Una mia gentile corrispondente mi ha segnalato un curioso personaggio scolpito su una pietra ritrovata fuori da qualsiasi contesto usata insieme ad altre come contenimento di un terrapieno.
L' mmagine enigmatica del personaggio a tutta prima può effettivamente rappresentare, come suggerito dagli esperti nell'articolo, un pellegrino di ritorno dalla Terrasanta. Egli infatti ha in mano un
ramo di palma, che era l'elemento distintivo per coloro che avevano fatto un viaggio in quei luoghi. Anche il
bordone (bastone) del pellegrino, che tiene nell'altro mano(anche se molto corto oppure una parte è abrasa) lo direbbe.L'elemento più curioso è però rappresentato da quello su cui l'uomo sembra posarsi, che non pare un
sedile. Ma non appoggia per terra! Cosa sarà?
L'articolo che correda la foto è il seguente:
I lettori forse ricorderanno che nel 2001, durante certi scavi autorizzati a valle del Palazzo Paglicci in Corso Italia, il sig. Mauro Lorenzetti ritrovò una grossa pietra, con un rozzo bassorilievo rappresentante un uomo seduto, con una fronda arborea sulla mano sinistra, un bastone sulla destra, la bisaccia ed il cappello. Essa fu ipoteticamente interpretata, da me e dal prof. Don Antonio Bacci, come collegata all’Ospedale di San Giovanni da Castiglione Aretino (noto almeno fin dal 1302) e rappresentante un pellegrino. Alcuni microvasetti in terracotta smaltata, trovati nell’area e simili ad altri rinvenuti in spedali tardomedioevali (XIV-XV secolo), confortavano questa ipotesi.
Recentemente sono stati sollevati dubbi, sia sull’interpretazione di tale scultura, che sulla sua datazione, assegnandola incredibilmente al XVI secolo, ipotizzandovi la raffigurazione di un uomo con una fronda di vite in mano, probabile insegna di una mescita di vini.
Per fare più chiarezza su questo interessante manufatto, ho interpellato quattro fra i più illustri studiosi legati alla Toscana. Con grande gentilezza hanno risposto, dando il loro autorevole parere.
Il Prof.Antonio Paolucci -Storico dell’Arte, già Ministro dei Beni Culturali, Commissario straordinario per il restauro post-terremoto delle Basiliche di Assisi, ex Direttore per i Beni Culturali della Toscana- afferma: “Quello che a me sembra certo è che la scultura è certamente antica, di fattura popolaresca, ma certo più antica del XVI secolo”. Sul significato da darle è più cauto: “L’idea che il rilievo raffiguri un pellegrino mi sembra suggestiva, ma è una ipotesi che dovrebbe essere suffragata da confronti con iconografie simili”.
Vi è poi il Prof. Franco Cardini -Professore dell’Università di Firenze, autore di più di 130 pubblicazioni ed innumerevoli articoli di carattere storico, fra i quali molti quelli dedicati al pellegrinaggio nel medioevo- che mi ha scritto: “La Sua interpretazione della pietra scolpita mi pare plausibile”.
Va oltre il Prof. Alberto Fatucchi -Presidente emerito dell’Accademia Petrarca e studioso di topografia storica, scultura altomedioevale, viabilità antica e pellegrinaggi medioevali nell’aretino- che scrive: “La sua proposta mi sembra ben fondata, anche per il materiale del contesto di scavo. L’interpretazione della figura è accettabile, sia pure con cautela”.
Sentiamo, infine, quello che ne pensa il prof. Renato Stopani, Presidente del Centro Studi Romei e autore di innumerevoli studi sul pellegrinaggio medioevale nel Centro Italia: “Riguardo … alla figura rappresentata … penso che la tua interpretazione non sia lontana dalla verità: l’alberello che è tenuto in mano, alto allo scopo di evidenziarne il significato, ha tutta l’aria di essere una palma; il bastone può rappresentare il bordone (anche se ridotto) del pellegrino. C’è poi, evidente, la bisaccia; il copricapo, infine, ricorda il petaso dei pellegrini. Resta, indecifrabile, quella sorta di terza gamba o informe sgabello o chissà cos’altro. E’ probabile però che sia il risultato dell’imperizia del lapicida che scolpì la figura, che non doveva certo essere un Michelangelo (anche la testa, infatti, è sproporzionata rispetto al corpo)” Da una pubblicazione sulla via Francigena, a cui ha collaborato il Prof. Stopani, ricaviamo una figura di pellegrino, scolpita nell’abside della Pieve di S. Felicita a Pietrasanta, con un copricapo analogo al personaggio castiglionese. Certamente non vi è l’assoluta certezza sull’interpretazione del bassorilievo di casa Lorenzetti, ma nuove ipotesi devono comunque essere basate su elementi interpretativi verosimili, non su personali congetture.
(http://www.comune.castiglionfiorentino.ar.it/upload/file/WCastFior03-08.pdf) Segnalato dalla sig.Vincenza M.
Marisa