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Luigi Merlo è il nuovo Presidente dell'Autorità Portuale di Genova

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2008 11:38
12/01/2008 14:07
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12 gennaio 2008
La scelta cade su Merlo. La Vincenzi si oppone
articolo di Samuele Cafasso e Giovanni Mari

Luigi Merlo, 42 anni, spezzino, ex giornalista e assessore dei Trasporti della Regione, sarà il nuovo presidente del porto di Genova. Succede a Giovanni Novi che chiude il mandato mentre i pm indagano sulle concessioni da lui rilasciate al Multipurpose ipotizzando, come reati a suo carico, la concussione e la turbativa d’asta.

A Merlo spetterà il compito di traghettare lo scalo fuori dalla nebbia e dalle secche di questi anni e ridurre il clima di scontro, più o meno latente, che rischia di avvelenare la sua stessa nomina. La prima grana che si trova sulla strada è l’opposizione del sindaco Marta Vincenzi: non accetta la bocciatura del suo candidato, l’europarlamentare Paolo Costa, ed è pronta a giocarsi tutte le sue carte, sino all’ultimo, per bloccare la nomina dell’assessore ai Trasporti della Regione. Che, per altro, è suo collega di partito nel Pd come anche gli altri due candidati, Mario Margini e Paolo Costa.

L’ufficialità della nomina ancora non c’è: arriverà lunedì, forse martedì, quando un Consiglio dei Ministri appositamente convocato si occuperà della materia. Prima di lunedì, con tutta probabilità già oggi, Vincenzi incontrerà Prodi. Il sindaco potrebbe puntare a far saltare la terna, il premier probabilmente proverà a condurla a più miti consigli. Non è affatto escluso, anzi pare praticamente sicuro, che il sindaco scelga la strada del ricorso al Tar, attribuendo a Merlo una preparazione insufficiente in materia di trasporti per occupare la poltrona di presidente dell’Autorità portuale, in contrasto a quanto prevede la legge 84/94.

Ieri è stata una giornata al cardiopalma, sul filo del telefono. Romano Prodi e Alessandro Bianchi, dopo il Consiglio dei Ministri in mattinata, si riuniscono verso l’ora di pranzo per fare il punto sulla nomina del presidente del porto di Genova. Ma già prima, pare, Prodi aveva ribadito al sindaco di Genova le scarse possibilità per Costa di essere nominato: i partiti non lo appoggiano.

Parte verso le 12.30 la prima telefonata a Claudio Burlando, che stava presiedendo la giunta: il premier e Alessandro Bianchi vogliono sondare il suo parere su un’ipotetica indicazione di Merlo. Burlando ribadisce quello che ha già detto più volte nei giorni precedenti: non eserciterà alcun tipo di veto, qualsiasi candidato all’interno della terna il governo sceglierà. Burlando ritorna a presiedere la giunta. Dopo poco un’altra telefonata raggiunge l’assessore Enrico Vesco: spezzino come Merlo e compagno di partito del ministro dei Trasporti, riceve da Bianchi la rassicurazione sul fatto che si procede con la nomina dell’assessore ai Trasporti. Vesco esterna la telefonata in giunta e la notizia fa il giro della città. Per inciso, si decide che Merlo non verrà sostituito: le sue deleghe saranno divise tra il presidente e gli altri assessori. E’ anche un segno di riduzione dei costi della politica, spiegano in Regione. Ma è soprattutto un modo per evitare un difficilissimo rimpasto.

Chi crede sia finita lì non conosce le trappole che l’attuale sistema di nomina dei presidenti delle Autorità portuali riserva in queste occasioni. Bianchi e Prodi hanno scelto Merlo, è vero, ma nei giorni scorsi, invece, con una lettera ufficiale Antonio Di Pietro, titolare delle Infrastrutture, ha detto Costa. La prassi dice che, sulla scelta del ministro dei Trasporti, ci deve essere il consenso delle Infrastrutture. Come si fa? Di Pietro non può rimangiarsi quanto ha già scritto, La quadra è questa: si fa un Consiglio dei Ministri dove Di Pietro dovrebbe prendere atto dell’indicazione di Bianchi. Il Cdm dovrebbe tenersi lunedì, o martedì.

