Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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Il mondo dello sport

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2011 21:03
03/05/2008 21:08
 
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Clericus Cup, vince il Mater Ecclesiae • di Red / sabato 3 maggio 2008
Il Mater Ecclesiae si è aggiudicato la seconda edizione della Clericus Cup, il torneo pontificio riservato a sacerdoti e seminaristi. Nella finale di Roma, sconfitto 2 a 1 il Mater Redemptoris.


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07/05/2008 15:21
 
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Dal Libano alla Terra Santa, in bicicletta per la pace



di Simone Baroncia/ 07/05/2008

Hanno usato la bicicletta per portare un messaggio di pace in tutto il Medio Oriente e adesso pedalano, dal Libano alla Terra Santa, passando per la Siria e la Giordania. E' l'esperienza di 250 cicliste di tutto il mondo, di "Follow the Women".

Hanno usato la bicicletta per portare un messaggio di pace in tutto il Medio Oriente e adesso pedalano, dal Libano alla Palestina, passando per la Siria e la Giordania: circa 250 cicliste di tutto il mondo, di cui 19 italiane, ventenni ma anche over 60, hanno dato il via da Beirut alla quarta edizione di ‘Follow the Women’, la manifestazione sportiva ideata nel 2005 dalla statunitense Detta Reagan. “Siamo qui per ribadire che noi donne vogliamo la pace e chiediamo agli uomini che la smettano con la guerra perché vogliamo crescere i nostri bambini in un mondo migliore”, ha detto all'ANSA di Beirut Luisa Trigila, 67 anni, coordinatrice della compagine di cicliste italiane e rappresentante del gruppo ‘Amici della bicicletta’ di Padova.

La manifestazione si è aperta domenica scorsa a Beirut con una cerimonia ufficiale nella sede dell'Unesco e poi è proseguita con la prima pedalata di 35 km del tour mediorientale: da Baaqlin, località nelle montagne druse dello Shuf fino alla capitale libanese. “In ogni località che attraversiamo o in cui ci fermiamo veniamo accolte in modo straordinario”, racconta Trigila, alla sua terza edizione di ‘Follow the Women’. “Portiamo un messaggio di pace e riceviamo in cambio gioia, applausi, canzoni, balli, fiori. Non so se meritiamo tutto questo, ma è comunque un segnale positivo che vogliamo opporre alle brutture che invece si associano a questa parte di mondo”, continua la veterana ciclista di Padova.

Dopo aver percorso un ampio tratto della valle orientale della Bekaa, le 250 donne per la pace, tra cui figurano anche atlete iraniane e palestinesi, sono arrivate a Damasco, dove hanno animato la città vecchia per poi ripartire per raggiungere il confine con le Alture siriane del Golan, occupate da Israele da 41 anni. Dopo la Siria, il corteo di cicliste proseguirà in Giordania e quindi nei Territori occupati palestinesi. Qui, il programma prevede una pedalata attraverso il centro di Gerico, una visita nel campo profughi di Aqbat Jaber nell'ambito della settimana di celebrazioni del 60/o anniversario dell'esodo di centinaia di migliaia di palestinesi, la cosiddetta Nakba (Catastrofe), avvenuta in seguito alla nascita dello Stato d'Israele nel 1948.

“Speriamo che al nostro arrivo in Giordania si uniscano a noi anche le cicliste israeliane”, si augura la Trigila, assicurando che, attraverso i quattro paesi mediorientali il corteo ‘non è scortato’, ma è solo preceduto, come ogni tour ciclistico, da pattuglie di motociclisti della polizia locale: “Oggi e nelle altre edizioni passate non abbiamo mai avuto paura né pressioni, perché siamo accolte con felicità e amore”.

Un ricordo infine va a Giuseppina Pasqualina di Marineo, l'artista italiana meglio nota come Pippa Bacca, uccisa in Turchia lo scorso 31 marzo, durante il suo percorso di pace che da Milano sarebbe dovuto concludersi a Gerusalemme: “Ricorderemo Pippa Bacca, un'altra donna coraggiosa che ha voluto portare un messaggio di pace”, ha detto la Trigila.


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15/06/2008 15:26
 
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Papa-boys vs Vaticano

«Un calcio... di speranza». È la manifestazione proposta oggi alle 20,30 al «Salaria Sport Village». Di fronte la Nazionale dei Papaboys e la rappresentativa dei dipendenti del Governatorato della S.Sede. Il tema della speranza è un tema a cui tiene particolarmente Benedetto XVI. La gara, 2 tempi da 40 minuti, sarà preceduta alle 18 da una celebrazione tenuta dal Rettore della Basilica di Sant’Anastasia Padre Pacini.

www.ilgiornale.it

11/07/2008 21:30
 
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Tv, ciclismo: le vittorie di Maurizio Fondriest su Sky

Roma, 11 lug (Velino) - Domenica 13 luglio alle 18.45, appuntamento su Sky Sport2 con “Vent’anni, una vita in bici“ - Speciale Maurizio Fondriest, un viaggio che ripercorrerà la carriera sportiva del ciclista italiano, nell’anno del ventesimo anniversario della sua vittoria ai campionati del mondo di Renaix 1988. Ha preso il via da Cles, la sua città natale, con destinazione Roma, il tour di Maurizio Fondriest: un viaggio amatoriale e nello stesso tempo spirituale, tra immagini in bianco e nero e a colori, nel ricordo delle tappe più importanti della sua vita ciclistica durante le quali il campione trentino ha incontrato amici e colleghi di oggi e di ieri, che hanno fatto la storia della bicicletta. Tra questi Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Motta, Ercole Baldini, Alfredo Martini, Vittorio Adorni, Franco Ballerini, Paolo Bettini, Gilberto Simoni e Davide Cassani: nomi che hanno reso glorioso il passato e che difendono il presente del ciclismo italiano. E ancora Faustino Coppi e Andrea Bartali, figli degli indimenticabili Fausto Coppi e Gino Bartali.

