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Vigili del fuoco news: dai quotidiani locali, tutte le info e le notizie sui VVF Trentino:

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2023 13:49
02/03/2008 13:23
 
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Infarto sugli sci, il vento blocca l'elisoccorso
elicotteroIl forte vento che ha soffiato per tutta la mattina nella zona del Primiero ha messo a dura prova la macchina dei soccorsi chiamati ad intervenire ieri per il malore accusato da uno sci alpinista trentino che si trovava in alta quota

02/03/2008 09:54

Il forte vento che ha soffiato per tutta la mattina nella zona del Primiero ha messo a dura prova la macchina dei soccorsi chiamati ad intervenire ieri per il malore accusato da uno sci alpinista trentino che si trovava in alta quota. Le raffiche impedivano agli elicotteri di avvicinarsi al luogo da dove era stato lanciato l'allarme, così che le squadre da terra hanno impiegato circa quattro ore per raggiungerlo. Lo sfortunato escursionista, A.P. 42 anni di Cavalese, stava scendendo dal ghiacciaio della val di Strut assieme a due amici. Erano le 10.20 quando si sono fermati nei pressi del bivacco Brunner, a quasi 2.700 metri d'altezza, nell'Agordino, per chiamare i soccorsi: uno di loro accusava infatti forti dolori al petto. Nell'impossibilità di inviare l'elisoccorso bellunese che parte dalla base di Pieve di Cadore a causa delle pessime condizioni meteo, la chiamata è stata dirottata a Mattarello da dove si è alzato in volo il Dauphine giallo. Arrivare in quota però era impossibile: il vento a momenti raggiungeva i 100 chilometri all'ora. L'elicottero dunque ha fatto sosta a passo Rolle, in attesa che le condizioni migliorassero. Nel frattempo per correre in aiuto dello sci alpinista sono partite le squadre da terra. In un primo momento era stato inviato il soccorso della val Biois. Inizialmente sembrava che sul versante trentino la visibilità fosse migliore, ma anche quando il secondo elicottero ha dovuto arrendersi sono state fatti partire anche gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza di passo Rolle e la squadra del soccorso alpino di Madonna di Campiglio. Hanno preso la cabinovia del Col Verde, poi su con la funivia che porta al rifugio Rosetta e di buon passo fino al pian delle Comelle. Il gruppo, tra i quali casualmente c'era una persona che fa parte del soccorso delle fiamme gialle, nel frattempo aveva cercato di scendere più a valle per facilitare i soccorsi visto che il tempo continuava ad impedire agli elicotteri di alzarsi in volo. A quota 1600 metri però, al pian delle Comelle, si sono dovuti fermare perché anche le condizioni dell'uomo che aveva accusato il malore non miglioravano. Aveva accusato infatti un secondo attacco. È stato dunque lì che si sono incontrati con i soccorritori corsi in loro aiuto. Attorno alle 13.30 si è aperto un varco e l'eliambulanza di Pieve ha potuto alzarsi in volo. Dopo aver imbarcato un tecnico del soccorso della Val Biois in Val di Gares, si è diretta sul luogo indicato e ha individuato lo sciatore, mentre già si stavano avvicinando i soccorritori. I compagni dell'uomo di Cavalese, perfettamente attrezzati, avevano provveduto a coprirlo avevano preparato un piccolo spiazzo. Nonostante le raffiche di vento non fossero calate, l'elicottero è riuscito a far scendere l'equipaggio. Un tecnico dell'elisoccorso con un verricello di dieci metri ha recuperato l'uomo che è poi stato trasportato all'ospedale di Belluno con un sospetto infarto. Poco più tardi sulla zona è cominciato anche a nevicare, dunque non ci sarebbe più stata la possibilità di utilizzare l'elisoccorso per il recupero.

Fonte:l'Adige
02/03/2008 13:28
 
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soccorso alpino di Madonna di Campiglio
Casomai San Martino di Castrozza... [SM=g27994]
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03/03/2008 20:22
 
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ARCO. I vigili del fuoco ora sono dotati di un potente gruppo elettrogeno

