vintage BAReddu

(novembre 2000)

Il BAReddu applaude il momento degli umili: l’Atalanta, l’Udinese, l’Euro.
Venite a fare indigestione di valori e sapori sani. Voliamo con Lulù e pampeggiamo con Sosa, entriamo nella camera da letto di Mboma e nello sgabuzzino di Barbadillo.

IL TAVOLO DEI GIORNALI

Gazzetta dello Sport
INTER, CALCIO ALLA PAURA
Juve: la diga anti-crisi

Corriere dello Sport – Stadio
LA JUVE NON CAMBIA
Extracomunitari cade ogni limite

Tuttosport
JUVE, ORA BASTA !
Toro-Simoni: è rissa

SALATINI

“Abbiamo resuscitato i morti”.
(Franchetto Sensi dopo Inter-Roma rende onore all’avversario)

“Collina è come una bella donna che vuole dimostrare sempre di essere bella”.
(Serse Cosmi. Bell’uomo anche lui)

“Qui si parla soltanto di noi, come se avesse perso soltanto la Juve: e agli altri, niente processi?".
(Luciano Moggi non si sottrae all’autocritica)

Parlo io, tanto cosa cambia? Quello che direbbe Van der Sar, posso tranquillamente dirlo io".
(Luciano Moggi ammette la propria responsabilità sul primo gol di Sosa)

"Dedico il gol a Pasquale Bruno, che mi ha definito scarpone e mediocre. Lui è uno che ha vinto tanto nella sua carriera, un giocatore che tutti ricordano per le sue elevate doti tecniche”.
(Salvatore Fresi detto Totò – comico che raccontava la mitica barzelletta: “Ma io non sono mica Pasquale”)

“No, l’Atalanta non merita di essere in testa alla classifica”.
(Gianfranco Teotino, direttore di “Rigore” che non ama apparire in tv, è atteso a Bergamo con simpatia – e con un randello)


IL BARMAN

Ehi, eccovi, finalmente. Siete pronti? Facciamo tre passi indietro – con tanti auguri, come al Monopoli. Diamo un’occhiata a come i tre quotidiani sportivi hanno commentato la quarta di campionato.

Gazza: INTER, CUORE E GOL - JUVE, TREMENDO K.O.
CdS – Stadio: FA FESTA TARDELLI - JUVE: ORMAI È VERA CRISI
Tuttosport: “VERGOGNATEVI” - VIALLI, SALVA LA JUVE

Notate niente di strano? A parte “Tuttosport” che pubblica gli stipendi dei non infallibili giocatori del Torino per additarli all’indignazione dei tifosi – manca come termine di paragone quello dell’infallibile direttore Javier Xacobelli, che non sbaglia mai un acquisto della Juve - comunque, quello che volevo farvi notare è come nemmeno trovandosi in testa alla classifica, Atalanta e Udinese riescono ad ottenere il titolone. Del Bologna, non ne parliamo. Al BAReddu non possiamo fare a meno di domandarci: il giorno in cui l’Udinese dovesse vincere il campionato, cosa succederà? D’accordo, forse “Tuttosport” titolerà: “BIANCONERI CAMPIONI”, ma qualcuno (noi no, noi no) potrebbe avere l’erronea impressione che i tre coraggiosi direttori Stracandido, Cavier e Mariosconcerti inseguano le squadre con più tifosi e quindi più clienti.
(…e con questo, mi sono cremato la possibilità di lavorare al bar di queste tre stimate testate. alè)
Ebbene, il BAReddu va in controtendenza. Venite con noi (su, venite): facciamo un giro nella provincia sana con i principi sani e gli allenatori Malesani, dove si scommette sui giovani – che e a loro volta scommettono sulle partite. Rovistiamo tra gli articoli dove ogni due per tre si citano la polenta e il tocai e andiamo con la fantasia nella sana Bergamo, dove Giovanni “Sampei” Vavassori dichiara: “Il mio amico Perico ha fatto di me un improbabile pescatore di torrente: prendo solo i pesci con propensione al suicidio”. Dove il sano Damiano Zenoni dice: “Dedico il gol a Nonna Maria perché mio fratello un mese fa l’aveva dedicato a nonna Luigina e gli equilibri familiari hanno vacillato”. Mercoledì detto tra noi anche i miei equilibri hanno vacillato: a Damiano ho preferito Moriero nella mia fantasquadra, bucando il suo primo gol in serie A (ora capite perché non critico mai Ancelotti: come allenatore faccio più stupidaggini di lui – la mia mamma invoca l’arrivo di Vialli).
E passiamo alla sana Udine, quel posto dove la notizia dell’arrivo di un giocatore israeliano è stata salutata con calore (da forno) e che qualche anno prima, con sana passione sportiva, minacciava “O Zico o Austria”. Beh, da dove nasce il miracolo-Udinese? Hanno preso un extracomunitario e lo hanno chiuso in una sana stanza con 12 televisori. Per otto ore al giorno il pover uomo vede e rivede cassette, e segue i campionati di tutto il mondo (okay, non è una tortura: lo farei di corsa). Ma sapete chi è? Credeteci o no, Geronimo Barbadillo, uomo il cui nome provocherà un brivido ai meno giovani dei miei clienti. Grazie a lui la schietta e genuina Udinese ha più stranieri che in Lazio e Juventus.
E veniamo alla sana Bologna, dove è tornato a imperversare il 50enne Lulù Oliveira. Cui basta un gol per diventare l’animale che è: “Il falco è l’animale cui mi sento più simile. Vola alto, elegante nel cielo, ma è prontissimo a buttarsi in picchiata sulla preda. Io sono come un falco, la palla è la mia preda, la prendo con gli artigli e la metto in rete”. Un sano pensiero da sano giocatore al compagno di squadra Locatelli, che pur essendo di Almenno San Salvatore, estremamente sano paese nella sana Bergamo, non è tanto sano: ha preso la varicella dalle figlie di Lulù medesimo. “ Mi dispiace che le me bambine abbiano messo k.o. Tomas. Dal punto di vista estetico invece non mi sento in colpa. Locatelli non è mai stato bello, con le bolle non peggiora”.

