creare valore e lavoro

Ciao,
mi presento, sono nuovo del forum. Sono uno studente di economia a Napoli, sto al 3 anno, al contrario di molti avevo già capito la pessima situazione lavorativa in Italia e ho scelto l'università già con l'idea di perderci il meno tempo possibile (si, l'università fatta così è il primo passo verso il precariato). Il primo anno l'ho fatto da normale studente universitario, ho dato tutti gli esami con buoni risultati. Il secondo anno ho fatto 10 mesi di erasmus a Madrid, ho imparato lo spagnolo e migliorato l'inglese, son venuto a contatto con una realtà completamente diversa, nuova e migliore. Il terzo anno ho fatto 7 esami in 6 mesi (non è impossibile, basta scovare tutti i trucchi possibili per fregare i prof) e a febbraio sono partito per uno stage pagato in Cina (qui in Cina prendo 300 euro al mese, che è in pratica un buon stipendio qui), qui svolgo le mansioni di import executive, ovvero compro dalla Spagna e dall'Italia (e pensare che non sono un genio). Ora sono in Cina, navigando su internet ho trovato questo sito, io ho molte idee e ancora un paio d'anni per testarle, se qualcuno è con me aspetto solo un email e ci mettiamo daccordo, magari possiamo dare insieme anche un restailing al sito che potrebbe diventare un'ottima piattaforma di uscita dal precariato e dal milleurismo dando consigli e offrendo lavori.

Innanzitutto il discorso deve iniziare ad essere creare lavoro e non trovare lavoro, noi siamo giovani capaci, in gamba, siamo ben preparati e siamo disposti a sgobbare per ottenere i risultati. Ergo possiamo metterci in proprio ed iniziare una nostra strada lavorativa offrendo il nostro capitale umano e sociale.
Stando in Cina mi sto rendendo conto di quanto siano semplici certe cose e di quanto si possa iniziare un'attività con poco o con niente. La stessa rete che si è creata in questo sito, che immagino si connetta a moltre altre, è una manna per creare valore, il network è economia, le vostre esperienze sono economia.
Non bisogna puntare ad essere in molti per un movimento di idee serio, bisogna essere in pochi ma disposti a condividere le proprie esperienze e il proprio sapere, in questo modo si diventa un punto di riferimento e si acquisisce forza.

Che voglio dire? Io non voglio farmi sfruttare in Italia, le mie alternative sono 2: o attività in proprio o emigro. Siccome non voglio emigrare e siccome penso di avere delle buone idee, vi sto chiedendo un aiuto, una mano, adesso vi faccio un esempio nello specifico.
Io sono 2 anni che vorrei mettere un'attività che aiuti le piccole imprese del mezzogiorno a consorziarsi e ad esportare prodotti tipici, non ci vuole molto, basta creare un sito con i prodotti e andare alle ferie internazionali per pubblicizzarli, per i trasporti e i documenti è facilissimo, me la vedo io.
Ecco una idea, ora cosa vi chiedo di fare? Prendete questa idea, ditemi che ne pensate, datemi consigli, se qualcuno si vuole unire, se c'è un programmatore, un economista, un linguista etc. che si vuole unire, aiutatemi a fare un'indagine di mercato. Tutti quelli interessati mandino un'email, creiamo un meet up e strutturiamo un progetto, portiamo avanti quest'idea e tutti insieme impareremo una marea di cose, magari da questa esperienza qualcun'altro ha un'altra idea e via con la stessa procedura. Capito che succede? Con un pò del nostro tempo dedicato a qualcosa di costruttivo, si inizia a creare valore, sia perché la conoscenza stessa ha un valore, sia perché alcune idee potrebbero venire realmente messe in pratica.

Immagino che molti avranno dubbi, altri staranno già criticando (ma quando la smettete di criticare? non lo vedete come siamo messi?), ma se qualcuno vuole può mandarmi un'email e iniziamo a parlare di queste cose e magari anche di sue idee, l'importante è che si costruisca, che non si accetti più e che si abbia un pò di ambizione.

viandante68@hotmail.it

Emigra all'estero!
Pensi che qualcuno in Italia ti dia un po' di soldini per iniziare un'attività ? Scordatelo, a meno che non sia un mafioso o un politico!

Mi avete deluso, mi aspettavo di più dal sito dei milleuristi. Mi aspettavo un commento costruttivo, mi aspettavo che qualcuno dicesse: ok, facciamolo, parliamo di come uscire da questa merda. La verità è che a molti di voi questa merda piace, non ne volete uscire, vi fa piacere prendere quei 4 soldi, stare ancora con i vostri genitori e poi fare i fighetti il sabato sera, perché è questo il punto, vi lamentate tanto, poi vorrei vedere quanti di voi fanno davvero una vita sacrificata e quanti invece non sono altro che parassiti che sanno solo piangersi addosso. Se stiamo così messi male è per colpa vostra, cazzo rendetevene conto, ma se noi iniziamo a pretendere quello che ci devono, se noi iniziamo ad essere ambiziosi e al livello dei nostri cugini europei, ma credete davvero che staremmo ancora a questi livelli?