Può dare energia a 200 appartamenti

Nelle prossime settimane entrerà in servizio presso la sede del Corpo Vigili del Fuoco di Arco un potente gruppo elettrogeno da 630 kW. È uno strumento importante per garantire migliore operatività nella gestione delle emergenze e per prevenire i rischi. Si tratta di un generatore di energia elettrica in grado di alimentare più di 200 appartamenti al livello massimo dei loro consumi di energia elettrica. L'iniziativa è stata avviata dai Vigili del Fuoco di Arco nel 2007 e si è concretizzata grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali e di alcune importanti realtà economiche della zona. I lavori di preparazione del gruppo elettrogeno hanno molto impegnato i Vigili del Fuoco arcensi per ottimizzare i tempi e le risorse disponibili. È stato necessario posizionare il generatore su una «culla» scarrabile per facilitarne il trasporto. Inoltre è stata allestita un'apposita cofanatura insonorizzata che garantisce la massima silenziosità e quindi l'utilizzo del potente generatore anche nei centri abitati. Infine sono stati messi a punto i vari quadri elettrici, i cavi di potenza, la remotizzazione ed il cablaggio dei controlli dei diversi dispositivi per il corretto funzionamento del generatore. Siglato anche un accordo tra i Vigili del Fuoco di Arco e la società Alto Garda Servizi SpA che garantirà l'utilizzo del generatore alla società rivana per un servizio efficace e pronto ai cittadini nei casi necessari. I Vigili del Fuoco di Arco ringraziano quanti hanno dato il loro supporto nella realizzazione dell'opera: vari enti ed aziende, tra cui Alto Garda Servizi SpA, Aquafil SpA, Bim del Sarca, Comune di Arco, Fedrigoni Cartiere SpA, Cassa Rurale Alto Garda e Conzatti Elettromeccanica snc. Tutti essenziali per il progetto.


l'Adige-03/03/2008

03/03/2008 20:25
 
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Per i vigili del fuoco, in particolare per quelli di Mori, è stata una domenica da incubo
Per i vigili del fuoco, in particolare per quelli di Mori, è stata una domenica da incubo. Una domenica bestiale, con una serie impressionante di interventi a cadenza, quasi preordinati da una mente e da una mano diabolica. Quelle di un piromane, e su questo pompieri e forze dell'ordine, intervenute per le indagini, sembrano non nutrire il minimo dubbio. Un maniaco, che, in una splendida giornata che ha anticipato la primavera, ha scelto la campagna che corre a fianco del canale dell'Enel e del fiume Adige per sfogare i suoi insani istinti, giocare con il fuoco in una folle e pericolosa sfida che ha messo a dura prova l'abilità e la professionalità dei vigili del fuoco. Con il risultato che sono stati ben quattro gli interventi in rapida e inquietante successione nell'arco di poche ore, alternati e cadenzati fra roghi a sterpaglie e cespugli rinsecchiti e incendi a capanni e baracche - adibiti a deposito di attrezzature e mezzi agricoli - incustoditi nel cuore della campagna lagarina. Il primo allarme è scattato di buon mattino ed è stato dato da alcuni pescatori che hanno notato fiamme e fumo levarsi tra le sterpaglie nei pressi dello sbarramento Enel sull'Adige in territorio roveretano. Dalle caserme di via Abetone e di via Terranera sono partiti mezzi ed uomini dei corpi di Rovereto e Mori che ben presto hanno avuto ragione dell'incendio. Nemmeno il tempo di rientrare in caserma ed i pompieri sono tornati ad impugnare lance e manichette per aggredire le fiamme che avevano avvolto una baracca agricola, situata nelle campagne poco sotto la bretellina e di proprietà di un cinquantenne di Marco. Il piromane ha appiccato il fuoco dall'interno dopo aver forzato la porta. Il pronto intervento dei vigili del fuoco e la struttura in cemento della baracca hanno limitato i danni. Tutto finito? Nemmeno per sogno. La cronaca di una mattinata movimentata nel primo pomeriggio ha dovuto registrare altri due episodi in rapida sequenza. Nella campagna fra Seghe Prime e Seghe Seconde sono andati a fuoco due baracche di proprietà di un pensionato moriano e nelle quali erano custoditi un motocoltivatore, una sega circolare, un rimorchio ed altra attrezzatura agricola. Le fiamme hanno trovato facile esca nella struttura in legno e nelle onduline del tetto che hanno sprigionato un denso e acre fumo. Un'orribile fine hanno fatto anche sei galline custodite nelle baracche e arse vive dal fuoco. Ingenti i danni lamentati dal pensionato che ammontano ad alcune decine di migliaia di euro. E mentre le squadre dei pompieri riponevano manichette e caschi e si preparavano al rientro in caserma ancora fumo e fiamme dai cespugli rinsecchiti lungo l'Adige alla bretella. Davvero una domenica bestiale.


l'Adige 03/03/2008

10/03/2008 20:58
 
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I nostri colleghi bolzanini:





Incendio in una casa-famiglia, grave minore
Un incendio si e' sviluppato nella notte nella casa-famiglia 'Villa Winter' a Teodone di Brunico (Bz). Quattro persone sono rimaste intossicate e un sedicenne, ricoverato nell' ospedale di Brunico, e' in gravi condizioni. L'incendio e' di natura dolosa
10/03/2008 09:41

TEODONE DI BRUNICO - Un incendio si e' sviluppato nella notte nella casa-famiglia 'Villa Winter' a Teodone di Brunico (Bz). Quattro persone sono rimaste intossicate e un sedicenne, ricoverato nell'ospedale di Brunico, e' in gravi condizioni. L'incendio e' di natura dolosa. Un minore, ospite della comunita', e ora in stato di fermo, avrebbe dato fuoco al suo cuscino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Brunico, i Vigili del fuoco volontari di Teodone e Brunico.