Il viaggio è terminato in piazza San Pietro, a Roma, dove l’ex campione del mondo ha incontrato in udienza pubblica Papa Benedetto XVI. L’iniziativa di Fondriest nasce da un intento benefico per sostenere il progetto “Piccolo Fratello“, promosso da Fondazione Mediolanum e Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia Onlus. “Vent’anni, una vita in bici“ - Speciale Maurizio Fondriest è un programma di Giovanni Bruno e Francesco Pierantozzi realizzato da Massimo Bomprezzi. Oltre al primo passaggio di domenica 13 luglio alle 18.45 su Sky Sport2, lo speciale verrà riproposto in replica anche lunedì 14 luglio alle 23 su Sky Sport3 e martedì 15 luglio alle 17.30 su Sky Sport2. Lo rende noto un comunicato stampa di Sky.

13/08/2008 16:41
 
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Quando lo sport, anche lontano dalle Olimpiadi, unisce


E’ finita alla pari, ma nessuno ha dato peso al risultato: per la prima volta in otto anni, giovanissimi giocatori cubani e statunitensi si sono ritrovati sul “diamante”, com’è chiamato il campo di gioco del convento delle suore salesiane a Penalver, a pochi chilometri dall’Avana, per un incontro di baseball a lungo atteso e animato da autentico spirito sportivo. Le squadre di ‘Los Santos’ e ‘Los Mangos’ - informa la MISNA - hanno affrontato in amichevole i ‘Peregrines’ provenienti dagli Stati americani del Vermont e New Hampshire. “Da due anni preparavamo questo viaggio – ha spiegato l’allenatore statunitense – e dopo ripetute richieste finalmente è stato autorizzato dal Congresso americano. Noi amiamo il baseball, loro amano il baseball: quale modo migliore poteva esserci per passare un po’ di tempo insieme e capire quanto in realtà siamo simili?” I ‘Peregrines’ in questi giorni stanno affrontando altre squadre cubane e la loro permanenza sull’isola durerà dieci giorni. Inizialmente percepito come una “sfida” dai colonizzatori spagnoli, che lo giudicavano un’attività “secessionista”, il baseball, sport nazionale cubano, iniziò a riscuotere un grande successo nell’isola fin dal tardo Ottocento. (S.G.)


www.radiovaticana.org

06/09/2008 01:32
 
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Fede e sport - Vaticano, dopo il calcio e il basket è l'ora della 'Clericus Cricket'



CITTA’ DEL VATICANO - E' l'ora del cricket: dopo la Clericus Cup dedicata al calcio e la Clericus basket, arriva la Clericus cricket per i seminaristi e i sacerdoti. La prima edizione della Clericus Cricket si disputera' a Roma allo stadio dei Marmi il prossimo 13 settembre alle 11.30. I seminaristi del Pontificio Collegio Internazionale Mater Ecclesiae sfideranno una squadra proveniente dall'Olanda, The Fellowship Team. I partecipanti si tasseranno e il ricavato sara' devoluto a un orfanotrofio indiano. La Clericus Cricket, che e' promossa ed organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport con la collaborazione del Csi (Centro Sportivo Italiano) e del Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiae, conferma e solidifica il connubio tra sport e religione che nel corso degli ultimi anni ha avuto una enorme eco. La scelta di questa disciplina da parte degli organizzatori - si spiega in un comunicato - e' sicuramente singolare ma non del tutto fuori contesto. Da sempre considerato uno sport minore, il cricket negli ultimi anni ha cominciato a metter radici anche in Italia, soprattutto grazie alla presenza di numerosi migranti provenienti da quelle aree dell'Asia centrale (Pakistan, Sri Lanka, India, Bangladesh) dove questo sport e' una vera cultura nazionale. Quella del 13 settembre non sara' soltanto una semplice partita di Cricket. Ampio spazio sara' occupato anche dalla solidarieta'. I partecipanti all'evento sportivo, infatti, si tasseranno ed il ricavato sara' devoluto all'Orfanotrofio della Diocesi di Sagar, in India. L'orfanotrofio, che e' stato fondato 135 anni fa da un missionario cappuccino italiano, oggi ospita al suo interno 240 bambini. Dalla struttura di Sagar, inoltre, proviene un bambino che anni addietro fu adottato da una famiglia di origine svizzera e, successivamente, e' entrato a far parte delle Guardie Svizzere. L'iniziativa di beneficenza in favore dell'India si riempie ancora piu' di significato se si considera il momento difficile e tragico che i cristiani di questo Paese stanno vivendo negli ultimi tempi. I partecipanti alla Clericus Cricket non mancheranno di far arrivare le loro preghiere e la loro solidarieta' a quanti in India stanno vivendo questa dolorosa parentesi.



