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Insetti in natura

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2007 21:52
09/12/2007 22:05
 
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Dubbio: in Italia ci sono leggi in merito alla cattura di insetti in natura? Esistono specie protette? Se non sbaglio nei Parchi Naturali è vietato prendere alcun tipo di fauna, giusto?

E poi: dal punto di vista "bioetico" (un parolone, ma non so se è giusto usarlo in questo ambito) secondo voi è giusto catturare gli insetti autoctoni, quando a causa di pesticidi, inquinamento eccetera eccetera alcune specie (vedi le mantidi) stanno visibilmente diminuendo?

Ovviamente il problema non si pone se poi si rilasciano in natura, o ancora meglio se si fanno riprodurre e poi si liberani i piccoli nuovi nati.

Grazie!! [SM=x1221911]
10/12/2007 07:55
 
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Mi vengono in mente due specie protette in Italia:
Cerambix cerdo
Lucanus cervus
.............
Dovrebbero essercene altre credo alcuni stafilinidi ma.... è da controllare.
Francesco
10/12/2007 10:01
 
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anche l'Osmoderma eremita è protetto

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10/12/2007 15:27
 
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Capito! E tutte le altre sono "cacciabili" su tutto il territorio?

Grazie di nuovo...
10/12/2007 15:40
 
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questi che abbiamo citato sono alcuni coleotteri protetti, non ne sono sicuro ma credo che ci siano altre specie di insetti protette, in più da regione a regione cambiano le leggi di protezione quindi una specie che è protetta in Sicilia, non è detto che sia protetta in Campania...

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10/12/2007 16:02
 
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E poi: dal punto di vista "bioetico" (un parolone, ma non so se è giusto usarlo in questo ambito) secondo voi è giusto catturare gli insetti autoctoni, quando a causa di pesticidi, inquinamento eccetera eccetera alcune specie (vedi le mantidi) stanno visibilmente diminuendo?



Beh... il prelievo di un singolo raccoglitore, se non effettuato esclusivamente a carico di una specie in pericolo, è assolutamente ininfluente sulla densità di popolazione... per gli insetti si ragiona in termini di milioni e miliardi (sempre che non si parli di endemismi o specie rare)...

Che alcune specie stiano "visibilmente" diminuendo è discutibile... e ti assicuro che comunque, negli ultimi trent'anni, il carico di inquinamento e insetticidi liberati nell'ambiente è considerevolmente diminuito, anche se dirlo appare paradossale...

Resta invece da capire, e secondo me è l'aspetto più importante, quali possano essere le ragioni che portano a catturare insetti... e di queste ragioni eventualmente discutere.... [SM=g27987]


Non c'è una legge nazionale riguardante la protezione di particolari artropodi, in quanto tutto è rimandato alle varie leggi regionali, le quali considerano o meno casi specifici.
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Dubito, ergo sum

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10/12/2007 16:05
 
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Bene, leggi regionali... Grazie, mi documenterò!!

Ciao
10/12/2007 19:14
 
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Re:
_PierFrancesco_, 09/12/2007 22.05:

Dubbio: in Italia ci sono leggi in merito alla cattura di insetti in natura? Esistono specie protette?[SM=x1221911]



Si ad entrambi i quesiti: ne abbiamo già parlato in Entoforum.
Ti riposto il collegamento al bel lavoro del dott. Alberto Ballerio, scaricabile dal sito della Società Entomologica Italiana:
CLICCA QUI
----------------------------------------
Esistono centonovantatrè specie di scimmie con coda e senza coda; di queste, centonovantadue sono coperte di pelo. L'eccezione è costituita da uno scimmione nudo che si è auto-chiamato Homo sapiens. (D. Morris)

10/12/2007 19:23
 
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Stupendo!! [SM=x1221915] Per ora ho dato un'occhiata veloce, troverò il tempo di leggerlo attentamente.
11/12/2007 00:05
 
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Ovviamente il problema non si pone se poi si rilasciano in natura, o ancora meglio se si fanno riprodurre e poi si liberani i piccoli nuovi nati.