Fonte: l'Adige
15/03/2008 12:35
 
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Rogo a Campiello, in fumo un tetto



Furioso incendio nella notte a Campiello di Levico. Erano da poco passate le due della scorsa notte, quando un devastante rogo ha distrutto completamente il tetto di un'abitazione a Campiello di Levico, in via delle Scuole 8




CAMPIELLO DI LEVICO - Furioso incendio nella notte a Campiello di Levico. Erano da poco passate le due della scorsa notte, quando un devastante rogo ha distrutto completamente il tetto di un'abitazione a Campiello di Levico, in via delle Scuole 8. Un rogo causato dal cattivo funzionamento della canna fumaria di un fornello a legna per il riscaldamento sistemato in cucina, che ha innescato le fiamme nella parte alta del fabbricato trovando così facile esca nella copertura in legno. L'appartamento si trova al piano rialzato e sopra la mansarda e il sottotetto. Nella parte più in basso, gli scantinati. È abitata dai coniugi Mario Orler , 62 anni, elettricista in pensione e dalla moglie Francesca Gubert 61 anni casalinga, ambedue originari del Primiero. «Questa casa l'ho costruita tutta con le mie mani e dopo il lavoro», afferma Mario, un carattere forte e per nulla disarmato. Giornate, mesi, anni di fatiche per quella bella residenza in aperta campagna, che ha ripagato il suo artefici dei tanti sacrifici. A dare l'allarme per quanto stava accadendo e a svegliare quindi i coniugi, ci racconta ancora Mario, è stata la cagnetta Caterina , che si è messa a raspare con le zampe sulla porta della loro stanza da letto, svegliandoli. Dell'incendio si era subito accorto anche Silvio Filippi , dipendente del Comune di Levico, che abita ad una quindicina di metri e che immediatamente ha segnalato il fatto ai vigili del fuoco di Trento. I primi ad arrivare sono stati i pompieri della vicina Novaledo e di Levico Terme, seguiti a breve da quelli di Trento, Borgo, Pergine e Caldonazzo. L'opera di spegnimento è durata fino all'alba di ieri e nelle operazioni sono stati impegnati almeno una ottantina di volontari, affiancati anche dai Carabinieri del Nucleo radiomobile di Borgo Valsugana e quelli di Pergine. L'intervento dei pompieri è valso anche a scongiurare il propagarsi del rogo alla baracca in legno per il ricovero degli attrezzi del Filippi, distante meno di una decina di metri. Ieri mattina presto, Mario Orler era già al lavoro ed era in attesa che ritornassero anche i pompieri che, sono sue parole, sono stati di «una bravura incredibile». Uno di loro, tra l'altro, ha dovuto affrontare un breve visita di controllo all'ospedale di Borgo. Ma, a parte il tetto, le stanze dell'appartamento sono ancora abitabili: fortunatamente i coniugi Orler potranno continuare a vivere nella loro casa che, tra l'altro, è totalmente assicurata, anche se i danni ammontano a 100 mila euro.

Fonte:l'Adige


15/03/2008 12:47
 
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re
Compaesani [SM=g27987] tutto sommato è andata bene...
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18/03/2008 20:35
 
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Incendio Primiero dall'adige
IVANO ORSINGHER PRIMIERO - Un crepitare come grandinasse. Tutti nel dormiveglia mattutino l'hanno percepito così, il preludio al disastro. Senza farci molto caso, visto che la domenica sera aveva tirato forte vento e piovuto di traverso. Ma non era tempesta di grandine. Era tempesta di fuoco. Sono neppure le 6 di ieri mattina, in via Sass Maor a Transacqua. La casa del sindaco di Fiera di Primiero, Daniele Depaoli, è una bifamiliare tirata su poco più di due anni fa. A letto, Depaoli non fa troppo caso all'incessante rumore; sarà la pioggia. Ma, tra le fessure delle perline nota uno strano chiarore. L'aria però è pulita, tersa. Il tempo di scendere in cantina; riscaldamento e resto, tutto a posto. Esce, guarda in su e vede chiarissimo il fuoco, nell'intercapedine tra perline e tegole, già preda dell'ossigeno. Lancia l'allarme. La selettiva parte alle 6.04. Alle 6.10, poco più di cinque minuti dopo, i primi vigili del fuoco del consorzio di Primiero, sono pronti, manicotti in mano. Depaoli, intanto, è risalito nella zona notte e lì è fumo e fuoco. Tenta di portare via qualcosa, ma è meglio andare. Il resto è la solita lotta degli uomini contro il fuoco. Prima preoccupazione: isolare l'incendio. Che, tradotto, vuol dire isolare il tetto di Daniele Depaoli da quello contiguo del fratello Willy. Poi, con calma le opere di spegnimento di un incendio che per fortuna risaliva al colmo, risparmiando la zona giorno e il sottostante appartamento al piano terra. Utilizzo quasi certosino dell'acqua per fare meno danni possibili; allungando le operazioni di spegnimento a beneficio del salvataggio delle maggiori cose possibili. Alle 8.30 l'incendio si poteva considerare domato, solo un pennacchio irrilevante di fumo bianco in verticale. Resta la conta dei danni e il perché. Andato completamente il tetto, buona parte del mobilio della zona giorno, più tutti i contenuti: un qualcosa come circa 150.000 euro. Ben presto identificate anche le cause: è escluso tassativamente un corto circuito elettrico. Salvo la sonda dei pannelli solari e l'antenna della televisione non ci sono altri cavi che portano al tetto. Restano, come spesso succede nelle case nuove, le canne fumarie. Ne viene individuata in particolare una, posta all'angolo che guarda Fiera e il torrente Cismon. È collegata con uno «spoler» in cui la sera precedente era stato fatto il fuoco. È un camino con un tubo di acciaio a doppia camera, potenzialmente sicuro. Ma in un tratto brevissimo, proprio in corrispondenza della parte inferiore del tetto, proprio laddove corre un «logarent», la camicia di cemento che dovrebbe avvolgere il tubo di acciaio e la lana di vetro ha uno spessore irrilevante. Il calore del tubo e della lana a questo punto si estendono al legno. Durante la notte, il calore aumenta e innesca piano piano l'incendio. Che trova facile preda nei materiali del tetto.



