...Parlare di me mi ha sempre spiazzato, perchè non mi rendo ancora conto di tutto quello che potrei essere, di tutto quello che realmente sono, di tutto quello che potrei essere per le persone che mi stanno vicine...Però conosco una storia, forse troppo sdolcinata...ma vera!
C'era una volta, un bimba, pure caruccia, Di nome Rosetta...
Circondata dai sentimenti e da quella societa "antica", con i suoi modi di dire, di fare, di essere "arretrati" era sempre messa da parte dai suoi coetanei.
All'eta di sette anni, attravesando monotoni dolori, scopri la magia dell'essere vivi!
A scuola le proposero "il gioco del teatro" al quale lei partecipò con tanto Amore...fino addirittura a farlo diventare la sua più importante e fondamentale fonte di ossigeno...
Dall'amore per il teatro e la recitazione nacque anche l'amore per grandi "maestri", per quei grandi educatori di empatia più totale ai quali Rosetta tutt'ora si ispira...(una tra questi...Paola Cortellesi)
Ma come in tutte le vite presenti sulla crosta terrestre mancava qualcosa anche a quella di Rosetta...
Decise infatti che fosse l'ora di trovare delle parole per descrivere quello che vorrebe diventare, quello che pensa, quello che prova, per descrivere tutte quele situazioni proprio indescrivibili...
E allora al via con il grande amore non solo per il Teatro e la Recitazione...ma anche quello per la Lettura, la Letteratura, la Poesia...(diventando così forse sempre più arretrata nei confronti della sua generazione)
Un giorno ,un'amica le disse..."ho trovato delle parole che possono fare per te...per i tuoi pensieri...almeno la smetti di tormentarti tanto nel trovare le parole giuste per esprimerti"...la ringraziò e con quella meravigliosa poesia se ne tornò a casa, dove scopri con suo stupore , che si trattava di una canzone, il cui inizio spiegava molte cose, tantissimi quelle fondamentili che a Rosetta erano sempre mancate...
L'ombra di mio padre due volte la mia,
lui camminava ed io correvo...
Così diceva la canzone...così avrebbe voluto Rosetta parlare di se...
...In fondo non ha mai potuto farlo...
Ho scoperto all'eta di 17 anni Francesco De Gregori; Un uomo(come avrebbe potuto essere mio padre), Un'artista(come vorrei essere io), un poeta(Come quelli di cui leggo spesso...)
Con altre parole come...
..Siamo venuti a vedere lo strano effetto che fa la nostra faccia ai vostri occhi e quanta gente ci sta...
...Ho trovato un modo poetico, sincero e profondo per esprire i miei sentimenti...perchè è sempre difficile parlare...
E' questo, ho capito, il grande problema che affligge il mondo...
Non saper parlare, non saper ascoltare...
Francesco lo ha capito subito...io un pò più tardi...con la consapevolezza però di avere davanti un futuro pieno di parole da codificare...
Grazie, Francesco!
E Grazie all'inventore, il progettatore, il GRANDE che ha pensato a Francesco prima di me...così da offrirmi la possibilità di scervellarmi meno :)
Tornerò presto a trovarvi...e spero pure di incontrare presto Francesco...perchè no ho ancora avuto il piacere..
Una saluto a tutti a presto,
Rosetta(una con un nome un pò insolto - come ha detto Paola -)