17/02/2009 01:09
 
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Da Petrus

Fede & Calcio, alla ‘Clericus Cup’ sbarcano i sacerdoti brasiliani: “Vogliamo vincere come i campioni della nostra nazionale”

CITTA’ DEL VATICANO - Anche il calcio del Vaticano da quest'anno avra' il suo Brasile. Alla Clericus Cup, che prendera' il via giovedi' con la presentazione ufficiale al Salone d'onore del Coni, da quest'anno partecipera' pure la squadra del Collegio Brasiliano di via Aurelia, e automaticamente il torneo del calcio pontificio avra' la sua grande favorita ''perche' il Brasile nel 'futebol' - spiega Fabio Guimaraes, 29enne ex surfista di Rio ed ora sacerdote - scende sempre in campo per vincere”. Don Fabio e' un po' il Ronaldinho dei preti brasiliani, che nelle partite della Clericus Cup vestiranno una maglia gialla con bordi verdi, come la Selecao vera, e avranno anche loro al seguito una folta e colorita 'torcida', magari con una rappresentanza femminile ai minimi termini rispetto a chi segue abitualmente la nazionale pentacampione del mondo. Il traguardo e' quello della finale del 23 maggio, data scelta non a caso dagli organizzatori del torneo del Vaticano perche' a ridosso della sfida del 27 che, sempre a Roma, assegnera' la Champions League: come dire che il calcio pontificio sta cercando di avvicinarsi all'Uefa. Ma come mai finora il Brasile, ovvero il paese-simbolo del calcio, non aveva una sua squadra nel torneo pontificio pur potendo contare su un buon numero di sacerdoti e seminaristi che, a Roma, si divertono con il pallone? ''Quest'anno ricorre il 75/o anniversario del nostro collegio - spiega don Fabio - e allora abbiamo deciso che il Brasile doveva assolutamente avere una sua squadra nella Clericus Cup, visto che qui in via Aurelia abbiamo un campo e giochiamo spesso, nonostante gli altri impegni. In passato alcuni di noi avevano giocato per la selezione dell'universita' Gregoriana, ma era arrivato il momento di 'metterci in proprio'. Negli anni scorsi il nostro collegio non aveva avuto la sua squadra nella Clericus Cup perche' molti dei sacerdoti che c'erano prima avevano oltre i 35 anni e pur amando il calcio non avevano il tempo, e anche la forza, di praticarlo, ed erano troppo presi da studio ed attivita' ecclesiastiche. Ora pero' l'eta' media e' calata, quindi siamo pronti, grazie anche a qualche rinforzo, sempre brasiliano, che viene dal Don Orione''. Anche l'allenatore e' un sacerdote che viene da Rio de Janeiro, don Edoardo Braga, ed e' sicuro che la sua Sele‡ao targata Vaticano possa battere le altre favorite, ovvero Mater Ecclesiae, Redemptoris Mater ed Istituto Polacco. E chissa' che a forza di giocare, e di vincere, qualche connazionale illustre non si accorga di loro. ''Non abbiamo contatti con i calciatori brasiliani della Roma o quelli di altri club italiani - rivela Guimaraes - ma ci piacerebbe che qualcuno di loro una volta ci venisse a trovare. Di sicuro sarebbero i benvenuti...''. Intanto, ammette don Fabio, anche nella squadra del Collegio Brasiliano ci sara' chi sotto alla maglia verdeoro indossera' la t-shirt con la scritta ''I belong to Jesus'' (appartengo a Gesu'): Kaka' e' protestante evangelico e non cattolico, ma ha fatto scuola.




11/04/2009 04:59
 
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Questa della clericus cup mi è nuova. Un frutto dell'ultimo concilio?
19/05/2009 16:07
 
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Il cardinal Bertone «convoca» Lippi...

Che il calcio sia una fede, lui, in fatto di fede, espertissimo, lo sa eccome. Lo juventino Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano e grande appassionato di cose pallonare, ha inviato la convocazione. Guarda caso a un altro juventino: Marcello Lippi, uno che di pallone se ne intende, invitato alla chiusura del campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi. Certo di pescare qualche asso, il cardinale ha convocato Lippi per il 26 quando si «celebra» la chiusura della Clericus cup con i 386 calciatori delle 16 squadre del campionato vaticano. Settantadue gli atleti italiani, battuti in fatto di bravura, dai brasiliani (rieccoli!) e, a sorpresa, dai ruandesi.