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18/03/2008 20:36
 
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La testimonianza

Depaoli: «Bravissimi i pompieri»


PRIMIERO - Non erano ancora le sei», racconta Daniele Depaoli. «Mi sembrava la pioggia. Poi, una strana luce in un angolo sotto le perline. Sono sceso e da fuori ho visto. Ho avvertito mio fratello e sono risalito. È incredibile come in questo lasso di tempo le cose siano improvvisamente peggiorate». La moglie Serena è fuori a correre, Depaoli prende il telefono: «Nell'agitazione ho composto il 118; poi, ho fatto il numero giusto. Bravissimi e professionali i vigili del fuoco. Pur con tempestività hanno operato in modo che l'acqua non provocasse danni su danni». I vicini hanno seguito con preoccupazione la situazione. Dice uno: «Per la prima ora i vigili riuscivano a imbrigliare il fuoco da una parte e sibilava fuori da un'altra». Un altro: «Ho sentito il rumore, mi sono affacciato alla finestra e ho visto l'intero tetto ardere proprio sotto le tegole. Una lunga e stretta scia incandescente che girava tutt'intorno. Ho provato a contattare i vigili ma ho visto che erano già sul posto». Giovanni Turra è il comandante dei quasi 30 vigili intervenuti: «L'intervento è stato difficoltoso - spiega - perché da sotto il tetto non riuscivamo a vedere il fuoco, se non attraverso qualche fessura. Da sopra, la situazione era pressoché eguale. Praticamente riuscivamo a scovare le fiamme mano a mano che venivano levate le tegole. Il punto di partenza è sulla canna fumaria dell'angolo che guarda il fiume. Quando siamo arrivati noi, però, il fuoco aveva viaggiato nell'intercapedine del tetto fino alla parte opposta, nell'angolo verso Transacqua. Abbiamo rallentato lo spegnimento, metodo che ci ha permesso di arrecare meno danni possibili». Un'anziana signora: «Per fortuna nessuno si è fatto male; i tetti si ricostruiscono…».



Sempre dall'adige.


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19/03/2008 13:35
 
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Otto milioni di euro per nove nuove caserme dei vigili del fuoco volontari e per l'ampliamento di due cimiteri


Otto milioni di euro per nove nuove caserme dei vigili del fuoco volontari e per l'ampliamento di due cimiteri. Li ha stanziati nell'ultima seduta la giunta provinciale approvando il secondo aggiornamento del piano degli interventi inerenti appunti le caserme dei pompieri e i cimiteri proposto dall'assessore alle autonomie locali Ottorino Bressanini. I contributi danno attuazione al protocollo d'intesa in materia di finanza locale siglato con il Consorzio dei Comuni. Per le caserme la Provincia sborserà una percentuale variabile tra il 70 e l'80% della spesa ammessa (tutto in conto capitale) mentre per i cimiteri la contribuzione sale dall'85 al 90% (il 78% in conto capitale e il 22% in conto annualità). Ma ecco le opere che verranno realizzate e il finanziamento disposto dalla Provincia. CASERME. Ad Andalo per i lavori di realizzazione di un edificio comunale ad uso della Protezione civile sono stati stanziati 1.075.488 euro; a Canal San Bovo per sopraelevazione e l'adeguamento funzionale della caserma del corpo volontario dei vigili del fuoco 380.803 euro; a Cimego per la realizzazione di una caserma dei vigili del fuoco e strutture per la gestione degli interventi di protezione civile 621.000 euro; a Croviana per la realizzazione di una nuova caserma dei vigili del fuoco volontari 571.992 euro; a Flavon per costruire un nuovo magazzino dei vigili del fuoco 480.000 euro; a Ossana per la costruzione di un centro di protezione 1.373.086 euro; a Roncegno per la costruzione della caserma per i vigili del fuoco 806.319; a Scurelle per i lavori di realizzazione di un nuovo edificio ad uso caserma vigili volontari del fuoco 594.549 euro. CIMITERI. Due le opere sostenute dalla Provincia: è stato integrato il finanziamento stanziato a favore del Comune di Brentonico per i lavori di riordino e di ampliamento del cimitero di Castione 387.000 euro; a Lasino andranno invece 1.124.040 euro per i lavori per le opere di completamento previste nell'ampliamento e il riordino del cimitero, finalizzati all'adeguamento normativo e funzionale.

