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Natale festa comune oltre lo spazio e il tempo

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2007 19:10
08/12/2007 18:13
 
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Propongo una carrellata nella storia e nel tempo per inserirci pienamente nell'atmosfera natalizia, mettendo insieme un po' tutto: fede, arte, storia e tradizione.
Possiamo cominciare dalle tradizioni natalizie in Europa. Se poi mi volete aiutare...



Tradizioni natalizie del Nord, terra di fate, folletti, gnomi e magia
di Serena Rondello
… in Svezia
Natale in Svezia si dice Jul e il periodo natalizio inizia il 13 dicembre, festa di Santa Lucia. La storia di questa donna è assai curiosa: Lucia portava cibo e speranza agli uomini nelle celle sotterranee e, per riuscire a dare loro il maggior numero di alimenti possibili, teneva fra i capelli una lampada in modo che le due mani fossero completamente libere. Il ricordo della santa è vivo in Svezia più che mai e proprio per questo, la mattina del 13 dicembre, la figlia più giovane di ogni famiglia indossa una veste e mette sul capo una coroncina adorna di tessuto verde e sette candeline intrecciate quindi, si reca nelle camere a portare caffè, latte e biscotti alla famiglia che è ancora a riposare sotto il tepore delle coperte…


… in Norvegia
I Norvegesi iniziano a decorare l’albero e la propria casa già i primissimi giorni di dicembre. Sulla porta d’ingresso viene posta una corona proprio per indicare a chi si trova all’esterno che in quell’abitazione sono in corso i preparativi per il Natale e davanti alla casa come simbolo di buona sorte e prosperità vengono sistemati alcuni fasci di grano e un caprone di paglia.
La tradizione fa sì che ad ogni finestra venga appesa una stella e all’interno della casa si dispongono fiori per far assaporare l’aria di festa: quelli più caratteristici sono i tulipani e i giacinti.
Durante tutto il periodo si va sulla slitta e ci si infila sotto le pelli di lupo rigorosamente con la torcia, dal momento che la notte comincia subito dopo mezzogiorno. Il 24 dicembre le famiglie accendono una candela sulle tombe dei loro cari e alla sera c’è la grande cena: qui non possono mancare le deliziose cialde a forma di cuore!
Durante la serata si danza e si canta attorno all’albero di Natale e i bambini si divertono un mondo: uno dei “balli” tipici consiste nel disporsi in due cerchi uno grande e uno più piccolo, allora si inizia a cantare e un cerchio gira verso destra e l’altro verso sinistra. Finito il canto, chi vuole cambia cerchio e si ricomincia subito intonando un altro motivo finché non viene l’ora di aprire i tanto sospirati regali!!!!

… in Finlandia
La mattina della vigilia, i bambini e i grandi prendono la slitta e vanno alla ricerca di un bell’abete da tagliare: nel pomeriggio stesso viene addobbato da tutta la famiglia.
La tradizione e le leggende come in tutti i paesi nordici, sono molto forti e in Finlandia sono precisi anche sul luogo di origine, vita e “lavoro” del nostro Babbo Natale: stando alla leggenda, egli viene della Lapponia, una regione a nord della penisola scandinava e abita in un piccolo villaggio che si chiama Korvatunturii. E’ qui che riceve un’infinità di lettere all’anno e con l’aiuto dei suoi meticolosi assistenti (joulutonttu) lavora senza fermarsi per garantire un bel dono sotto l’albero ad ogni bambino che ha inviato un messaggio.
Nelle case finlandesi la notte di Natale ha un sapore davvero magico: vengono accese candele in ogni casa e anche al cimitero sulle tombe di coloro che non ci sono più. Dopo venti giorni dal giorno di Natale, l’abete viene spogliato delle sue decorazioni e tolto dall’abitazione.