Nel mentre, e forse è la vera ragione di questo prendere tempo, ci sarà modo per provare a ricucire con il sindaco di Genova, incontrarsi, spiegarsi, dissinescare una mina che rischia di deflagrare sulle banchine del porto e anche sul nascente Partito Democratico in Liguria, nato all’ombra di un dualismo Burlando-Vincenzi che ogni giorno di più fa sentire tutto il suo peso. Tra le altre telefonate, va segnalata anche una tra Burlando e Costa: i due, già colleghi nel primo governo Prodi, hanno avuto un acceso scambio di opinioni. Ma, nella giornata che incorona Merlo, c’è anche spazio per un pranzo assieme tra il sindaco Vincenzi e il suo assessore Mario Margini, a dispetto deei molti attriti tra i due proprio sul fronte del porto.

La tensione a Palazzo Tursi è altissima: lo dimostrano anche le poche dichiarazioni ufficiose che trapelano: «Ieri il sindaco ha lavorato per la città, si è occupata di cultura, teatro, infrastrutture, e non dei giochetti sulle nomine che ancora devono essere fatte». Nonostante le smentite, intanto, da più parti viene confermata l’esistenza della letteraccia con cui, di fatto, Vincenzi minacciava sfracelli a Bianchi nel caso di bocciatura di Costa, l’unico che sarebbe in grado di portare avanti l’idea di porto delineata nella recente campagna elettorale per il Comune. Come a dire, non si possono tradire le promesse fatte agli elettori. Messo così, il compito di Merlo si rivela tutto in salita e per Genova si prospetta un nuovo dualismo città-porto.

Nel presentare il suo programma per lo scalo, l’assessore Merlo aveva parlato di un nuovo terminal per Genova come condizione indispensabile per un salto di qualità. Vincenzi aveva mostrato di non gradire. Sarà forse questo il primo terreno di scontro.

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12/01/2008 14:16
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Ma voi avete capito per quale motivo la Vincenzi è così incavolata?
La sua solita ricerca di protagonismo, i contrasti politici con Burlando o c'è dell'altro?

Io sinceramente non capisco, ma la reazione della Vincenzi mi infastidisce molto, credo che il Capo dell'A.P. debba essere messo nelle condizioni di lavorare al meglio, senza protagonismi di nessuno e nuovi veleni. E con la collaborazione da parte di tutte le Istituzioni.

Personalmente sono contento che la scelta sia caduta su Merlo, non tanto per la (relativa) giovane età, quanto per la buona prova data come assessore ai trasporti regionali... in una atmosfera di piattume generalizzato, mi pare fosse quello con le idee più chiare. Avevo seguito il dibattito dei tre a Palazzo San Giorgio e la sua relazione è stata quella che mi ha convinto maggiormente.

Ricordo a tutti che Metrogenova ha intervistato l'assessore Merlo, e che il testo dell'intervista si può leggere nella sezione Reportages, sottosezione Interviste.

Ecco il link: www.metrogenova.com/intervistamerlo.html
[Modificato da euge1893 12/01/2008 14:19]
14/01/2008 14:00
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da www.ilsecoloxix.it
14 gennaio 2008
È ufficiale: Merlo presidente dell’Authority

Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha scelto Luigi Merlo come presidente dell’Autorità Portuale di Genova.

Merlo, 42 anni, del Partito Democratico, attuale assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Liguria, era uno dei tre candidati indicati per la presidenza; è stato indicato dalla Provincia di Genova, mentre il sindaco, Marta Vincenzi, aveva indicato l’europarlamentare Paolo Costa e la camera di Commercio l’assessore comunale Mario Margini.

La designazione è stata inviata al presidente della Regione, Claudio Burlando, che dovrà esprimere il suo parere; poi sul nome di Merlo dovrà giungere il “concerto” del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro e infine il parere delle commissioni di Camera e Senato.