Dall'adige.


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20/03/2008 09:20
 
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già...
tante sedi vvf finanziate...
sul biennio 2007 - 2008 sono 24....

ma la nostra è rimasta fuori ( Cloz )...chissà perchè dopo tante promesse......

20/03/2008 10:05
 
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Re:
matFio, 20/03/2008 9.20:

già...
tante sedi vvf finanziate...
sul biennio 2007 - 2008 sono 24....

ma la nostra è rimasta fuori ( Cloz )...chissà perchè dopo tante promesse......




é normale non ci siete solo voi fuori dai finanziamenti...verrà il tempo vedrai.


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20/03/2008 20:46
 
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Dellai: "I pompieri saranno volontari"



Due sere fa, nella caserma di via Abetone, è andato in scena un incontro importante, forse decisivo, per il futuro dei vigili del fuoco roveretani e per la futura organizzazione della protezione civile in questa parte di Vallagarina

20/03/2008 14:35


La vicenda è così delicata che nessuno a Rovereto ne parla volentieri a microfoni accesi. Eppure due sere fa, nella caserma di via Abetone, è andato in scena un incontro importante, forse decisivo, per il futuro dei vigili del fuoco roveretani e per la futura organizzazione della protezione civile in questa parte di Vallagarina. Il confronto prosegue a fatica da un anno e mezzo, ma giunge in questi giorni alla fase conclusiva, visto che ad aprile il disegno di legge che riguarda la riorganizzazione di tutta la protezione civile trentina dovrà approdare in commissione, prima del voto finale previsto a luglio in consiglio provinciale. Questo spiega almeno in parte il silenzio degli interessati, i comprensibili timori dei nostri vigili, che in queste ore si stanno giocando il posto di lavoro, quelli meno condivisibili della giunta Valduga, che dopo le dichiarazioni forti in consiglio comunale ha preferito una linea di basso profilo (rigorosamente lontana dai giornalisti) per affrontare la questione. Tutt'altro che silenzioso, invece, il presidente della provincia Lorenzo Dellai, che dimostra ancora una volta un'attenzione particolare alla questione dei pompieri roveretani e ne offre una soluzione che sembra più di un'ipotesi: «Vogliamo avere anche a Rovereto un volontariato pompieristico più forte, più organizzato, facendo nascere anche altre esperienze che possano dar vita a corpi decentrati nelle frazioni. Un volontariato che possa avere un'intesa operativa tra roveretani e altri corpi lagarini, con l'obiettivo finale di assicurare a Rovereto una prima partenza di volontari pronta ad intervenire su ogni tipo di emergenza 24 ore al giorno». Il presidente rilancia quindi l'ipotesi iniziale, quella di affidare per intero ai volontari l'attività della caserma roveretana. Ipotesi fortemente contrastata dalla giunta Valduga, dal consiglio comunale, dagli operatori economici e addirittura dagli stessi volontari, che preferirebbero proseguire al fianco dell'attuale componente professionale, quella garantita dai 15 «operatori antincendio» alle dipendenze del Comune di Rovereto. «Il nostro obiettivo è questo - prosegue Dellai - ma sappiamo di poterlo raggiungere subito. C'è un percorso da mettere in campo, occorre rafforzare il corpo dei volontari, procedere con l'arruolamento di nuovi volontari, dar vita ad un corpo di allievi che ora a Rovereto non c'è. Nel frattempo per garantire le esigenze della città, manderemo a Rovereto una squadra di permanenti da Trento, per coprire quelle fasce orarie o quelle giornate in cui i volontari non saranno in grado di garantire le emergenze». L'arrivo dei permanenti trentini era nell'aria già da qualche settimana. Ma proprio nelle ultime ore, anche in via Abetone, si stava facendo largo l'ipotesi che tale distaccamento potesse diventare a tempo indeterminato. Soluzione che da un lato avrebbe aiutato la giunta Valduga - che si era impegnata a conservare una presenza di vigili permanenti in città - dall'altra avrebbe forse messo ugualmente in difficoltà i volontari, i cui spazi si sarebbero improvvisamente ridotti nonostante le intenzioni della vigilia. Dellai invece spazza via ogni dubbio: «I permanenti arriveranno a Rovereto ma resteranno solo a tempo determinato. La loro sarà una supplenza, in attesa che i volontari siano abbastanza numerosi e sufficientemente preparati per garantire, come altrove in Trentino, la presenza di almeno cinque uomini pronti ad uscire per ogni emergenza. In questa prospettiva stiamo chiedendo ai comandanti degli altri corpi della Vallagarina di riflettere e avanzare proposte operative sulla futura organizzazione dei volontari. Ma quella dei permanenti, ripeto, sarà una presenza transitoria».