… in Danimarca
Nel periodo natalizio il clima in Danimarca è particolarmente suggestivo. Le strade e il mitico parco di Tivoli aperto nel 1843 sono illuminati a festa, ovunque si possono vedere ghirlande fatte con rami di abete. I bambini danesi scrivono le lettere per Babbo Natale e proprio in occasione delle festività, vengono emesse particolari francobolli e uno dei più belli è stato disegnato dalla regina in persona. L’abete di Natale è scelto nel bosco da genitori e figli, quindi viene tagliato, portato in casa e da qui ha inizio l’operazione “decoro”: folletti, stelle e oggetti di paglia sono gli ornamenti più caratteristici che possiamo ritrovare su un albero danese, ma spesso i bambini si divertono a creare con la fantasia abbellimenti a loro gusto e piacimento.
Al termine della cena tradizionale cha incomincia per le sei, viene servito il riso al latte. All’interno di uno dei piatti si cela una mandorla… il fortunato che la troverà, avrà diritto ad un maialino portafortuna fatto di... mandorle!
Terminato il pasto, il papà si reca nella sala dove c’è l’albero di Natele e aggiunge come decorazioni le bandierine danesi, candele e cuoricini rossi e bianchi (i colori che contraddistinguono la Danimarca), quindi accende le candele e una volta terminata l’operazione, chiama la famiglia al completo che stava aspettando trepidante nell’altra stanza. Tutti entrano e ammirano gli ultimi accorgimenti all’abete, si prendono per la mano e vi fanno un cerchio attorno danzando e cantando.

… in Islanda
Qui la festa si avvicina molto alla nostra Epifania, dal momento che a partire dall’inizio del mese di dicembre i bambini mettono sul davanzale della finestra della loro casa una scarpetta: se durante l’anno si sono comportati bene riceveranno il dono tanto sospirato, ma se sono stati cattivi… una patata! Come da noi, il 6 gennaio è l’ultimo giorno delle feste natalizie e gli Islandesi festeggiano con canti e danze intorno al fuoco.





09/12/2007 19:23
 
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Natale in Inghilterra e Grecia
Inghilterra
In Inghilterra l'albero di Natale la fa da padrone tra le varie decorazioni, anche a Londra è tradizione addobbare un altissimo albero allestito all'aperto con luci, nastri e ghirlande.
La notte del 24 Babbo Natale porta i doni ai bambini, lasciandoli in un grosso sacco sotto l'albero. I bimbi, per ringraziarlo, lasciano sul tavolo della cucina un bicchiere di latte e un pezzo di dolce per lui e una carota per la sua renna e la mattina del 25 aprono i doni. Proprio quel giorno l'atmosfera è festosa ed è usanza riunirsi con le persone care e cucinare un buon pranzo con dolci tipici quale per esempio il Christmas Pudding.
Sono usati per i festeggiamenti anche fuochi d'artificio o mortaretti.


GRECIA
In Grecia la vigilia di Natale viene vissuta tra canti e musiche di tamburelli e triangoli. Ci si scambiano doni, così come al 25 e al 1 gennaio, i quali vengono anche portati come omaggio alle persone più povere.
Tutti insieme si mangiano fichi secchi, dolci, noci e il Chrisopsomo, un tipico pane speziato greco.
I sacerdoti sono soliti passare di casa in casa per la benedizione delle dimore.