23/05/2009 16:10
 
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Finale della Clericus Cup: vincono i neocatecumenali del Redemptoris Mater


Si è conclusa 1 a 0 la Finale della Clericus Cup, il campionato di calcio per religiosi e seminaristi di tutto il mondo organizzato dal Centro Sportivo Italiano. Palla gol per Davide Tisato, numero 17 giallo-blu, il capitano veronese della squadra neocatecumenale del Redemptoris Mater: doveva entrare nelle giovanili del Chievo, ma poi è arrivata la vocazione. Dal bordo campo, mons. Claudiano Strazzari, rettore del Redemptoris Mater non ha esitato, alla conclusione del match, a stringere tra le mani la Coppa con il Saturno. I North American Martyrs hanno dovuto assaporare una doppia sconfitta: il secondo posto in classifica e la perdita del titolo di capocannoniere della Clericus Cup 2009. Fine di un sogno per Joao Kalevski, bomber brasiliano dei North American Martyrs che, con 11 reti, sperava oggi di sorpassare il rwandese Edouard Sinayoby del Collegio San Paolo, fermo a 12 segnature. Al terzo posto il Mater Ecclesiae che ha battuto per 2 a 0 il Collegio Urbano. Al termine del match, alla presenza dei quattro rettori dei seminari finalisti si sono svolte le premiazioni che quest’anno vogliono onorare l’Anno Paolino indetto da Benedetto XVI per ricordare il bimillenario dell’Apostolo delle Genti. Premiati anche alcuni sacerdoti, allenatori e calciatori per il merito di aver incarnato le quattro virtù cardinali: il premio “prudenza” è stato consegnato al portiere del North American Martyrs, Gannon Jones; “fortezza” al centrocampista messicano del Mater Ecclesiae Rodolfo Garcia; “giustizia” all’allenatore del Collegio San Paolo Don Simone Kim; “temperanza” all’allenatore e giocatore del Collegio Urbano e vice-rettore del Pontificio Collegio Urbano, don Emile Tibongue. Sono 386 i religiosi e i seminaristi coinvolti nell’edizione 2009 della Clericus Cup, provenienti da 69 Paesi dei cinque continenti. Gli italiani sono i campioni di presenze, con 72 atleti, seguiti dai messicani con 46, dagli statunitensi con 21, seguiti infine da colombiani e brasiliani. (A.D.G.)




Radio Vaticana

23/08/2009 00:39
 
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Fede & Sport - Tutto pronto per il Campionato di calcio vaticano. Per l’organizzatore favoriti i gendarmi

CITTA’ DEL VATICANO - Al via il campionato di calcio all'ombra del Cupolone. Lo scudetto? Secondo i pronostici andrà ai gendarmi e per gli svizzeri, invece, 'zero tituli'. A stilare la classifica è l'organizzatore del campionato vaticano, Sergio Valci, intervistato dall'Osservatore Romano. A metà ottobre inizierà il campionato di calcio. Chi vincerà lo scudetto 2009-2010? "La squadra dei Gendarmi è favorita, ha vinto l'ultimo torneo. Ma attenti ai Musei - prosegue Valci - che si sono portati a casa coppa e supercoppa. E occhio alle sorprese. Gli Svizzeri sono sempre alla ricerca del loro primo titolo. E in giro ci sono fior di squadre: nell'ambito della Direzione delle telecomunicazioni ne sta nascendo una proprio adesso, che potrebbe capovolgere i pronostici". L'organizzatore del campionato svela che, dopo i due tempi regolamentari, in genere ce n'è un terzo, quello che si gioca a tavola in qualche pizzeria. "Accade spesso che ci sia questo terzo tempo. Davanti a un buon piatto si prendono le rivincite più amichevoli dopo i due tempi sudati in campo. La voglia di ritrovarsi insieme, fuori dagli orari di lavoro, per giocare a pallone è la prima regola del nostro campionato. Conta più del risultato".






12/02/2010 00:16
 
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‘Fede & Sport’, torna la ‘Clericus Cup’: in campo sacerdoti e seminaristi per aggiudicarsi il Torneo più religioso del mondo. Uno sguardo particolare rivolto ai Mondiali del Sudafrica

CITTA’ DEL VATICANO - Torna la ‘Clericus Cup’, il torneo di calcio per seminaristi e sacerdoti. La quarta edizione sara' presentata giovedi' 18 febbraio alle 11.00 in Vaticano, nell'Aula ‘Paolo VI’. Il torneo, e' promosso dal Centro sportivo italiano (Csi) e sponsorizzato dall'operatore energetico A2A. Anche quest'anno si affronteranno 16 squadre, suddivise in due gironi. Il calcio d'inizio e' fissato per sabato 20 febbraio nel campo dell'Oratorio San Pietro. Come sempre, le rappresentative sono internazionali, con giocatori provenienti da tutti i Continenti. Regolamento e svolgimento del campionato sono pressoche' invariati rispetto all'edizione scorsa. Nuove iniziative dovrebbero invece essere annunciate in vista dei Mondiali di calcio che si svolgeranno in Sudafrica.




16/02/2010 15:51
 
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“Clericus Cup”, antipasto vaticano ai Mondiali di calcio in Sudafrica
Presentazione del 4° campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo



ROMA, martedì, 16 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Nell'anno dei Mondiali di calcio in Sudafrica, la Chiesa non fa mancare il suo esempio e la sua testimonianza per uno sport pulito, al servizio della vita.

Giovedì 18 febbraio, alle ore 11, nell'Atrio dell'Aula Paolo VI, verrà presentata la quarta edizione della Clericus Cup, il campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi iscritti ai collegi pontifici romani, organizzato dal Centro sportivo italiano (Csi).

A presentare la Clericus Cup 2010 saranno Massimo Achini, presidente nazionale del Csi, monsignor Claudio Paganini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi e presidente della Clericus Cup. Interverranno l'onorevole Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport e monsignor Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici. E' atteso anche Giancarlo Abete, presidente della Federazione italiana giuoco calcio.