Fonte: L'Adige


21/03/2008 14:04
 
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Muore schiacciato dalla ruspa



Era un professionista esperto, uno che nel mondo dell'edilizia e degli scavi ci lavorava da decenni. Eppure ieri pomeriggio il mezzo meccanico che stava manovrando l'ha tradito. La minigru si è ribaltata e per Rinaldo Potrich, 58 anni di Rovereto, non c'è stato nulla da fare

21/03/2008 08:35


Era un professionista esperto, uno che nel mondo dell'edilizia e degli scavi ci lavorava da decenni. Eppure ieri pomeriggio il mezzo meccanico che stava manovrando l'ha tradito. La minigru si è ribaltata e per Rinaldo Potrich, 58 anni di Rovereto, non c'è stato nulla da fare. Secondo i primi rilievi sarebbe morto sul colpo. Il tragico incidente sul lavoro, l'ultimo di una serie purtroppo sempre più lunga, è accaduto ieri vero le 17.30 a Verona, in via Gardesane. Rinaldo Potrich stava operando con la piccola ruspa all'interno di un cantiere edile alla periferia del capoluogo scaligero dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione. Stava lavorando per la sistemazione dello scantinato sotto la casa colonica dove abitano la sorella Maria Teresa (sposata Compri) e il nipote Massimiliano. Potrich era originario di Terragnolo. Lì vive ancora uno dei due fratelli, Orazio, apprezzato scultore. L'altro fratello, Costante, abita nel vicentino mentre la sorella si era sposata appunto a Verona. Potrich si era costruito una famiglia sua e abitava da anni a Rovereto. Nell'appartamento del Brione viveva insieme alla moglie Carla Conzatti, di Patone, e ai figli Martina di 18 anni e Andrea di 16. Da sempre impegnato nel mondo dell'edilizia e delle costruzioni, Rinaldo Potrich per qualche tempo aveva avuto un'impresa di discrete dimensioni. Poi aveva ridimensionato l'attività, ma la frequentazione dei cantieri l'aveva comunque sempre mantenuta. Ancora poco chiara la dinamica della tragedia. Pare che l'uomo stesse lavorando da solo nel cantiere e che verso le 17.30 - come hanno poi ricostruito gli inquirenti - la minigru, per cause ancora al vaglio degli esperti, si sia rovesciata schiacciandolo. L'allarme è giunto alla centrale del 118 un minuto dopo le 18. I sanitari di Verona Emergenza, appena giunti sul posto, si sono prodigati per tentare l'impossibile, ma purtroppo per Potrich non c'era più nulla da fare. I lavori di ristrutturazione in casa della sorella erano iniziati da quattro anni e Potrich, quando poteva, andava a dare una mano. «Veniva qui spesso ad aiutare la sorella» confermava ieri sera ai cronisti un vicino di casa. Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della Questura e della scientifica e i tecnici della prevenzione degli incidenti sul lavoro. Ai parenti è toccato il compito più difficile: chiamare casa e raccontare la tragedia. Immaginabile lo sconvolgimento della moglie e dei figli che, certo, immaginavano di trascorrere le festività della Pasqua in tutt'altro modo. Ed invece hanno dovuto correre disperatamente a Verona ad abbracciare, per l'ultima volta, il loro caro Rinaldo.

Fonte: L'Adige
22/03/2008 14:41
 
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"Sui pompieri sarà battaglia"

Dovrebbero essere quelli che gettano acqua sul fuoco. E invece sono loro stessi combustibile che rinfocola l'annosa polemica Rovereto

- Trento sul futuro modello di protezione civile. C'è tensione tra Comune e Provincia