Diciamo che sul primo punto ti appoggio, in quanto tu li osservi e li rilasci...ma che sia nel luogo di cattura!!

Per il secondo punto sono un pò scettico...non vedo adeguato far riprodurre e poi rilasciare le specie.
Il fatto che la specie in quel luogo non si sviluppi in modo normale sarà causato principalmente dall'ambiente (in senso lato). Secondo me questo "ripopolamento" può solo comportare morti: morti dei soggetti allevati a causa della poca predisposizione al mondo selvaggio; morte dei soggetti "wild" per sottrazione di pabulum; morte dei soggetti allevati e wild, per mancanza di nutrimento generale; morte di altre specie che condividono l'alimento, con conseguente morte dei loro predatori. E' una visione quasi apocalittica, ma bisogna essere realisti o no?
Basta notare che dietro al ripopolamento di ambienti con specie in via d'estinzione (vedi lupo, orso, camoscio, grifone) c'è una lunga serie di studi da effettuare. Per non parlare del monitoraggio.
__________________________________________________


Ogni scarrafon' è bell a mamma sua!!!

Bud The Bug
11/12/2007 01:05
 
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Re:
Bud the Bug, 11/12/2007 0.05:


Ovviamente il problema non si pone se poi si rilasciano in natura, o ancora meglio se si fanno riprodurre e poi si liberani i piccoli nuovi nati.



Diciamo che sul primo punto ti appoggio, in quanto tu li osservi e li rilasci...ma che sia nel luogo di cattura!!

Per il secondo punto sono un pò scettico...non vedo adeguato far riprodurre e poi rilasciare le specie.
Il fatto che la specie in quel luogo non si sviluppi in modo normale sarà causato principalmente dall'ambiente (in senso lato). Secondo me questo "ripopolamento" può solo comportare morti: morti dei soggetti allevati a causa della poca predisposizione al mondo selvaggio; morte dei soggetti "wild" per sottrazione di pabulum; morte dei soggetti allevati e wild, per mancanza di nutrimento generale; morte di altre specie che condividono l'alimento, con conseguente morte dei loro predatori. E' una visione quasi apocalittica, ma bisogna essere realisti o no?
Basta notare che dietro al ripopolamento di ambienti con specie in via d'estinzione (vedi lupo, orso, camoscio, grifone) c'è una lunga serie di studi da effettuare. Per non parlare del monitoraggio.




E' corretto ciò che dici anche secondo me...forse un pochino restrittivo...
Tra i fattori di disturbo per la diffusione/riproduzione di una specie potrebbero esserci anche causee esterne come l'uomo (..non naturale)...ergo l'inquinamento,i concimi,i pesticidi ecc. che alterano un originario "benessere",se così possiamo chiamarlo.. Quindi forse nei casi in cui si identifichi una situazione di partenza in negativo e dopo un sensibile,come dici tu,studio di reintroduzione di una determinata popolazione,si potrebbe per me riuscire a ricreare un equilibrio che in precedenza era stato incrinato,fino a ricompensare l'intera catena naturale...e non dare solo morti.. [SM=x1221920]

PEr quello che dici sulla perdita della predisposizione dei soggetti prelevati alla vita selvatica..dal mio punto di vista non la condivido molto.. Sono cambiamenti/adattamenti che si attivano dopo centinaia di anni (per animali come gli insetti,intendiamoci).. non dopo una riproduzione in cattività,che richiede tempi senz'altro minori...



[Modificato da Whereis 11/12/2007 01:05]
___



A...a ..a forma di cracker!!
11/12/2007 01:18
 
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Ragazzi, ma quanto siete drammatici...

Ribadisco che quando si parla di insetti, si parla di numeri molto alti... un'aggiunta di decine o anche centinaia di esemplari non sposta proprio niente...
Per animali di dimensioni maggiori e in particolar modo per i predatori, il discorso è molto diverso, ovviamente...