11/12/2007 17:57
 
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Natale in Olanda
Olanda

Si deve alla fantasia di un grafico pubblicitario della Coca Cola Company, Huddon H. Sundbolm, l'immagine universalmente nota di un Babbo Natale dall' aspetto bonario, barbuto e rubicondo, che viaggia su una slitta scampanellante per i cieli di mezzo mondo. Ma, se ci interroghiamo sulle origini di tale personaggio e se seguiamo l'intricato filo della leggenda, è necessario abbandonare le patinate insegne pubblicitarie made in Usa per spostarsi nell'Europa continentale e particolarmente in Olanda, dove il culto medievale di San Nicola di Mira, vescovo turco del IV secolo molto amato nell'Occidente cristiano, ha subito le prime trasformazioni che hanno prodotto in seguito la raffigurazione attuale di Babbo Natale. È infatti proprio ad opera degli Olandesi che San Nicola, in patria prima e nei dominions d'Oltreoceano poi, ha lasciato l'austero abbigliamento da prelato per indossare l'abito scarlatto dai risvolti di pelo bianco che oggi ovunque lo caratterizza. Se nella maggioranza dei Paesi Babbo Natale è associato unicamente al 25 dicembre, in altri le celebrazioni a lui dedicate coincidono con la festa di San Nicola. È il 6 dicembre, infatti, il giorno più atteso dai bambini d'Olanda, Belgio e Lussemburgo; in quell' occasione, viene eletto un piccolo vescovo che godrà, per l'intera giornata, di pieni poteri. Secondo la tradizione, Sinter Klaes (nome olandese di San Nicola, contratto nella forma germanica Santa Klaus) trascorre buona parte dell' anno in Spagna, dove annota su un grande libro rosso tutto ciò che riguarda il comportamento dei bambini. A metà novembre, il vegliardo, accompagnato da un fedele servo Zwarte Piet carico di doni, parte alla volta dei Paesi Bassi. Ad attenderli, al porto di Amsterdam, ogni anno si radunano in tanti, pronti a festeggiarli. La notte del 5 dicembre i due cavalcano sopra i tetti ed entrano nelle case dove trovano, accanto al camino, degli zoccoletti di legno contenenti della paglia e qualche carota che possano sfamare il cavallo; qua e là, sparse sul pavimento, manciate di dolcetti come buonaugurio e benvenuto agli ospiti notturni. Pietro lo Scuro sostituisce il cibo con i regali che pesca nel suo pesante sacco. Nonostante questa sua funzione benefica, Piet o Nicodemo, conosciuto in altre regioni europee come Krampus, Père Fouettard, Schmutzil o Hans Krapp, ha anche un aspetto spaventoso: il suo sacco, che contiene, oltre ai doni, piccole fruste con cui punire i cattivi, è grande abbastanza per portare via i bimbi più disobbedienti. Nell'Ottocento, la rappresentazione di Sinter Klaes era affidata ai Bilderbogen, delle stampe stereotipe che ritraevano Nicola barbuto e calvo, in abito vescovile ma senza la mitra, con in mano una frusta e, vicini, un alveare e un cane, simboli teologici dell' eloquenza e della disciplina. Col trascorrere del tempo, l'iconografia di san Nicola si è andata via via liberando degli attributi vescovili e si è venuta unificando con quella di Piet, il processo di secolarizzazione si è portato a termine con il trapianto della leggenda olandese negli Stati Uniti. Gli Europei, nel colonizzare il nuovo continente, portarono con sé anche il bagaglio di riti e credenze legato ai vari santi già venerati nei Paesi d'origine e gli Olandesi non furono da meno, trasferendo il patronato di san Nicola (già protettore della loro capitale) a Nuova Amsterdam, più tardi rinominata New York. Il cibo è fondamentale nei festeggiamenti di Santa Klaus. In Belgio i dolci del 5 dicembre avevano originariamente forma umana e rappresentavano san Nicola. Questi biscotti dal colore bruno, che ora vengono modellati non solo secondo la figura del Santo ma anche con varie forme animali, si accompagnano ad un bicchierino di cherry o di brandy ai lamponi. Ma anche in questi Paesi il Natale rimane la festa religiosa e familiare più importante. Nell'Hainaut, in Belgio, si accendono fuochi davanti alle case delle persone più in vista; ed è comunque diffusa in tutto il Paese l'accensione di falò e fuochi vari nelle feste di Natale. In attesa della messa di mezzanotte, la famiglia si riunisce attorno ad una tavola preparata ponendo lettere iniziali di cioccolata come segnaposto. La cena è a base di salmone, caviale, e soprattutto ostriche. Il pranzo del 25 prevede invece un consommé con foglioline di prezzemolo, roastbeef o tacchino arrosto farcito di carne macinata, tartufi e bagnato di cognac. Come contorno, cavolini di Bruxelles e albicocche sciroppate passate in padella col fondo di cottura del tacchino. Il dolce riprende il tronco di Natale francese, a cui è però qui aggiunto un piccolo Gesù Bambino di zucchero.