Se Merlo supererà tutti questi “scogli”, ci sarà da scegliere un nuovo assessore regionale che prenda il suo posto.
14/01/2008 14:04
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Porca miseria...per una volta che c'era un assessore ai trasporti che dimostrava un minimo di carattere contro Trenitalia, lo nominano Presidente dell'AP
15/01/2008 10:04
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Da IL SECOLO XIX
15 gennaio 2008
Partita chiusa: Merlo
Samuele Cafasso
Giovanni Mari

Ora manca solo la firma di Antonio Di Pietro. Al netto delle lungaggini burocratiche che la legge prevede per le nomine nei porti e le ultime code velenose di uno scontro politico tutto giocato dentro la maggioranza di centrosinistra - in Liguria come a Roma - Luigi Merlo è presidente del porto di Genova. Tutta la politica ligure, da ieri, si comporta come se l’attuale assessore regionale alle Infrastrutture si fosse già accomodato sulla poltrona di Palazzo San Giorgio.

Il sindaco Marta Vincenzi, a questo punto, «ne prende atto» ed esterna con una nota non del tutto amichevole. Dice di aver appreso della notizia da «un lancio d’agenzia», parla di una scelta «tutta politica» e spiega: «Attendiamo comunque che l’annuncio diventi una nomina ufficiale, per invitare il nuovo presidente a condividere il programma di governo della città approvato dal consiglio comunale per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo che la città ha prefigurato per il suo porto». Come a ribadire che sarà Palazzo Tursi a dettare la linea, e quindi si va avanti sul porto lungo (no a nuovi terminal) e i 10 milioni di contenitori.

Ieri Merlo era in Val Fontanabuona insieme al presidente della Regione Claudio Burlando quando quest’ultimo ha ricevuto la telefonata di Alessandro Bianchi - ministro dei Trasporti - che gli chiedeva l’intesa sulla nomina: Merlo così, di fronte alla nuova struttura ospedaliera nel Comune di Cicagna in attesa di inaugurazione, ha avuto la (quasi) certezza di essere presidente. Poco dopo, il ministero diramava una nota stringatissima: «Il ministro ha designato il sig. Luigi Merlo quale presidente dell’Autorità portuale di Genova, avviando la prevista procedura per la nomina».

Manca però a firma del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Ieri il suo ufficio stampa spiegava che non c’era niente da aggiungere rispetto a quanto dichiarato da Di Pietro stesso al Secolo XIX il giorno prima. Ufficialmente il «concerto» tra i due ministri ancora non c’è, e potrebbe venire fuori qualche sorpresa. Tuttavia, esponenti politici liguri vicini al ministro escludono che questi abbia intenzione di mettersi di traverso in una partita tutta interna al Pd. Tant’è che il senatore Graziano Mazzarello passa già oltre: «Ora finiscano le contrapposizioni».

Resta la farraginosità dell’attuale procedura di nomina: serve persino un passaggio nelle commissioni parlamentari di Camera e Senato. In ogni caso, la scadenza del 5 febbraio dovrebbe essere rispettata e per quella data Giovanni Novi potrà concludere puntualmente il suo mandato.

Burlando - che venerdì inoltrerà a Roma il suo formale via libera a Merlo - non nasconde la soddisfazione, anche se non si assume la paternità della nomina, che invece gli affidano tutti i soggetti politici ligure: «Per quanto mi riguarda, la partita è chiusa. L’importante è che l’insediamento avvenga nei tempi previsti. Il governo e la Regione hanno convenuto che, senza nulla togliere alla terna, la proposta più forte e più giusta, anche avendo sentito gli umori della città e della comunità portuale, fosse quella di Merlo. Ora bisogna lasciarsi alle spalle questa vicenda e guardare al governo del porto. Posso dire che mi dispiace anche un po’ per la mia giunta: Merlo è stato uno degli assessori più brillanti e autorevoli».

Ora si aprirà la sfida per il segretario generale e tre nomi prevalgono sugli altri nel toto-nomina: l’ex manager delle Ferrovie Eugenio Bussolo, l'attuale presidente Filse Edoardo Bozzo (definiti entrambi burlandiani) e il legale Gian Battista D’Aste, considerato più vicino al sindaco. Vincenzi, per altro, esterna tutta la preoccupazione per lo scalo in riferimento all’inchiesta sul terminal Multipurpose: «Non nascondo che l’atto del governo solo parzialmente può oscurare la preoccupazione e l’amarezza, che tutti hanno sottolineato, leggendo le cronache di questi giorni rispetto alle vere nebbie che si addensano sul nostro porto».