22/03/2008 14:10

Dovrebbero essere quelli che gettano acqua sul fuoco. E invece sono loro stessi combustibile che rinfocola l'annosa polemica Rovereto - Trento sul futuro modello di protezione civile. L'inquadramento dei vigili del fuoco della città della quercia torna ad essere argomento di tensione tra Comune e Provincia. L'altro giorno all' Adige il presidente Lorenzo Dellai aveva ribadito la sua ultima proposta per risolvere la situazione: gli attuali vigili del fuoco di Rovereto passeranno, se lo vorranno, a Trento. In Vallagarina, dunque, opereranno i volontari che, però, necessitano di un periodo di formazione, potenziamento e aggiornamento. «Nel frattempo - è la volontà di Dellai - per garantire le esigenze della città manderemo a Rovereto una squadra di permanenti da Trento per coprire quelle fasce orarie o quelle giornate in cui i volontari non saranno in grado di garantire le emergenze». Dunque, per Rovereto si propone una sorta di «tutoraggio» a tempo da parte dei permanenti trentini. E proprio questo è il nuovo terreno di scontro. Perché, almeno secondo il Comune di Rovereto, gli accordi erano altri. «Se adesso Dellai cambia - attacca il sindaco Guglielmo Valduga - deve assumersi le sue responsabilità. Può farlo, ma in aula ci sarà un aspro dibattito e, lo avverto, può pure perderlo». Già, perché Palazzo Podestà vuole un presidio permanente, non a tempo determinato. «C'è un emendamento al disegno di legge - continua il sindaco - Se la base di discussione rimane quella bene, altrimenti la Provincia dovrà prendersi le proprie responsabilità». Valduga sostiene che nei giorni scorsi con i sindacati si era raggiunta un'intesa che, però, alla luce delle ultime modifiche potrebbe saltare. E per una volta, almeno per certi aspetti, il sindaco può contare su Carla Tomasoni. «Non era davvero necessario - scrive l'ex consigliera comunale autonomista - che il presidente Dellai manifestasse ancora prepotenza nei confronti di Rovereto e della Vallagarina, perché è già fin troppo chiara la tendenza della giunta provinciale nel calpestare la Vallagarina su più fronti ed in modo talmente evidente da condizionare il voto dell'aprile prossimo in senso contrario alle attese del presidente della Provincia, in particolare nell'esprimere la preferenza di voto per il Senato». Per la Tomasoni «il tentativo di smantellare il presidio permanente dei vigili del fuoco, di espropriare l'acqua dello Spino, di mortificare le potenzialità delle strutture ospedaliere locali, non producono sicuramente consenso. È inoltre inaccettabile il metodo dal sapore intimidatorio con il quale il presidente Dellai, prescindendo dalle istituzioni comunali (e persino da quelle provinciali come dalle categorie economiche e dall'intera città di Rovereto quanto dalla Vallagarina) annuncia alla stampa, come fosse già deciso, che "i pompieri saranno volontari" mentre ancora non si ha notizia e non detto che il dissenso espresso da molti consiglieri provinciali possa trasformarsi in consenso al disegno di legge di riforma della protezione civile».

Fonte:l'Adige
22/03/2008 14:55
 
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Re: La testimonianza
ifex3000, 18/03/2008 20.36:


Depaoli: «Bravissimi i pompieri»


PRIMIERO - Non erano ancora le sei», racconta Daniele Depaoli. «Mi sembrava la pioggia. Poi, una strana luce in un angolo sotto le perline. Sono sceso e da fuori ho visto. Ho avvertito mio fratello e sono risalito. È incredibile come in questo lasso di tempo le cose siano improvvisamente peggiorate». La moglie Serena è fuori a correre, Depaoli prende il telefono: «Nell'agitazione ho composto il 118; poi, ho fatto il numero giusto. Bravissimi e professionali i vigili del fuoco. Pur con tempestività hanno operato in modo che l'acqua non provocasse danni su danni». I vicini hanno seguito con preoccupazione la situazione. Dice uno: «Per la prima ora i vigili riuscivano a imbrigliare il fuoco da una parte e sibilava fuori da un'altra». Un altro: «Ho sentito il rumore, mi sono affacciato alla finestra e ho visto l'intero tetto ardere proprio sotto le tegole. Una lunga e stretta scia incandescente che girava tutt'intorno. Ho provato a contattare i vigili ma ho visto che erano già sul posto». Giovanni Turra è il comandante dei quasi 30 vigili intervenuti: «L'intervento è stato difficoltoso - spiega - perché da sotto il tetto non riuscivamo a vedere il fuoco, se non attraverso qualche fessura. Da sopra, la situazione era pressoché eguale. Praticamente riuscivamo a scovare le fiamme mano a mano che venivano levate le tegole. Il punto di partenza è sulla canna fumaria dell'angolo che guarda il fiume. Quando siamo arrivati noi, però, il fuoco aveva viaggiato nell'intercapedine del tetto fino alla parte opposta, nell'angolo verso Transacqua. Abbiamo rallentato lo spegnimento, metodo che ci ha permesso di arrecare meno danni possibili». Un'anziana signora: «Per fortuna nessuno si è fatto male; i tetti si ricostruiscono…».



Sempre dall'adige.