In Olanda, l'atmosfera natalizia, comincia prestissimo, il 6 dicembre quando si festeggia l'arrivo di Sinter Klaas. Giunge dalla Spagna via mare, in barca a vela, accompagnato da un curioso servitore, Piero il Nero, che purtroppo non é sempre indulgente ed accomodante con i bambini cattivi... Subito, appena Sinter Klaas mette piede a terra, tutte le campane si mettono a suonare. Anche lui, come Babbo Natale, ha un lungo vestito rosso, appare maestoso, vestito nei ricchi parametri di vescovo, su un magnifico cavallo bianco e, guidando un lungo corteo, si dirige verso il centro della città per incontrare la regina. Piero il Nero tiene il cavallo per le redini. I bambini sanno che il servitore di Sinter Klaas porta un piccolo registro con descritte tutte le loro azioni; per tutti i bambini buoni ci saranno tanti regali, ma per quelli cattivi saranno allontanati col bastone. Sinter Klaas e Piero il Nero si intrufolano attraverso porte e finestre, sorvolano i tetti aguzzi e...giù per i camini a distribuire regali a tutti. I bambini olandesi mettono davanti al camino i loro zoccoli o le scarpe, pieni di fieno e di carote per il cavallo del santo; sperando così di ricevere in cambio da lui dolciumi e regali. Spesso si festeggia Sinter Klaas la vigilia di Natale, invece che il 6 dicembre. In questo giorno si possono anche scrivere poesie per prendere affettuosamente in giro i componenti della famiglia; le poesie sono firmate da Sinter Klaas e il loro vero autore resta anonimo. In alcune famiglie si organizza una vera e propria caccia ai regali portati da Sinter Klaas. Si compongono delle poesie-indovinello che guideranno i cercatori sulle tracce dei pacchetti nascosti.
La sera si mangia tutti insieme un dolce speciale chiamato "letterbanket", cioé dolce lettera, fatto di marzapane e biscotto. Ogni famiglia gli dà la forma della lettera iniziale del proprio nome; altri invece fanno tanti piccoli dolci, uno per ogni componente della famiglia, con la forma della sua iniziale. Anche in Olanda si fanno grandi luminarie e, l'augurio GELUKKIG KERSTMIS ( Felice Natale) echeggia dappertutto. Il giorno di Natale a mezzogiorno in punto, tutti restano in piedi in silenzio per tre minuti davanti al tacchino o l'oca ripiena di prugne. Ci sono sulla tavola anche dolci quasi tutti a base di melassa e mandorle. Tradizionalissime sono le speculaas; focacce a forma di persona o animale. In Danimarca i bambini hanno il compito di decorare la tavola con fiori e oggetti preparati da loro. A Copenaghen c'é l'uso di accendere un mese prima l'albero in una grande piazza della città. I danesi coltivano in vasetti un giacinto; se fiorisce il giorno di Natale la tradizione sostiene che la casa sarà protetta dalle malattie. Il pranzo di Natale é piuttosto elaborato; il riso al latte nasconde in fondo una mandorla, chi la trova ha diritto ad un regalo più grande e più bello e, dopo il pranzo iniziano le danze intorno all'abete.


17/12/2007 20:40
 
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Natale in Austria
La Natività in Austria è annunciata da potenti squilli di tromba dall'alto delle cattedrali. L'Austria cattolica vanta la pastorale più celebre e più cara : "Still Nacht", che noi conosciamo come "Astro del Ciel". Questa meravigliosa canzone fu eseguita per la prima volta nella chiesa di S. Nicola a Obendorf, vicino a Salisburgo. Era la vigilia di Natale del 1818 e Padre Mohor era stato chiamato per battezzare un neonato. Era una sera particolarmente chiara e le stelle brillavano come perle nel firmamento blu.


