akela. E' vera, è vera, la vicenda. Io quella volta non ero presente ma me l'ha raccontata l'ex "padrone" (si fa per dire: quel cane lì non aveva padroni!) dopo la tragica dipartita del protagonista. Beh, se vuoi, posso postare il primo capitolo per fare un po' di chiarezza su chi era quel cane, come inizia la sua storia, gli antefatti, insomma.
Devo solo farmi aiutare per un'impaginazione un po' meno indigesta.
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Post: 4.085
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31/03/2008 10:01
 
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Buona idea postare il primo capitolo.
Magari per l'impaginazione, lo scritto può apparire più scorrevole aggiungendo qualche riga di spazio ogni tanto, poi non so, non mi intendo di queste cose.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Post: 1.345
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31/03/2008 15:10
 
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Appena Wally trova un po' di tempo per questa cosa gli chiedo aiuto e mi faccio aiutare per postare il primo capitolo con una impaginazione più leggibile.
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Post: 4.085
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31/03/2008 15:33
 
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Non che questa sia incomprensibile. E' solo che magari rendendolo più arioso risulterebbe più sciolto da leggere.
Comunque sia è il contenuto a contare, la forma è un dettaglio secondario.

"La vera bellezza non si percepisce con gli occhi, ma col cuore"


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Post: 1.436
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04/04/2008 14:18
 
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Ciuteina, è bellissimo! Complimenti, scrivi davvero benissimo e... che dire, quel cane lì era proprio speciale!!! sei stata fortunata a conoscerlo.

Sì, sì, anche io voglio leggere l'inizio :D
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Post: 182
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05/04/2008 12:22
 
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Bella roba che commento solo ora... eh sì lo ammetto, non ho ancora avuto tempo di leggermelo, e di solito brani che leggo al computer li leggo superficialmente e senza gustarmeli, quindi finalmente la stampo e ti faccio sapere.
Non prendetemi per un'illeterata che ha bisogno di giornate per leggere un solo capitolo, ma voglio proprio leggerlo con calma... mi ispira assai [SM=x1169447]


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Post: 1.345
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07/04/2008 11:54
 
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Grazie, ragazzi!
Appena ce la faccio vedo di postare il primo capitolo in modo che risulti più scorrevole anche come presentazione. (Vi avverto che è una roba un po' strana, non tanto per il contenuto quanto per la forma...come d'altra parte è un tipo strano la scrivente! XD)
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Post: 182
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07/04/2008 19:39
 
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Letta!! ahahahah ma che geniooooo lo ammiro tantissimo [SM=x1169443]
Mi è piaciuta moltissimo, aspetto il primo capitolo!!!


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