Il fischio d'inizio della Clericus Cup 2010 è previsto per sabato 20 febbraio alle ore 9 sui campi in erba sintetica del Pontificio Oratorio di San Pietro (via di Santa Maria Mediatrice, 24). Sedici le squadre iscritte al torneo che tenteranno di strappare lo scudetto dalle maglie del Redemptoris Mater, campione nel 2007 e nel 2009.



18/02/2010 16:12
 
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Al via la Clericus Cup, campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi


E’ stata presentata questa mattina, nell’atrio dell’Aula Paolo VI in Vaticano, la quarta edizione della “Clericus Cup”, il campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo promosso dal Centro Sportivo Italiano. 16 squadre si confronteranno, a partire da sabato 20 febbraio, sui campi in erba sintetica del Pontificio Oratorio di San Pietro. Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato per l’evento un messaggio di saluto esprimendo il suo apprezzamento per una “iniziativa volta a promuovere la reciproca conoscenza e la condivisione fraterna tra persone provenienti da ogni parte del mondo”. Ha partecipato alla presentazione anche mons. Josef Clemens, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici. Luca Collodi gli ha chiesto di commentare questo ormai tradizionale appuntamento sportivo:

R. – Quest’anno lo trovo particolarmente bello perché abbiamo l’Anno Sacerdotale e così lo sport si collega con il sacerdozio, con la preparazione al sacerdozio – perché la maggioranza sono ancora seminaristi -, cioè un campo di esercizio fisico ma anche di fraternità. Questo mi piace e per questo appoggiamo con tutte le nostre forze quest’iniziativa.


D. – Lo sport, in questo caso il calcio in particolare, come può aiutare la preparazione di un giovane al sacerdozio?


R. – Già il calcio è uno sport di squadra. Oggi i sacerdoti devono lavorare insieme, devono rispettare le doti e i talenti degli altri per arrivare ad uno scopo comune.


D. – Un campionato che richiama anche i valori internazionali, nell’anno in cui in Sud Africa ci sarà il campionato del mondo di calcio. Che aspettative ha da questo campionato del mondo di calcio in Africa, un territorio che sta molto a cuore alla Chiesa?


R. – Certo. Abbiamo avuto il Sinodo per l’Africa e spero che il mondo guardi all’Africa non solo sotto l’aspetto sportivo ma guardi anche alle grandissime necessità di questo continente. Un continente che qualche volta sembra una terra dimenticata.


L’anno scorso ha vinto per la seconda volta la Clericus Cup la squadra del Seminario diocesano Redemptoris Mater, che accoglie le vocazioni del Cammino neocatecumenale. Luca Collodi ha intervistato il suo capitano, il seminarista Davide Tisato - che proviene dalle giovanili del Chievo e l'anno scorso ha segnato il gol decisivo in finale - chiedendogli se è coniugabile l’impegno sportivo con la preparazione al sacerdozio:

R. – Come dice spesso il nostro rettore, non solo è coniugabile ma è doveroso mettere insieme lo sport e la nostra formazione intellettuale, lo studio ed anche la nostra formazione spirituale, perché noi siamo un tutt’uno. L’uomo non lo possiamo scindere nei diversi aspetti ma forma un tutt’uno con lo spirito, l’anima e il corpo. Lo diceva anche San Paolo, che era molto attento anche a queste dinamiche: egli usava alcune metafore della corsa, del combattere la “buona battaglia per raggiungere una corona non corruttibile”, facendo un'analogia con lo sportivo che cerca "una corona incorruttibile”.


D. – Una squadra di seminaristi che gioca a pallone rispetto ad una squadra di amatori del calcio, che fanno un campionato dilettanti: che differenze ci sono?


R- Soprattutto il tempo che abbiamo, perché abbiamo tempi limitati sia per allenarci sia per trovare poi gli spazi per giocare. Diciamo che le differenze riguardano sicuramente il fatto che abbiamo la fede che ci unisce, il chiederci sempre perdono, perché non è che poi non si verificano scontri e contrasti... (Montaggi a cura di Maria Brigini)






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Calcio & Fede, il Ct Giovanni Trapattoni scrive agli organizzatori e ai partecipanti della ‘Clericus Cup’: “Mi piacerebbe allenare la Nazionale vaticana”

CITTA’ DEL VATICANO - Giovanni Trapattoni non ha alcuna intenzione di lasciare il mondo del calcio, anche quando sara' in pensione. "Allenare la Nazionale Vaticana? Si', me lo hanno chiesto. Adesso saro' per qualche giorno ancora in Irlanda ma quando andro' in pensione, si' che mi piacerebbe". Queste le sue parole nella lettera di testimonianza che il Ct della Nazionale Irlandese, indimenticabile tecnico della Juventus ‘bonipertiana’, ha inviato agli organizzatori della ‘Clericus Cup’, il torneo che vede impegnati sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo con il pallone. "La Clericus Cup e' una bella iniziativa. Fa bene per rilanciare lo sport in oratorio fucina di campioni ai miei tempi. L'acquasanta in panchina? Non so se ne usano ma sulle cose sacre non si scherza. Oltre agli italiani faro' il tifo per gli irlandesi, sono nato il giorno di San Patrizio, ho trovato una nazione assai credente, spero si comportino bene all'ombra di San Pietro".