Quanto agli sconfitti, Mario Margini ribadisce la sua stima per il futuro presidente, ma agli amici ha confidato in più occasioni la sua amarezza per come sono andate le cose; non sarebbe mancata una sua critica anche per l’atteggiamento tenuto da Burlando nella partita. Paolo Costa, per bocca di Vincenzi, fa sapere che il suo impegno per il porto di Genova proseguirà; in realtà è noto che l’europarlamentare non l’ha presa affatto bene. Lo dimostrerebbero i toni della presunta «letteraccia» inviata nei giorni scorsi al governo dal sindaco. Una lettera per cui ieri si è mosso Enrico Musso, oppositore della Vincenzi in consiglio comunale: «Ci dia quella lettera, per trasparenza. Le istituzioni straniere mettono tutta la corrispondenza su Internet».
06/02/2008 19:06
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Dall'agenzia AGI
(AGI) - Genova, 6 feb. - Entro poche ore il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi dovrebbe provvedere a firmare il decreto di nomina, ultimo passaggio per l'ufficialita' della nomina di Luigi Merlo a presidente del porto di Genova.
L'insediamento a Palazzo San Giorgio, storica sede dell'Autorita' Portuale, dovrebbe avvenire domani o al piu' tardi venerdi'. Secondo quanto riferito dall'ufficio stampa della Regione, e' stata fissata per domani la prima conferenza stampa del neo presidente Merlo. (AGI)
07/02/2008 16:02
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da www.ilsecoloxix.it
07 febbraio 2008
Cerimonia d’insediamento per Merlo



Si è insediato stamani il nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, che ieri sera si è dimesso da assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria subito prima di ricevere la notifica della nomina del ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, dal comandante della capitaneria di porto, amm. Ferdinando Lolli.

La cerimonia molto sobria, «sia per le circostanze contingenti - ha detto il nuovo presidente - sia perché questo è un pò il mio stile», si è svolta nella sala del Capitano a Palazzo San Giorgio, una delle poche che l’Autorità giudiziaria non ha sigillato dopo aver messo agli arresti domiciliari al presidente uscente Giovanni Novi ed aver sequestrato migliaia di documenti, una situazione «di difficoltà oggettiva per gli uffici - ha detto l’ammiraglio Lolli - che dovrebbe protrarsi solo ancora pochi giorni».

L’ufficio del presidente dell’Autorità portuale non ha invece i sigilli e Luigi Merlo dovrebbe prenderne possesso già nel pomeriggio. Il nuovo presidente ha annunciato alcuni obiettivi e «la necessità di portare innovazioni in un porto il cui modello è ormai superato, inadeguato - ha detto - e in parte sclerotizzato».

Il nuovo presidente dell’Autorità portuale di Genova ha annunciato che avvierà una verifica delle concessioni portuali, attraverso una apposita Commissione che verificherà lo stato di attuazione dei Piani di impresa. Quella delle concessioni è una delle situazioni più delicate per il più importante scalo italiano. Non a caso dalla concessione del Terminal Multipurpose ha preso avvio l’inchiesta giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari del presidente uscente Giovanni Novi.

Luigi Merlo considera la questione delle concessioni portuali un problema centrale: «La nuova legge di riforma dovrebbe indicare - ha detto oggi - norme più precise e puntuali. Ritengo positive le proposte recenti del ministro dei Trasporti che prevede concessioni più lunghe per chi investe sulle banchine e più brevi per chi non lo fa». In attesa della riforma, l’Autorità portuale, ha detto Merlo rispondendo a una domanda, «ha comunque gli strumenti per procedere a una verifica delle attuali concessioni. Penso a una commissione specifica per esaminare i Piani di impresa».

Luigi Merlo ha anche annunciato di volere avviare «un rapporto stabile e di collaborazione con il Comune di Genova, rispondendo così all’invito della sindaco Marta Vincenzi, perché la pianificazione del porto e della città coincidono» e ha poi auspicato che il nuovo Comitato portuale, che si insedierà nelle prossime settimane, «possa avere una rappresentanza meno conflittuale».