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24/03/2008 17:38
 
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La Lega «Giù le mani dai vigili»

Nel botta e risposta tra Dellai e Valduga sulla questione dei vigili del fuoco roveretani si inserisce la Lega Nord, con un intervento a difesa del corpo permanente cittadino. «Non è dato sapere cosa si nasconda dietro la protervia con cui il governtatore Lorenzo Dellai ha deciso di liquidare il corpo permanente dei vigili del fuoco di Rovereto per sostituirlo con i "volontari" eventualmente rincalzati dai "permanenti" spediti da Trento in caso di necessità. Rovereto è una città industriale con tante potenziali situazioni a rischio presenti sul suo territorio che necessitano di un adeguato presidio permanente e specializzato. Fino ad oggi, i pompieri permanenti hanno dato ottima prova di sé, fornendo servizi competenti e, soprattutto, rapidi. Lo stesso non potrebbe dirsi con l'utilizzo intensivo dei soli volontari, visto che nelle emergenze i minuti sono decisamente preziosi (e per fare scendere una squadra da Trento con i camion, ammessa ma non concessa l'autostrada completamente sgombera, ci vogliono pur sempre 20 minuti). Come Lega siamo da sempre convinti che a Rovereto deve continuare ad esistere l'attuale presidio dei permanenti. Siamo stati la prima forza politica a raccogliere le firme dei cittadini contro lo smantellamento del corpo e combatteremo fino in fondo per fare fallire la disennata proposta dellaiana».

-l'Adige-23/03/2008



24/03/2008 17:43
 
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Frontale a S.Giorgio ferito un giovane rivano.

È ricoverato all'ospedale di Arco con lesioni di media entità, Francesco Mosca, 21 anni di Riva del Garda, protagonista ieri, verso le 15, di un drammatico incidente stradale sulla Sp 118, all'altezza di San Giorgio. Secondo una prima ricostruzione, il giovane, al volante di una «Citroen C3», stava viaggiando in direzione Riva, proveniente da Arco. All'improvviso però si sarebbe visto tagliare la strada da una «Opel Corsa», condotta da un cinquantenne che stava uscendo da un accesso privato, dove probabilmente si era infilato per fare manovra. La «Opel» stava svoltando verso Arco, quando è arrivata la vettura di Mosca. Inevitabile e violento l'impatto. L'auto del cinquantenne è stata sbalzata in mezzo alla carreggiata, mentre la «Citroen» finiva di schianto contro il muretto, distruggendo la parte anteriore. Subito è scattato l'allarme. Sul posto un'ambulanza della Croce rossa, i vigili del fuoco di Arco e una pattuglia della Polizia municipale, che ha provveduto ai rilievi di legge. Praticamente illeso il conducente della «Opel», mentre Francesco Mosca, sistemato sulla barella e sottoposto alle prime cure del caso, è stato poi trasportato all'ospedale di Arco. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazione. Problemi per il traffico (fermo per 40 minuti), acuiti dal fatto che su quel tratto sono in corso lavori per la realizzazione di un marciapiede e del relativo muretto di contenimento. I pompieri, ripulita la strada, hanno dovuto risistemare le grate di cantiere. Non è la prima volta che il nastro d'asfalto fra Riva e Arco si trasforma in teatro di incidenti. Nell'ottobre del 2005 era rimasto ferito anche il vicequestore di Riva del Garda. Nel maggio del 2007, l'incidente più spettacolare: un trentenne rivano, Francesco Montagni, era scivolato con la sua «Clio», ruote all'aria, per un centinaio di metri. Nel novembre 2007, invece, dopo uno scontro con un'altra vettura, erano finiti all'ospedale una bimba di 7 anni, la sorellina di 4 e i due genitori. B. B.


-l'Adige-23/03/2008

29/03/2008 02:48
 
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Incendio a Campiello (Per Ifex3000)
ifex3000, 15/03/2008 12.47:

Compaesani [SM=g27987] tutto sommato è andata bene...




Compaesani? ma di dove sei Ifex?

Comunque secondo me eravamo in troppi... [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984454]
L'incendio abitazione avvenuto a Centa S. Nicolò qualche giorno dopo è stato gestito meglio! [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984455]
[Modificato da |=Mik=| 29/03/2008 02:49]
Michele C.
www.vvf-levicoterme.it
29/03/2008 14:03
 
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Re: Incendio a Campiello (Per Ifex3000)
|=Mik=|, 29/03/2008 2.48:




Compaesani? ma di dove sei Ifex?

Comunque secondo me eravamo in troppi... [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984454]
L'incendio abitazione avvenuto a Centa S. Nicolò qualche giorno dopo è stato gestito meglio! [SM=x984449] [SM=x984449] [SM=x984455]



Fiera di Primiero [SM=g27989] ...nel giornale c'era scritto che i proprietari sono originari del primiero... [SM=g27988]

Anche secondo me in troppi però...cmq l'incendio che vedi sopra di Transacqua, il tetto (metà abitazione non una soffitta) con un'altra casa attaccata è intervenuto solo un corpo.

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