27/04/2010 00:58
 
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Mondiali di calcio: la Chiesa è già "in campo"
La Chiesa sudafricana accoglie tifosi di tutte le squadre

di Anita S. Bourdin


JOHANNESBURG, lunedì, 26 aprile 2010 (ZENIT.org).- L'inizio della Coppa del Mondo di calcio avverrà l'11 giugno a Johannesburg (Sudafrica), ma la Chiesa è già "in campo".

Il giornalista francese Antoine Soubrier, che lavora in Sudafrica al servizio della Conferenza dei Vescovi dell'Africa Australe (Sudafrica, Botswana e Swaziland) da più di due anni, ha lanciato un'iniziativa "spirituale" in tutti sensi, ma anche molto concreta.

Si tratta di una pagina web per accogliere tutti i tifosi delle squadre di calcio: www.churchontheball.com.

Soubrier è stato inviato in Africa dalla ONG internazionale Fidesco per rafforzare il servizio di comunicazione della Conferenza e formare i vari uffici nell'utilizzo dei nuovi media.

Lei ha realizzato la pagina web Church on the Ball in occasione della Coppa del Mondo di Calcio 2010, che si svolgerà in Sudafrica: com'è nata l'idea di questa web?

Antoine Soubrier: Ho iniziato creando qualche mese fa una semplice pagina sulla web della Conferenza Episcopale (www.sacbc.org.za), proponendo alcune riflessioni su temi come la Chiesa e lo sport, il traffico di donne e bambini, l'Aids, la famiglia...

Solo questa pagina ha registrato più di 10.000 visitatori in pochi mesi, mostrando di rispondere a una domanda importante. Per questo abbiamo deciso di creare una web dedicata all'evento.

Questa Coppa del Mondo, la prima a svolgersi nel continente africano, è un'opportunità eccellente per la Chiesa cattolica in Sudafrica, che è minoritaria (l'8% della popolazione), per parlare di sé e dello straordinario lavoro che svolge con i più poveri.


Un sito Internet era il mezzo più economico e più semplice per arrivare a moltissima gente!

L'Arcivescovo di Durban, il Cardinale francescano Wilfrid Napier, la sostiene completamente. Come gli ha parlato della sua idea?

Antoine Soubrier: Ha partecipato fin dall'inizio a questo progetto. Egli stesso è un grande appassionato di sport! L'idea di una web originale e interessante lo ha subito attirato.

Per i cattolici che arriveranno in occasione della Coppa del Mondo, è uno strumento straordinario per conoscere gli orari delle celebrazioni, i vari eventi ecclesiali organizzati intorno agli stadi, la situazione della Chiesa in Sudafrica, i grandi luoghi di pellegrinaggio...

E' anche una buona opportunità per parlare del lavoro dei sacerdoti e dei laici impegnati nella sequela di Cristo, annunciare il Vangelo e servire la dignità delle donne e degli uomini che vivono in Sudafrica.

L'interesse dei mezzi di comunicazione secolari sudafricani (che parlano della Chiesa solo in rare occasioni e spesso in modo negativo) per questa pagina web è per noi uno stimolo a portare avanti quest'opera di comunicazione.

E' una pagina web piena di ritmo e di umorismo - in primo luogo dell'Arcivescovo! -, interessante anche per coloro che non sono tifosi di calcio, ma lo sono di Gesù. Quali sono i suoi primi destinatari?

Antoine Soubrier: Questa web è destinata a tutti, ma in primo luogo ai tifosi cattolici, per aiutarli a partecipare alla vita della Chiesa locale che li accoglierà.

E' anche destinata ai cattolici sudafricani, per farli sentire orgogliosi della loro Chiesa attraverso questo strumento vivo e moderno, che rende omaggio alla loro cultura e alla loro fede.

I buoni riferimenti della web, inoltre, attireranno sicuramente visitatori di altre religioni o non credenti.

E' un'opportunità per sottolineare i valori predicati dalla Chiesa come la carità, l'amore per il prossimo, il dialogo con le altre religioni e culture...

Dall'altro lato, nello sport si ritrovano alcuni di questi valori: il rispetto, la perseveranza, la pazienza...

Un tocco di umorismo permetterà poi ai cattolici di partecipare anche economicamente alla vita della Chiesa locale.

Stiamo creando una cappella virtuale, nella quale arderanno candele con i colori delle squadre di calcio selezionate per la Coppa del Mondo.

Il visitatore potrà comprare una candela con i colori della sua squadra preferita (per un minimo di 2 euro). Il denaro andrà direttamente a progetti caritativi locali.

Si propone uno strumento come il "libro di preghiere" del Mondiale 2010. Che cos'ha di speciale?

Antoine Soubrier: Questo libretto vuole essere un aiuto pratico e spirituale per i tifosi cattolici.

Propone numerose preghiere, per la maggior parte scritte da un sacerdote sudafricano, riflessioni, ma anche informazioni sulle parrocchie più vicine agli stadi, i loro contatti, i numeri telefonici d'emergenza...