SIETE SOLO UN BRANCO DI SCIMMIETTE CHE ALL'UNIVERSITÀ SGOBBA SUI LIBRI PER POI FARSI SFRUTTARE COME ANIMALI AL LAVORO PER 4 SOLDI.

Ditemi che non è vero, ditemi che puntate a qualcosa di più, ditemi che l'Italia può sperare in noi giovani cazzo.

Italiano Laureato, una parola, ma vaffanculo!

Caro Viandante, nella vita bisogna a volte essere realisti e pratici: da quando mi sono laureato, ormai 5 anni, ho visto molte situazioni e conosciuto molte persone.
Sono giunto alla conclusione che se non hai alle spalle qualcuno o qualcosa ma solo una laurea, dei sacrifici, un cervello.... hai 2 alternative: o aspetti il Lavoro come lo sogni o forse come ognuno di noi merita (forse) di avere, e aspetti anni tale lavoro oppure ti dai da fare e non trovando nell'immediato il Lavoro, decidi di fare di tutto per tanti motivi: perchè non si vive di aria, perchè non tutti hanno alle spalle una famiglia che lo può mantenere mentre cerca un lavoro di qualità!

Io ed altri amici e compagni che ci trovavamo "dotati" di laurea e master in business administration, non trovando in tempi ragionevoli il Lavoro, abbiamo scelto di fare di tutto: alcuni hanno lavorato in un fast food, altri hanno venduto giornali o fatto i parcheggiatori.
Alcuni di noi a 5 anni dalla laurea, hanno trovato un lavoro, altri sono andati all'estero, alcuni sono ancora precari...

Tutti però concordiamo che senza appoggi alle spalle (sia di natura economica, che morale o "politica") non abbiamo raggiunto una situazione lavorativa ed economica che ci ripagasse del tempo, delle risorse e dei sacrifici fatti per formarci.

Sicuramente quelli del nostro gruppo che hanno optato per l'estero sono coloro che si sentono più realizzati (in termini morali, professionali ed economici). Per questo sostengo che l'estero sia una scelta che comporta sacrifici (nessuno da nulla per nulla, tantomeno agli italiani) ma nel breve termine da i migliori frutti!
Questo è il mio pensiero, pensiero di una persona orfana ( e pertato che non h goduto di alcun appoggio... di sangue) che in 30 anni di vita ha più lavorato che dedicatosi allo svago!

Si, mi rendo conto della situazione, anche io studio economia e la cosa è grave, la formazione che ci danno è del tutto inadeguata al mondo lavorativo, te lo dico perché qui in Cina non so niente, devo giornalmente far figuracce, però cerco di essere umile e chiedo quando non capisco (non come quelli all'uni che fanno si si con la testa davanti a tutto...).
Quello che mi dici è vero, verissimo, scusami per il post, ma speravo di suscitare un pò di rabbia e di discussione. Comunque non è accettando che si va avanti, hai ragione a dire: ma se non accetto di che vivo? Però converrai con me a dire che questa situazione ci sta strozzando, che ce la porteremo avanti anche nell'età "adulta" e che ce la ritroveremo al pensionamento. L'estero non è una soluzione, c'è chi lo può e lo vuole fare e lo fa, ma c'è anche chi non vuole vivere la vita da emigrato e non vuole laciare la propria terra.
Di che vivere, beh tanto per iniziare io non farei l'università così come loro ci chiedono di farla, è il primo passo per il precariato, si deve viaggiare, si devono portare avanti idee e progetti, c'è l'aiesec, c'è l'erasmus, ci sono i collettivi, c'è tanta roba che si può fare, lo studio è secondario, le imprese guarderanno sempre alle esperienze reali, no a quella sorta di realtà virtuale che è diventata l'università.
Per il dopo uni, c'è un intero mondo nella rete, ci sono i social networks, ci sono i blogs, ci sono gli ecommerce, ci sono i BtoB, basta imparare l'inglese (bastano un 6 mesi per arrivare a parlarlo decentemente) e mettersi un'idea in testa, poi iniziare a portarla avanti e vedere che succede.

Ad esempio, vedi che sta succedendo per quanto riguarda il mecenatismo virtuale: www.kk.org/thetechnium/archives/2008/03/1000_true_fans.php
djpaulfromlondon.blogspot.com/2007/10/radiohead-gratis-ancora-tro...

Ora, ti sembra stupido se uno iniziasse a studiare questa cosa e iniziasse a fare da manager a tanti bravi artisti delle nostre zone che sono poco conosciuti? Cioè, non è che porterebbe via così tanto, fare un sito è pubblicizzarlo richiede un pò di soldi, ok, ma cazzo si trovano 5000/6000 euro.

E' solo un esempio, ci sono centinaia di cose di questo tipo, ci sono siti internet che sono database di business plans, basta cercare un pò e l'idea che fa al caso si trova.
Che voglio dire? Che bisogna svegliarsi un pò, che si devono cercare nuove idee, che si deve creare nuovo valore visto che quello che c'è preferiscono tenerselo i potenti, internet è un mezzo potentissimo per questo, ma perché non ce ne rendiamo conto e iniziamo ad organizzarci? Questo mi chiedo io.