A Vienna c'é la tradizionale passeggiata al parco pubblico dove i ragazzi e anche gli adulti, distribuiscono briciole di pane agli uccelli. A Salisburgo l'albero e il presepe si allestiscono in maniera del tutto singolare. Una costruzione che raffigura la storia dell'umanità, inizia con l'avvento. Partendo dalla rappresentazione del peccato originale, si va su, giorno per giorno, con rappresentazioni del profeta Isaia, dell'Annunciazione in terra, fino alla nascita del Redentore. A Natale viene deposto il Bambino, mentre la grotta é sormontata da una splendida e lucente stella. L'effetto é fantastico quando tutta questa piramide é illuminata.
17/12/2007 20:44
 
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Still Nacht
La Natività in Austria è annunciata da potenti squilli di tromba dall'alto delle cattedrali. L'Austria cattolica vanta la pastorale più celebre e più cara : "Still Nacht", che noi conosciamo come "Astro del Ciel". Questa meravigliosa canzone fu eseguita per la prima volta nella chiesa di S. Nicola a Obendorf, vicino a Salisburgo. Era la vigilia di Natale del 1818 e Padre Mohor era stato chiamato per battezzare un neonato. Era una sera particolarmente chiara e le stelle brillavano come perle nel firmamento blu.
Il sacerdote fu come toccato da quella pace tranquilla e di getto scrisse quelle parole che sono diventate celebri: "Still Nacht"... Più tardi, un suo amico, il maestro Franz Gruber, scrisse la melodia che si voleva accompagnare con l'organo, ma.. anche i topi ci misero le code. Le voraci bestioline avevano scombinato la tastiera e per accontentare il buon Padre, Gruber affidò senza troppo entusiasmo la melodia alle corde di una vecchia chitarra. L'effetto fu travolgente e, da quella lontana notte, forse non esiste paese ove non si canti questa dolcissima canzone natalizia. Nel Tirolo, é sempre viva la tradizione dei presepi realizzati con figurine di legno intagliate dai più bravi artigiani. Le ragazze, alla vigilia di Natale, preparano il famoso strudel, un dolce caratteristico a base di frutta e noci e confezionano pacchetti per i poveri che visiteranno il giorno di Natale. I montanari, invece, tornando dalla Messa, portano alle loro bestie il sale benedetto. Gli austriaci sono persone molto delicate e gentili e, ricordandosi di chi non festeggia il Natale in casa propria, illuminano ogni stazione ferroviaria per augurare un gioioso Natale ai viaggiatori.

17/12/2007 20:50
 
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Natale in Germania
Fin dall'inizio di dicembre tutti i bambini del mondo cominciano a preparare il Natale. In Germania la preparazione dura i 24 giorni che precedono il Natale: é l'Avvento. Avvento significa "venuta", la venuta in terra di Gesù. E' divertente contare i giorni che mancano al Natale; i bambini ricevono il calendari dell'Avvento, con 24 finestrelle: ne aprono una ogni sera, scoprendo le figure nascoste. La vigilia di Natale si apre l'ultima finestrella. Un altro tipo di calendario é formato da una ghirlanda di rami di abete con 24 scatolette appese.
Sono tutte avvolte in allegra carta colorata e, in ognuna di esse é nascosta una piccola sorpresa. I bambini ne aprono una ogni giorno, seguendo le date scritte sopra. In alcune famiglie si costruisce una grande corona di rami di abete intrecciati, che regge quattro candele gialle o rosse, infilate in una ciotolina di rame. Ogni domenica di Avvento, cominciando dalla prima, se ne accende una per indicare la Luce crescente, finché il giorno della nascita di Gesù, che é Luce e Vita, le quattro candele brilleranno tutte insieme.
I bambini tedeschi scrivono spesso a Gesù Bambino per chiedergli dei regali. e sapete cosa fanno per fargli notare le loro letterine? Le cospargono con un sottile strato di colla e poi ci rovesciano sopra un po' di zucchero... così le letterine brilleranno alla luce. Infine, la vigilia di Natale ognuno mette la propria letterina in una busta ben chiusa sopra il davanzale della finestra e aspetta con ansia il giorno dopo. In Germania l'albero riveste grandissima importanza e si pone, oltre che in tutte le case, in ogni chiesa e sulle tombe. C'é un tale rispetto per l'abete che in alcune regioni é proibito appendere all'albero qualsiasi cosa; i doni devono essere deposti ai suoi piedi. Talvolta nelle case la distribuzione dei regali avviene nel più profondo mistero: la famiglia riunita in salotto aspetta, guardando con impazienza la porta d'ingresso.. All'improvviso appare una mano misteriosa che lancia una gran quantità di pacchettini attraverso la porta socchiusa.
E' il momento tanto atteso; ognuno afferra un pacchetto leggendo il nome scritto sopra e, se non é il suo, corre a scambiarlo con gli altri... La confusione e l'entusiasmo sono al massimo, ma alla fine tutti trovano il proprio regalo. I bambini, intanto hanno subito spalancato la porta per cercare di vedere chi ha gettato in casa tutti quei pacchetti... ma fuori non c'é più nessuno. Pensate che in Baviera ogni bambino trova un giocattolo in più per un bambino povero. Il pranzo di Natale è costituito da oca ripiena, carpa, salsicce e birra spumeggiante. Altro simbolo del Natale in Germania è il grano, specialmente nel sud; lo si sparge sui tetti perché anche gli uccellini prendano parte alla festa. Nella Slesia i contadini a volte portano in chiesa del grano e poi lo danno alle galline come salvaguardia contro le malattie e per incrementare la crescita degli animali.