LA CASSIERA

Ciaaaaah. Mi tengo la “o” perché sono depressa. La mia speranza di accalappiare un bell’omaccione offrendogli una cittadinanza comunitaria svanisce. Con me, milioni di aspiranti nonne e bisnonne di calciatori nigeriani e cileni condannano compatte questa decisione del cavolo di abbattere il tetto degli extracomunitari. Che frustrazione per noi ragazze di bell’aspetto che speravamo di sentire bussare alla nostra porta qualche procuratore con un certificato di matrimonio e un passaporto portoghese scritto a matita. Invece, via il tetto e tutte le antenne che ci stavano su, anche se già mi ero tolta qualche illusione su Mboma e Appiah, che hanno festeggiato la vittoria baciandosi in bocca. Il centravanti ha detto: “State tranquilli, stasera andrò a casa e farò l’amore con mia moglie, non con Appiah” (si sono messi d’accordo, stasera tocca a lei). In ogni caso per una volta sono d’accordo col Barman, la provincia è più divertente. Guardate gli juventini: tristi, malati, squalificati, nervosi, infortunati. Oppure l’Inter, dove anche quando vincono c’è casino. Baffo Vampeta, famoso uomo nudo, ha attaccato Tardelli. “Ha dichiarato apertamente che non mi conosceva e quindi per ora devo restare in panchina. Come sarebbe a dire che non mi conosce? Sono titolare della nazionale brasiliana, hanno pagato 20 miliardi per farmi trasferire a Milano e Tardelli non mi conosce? In Brasile sono a livello di Selecao, bravo quasi quanto Romario e Ronaldo".
(come, “quasi”?)
Ma in Pinetina deve spirare una brezza triste. Ecco un mio pupillo di ieri, Deltaplano Zenga. “Quando ero giovane Bini e Marini mi dicevano che nel calcio c’è ingratitudine. Non ci credevo, e ho dato tutto all’Inter. Ma poi è arrivato Ottavio Bianchi e mi ha dato un calcio nel sedere. Avevo dato fiducia a un presidente come Pellegrini che invece ha dato fiducia a una meteora. E dire che sono rimasto all’Inter anche quando mi volevano le migliori squadre del mondo”. Quanta disillusione, disinganno, disincanto (ah, come amo il “thesaurus” di word). Aggiungete poi che ad Appiano Gentile si sono indignati per le insinuazioni della stampa sui festini degli interisti con l’amichetta di Ronaldo. Capirete quindi che c’era bisogno di smentire vigorosamente queste squallide illazioni, e far capire che l’Inter è stanca di veleni, e aspira alla purezza.
Come in tutto questo a qualcuno sia saltato fuori di invitare agli allenamenti Renè Higuita, ex portiere della nazionale colombiana reduce da tre anni di galera per narcotraffico, non è chiarissimo, ma quelli che lo accompagnavano hanno detto che sulla purezza non c’era da discutere, e in fatto di aspirazioni nemmeno.