E' una sorta di "libretto del pellegrino" per i tifosi. Se troviamo i mezzi per stamparlo con qualità, ne verranno distribuite centinaia di migliaia di esemplari in tutte le parrocchie del Paese.

Un tifoso del Paris Saint-Germain è morto a Parigi dopo alcuni scontri tra tifosi dei due estremi dello stadio del Parco dei Principi. Vi rivolgete anche ai tifosi violenti?

Antoine Soubrier: Ci rivolgiamo a tutti i tifosi. Per rispondere alla sua domanda, citerei il Cardinal Napier nell'editoriale di www.churchontheball.com.

"Non dimenticate che la vera vittoria è quella che permette la consacrazione della dignità delle persone". E' questo il messaggio che vogliamo inviare!"



09/05/2010 00:50
 
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Da Petrus

‘Clericus Cup’, neocatecumenale come Totti con Balotelli: scalcia l’avversario da dietro e viene espulso. Sul campo scoppia il parapiglia, l’arbitro costretto alle maniere forti

CITTA’ DEL VATICANO - Ci mancava anche questa. Mentre i tifosi della Roma testimoniano la loro solidarieta' a Francesco Totti presentandosi vestiti con la maglia giallorossa numero 10 sugli spalti dell'Olimpico contro il Cagliari, in Vaticano c'e' chi segue il cattivo esempio dato dall'uomo-simbolo della squadra della capitale. Succede, infatti, che in una delle partite dei quarti della ‘Clericus Cup’ (torneo pontificio riservato a sacerdoti e seminaristi), quella fra i campioni in carica della ‘Redemptoris Mater’ e l'Universita' Gregoriana, ci siano scintille per un gol fantasma (quello del 3-2 decisivo) segnato da don Tisato, ex giocatore delle giovanili del Chievo, con una furbata che fa arrabbiare e provoca una reazione scomposta fra gli avversari. Al punto che un difensore dei gregoriani, il tedesco Matias Kugler, perde la testa e, alla ripresa del gioco, commette un fallo uguale a quello di Totti su Balotelli, con calcione da dietro, nei confronti dell'avversario neo-catecumenale don Piermarini, che poco prima si era procurato la punizione dal limite (dubbia) da cui era poi scaturita la rete contestata. La partita era andata avanti tranquilla fino al 2-1 per la ‘Redemptoris Mater’, poi pero' un mani in area neo-catecumenale aveva regalato il pareggio alla Gregoriana con un rigore trasformato da Rutigliano, un frate cappuccino di Bari. Quindi il 'giallo' dell'atto sicuramente poco ecumenico che decide questa sfida: Piermarini viene atterrato sulla lunetta dell'area, l'arbitro fischia la punizione tra l'insorgere delle proteste degli avversari, che circondano il direttore di gara, decisi a non offrire l'altra guancia. Nel frattempo arriva dalle retrovie Tisato, che prende il pallone, spostandolo dal punto di battuta, e indisturbato calcia in rete a porta vuota. Convalida del gol da parte della terna e via alle proteste gregoriane. Il capitano dei gregoriani Crnjak si leva la fascia, la maglia e lascia il campo. L'allenatore Ranieri viene espulso. Alla ripresa del gioco, dopo molti minuti, alla prima azione di gioco, Kugler 'maltratta' Piermarini come Totti su Balotelli: rosso diretto per il difensore e partita chiusa. Passa il ‘Red Mat’, con meta' degli studenti-calciatori della Gregoriana assenti nel terzo tempo di preghiera. ''Noi preghiamo un altro Dio'', hanno detto per spiegare il rifiuto di ringraziare l'Altissimo. Preghiere e 'raccomandazioni' ci sono state invece al termine dell'altro quarto di finale che ha promosso per la prima volta alle semifinali il Pontificio Collegio Brasiliano, vincitore per 1-0 sulla ‘Mater Ecclesiae’.



01/06/2010 15:59
 
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Clericus Cup: ancora una vittoria del "Redemptoris Mater". Premiate le stelle d'Africa



Il “Redemptoris Mater” ha conquistato per il secondo anno consecutivo - e la terza volta in quattro anni - la “Clericus Cup”, anteprima calcistica “mondiale” per seminaristi e sacerdoti. Sull’erba sintetica del Pontificio oratorio di San Pietro a Roma, nella finale di sabato scorso, il “Redemptoris Mater” (il seminario diocesano missionario internazionale che raccoglie le vocazioni del Cammino neocatecumenale) ha sconfitto uno a zero i “North American Martyrs”. A decidere il match, sul campo del Pontificio Oratorio di San Pietro, e' stato Davide Tisato, capitano e difensore centrale del Redemptoris Mater. Il 26.enne veronese, che ha scelto la strada della vocazione e il seminario piuttosto che le giovanili del Chievo, ha realizzato il gol partita quando mancavano una manciata di minuti al termine: sugli sviluppi di un calcio d'angolo si e' inserito e, al volo di sinistro, ha battuto il portiere dei North American Martyrs. ''E' una gioia immensa aver vinto per la terza volta davanti alla mia famiglia che e' scesa da Verona - le sue parole a fine incontro - Abbiamo centrato il 'triplete'? E' vero, ma noi preferiamo dire che abbiamo vinto tre titoli come la Trinità'', ha detto. L'edizione di quest'anno della Clericus è stata caratterizzata anche dalla premiazione di due “promesse” del calcio d’Africa: si tratta del ghanese Anthony Naah, capocannoniere del torneo con 10 reti, e del portiere camerunense Alphonse Omgba, battuto solo quattro volte. Gli organizzatori della “Clericus Cup” sottolineano che il torneo non ha solo un valore sportivo. “Speriamo – hanno detto all'agenzia Misna - che anche i Mondiali sudafricani favoriscano una presa di coscienza del valore educativo dello sport, uno strumento di dialogo tra i popoli”. Dal 20 febbraio alla “Clericus Cup” hanno partecipato seminaristi e sacerdoti iscritti ai collegi pontifici romani. Nel torneo erano rappresentati 52 Paesi, molti dei quali africani e del Sud del mondo. (R.P.)