19/12/2007 19:10
 
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I bambini francesi mettono sul focolare scarpe o zoccoli perché Gesù Bambino vi deponga i doni. Gli adulti si scambiano i doni a Capodanno. Terminato il cenone della vigilia, la tavola si lascia apparecchiata in previsione che passi di lì la Vergine Maria. Il pranzo di Natale è costituito da pollo arrosto, prosciutto al forno, insalate varie, dolce, frutta e vino. In Alsazia il posto d'onore é per l'oca. A Parigi invece si mangiano le ostriche ed una torta a forma di ceppo. Anche i francesi amano i presepi; ad Augagne si trovano figure di creta che chiamano "santons".

In Provenza, la culla dei trovatori, sono nati i famosi Noels dai quali derivano le varie pastorali. Famosa la delicata melodia che tutti conosciamo, del secolo XVIII, "Il est né le divin Enfant".
In alcune città della Provenza, il maggiore dei figli correva nel campo e cominciava a dar colpi d'accetta all'albero più vecchio finché non cadeva; poi lo trascinava in cucina e lo consegnava al nonno, il quale lo bagnava con tre bicchieri di vino cotto e lo collocava accanto al focolare. Poi i nipotini si affacciavano alle finestre e gettavano monetine ai poveri; questi accendevano tanti lumicini per cercare le monete e per ringraziare "con una fiammella di luce". Altre usanze intramontabili nelle campagne francesi, sono il ceppo ed il falò. Il ceppo si accende per riscaldare Gesù Bambino e poiché ha questo compito importante, viene inghirlandato. In Borgogna si cantano inni di Natale persino nelle osterie, senza essere sguaiati; una di queste canzoni dice: "Bambini, venite. E' amabile Gesù. Egli vi sorride e dice: Giocate con me." In Bretagna il pasto della notte, in passato era frugalissimo, fatto di un panino e un bicchiere di acqua per essere più simili alla povera famiglia di Betlemme. In Alvernia, c'é il rito della chandelle, una grossa candela colorata che viene tirata fuori durante il cenone. Il più anziano segna la candela con una croce e la spegne, poi la passa a colui che gli sta accanto e così via. Una volta in un piccolo centro della Normandia, i pastori si sparpagliavano davanti alla chiesa; da un tetto illuminato spuntava una grossa stella fra fuochi e scoppi di bengala. Allora i pastori entravano in chiesa per adorare il Bambin Gesù. Nella regione di Carpentras, alla fine della cena natalizia, si trapianta in vaso una rosa di Gerico, perché su questa pianta la Madonna stendeva ad asciugare la biancheria di Gesù Bambino.
A Parigi si preparano, accanto all'albero, i presepi; il personaggio che piace di più ai bambini francesi é il ravi, simpatico che ride portando la lanterna che gli serve per schiarire il sentiero che porta al presepe.

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