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Ai miei due angioletti: Andrea e Federico

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2008 22:17
Mamy73
[Non Registrato]
26/01/2008 17:49
 
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lettera di Natale
Oggi è Natale, un giorno che sarebbe stato speciale se voi foste ancora qui. Ma ora siete forse in un posto migliore di questo, forse insieme alle nonnine che come voi ci hanno lasciato quest'anno.
Voglio pensare così per cercare di non distruggermi nel dolore che da 3 mesi mi logora, quando il mio FEderico se nè andato portandosi via anche parte di me.
Il sogno inizia a febbraio, dopo 8 anni di matrimonio e tanti tentativi per avere un bambino. Il sogno si stava avverando ed era doppio. Due gemelli, eravamo al settimo cielo. Passo dopo passo la gravidanza va avanti, con tutte le precauzioni possibili, tanti controlli per poter prevenire qualunque problema. Ma l'imprevedibile era in agguato. Una mattina di luglio mi sveglio con qualche dolore intermittente e per precauzione corro in ospedale.
Non dimenticerò ma il medico che mi visitava e scuoteva la testa e poi la frase "Signora lei è in travaglio non si può fare niente". Il mondo mi gira attorno e io lì, ferma, ho la sensazione di guardare un film, non può essere la mia vita. Dev'essere sicuramente un incubo, ora mi sveglio. Ma non mi sono ancora svegliata. Mi mettono la flebo, mi fanno il cortisone per lo sviluppo polmonare dei miei bambini, rimango coricata a testa in giù per 4 giorni, con le contrazioni sempre più forti. Cerco di rimanere calma, prego, prego tanto che quel Dio che mi aveva dato quelle due vite non me le voglia portare via. Ma dopo 4 giorni faccio chiamare i medici, stò troppo male non resisto più, mi visitano e mi portano col letto direttamente in sala operatoria, i miei bambini stanno nascendo. Io prego, continuo a pregare in sala operatoria. I miei bambini nascono, piangono, non me li fanno vedere, sono troppo piccoli, li intubano e li portano in terapia intensiva. Io rimango in uno stato di shock, forse sedata.
Spero tanto che nonostante l'età gestazionale, i miei bambini siano forti. Ma il giorno dopo il mio primo Tesoro Andrea ha un emorragia celebrale e ci lascia senza che la sua mamma lo possa nemmeno conoscere. Ci rimane il fratellino Federico che resiste, giorno dopo giorno, un giorno migliora e il giorno dopo peggiora. Così per 67 lunghi giorni. Federico cresce, ride, piange, è bellissimo, riesce anche a respirare da solo e ci rilassiamo, ormai il peggio sembra passato. Ma una mattina arriva una telefonata dall'ospedale. Federico ha avuto una crisi, è di nuovo intubato. Il mondo ci ricrolla addosso. Il giorno dopo Federico muore. Da quel giorno viviamo in un incubo che sembra non voglia finire. Io non sò più cosa significhi ridere e mio marito un tempo solare e ottimista ora distrutto dalla mancanza di quegli esserini così piccoli ma che ci davano l'ossigeno.
Non sapremo se mai un giorno potremo riprovare la gioia di avere un altro bambino, sarebbe l'unica cosa forse che ci potrebbe ridare il sorriso.
Tutti ci dicono che la vita ce lo deve, che dietro tanto dolore ci dev'essere una grande gioia, ma forse noi siamo stati già fortunati ad incontrarci e la nostra dose di felicità ce la siamo già giocata.
Ora sopravvivo vado avanti per inerzia. Ogni giorno che passa per me è un giorno in meno che passo lontana dai miei bambini, voglio credere che un giorno li raggiungerò.
Mamy vi vuole bene.

25 Dec 2007 - 10:46 - Mamy
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