Secondo Merlo quello del conflitto di interessi all’interno del Comitato portuale è «un altro tema centrale della riforma della legge». In attesa di nuove norme, «gli operatori portuale potrebbero indicare figure meno conflittuali, con una presenza meno diretta attraverso rappresentanze professionali. Sarebbe ideale - ha concluso Merlo - fermo restando che loro hanno la prerogativa della scelta».
08/02/2008 09:04
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08 febbraio 2008
Merlo presidente: «Ora si volta pagina»
Samuele Cafasso

Luigi Merlo ha deciso di dire al porto di Genova - di cui da mercoledì sera è presidente - una scomoda verità. Ha attraversato per la prima volta da numero uno dell’Autorità portuale i saloni di Palazzo San Giorgio, per ufficializzare alla presenza dell’ammiraglio Ferdinando Lolli il suo insediamento. Ad aspettarlo non c’era il suo predecessore, Giovanni Novi, da lunedì agli arresti, ma la folla dei dipendenti scioccati da una inchiesta giudiziaria che spazia in lungo e in largo per le banchine della città, supera i confini dello scalo e avvelena tutta Genova. Sedutosi al tavolo della storica Sala dei Capitani ha acceso il microfono, ha alzato lo sguardo su giornalisti e dipendenti e così ha dipinto uno scalo abituato a sentirsi modello ed esempio a livello nazionale e non solo: «C’è bisogno di coraggio e innovazione - ha detto - perché il modello genovese è superato, inadeguato e, talvolta, sclerotizzato». Sclerotizzato: proprio così ha descritto lo scalo che primo in Italia avviò la privatizzazione delle banchine e che è rimasto in bilico tra passato e futuro. Oggi a Genova lavorano i grandi gruppi internazionali a fianco di numerosi imprenditori locali con molti meriti ma anche molte colpe, protagonisti di troppe liti e talvolta troppo piccoli per competere sul mercato internazionale. Vi è inoltre un assetto del mondo del lavoro del tutto particolare, dominato dal ruolo della Compagnia Unica dei Lavoratori.

Luigi Merlo ha ieri fatto capire che in tutto questo vuole mettere le mani: è salito a Palazzo San Giorgio con il favore di molti - il presidente della Regione Claudio Burlando, una larghissima fetta degli operatori genovesi e parte dell’oramai defunto governo Prodi - ma non pensa nemmeno lontanamente di avere dei debiti da soddisfare: «Ascolterò tutti con attenzione, ma deciderò sempre in autonomia».

Parte così all’insegna della promessa di cambiamento e del decisionismo - ma anche con un forte richiamo alla necessità di lavorare assieme, ricucire, mettere da parte le conflittualità degli ultimi anni - il mandato di presidente del porto dell’oramai ex assessore ai Trasporti della Liguria: il successore di Giovanni Novi e Giuliano Gallanti programma nel primo giorno di lavoro un incontro con la stampa, nel pomeriggio si vede con i dipendenti, si prepara a 15 giorni di lavoro in silenzio: chiede ai giornali “una moratoria” per studiare le carte - parlerà solo dopo - ma nel frattempo traccia alcune linee guida.

Cornigliano è la carta a sorpresa che Merlo gioca quando un giornalista gli chiede cosa farà per aumentare gli spazi a disposizione del porto: «Intanto vanno utilizzate meglio le aree a disposizione, in prospettiva dobbiamo decidere cosa fare dell’Affresco di Piano. Poi, siccome sono abituato a dire le cose con franchezza, dico anche che a Cornigliano c’è un accordo di programma che forse non è pienamente rispettato. Se fosse veramente così, allora dovremmo pensare se è il caso di riconvertire alcuni spazi a funzione portuale». Il riferimento è alle aree Ilva dove Emilio Riva, secondo un accordo siglato a ottobre del 2005, svolge lavorazioni siderurgiche a freddo. Secondo alcuni esponenti del Pd genovese, però, Riva non sta investendo come dovrebbe: nasce da lì l’idea di sloggiare l’acciaio per far spazio alle navi. Siamo in piena rotta di collisione, insomma, su uno dei temi da sempre più caldi della politica economica cittadina.