06/01/2011 21:03
 
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L’ex McLaren sarà lo stratega: verrà creato un reparto per aiutarlo

Fry diventa il cervello della Ferrari

Dyer paga l’errore di Abu Dhabi. Shopping in Red Bull: arriva Martin

Pat Fry , a sinistra, e Neil Martin (Colombo, Reuters)
Pat Fry , a sinistra, e Neil Martin (Colombo, Reuters)
  Eccoli qui gli «aggiustamenti» preannunciati da Stefano Domenicali per la Ferrari che nel 2011 deve (e l’imperativo non è casuale) vincere il campionato. In parte sono il frutto del disastro di Abu Dhabi, in parte vengono da più lontano, da quella ristrutturazione avviata con gli addii di Ross Brawn e Jean Todt. Entrambi derivano da una campagna acquisti (iniziata l’anno scorso) dal duplice effetto: rafforzare la Rossa e indebolire la concorrenza. All’errore di strategia dell’ultima gara di campionato (ma forse non solo) va attribuita la caduta della testa di Chris Dyer, l’ingegnere australiano responsabile nel 2009 di tutte le operazioni in pista, «la cui posizione — come recita il comunicato della Ferrari — verrà ridefinita nei prossimi giorni». A Dyer pare che rimproverino un’eccessiva rigidità nel gestire uomini e situazioni; in questi giorni Domenicali (come si vede tutt’altro che morbido) sta parlando con lui per trovargli un ruolo più adatto. Il suo posto sarà preso da Pat Fry, l’ex della McLaren (dove ha fatto un po’ di tutto, dall’ingegnere di macchina di Hakkinen e Coulthard, al tattico, fino all’ingegnere capo) arrivato la scorsa stagione e che finora aveva lavorato più in fabbrica che in pista.

Adesso lui e Aldo Costa si spartiscono il ruolo che, una volta, era di Brawn: Costa il direttore tecnico (il papà della monoposto), Fry tutte le attività della pista. Nel prossimo campionato (al via il 13 marzo in Bahrein) quindi sarà al muretto: a lui toccherà coordinare tutti gli uomini rossi che sono alle gare e, alla fine, anche decidere le strategie. Non da solo. In Ferrari insistono che, questo, resta un lavoro di gruppo, ma il responsabile (ed eventualmente il capro espiatorio) sarà Fry. Conviene che ci si abitui. Per aiutarlo in un ruolo difficilissimo e stressante (che aveva già visto Dyer sostituire Baldisserri) è nato un nuovo reparto, battezzato «Sviluppo, Strategie, Operazioni». A guidarlo ci sarà un nuovo arrivato, Neil Martin, 38 anni, inglese, scippato alla Red Bull (quindi a quelli che Domenicali considera i principali avversari), dove è stato dal 2007 al 2009. La Ferrari lo ha preso a maggio, quindi molto prima dell’errore finale di Abu Dhabi. A dimostrazione che Domenicali pensava da tempo di dover rafforzare la Scuderia in questo settore.

Alla Red Bull, Martin è stato il responsabile delle strategie dal 2007 al 2009, e quindi non è possibile attribuirgli il merito delle numerose vittorie della stagione appena passata. In Ferrari invece hanno pensato a un ruolo diverso per lui. Non sarà alle gare, resterà a Maranello, e farà parte di quello che si chiama «virtual garage », una squadra (già esistente) di ingegneri rossi che segue passo passo il weekend di gara (se i fusi lo richiedono anche andando in fabbrica alle 3 del mattino). Martin guiderà un gruppo che cercherà di aiutare quelli che devono prendere le decisioni in pista. Per esempio migliorando gli strumenti che raccolgono i dati, cercando di arrivare ad analisi e interpretazioni più sofisticate. E più vicine al vero. Un esempio: i dati disponibili nella sciagurata notte degli Emirati indicavano che le gomme morbide non avrebbero retto molto più di così. E quindi Alonso è stato fatto rientrare. Alla Rossa pensano che strumenti e analisi migliori avrebbero potuto indicare il contrario e quindi non indurre in errore quelli al muretto. Questo sarà il ruolo di Martin, e non solo per le strategie. Lui e i suoi uomini (a proposito: non si aggiungono forze nuove, verranno redistribuite quelle già presenti) dovranno, da lontano, agire di prevenzione. E far prendere la decisione giusta, al momento giusto, a Fry.

Fonte: Corriere della Sera - Arianna Ravelli
05 gennaio 2011
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