Gli insetti sono tendenzialmente istinto al 100%... la vita in cattività non influisce sul loro comportamento innato...
Le poche specie non in grado di vivere al di fuori di condizioni controllate, sono il risultato di millenni di selezione mirata... ad esempio il bombice del gelso...
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Re:
EffeCi61, 11/12/2007 1.18:

Ragazzi, ma quanto siete drammatici...

Ribadisco che quando si parla di insetti, si parla di numeri molto alti... un'aggiunta di decine o anche centinaia di esemplari non sposta proprio niente...


...



Sono d'accordo, ma se tutti dicessero così...
Come per la pesca, se io tiro fuori un etto di perisco al giorno dal lago non cambia niente, ma se tutti i pescatori facessero cosi..



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Il discorso è che il pesce lo mangi e tutti sono interessati a mangiarlo; quante sono le persone che vanno in giro "a fare" insetti?
Quante volte l'anno, anche noi appassionati, usciamo per prendere insetti?
Poi un'etto di persico lo fai in niente ed hai tolto 100 grammi di biomassa da un'ambiente confinato quale può essere un fiume o un lago; per "tirar fuori" 100 grammi di insetti, ne devi mettere di passione!
E stai parlando di un'ambiente potenzialmente illimitato.

Ora qual'è la classe di animali più diffusa al mondo sia in termini di biomassa che in termini di numeri? I mammiferi? No! I rettili? No! Gli insetti... se non ricordo male sono il 70% di tutta la biomassa presente sulla terra... comprese le piante.

Vediamo se riesco a postare un'immagine.



"Si stima che attualmente le specie di Insetti descritte e catalogate dalla scienza siano oltre 950.000, cioè più del 50% di tutte le specie animali e vegetali messe insieme. Questo dato diventa ancor più sbalorditivo se si tiene conto che gli Insetti da soli costituiscono il 70% di tutte le specie animali e che probabilmente siano almeno 10.000.000 (dieci milioni) le specie di Insetti oggi viventi sulla Terra e non ancora descritte."





Immagini e testo virgolettato presi da: win.ct2.it/Natura_musei/mm/P04_Successo_Insetti/Successo1.htm


11/12/2007 15:25
 
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Beh se in alcune regioni alcune specie sono state protette vuol dire che è possibile che alcune specie siano a rischio e anche se come dici tu, la colpa non è certo di chi raccoglie qualche insetto, se si può è meglio non peggiorare la situazione...



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Tutto quello che dici tu ma bisogna distinguere tra poche specie che vivono in una determinata zona (e magari solo lì) e sono soggetti all'attacco di numerosi "nemici", primo tra tutti la trasformazione del territorio e un generico "raccogliere insetti".
Esistono persone che vendono insetticidi e persone che fanno disinfestazioni. Se raccolgo una formica per terra non mi creo problemi, se raccolgo 10 Orycthes nasicornis a fine estate, non mi creo alcun tipo di problema; se raccolgo 1 Cerambix cerdo in bosco, qualche scrupolo mi viene ma se lo raccolgo da legno messo in opera, già gli scrupoli diminuiscono notevolmente.
11/12/2007 18:31
 
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Già, sono d'accordo con te. Poi se (come faccio io con alcune specie autoctone) liberi una parte di prole, hai contribuito anzichè togliere!



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Re:
entomologo89, 11/12/2007 18.31:

Già, sono d'accordo con te. Poi se (come faccio io con alcune specie autoctone) liberi una parte di prole, hai contribuito anzichè togliere!



Tendenzialmente sì, a patto però che i genitori provengano dalla medesima locality, altrimenti si rischia di inquinare il patrimonio genetico locale...


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11/12/2007 19:23
 
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Re: Re:
EffeCi61, 11/12/2007 18.39:



Tendenzialmente sì, a patto però che i genitori provengano dalla medesima locality, altrimenti si rischia di inquinare il patrimonio genetico locale...





Nel senso che andrebbero liberati nella stessa zona dei genitori?
Questo non dovrebbe indebolirlo il patrimonio genetico?
MA lo spostamento di alcune decine di esemplari non era ininfluente (causa numeri altissimi di individui appartenente al genere)..?
___



A...a ..a forma di cracker!!
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