Ci sono poi le grandi emergenze che Merlo intende affrontare dal primo momento: «In primis quella del Vte (il terminal di Voltri bloccato da quasi due settimane, ndr.), che sta determinando un danno inaccettabile al porto e alla città: si tratta di un danno all’economia, alle imprese e alla possibilità di avere più fondi per le infrastrutture grazie all’extragettito generato dall’incremento dei traffici. L’altra grande emergenza, quella delle dogane, intendo risolverla di concerto col governo». C’è poi il tema dei retroporti oltre-Appennino, i dragaggi, l’autotrasporto, i binari in porto. Una fitta agenda a cui ci sarà da aggiungere («ma ora non dico niente: devo studiare le carte») il Multipurpose e molto altro ancora.

Il resto, sono dichiarazioni di un metodo di lavoro imperniato su «un paziente lavoro di ricucitura»: la mano tesa al sindaco («la pianificazione del porto coincide con quella della città»), l’attestato di solidarietà a Giovanni Novi («gli sono umanamente e cristianamente vicino»), i ringraziamenti ai due sfidanti Mario Margini e Paolo Costa.

«Voglio che l’Italia e il mondo parlino di Genova non per le inchieste, i conflitti e i disagi, ma per i successi e le opportunità di crescita» è la frase slogan. «Come mi sento? - confida prima di andarsene - come il protagonista di Caos calmo: intorno sta succedendo di tutto, io spero di essere quello che, seduto sulla panchina, osserva e sa dare i consigli giusti».
31/03/2008 22:32
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31 marzo 2008
Porto: più camion meno treni [SM=g28000]
Merlo minaccia: «Faremo da soli»
Preoccupazione a proposito della diminuzione del trasporto delle merci via ferrovia è stato espresso oggi dal presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo intervenuto all’assemblea degli spedizionieri. «Come emerge dai primi dati dell’anno in corso - ha detto Merlo - il 2008 farà registrare una diminuzione del traffico ferroviario. Per me è una grande preoccupazione. Il dato maggiore deriva dal costo: l’esplosione delle tariffe ha fatto sì che gli operatori scelgano di optare per il traffico su gomma. Questo è un elemento in prospettiva che diminuisce l’opportunità del porto e che rischia di far aumentare le difficoltà sul fronte del traffico e di organizzazione soprattutto rispetto ai traguardi di crescita».

«È un argomento che dobbiamo affrontare in primis con le Ferrovie, non escludendo di utilizzare anche altri vettori nel caso non ci fossero le offerte di servizi che vengono richieste - ha concluso il presidente del porto -. Ho colto positivamente la proposta del Presidente Burlando di procedere col finanziamento anche di mezzi, di locomotori e di carri. Insieme alle altre due Autorità Portuali liguri lavoreremo insieme per un progetto condiviso».

04/04/2008 11:38
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Burlando sul porto di Genova: "Merlo sta facendo un buon lavoro"
03/04/2008 ore 17:19

Burlando sul porto di Genova: "Merlo sta facendo un buon lavoro" "Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, sta facendo un buon lavoro in un passaggio difficile, supportato da tutte le Istituzioni. Un lavoro che non è contro nessuno, ma a favore del porto di Genova e di tutti i soggetti coinvolti". Così il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, è intervenuto sulla vicenda che ha visto contrapposti l'Autorità e la Compagnia Unica. Burlando, che ha parlato del porto a margine della conferenza stampa con il ministro alle Politiche giovanili e alle attività sportive, Giovanna Meandri, non ha citato comunque il caso specifico. "Con il buon senso e l'impegno di tutti, in primo luogo del presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, delle Istituzioni e dei soggetti coinvolti - ha detto il presidente - completeremo il lungo lavoro per ridare serenità al porto e ai suoi lavoratori". "In questo momento - ha continuato il presidente della Regione Liguria - è necessario il supporto e la collaborazione di tutti, in quanto da sempre il porto di Genova è oggetto di iniziative e di interessi molteplici ed è necessario trovare una soluzione che tenga insieme le differenti istanze nell' interesse dei lavoratori, delle forze economiche, del porto e della città". (Ansa)
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